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Autore: cleomery    08/05/2008    0 recensioni
Eccomi qui..con una nuova fic ambientata all'epoca dei malandrini!! Cosa succederà in un ipotetico settimo anno? Voldemort sta prendendo potere..e i ragazzi del settimo anno..si troveranno alle prese con avventure e amori, amicizie e qualche professore un po scontroso..Leggete e commentate please! cleo88!!! ;)
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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OK...lo so...è passato un mucchio di tempo e non saprei come scusarmi con voi...però..per farmi perdonare ho inserito una bella sorpresa a fine capitolo...e mi raccomando..andateci tutti perchp ne vale la pena! Un bacione...Mery...vi lascio alla lettura!

 

Festa di Halloween

No, non era possibile, ancora non riusciva a crederci James Potter.

Lily Evans, l’unica capace di catturarlo anche con uno sguardo, lei che si insinuava nei suoi sogni, che sapeva provocarlo fino a farlo impazzire e poi lo lasciava spiazzato tutte le volte, lei, sì solo e semplicemente lei…
Aveva accettato di andare al ballo di Halloween con lui!
Era su di giri, senz’altro…senz’altro era stato il pomeriggio più fantastico di tutta la sua vita! Tornare dal villaggio insieme, tenendosi per mano, senza che lei si scostasse, come se stare con lui fosse naturale…

Camminava su e giù nella stanza per inerzia ormai, con i pensieri altrove e un sorriso particolarmente stupido che gli segnava il volto, mentre gli occhi erano persi in mondi lontani.

Avanti e indietro, per poi buttarsi di colpo nel letto, rialzandosi di nuovo come un’anima in pena. Un’anima in pena che si trovava nel suo paradiso in terra, accompagnato dalle note soavi di "We are the champion" dei Queen.

E così lo trovò Sirius non appena mise piede nel dormitorio.

L’affascinante grifondoro, appena liberatosi dalle ultime scocciatrici, fra cui, una certa Emily Swan di Tassorosso, era entrato nella confusionaria camera, certo di trovarsi solo, pronto a godersi quei pochi minuti di tranquillità, prima di prepararsi per il ballo.

Era entrato nella stanza apparentemente vuota. In effetti vi era molta calma. Non volava una mosca, anche se qua e la si trovavano oggetti sparsi per il pavimento.
Oggetti che si erano pericolosamente trovati davanti al malandrino per eccellenza... il quale... ehm... con la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalleria…aveva gettato tutto per aria…( Sirus non poteva saperlo)…eppure… eppure qualcosa gli diceva che la confusione lì dentro non si era creata la sola.

Con passo felpato si avvicinò al letto di James, che sembrava stranamente gonfio.

Effettivamente il suo migliore amico,se ne stava li con sguardo perso nel vuoto, e un sorriso che di più stupidi non ce n’è… e per lo più vestito in modi assurdi.. sembrava proprio che il caro James si fosse provato tutte le maschere dei suoi compagni, ottenendo un effetto…uhm… insolito!

Continuò ad osservare i vari oggetti sparsi per terra, quando entrò Remus, cercando di farsi spazio tra la confusione.
Osservò perplesso l’amico sussurrando qualcosa tipo "Gliel’avevo detto che sarebbe finita così…" poi rimise tutto in ordine con un semplice incantesimo e osservò in silenzio il Black aprire la finestra e rovesciare un secchio di fango sul compagno.
James si ridestò dai suoi pensieri trovandosi tutto impiastricciato di una poltiglia fredda e scura, preoccupandosi un po’.
-Siriuuuuuuuuuuuuuuuus…grrrr…se ti prendo…-

 

Nello stesso istante, nel dormitorio femminile, le compagne di casa stavano assalendo la povera Evans che tranquilla stava tirando fuori il suo costume dall’armadio.

-Lily, Lily… è vero quello che ho sentito???- iniziò un’anonima ragazzina del quarto anno – Vai al ballo con James Potter???????-

Sentendo tutto quel vociferare anche Katy e Giuly si avvicinarono, per trarre in salvo la povera Prefetto.

-Ehm…- Lily era arrossita di colpo a questa domanda, ma non poté fare a meno di annuire..

Si alzò un coro di ovazioni da tutte le ragazze presenti che assalirono la rossa, pronte a succhiarle via tutti i particolari.
In sua difesa le due amiche liquidarono tutte le oche in giro chiedendo la stanza.
-Fiuuuuu…che stress…insomma…com’è andata? Che hai combinato?-
Giuly si fece avanti sedendosi vicino all’amica.
-Oh, ragazze…non sapete come è stato carino con me oggi pomeriggio…il fatto è che sto bene con lui…però non mi va di farmi prendere in giro così, non vi pare? Domani poi mi dimentica e io ci rimango fregata come sempre…-
-Ma no, io lo vedo preso anzi, è così dolce…comunque stasera vedrai, secondo me è innamorato perso…non vedi come ti guarda?- continuò la moretta tutta arzilla
-Ehm.. ragazze… - iniziò Katy, facendo voltare le amiche, ancora prese nei loro discorsi
-Non vorrei turbarvi.. ma.. ecco… sono le 18.00 e tra sole 2 ore… inizia il bal…- non le fecero concludere la frase che si alzarono di scatto, e iniziarono a prepararsi.

 

Le otto in punto.

La sala comune di Grifondoro era pullulante di studenti, per lo più ragazzi, che tutti stretti nelle loro maschere aspettavano le proprie dame impazienti.
Le poltrone sparse per tutta la sala erano occupate da finti vampiri, mummie un po’ in difficoltà con le bende che li avvolgevano, zombie, e mostri di tutti i generi, a partire da quelli dei film babbani che pochi conoscevano, fino a quelli conosciuti in tutto il mondo magico.
Sirius si stava appoggiando al muro, fissando nuovamente la pendola scura appesa alla parete della Sala Comune, aggiustandosi ogni tanto i pantaloni tutti stracciati e impolverati che indossava sotto la maglietta bucata e bruciacchiata. Remus sorrise osservando nuovamente la faccia del Black resa pallidissima dal trucco scaturito dall’abilissima bacchetta di una ragazza di Corvonero.
Il licantropo ovviamente vestito da ciò che era realmente la sua natura carezzò tranquillo la sua lunga coda di pelo grigio, a suo agio anche con le lenti a contatto che davano ai suoi occhi un tono più lupesco, iniettandoli di sangue…
Entrambi si voltarono verso James che fumacchiava di fronte al camino, nervoso e non ancora pronto.
-Si può sapere cosa stai aspettando a cambiarti???- chiese Lupin un po’ sorpreso.

Il ragazzo in questione stava stritolando con la mano libera dalla sigaretta una semplice t-shirt nera con strani disegni sul petto, un po’ aderente che metteva in risalto la sua perfetta muscolatura. I jeans tipicamente babbani gli cadevano perfettamente addosso, scesi in vita al punto giusto, con qualche strappo qua e la, mentre i piedi con le Converse nere sbattevano per terra freneticamente dando segni del suo nervosismo.

-Eh ma io sono vestito!- borbottò Jam con semplicità cercando di calmarsi – sono travestito da… babbano -

-Ahahahahah amico mio, che geniata!!!!- ridacchiò come al solito Sirius.

Ma non poterono discutere a lungo, perché la porta del dormitorio femminile si spalancò lentamente lasciando che profumi di vari generi, e gridolini sommessi invadessero la Sala Comune.
James alzò lo sguardo, non riuscendo più ad articolar parola. Era morto, pensò quando Lily entrò nel suo campo visivo, perché se non era il paradiso quello, cos’era?
Ma no, non era il paradiso, era l’inferno, visti gli abiti della sua Grifoncina preferita.

I crini fulvi le ricadevano mossi e voluminosi sulle spalle nude, lasciando che la pelle candida provocasse un contrasto meraviglioso con la tutina aderente di pelle rossa, che in realtà la metteva un po’ in imbarazzo. Allacciato con delle stringhe dietro la schiena le mozzava quasi il fiato e le stringeva i seni facendoli risaltare, scendendo poi a constringere il ventre piatto in quel tessuto così poco elastico. Le gambe fasciate dalla tutina sembravano ancora più lunghe e snelle per via delle alte scarpe a spillo che indossava, camminandoci senza nessuno sforzo.
Gli occhi verdissimi erano incorniciati da ciglia lunghe ed arcuate grazie del trucco che la rendeva ancora più bella e sensuale, e le labbra a forma di cuore erano in tinta con l’abito, rosse e lucide.
I soli accessori che aveva erano un cerchietto da cui spuntavano due corna sanguigne e un forcone.

Era…. Una visione!!

-Ehm… James…- lo richiamò Remus ridacchiando – Chiudi la bocca, è poco carino…-

L’altro grugnì in risposta non riuscendo ancora a formulare una frase corretta.

Non che l’altro Malandrino fosse ridotto meglio, il povero Black era come caduto in uno stato comatoso quando la Brown era apparsa sulla scalinata insieme alla neo-vampira Giuly.

La Previns salutò tutti calorosamente, per quanto caloroso potesse apparire un vampiro, poi si avviò verso il suo accompagnatore lasciando soli gli amici che si avviarono in Sala Grande.
Il portone era aperto ma i ragazzi intravidero al posto della solita Sala un ambiente più piccolo, molto più piccolo, come un atrio. Si avvicinarono curiosi per notare due fantasmi che forse dovevano sembrare guardie o buttafuori, ai lati di un quadro raffigurante un uomo seduto ad un tavolino da scacchi, intento a giocare la sua partita da solo.
-Emh…scusi…come facciamo ad entrare?- domandò Lily non vedendo altre entrate
-Per la barba di merlino! Questo si che è un travestimento originale figliuola! E’ inquietante al punto giusto ma davvero originale…lei può entrare sicuramente madamigella!-

Dopo il primo approccio con quella Lily così insolita, l’uomo, un certo Sir Jones si vociferava, vestito in abiti ottocenteschi un tantino eccentrici si fece da parte e invitò la rossa ad entrare nella Sala Grande, così come le altre ragazze e due dei malandrini. Quando notò James lo fermò e scosse la testa.
-No no no..non ci siamo giovanotto, devi assolutamente cambiarti… non è permesso entrare con abiti normali…- il tipo cercò di assumere un’aria severa senza troppi risultati e fece girare i cinque minuti al ragazzo.
-Senta…ma non lo vede??? Sono mascherato da babbano! Cos’è oltre che vecchio anche cieco???-
-Un po’ di rispetto James, in fondo ha la sua età ma svolge un compito importantissimo…Sir Jones sarebbe così gentile di farci entrare per favore…il ragazzo è con me…- Silente era dietro di lui, con una mano sulla spalla di Potter, così il quadrò si aprì nuovamente e fece passare i due.
-Mi scusi signore…solo che quello stupido quadro voleva tenermi li fuori tutta la sera…-
-E’ comprensibile, il tuo travestimento è…insolito…ma mi piace molto! Vai a divertirti coraggio…- lo congedò con un gesto della mano allontanandosi fra la folla, lasciando Potter solo di fronte al quadro.
L’ambiete era più grande del solito, le pareti costernate da tavoli da bouffet apparecchiati con tovaglie di finte ragnatele, e vivande di ogni tipo, luci soffuse all’interno di enormi zucche arancione, scheletri appesi al soffitto altissimo su cui non appariva un cielo stellato, ma candele e un tetro e scuro velo nero.
Divanetti ovunque e varie piste da ballo, su cui i ragazzi si gettarono (soprattutto sui divanetti) senza esitazioni.
-Dov’è Peter?- domandò Katy frusciando nel suo lungo abito nero.
-E’ influenzato, in infermeria con la Chips, lo sta tenendo sotto osservazione, potrebbe essere qualcosa di più di una semplice influenza dice, passeremo a trovarlo domani mattina, sicuramente starà meglio, peccato che si sia perso la festa…- rispose Remus pacato
-Katy attenta! Con quelle enormi ali nere rischi di uccidere qualcuno, sei pericolosa!- sogghignò Lily prendendola un po’ in giro, quella in risposta puntò gli occhi cerulei in quelli dell’amica, scoppiando in una risata.
Il trucco nero non troppo pesante la rendeva ancora più bella, con i lisci capelli castani di solito boccoluti, e le labbra sempre senza un filo di trucco ora lucide per il gloss rosso sangue.
Sirius le teneva la mano dolcemente, sorridendo come un bambino.
-Ti va qualcosa da bere?- le sussurrò all’orecchio per farsi sentire vista la musica altissima. La ragazza annuì e sparirono lasciando soli James appena arrivato, Lily e Remus, che si defilò poco dopo dicendo di andare a cercare un’amica.
Potter la guardò ancora incantato, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quelle labbra piene e lucide che lo stavano facendo impazzire.
La Evans se ne accorse, e sorrise più a se che a lui forse, accavallò le gambe tornite e si voltò verso di lui, fissandolo a sua volta, perdendosi in quegli occhi nocciola che stava davvero cominciando ad apprezzare, senza dire una parola, mentre un lento partiva in sottofondo.
James si alzò dal morbido divanetto di pelle nera, prendendole la mano, sfiorandola con le labbra, facendola arrossire un po’, poi si avvicinò al suo orecchio e la invitò a ballare.
La rossa annuì un po’ titubante, poi si fece trascinare al centro della pista, dove già parecchi ragazzi stavano volteggiando nei loro costumi perfetti.
Il tocco delle mani di lui sul suo corpo, anche sopra quel tessuto di pelle fulva, la fece irrigidire, nonostante tutto, il suo sorriso dolce e malizioso allo stesso tempo, la fece rilassare, incoraggiandola un po’; intrecciò le mani dietro la sua nuca, mentre la stringeva a se facendo aderire i loro corpi.
Continuavano a fissarsi negli occhi, stando quasi fermi sul posto, ondeggiando appena, come se il resto del mondo fosse sparito.
-Sei bellissima lo sai?-
Quando James riuscì a parlare, dicendole quella frase, un sorriso timido si dipinse sul viso della splendida Lily che abbassò lo sguardo sul pavimento un po’ imbarazzata.

Due dita le si posarono sotto il mento, riportando gli occhi verdi della ragazza in quelli di James, che si avvicinò di più, mentre la musica cambiava ritmo, movimentandosi.
-Ho sete…tu no?- chiese la rossa sviando il discorso che stava per aprire il suo cavaliere.
Quello annuì poco convinto e la seguì, tenendola per la mano, senza interrompere quel contatto con lei.
"Maledetta ragazza, non puoi sfuggirmi di continuo…"

 

-Stasera sei diverso…- una splendida bambolina di porcellana, con dolci boccoli biondi che le ricadevano sulle spalle stava abbracciando il suo uomo.
Una scollatura a barca, un abito bianco merlato sui bordi, un grande nastro sotto il seno annodato a mo’ di fiocco, rosa pallido, dietro la schiena, due gambe perfette coperte solo fino al ginocchio, ballerine coordinate con il fiocco e il magnifico viso di Narcissa Black.
Gli occhi cerulei velati per via dell’alcool, brillavano sotto le luci della sala, come diamanti che sotto i raggi del sole brillano in tutte le loro sfaccettature e angolazioni.

Lucius Malfoy la teneva in vita, possessivo, ma dolce…come era da un paio di giorni ormai..
La giovane Slytherin giocava con una ciocca dei serici capelli del ragazzo, fissandolo insistentemente, come se volesse scavare nelle due pozze di ghiaccio per trovare qualcosa che aveva perso.
E lei davvero quel qualcosa l’aveva perso…e ritrovato quella sera…la speranza.
La speranza per loro due, per un futuro migliore, per una vita serena senza più timori e paure.
Lucius si limitò ad alzare le spalle, sfoderando uno dei suoi sorrisi ammaliatori.

-Sei bellissima stasera…- le passò un dito sulla schiena, fino al fiocco…poi la strinse di più schiacciandola al suo torace.
Narcissa sorrise maliziosa, sotto l’effetto dell’alcool, che ormai l’aveva sciolta
-Spero tu stia ascoltando perché non te lo ripeterò più tardi…però mi spiace per come mi sono comportato, davvero…-

-Lo so…però lasciamo stare…non mi va di parlarne..-

-Ok…ti va se ci sediamo? Sono un po’ stanco..-

-Guarda che c’è un’altra festa dopo…- sorrise ancora, sempre più maliziosa, sempre più bella anche con quel costume da bambolina che la faceva sembrare una bambina…una bambina che stava seduta sulle sue ginocchia, che stava poggiando le labbra sulle sue, calde, umide, che sapevano di vodka alla pesca, e di baci…

La musica cambiò radicalmente, incalzante, veloce, con trasporto Narcissa continuò a baciare il ragazzo che si godeva finalmente quelle attenzioni agognate, desideroso di averla…

Ma il suo non era desiderio, anche se ancora non poteva immaginarlo..

 

Quando scoccò l’una di notte la Sala Grande era ormai vuota, solo Gazza e qualche insegnante si accingevano a riordinare l’ambiente, il primo manualmente, gli altri con incantesimi elementari.
-Credi che siano nelle loro stanze Albus?- la professoressa McGrannit, che ovviamente si riferiva agli studenti alzò un sopracciglio perplessa mentre il preside cercava di nascondere una risatina soffocata.
-No Minerva…ma noi facciamogli credere che lo pensiamo…sarà meglio…forza…andiamo.- aspettò che uscisse dalla sala poi chiuse la porta alle sue spalle carezzandosi la barba lunga e candida con fare divertito. Rivolse uno sguardo verso la scala poi se ne andò con gli altri insegnanti sparendo nell’immenso castello.
La pace che regnava nei corridoi non aveva niente a che vedere con il frastuono che veniva da ogni dormitorio dove tutti quanti i ragazzi dal quinto al settimo anno si accingevano a prepararsi per il secondo tour di festeggiamenti.
Serpeverde o era più tranquilla delle altre case, oppure i ragazzi erano abili nel fare incantesimi di insonorizzazione perché dai sotterranei non volava una mosca e questo la diceva lunga su quale fosse il motivo.
-Hai visto mia sorella Piton?- Bellatrix si avvicinò con disprezzo all’unico ragazzo rimasto in sala Comune, incantandolo per un attimo con la sua bellezza eterea.
I capelli unticci e corvini scivolavano sul viso come per nasconderlo assieme al grande tomo che teneva vicino al volto.
Alzò lo sguardo su di lei e la fissò per qualche secondo, poi scosse la testa…era dannatamente bella…

-Si…è entrata nella sua camera con Lucius…credo che non usciranno per un po’…- si imbarazzò moltissimo per quella sua affermazione e tornò alla sua lettura solitaria evitando qualsiasi altra forma di dialogo.
La mora girò i tacchi e tornò in dormitorio.
L’immagine che rimandava il grande specchio la fece sorridere. Era bella, molto bella Bellatrix Black. E ne era consapevole.
Forse quella era la parte più dannosa del dono che madre natura le aveva fatto, perché abbagliava, e otteneva qualunque cosa desiderasse con un solo sguardo.
L’abitino nero di seta le scendeva fino a metà coscia, sfiorando delicatamente le gambe fasciate da un leggero velo trasparente. Allacciato sul collo lasciava scoperta quasi tutta la schiena fino a metà, rilucendo sulla sua pelle candida. I boccoli scuri semi raccolti dal fermaglio argenteo le ricadevano a ciocche sulle spalle nude e sulle braccia. I suoi passi echeggiarono fra le pietre fredde del corridoio quando uscì dalla Sala Comune fregandosene del rumore che i suoi tacchi 12x2 provocavano. Oltrepassò il ritratto e senza guardarsi in giro si diresse verso la scala infilando il copri spalle.
-Va bene tutto, ma ignorarmi fino a questo punto non mi sta bene Bella…- il suo mannaro preferito era appoggiato al muro con la giacca che tenuta da una mano scivolava lungo la sua spalla. Una maglia grigio piombo metteva in risalto il fisico asciutto, bello e perfetto.
La Black si voltò di scatto non aspettandosi di trovare nessuno in corridoio e ghignando si avvicinò al Grifondoro.
-Non era mia intenzione ignorarti tutta la serata ma era pieno zeppo di gente se non hai notato. E poi non dovresti comunque essere qui…avrei dovuto raccoglierti a pezzetti se ti avessero trovato i ragazzi qui fuori…- si prese un labbro fra i denti trattenendosi dal ghignare nuovamente.
Occhi profondi i suoi. Occhi traditori che non riuscivano a non contagiare chi li osservava. Che fossero distanti, ardenti, allegri, aggressivi…trasmettevano sempre un qualcosa di indecifrabile, come se l’inquietudine si mescolasse al desiderio in un istante, rapida come la fiamma che divora un gracile pezzetto di legno.
Gli cinse il collo con le braccia e si avvicinò pericolosamente al suo viso.
-Fortunatamente posso portarti via tutto intero…- soffiò a pochi centimetri dal suo orecchio facendolo rabbrividire.
-E allora cosa aspetti?- la attirò a lui per la vita schiacciandosela addosso, sentendo il bisogno di sentirla vicina
-Prima è il caso che mi faccia vedere alla festa, poi sono sicura che riuscirò a tenerti confinato da qualche parte per un po’ di tempo mio caro Grifondoro…-
-Con immenso piacere…- si fiondò sulle sue labbra quasi famelico, con un insistente desiderio che gli pulsava dentro, divorandogli l’anima.
Si beò di quei pochi istanti in cui la lingua di lei percorse tutto il contorno delle sue labbra stuzzicandolo, per poi esplorare l’intera bocca, ritirandosi nuovamente per provocarlo.
-Direi che è un buon inizio no? Andiamo…-
Si limitò a camminargli di fianco, anche se sentiva un bisogno incontenibile di prenderlo per mano, di permettersi qualche piccolezza che non aveva mai sentito il bisogno di compiere.
Per lei c’era solo il sesso, e la brama di potere. Non poteva essere caduta così in basso, spinta dal desiderio di tenere per mano un semplice ragazzo, come una bambina.
Stizzita accelerò il passo e Remus la seguì senza far una piega ben abituato ai suoi sbalzi d’umore.

La Torre Sud era isolata dal resto del castello come molte delle torri abbandonate da parecchi anni. Essendo la torre più alta del castello era poco utilizzata, forse anche perché era spesso immersa in coltre di nebbia a tarda sera e i ragazzi temevano che qualche fantasma dispettoso la occupasse.
Al contrario delle dicerie, la Torre Sud non era affatto infestata da fantasmi, soprattutto quella sera di Halloween, perché i ragazzi dai quindici in su l’avrebbero popolata al meglio.
L’ora X era scattata da poco e ancora c’era poca gente e una bassa musica nella torre.

Patricia Slon ed Helen Currey erano appostate all’ingresso, strette nei loro tubini blu con in mano una cartellina a testa e una piuma, mentre un calamaio galleggiava nell’aria di fianco ad ognuna di loro. Sorridenti, cordiali con tutti, controllavano gli inviti preparati dalle sorelle Black e timbravano la mano di chi usciva come fanno i babbani.
Lily Evans e le sue due migliori amiche varcarono la soglia ancora un po’ frastornate dalla festa di poco prima, rimanendo allibite.
-Chi è che si è occupata dell’arredamento?- chiese la rossa a bocca aperta
Katy alzò una mano abbassando gli occhi colpevole – Ok…lo so che non è nulla di che…ma non avevo altre idee…è così tremendo?-
-Ma stai scherzando??? Vieni ti prego…voglio vedere la piscina!!! Katy Brown…ti adoro..sei fantastica!!!- Giuly se la tirò per un braccio conducendola verso lo specchio d’acqua azzurro che riluceva nella penombra della torre, illuminato dalle luci all’interno della vasca.
La Evans sorrise davanti a tutte quelle meraviglie e si diresse al tavolo delle bibite aspettando che arrivasse qualcuno. Chiese un alcolico abbastanza pesante che aveva letto sulla lista pur non sapendo di cosa si trattasse e si diresse verso un divanetto dove aveva intravisto Remus poco prima.
-Ciao Caposcuola!- gli sorrise amichevole facendo un sorso del suo Vodka Pesca Lemon, roba sicuramente babbana, e si accomodò di fianco a lui.
-Ciao Lily…- l’aria un po’ pensierosa ma serena, Lupin stava guardando in fondo alla sala dove Bellatrix stava parlando con qualcuno, non ascoltando sicuramente, visto come lo fissava.
-Bello no?- si guardò ancora intorno scorgendo varie fontane da cui a giudicare dal colore dell’"acqua" o sgorgava sangue, o Vodka alla fragola, e vista la fantasia della sua amica era più probabile la seconda.
-Già…mi chiedo chi abbia avuto tanta pazienza per curare tutto questo…-
Possibile che nessuno si fosse mai accorto della Setta? Se lo domandò ma ovviamente nessuno si poteva accorgere di una cosa tanto segreta, per quanto fosse evidente ai suoi occhi.
Parlarono del più e del meno finché non tornarono le ragazze, con James e Sirius.
-Guardate chi abbiamo trovato?- sorrisero indicando i due ragazzi, poi si accomodarono con loro e si infilarono nella conversazione

-Meglio non trovarli due così!- rispose l’amico sarcastico
-Rem così mi ferisci!- Sirius fece una finta faccia addolorata poi scoppiò a ridere insieme agli altri.
-Lily tesoro non ti farà male quella roba babbana???- chiese preoccupata Katy
-No…che dici…anzi…credo che andrò a riempirmi il bicchiere con quella cosa rosa che esce dalle fontane…sembra buona…- sorrise e si alzò svelta dal divano dirigendosi verso un angolo della torre

-Vado anch’io!- James ammiccò agli amici e saltò giù dal divano in un baleno raggiungendola.
Lei che nella confusione creatasi non lo sentì arrivare sobbalzò quando le arrivò alle spalle soffiandole sul collo.
-Ma sei matto? Così mi uccidi! Ok che vuoi che mi levi dai piedi al più presto ma non vale in questo modo!- frecciò la rossa
-Guarda che non voglio che ti levi dai piedi…è forse il contrario Evans?-
-Lily!- lo corresse subito la ragazza
-Lily…- ripeté lui…e il suo nome non era mai stato più bello di come quando uscì dalle labbra del moro.
Le prese il bicchiere dalle mani e lo riempì sotto lo zampillo della fonte assaggiandone il contenuto.
-Buono…-
-Si ma era il mio bicchiere e vorrei provare quella cosa…- rispose lei indispettita e divertita al tempo stesso.
-Tieni…- glielo porse e la osservò appoggiare le labbra sul bicchiere. Vedendo come la fissava quasi si strozzò con la bevanda, e un paio di gocce caddero sul collo scivolando giù fino ai seni, nella scollatura.
-Ops…-
Lui non si fece scappare l’occasione e la tirò a se, poggiando le labbra su una gocciolina rosata che ancora le scivolava sul collo candido.
La ragazza socchiuse gli occhi beandosi per un secondo di quel contatto, poi come da copione lo allontanò pacata senza riuscire a trattenere un sorriso.
-Tu non cambi mai eh?- scosse la testa verso il moro con un accenno di rimprovero nella voce
-Tu altrettanto…le tue reazioni sono sempre le stesse…- tenne le braccia sui suoi fianchi, appoggiati alla fontana di pietra illuminata da alcuni faretti dal basso, che risaltavano il corpo di quella dea.
Gli shorts di jeans scuro le fasciavano la vita e un principio delle gambe quasi completamente nude, mentre il busto era coperto da un top a fascia senza spalline, morbido, grigio di maglina con le paillette che formavano strani ghirigori argentati.
Due pozze smeraldine lo fissavano increduli, mentre con gli occhi la percorreva da cima a fondo, facendola sentire quasi nuda, arrossì lievemente quando lui le posò una mano su una guancia, carezzandola col pollice.
- L’ho gia detto che sei bellissima vero?- sussurrò dolcemente il moro, lei in risposta fece un cenno con il capo, incapace di articolare una frase di senso compiuto.

Il cuore accelerava impazzito ogni qualvolta le dita di lui si muovevano sul suo viso, mentre l’altra mano la stringeva per il fianco, ormai erano tanto vicini da poter sentire i respiri dell’altro.

La mano scivolò dal viso più giù, appena sopra il seno, dove il suo cuore palpitava frenetico.

James sorrise teneramente e provò ad avvicinarsi di più, non prevedendo una reazione tanto avventata.
La Evans si scostò velocemente, non perdendo il sorriso che le illuminava il viso, scoppiando in una risata argentina e contagiosa.
-Troppo facile…non avevi detto che ami le cose complicate?- bevve dal bicchiere un po’ di Vodka poi camminò lenta fino al divano, mentre lo sguardo del Malandrino non riusciva a spostarsi dal suo corpo che ancheggiava appena.

La raggiunse velocemente sedendosi poco prima di lei, portandosela sulle gambe, e stranamente non oppose resistenza, ma si appoggiò al suo torace sotto gli occhi allibiti degli altri.
-Ragazzi se vi abbandono per un po’ non vi dispiace vero? E non mettetemi nelle condizioni di dovervi venire a riprendere nello stato dell’ultima volta…- Remus si alzò dal suo comodo posticino per avviarsi verso la folla che si era creata

-Si mamma…promettiamo di fare i bravi…!- Sirius rise appena finì di prenderlo in giro, poi lo vide scomparire in mezzo agli alunni che ballavano sfrenati al centro della torre.
-Mmmh…io ho voglia di ballare…voi no?- Giuly si sistemò una ciocca corvina dietro l’orecchio, rivolgendosi a Katy e Sirius, cercando di lasciare da soli gli altri due.
Scomparvero di volata senza nemmeno dare il tempo di rispondere a Lily e James che però non se ne curarono più di tanto, scuotendo appena la testa.
-Allora…la smetterai di fare la difficile prima o poi?-
-Forse…- rise di nuovo, ipnotizzandolo quasi

- L’alcool non ti fa bene eh…- le tolse il bicchiere dalle mani tenendolo lontano, ma la rossa si sporse di più verso di lui per afferrarlo, ancora ridendo.
-Non te lo ridò…non mi va di portarti in dormitorio ubriaca…cosa direbbero della perfetta caposcuola?- la prese in giro mentre ancora cercava di afferrare il suo bicchiere senza grandi risultati.
Si bloccò quando con la mano sfiorò il petto di lui che si irrigidì sotto le sue dita, smise di ridere, anche se sul suo volto rimase un sorriso raggiante. Fece scivolare un dito lungo tutto il torace, fino agli addominali, arrivando alla cintura dei jeans, poi sollevò lo sguardo verso di lui e si avvicinò al suo viso.
- Lily…io non resisto più…non puoi farmi questo e poi allontanarti…-
-Magari è la volta buona…prova…- lo sguardo birichino diceva tutto il contrario, così il moro lasciò perdere e le riconsegnò il bicchiere mettendo il broncio.
-Dai James…volevo solo giocare un po’…- poggiò le gambe snelle sul vivano, sdraiandosi su di lui, rovesciando i crini mossi sul divano come una cascata di lava.
-Me lo riempi il bicchiere per favore?- sbatté gli occhioni da cerbiatta e lo costrinse ad alzarsi per farsi portare uno di quei coktails babbani con la menta e il ghiaccio, probabilmente un Mojito.

Rimase da sola a fissare gli altri che si dimenavano in pista, nei loro abiti luccicanti e striminziti, pesando che forse era ancora in tempo per tirarsi indietro, che forse poteva ancora evitare di innamorarsi di lui…anche se in fondo sapeva che ormai c’era dentro fino al collo.

L’alcool non le faceva bene...aveva ragione James…oltre che giocare al gatto e il topo si metteva anche a fare quei ragionamenti.
Si sollevò su un gomito appena in tempo per vedere il bicchiere stretto nella mano del Malandrino sventolarle sotto il naso.
Già solo il profumo della menta le dava alla testa, così fece un sorso e lo passò al ragazzo che lo prese senza fare una piega.
Si sdraiò nuovamente sulle sue gambe mentre lui le carezzava i crini mossi fissandola dolcemente, come fa un bambino col suo orsacchiotto preferito.
Toccò il naso del Grifone con la punta dell’indice e sorrise, intenerita da quel suo sguardo così particolare, malizioso e furbo.
Si chinò leggermente su di lei senza avvicinarsi troppo, sussurrando appena

-Prima o poi sarai mia…-

Si alzò di scattò tirandola su e la portò in mezzo alla pista con gli altri, lasciandola intontita da quell’ultima frase che sembrava un monito.

 

-Dove mi stai portando?- le mani di lui sulla vita che la spingevano in avanti, il suo respiro sul collo, la mente già annebbiata dal desiderio.
-Nella tana del Grifone…- sorrise con le labbra sulla sua nuca scoperta, mordicchiandole la pelle serica.
-Questa ancora mi mancava…- ghignò oltrepassando il ritratto della signora Grassa che li fissava fra l’incredulo e lo schifato.

L’unica luce proveniva dal caminetto ormai quasi spento in fondo alla sala, semicoperto dai divanetti e dalle poltrone illuminati solo per metà, che proiettavano ombre su tutti i muri in un caleidoscopio di forme.

I gemiti e il suono dei baci posati sulla pelle erano li unici rumori che si sentivano nell’aria che sapeva già di passione , lussuria e dolcezza.
Il tempo di raggiungere la stanza del Prefetto e Bellatrix non si fece attendere.
Insonorizzò la stanza, poi al buio, come una pantera nella foresta, catturò la sua preda come una vera regina, dominando la scena.
La protagonista assoluta della scena.
Spinse il licantropo sul letto e si adagiò su di lui con movimenti calibrati, appositamente per farlo impazzire, strusciandosi sul corpo statuario, facendo cadere una cascata si boccoli di fianco al suo viso, intossicandolo con il suo profumo letale.

I giochi erano fatti ormai, ce l’aveva in pugno.
Lasciò che ribaltasse le situazioni e la schiacciasse con il suo peso, mentre le divorava le labbra, mordendole, succhiandole, lambendole con la lingua, mentre lei prendeva a sfilargli i vestiti.
Poco tempo, pochi attimi, due cuori impazziti per i battiti accelerati, le mani che si muovevano frenetiche sul corpo dell’altro, desiderose di qualcosa di più, di un’emozione più forte, più intensa.
Gemiti, sussurri, respiri affannati, gli abiti ormai per terra facevano compagnia alla biancheria.
Pochi sguardi, occhi brillanti in quella stanza, fra quelle mura uniche testimoni di quella passione proibita che vedeva coinvolte due anime così diverse.
Rapide, spinte veloci, profonde, altri gemiti, gambe intrecciate sotto i fasci di luce lunare così pallida, così candida e pura, che c’entrava poco con il sentimento che dominava il palcoscenico in cui gli unici protagonisti erano loro due.
Quando Remus sentì le unghie di lei penetrargli nella pelle fra le scapole capì che l’orgasmo stava arrivando forte e impetuoso, seguito da un grido di piacere, strozzato, spezzato solo dall’orgoglio a cui Bella restava saldamente ancorata.
Sentì i muscoli del corpo tendersi poco dopo e rilassarsi successivamente, quando si accasciò su di lei che lo teneva dentro di se stringendogli le gambe sui fianchi.
La bella serpeverde scivolò al suo fianco coprendosi con le pesanti coperte che li avvolgevano entrambi.
Con la telecinesi prese la bacchetta e la agitò per accendere il fuoco di fronte alla parete. In un attimo l’ambiente cambiò per diventare caldo ed accogliente, anche se la luce in quella situazione creava imbarazzo per entrambi.
Remus si alzò su un gomito per tornare con il viso a pochi centimetri da quello di lei e sorriderle dolcemente stringendo fra l’indice ed il pollice un boccolo corvino.
Era bella, dannatamente bella la Principessa dei Serpeverde. Ed ora era anche sua.

 

-Lily torniamo in dormitorio…-
-Nooo…dai balliamo ancora un po’…-
-Lo sapevo che non dovevo farti bere…te l’avevo detto…domani dovrò sentirmi anche dire che la colpa è mia...ci scommetto…-
James Potter trascinò la sua dama di peso fuori dalla Torre prendendola in braccio e scendendo le scale lentamente per non cadere.
Gli mancò un battito quando lei mise le braccia intorno al suo collo per tenersi, e appoggiò il capo nell’incavo del suo collo, continuando a canticchiare il motivetto babbano che aveva appena ascoltato.
-Ma tu non vuoi tornare dentro Jam?-
-No…sono le quattro e domani vorrei dormire tutta la mattina, in più quella sta diventando un’orgia e non mi sembra il caso di lasciare che un Prefetto-perfetto come te macchi la sua reputazione con certe cose!-

Attraversò i corridoi sbuffando, rispondendo a tutte le domande idiote a cui la Evans lo stava sottoponendo, finchè quando gli chiese se aveva mai letto il Kamasutra le ordinò di tacere e lei obbedì come un cagnolino.
Non la sentì più parlare fino a che non arrivarono davanti al ritratto della signora Grassa che non li fece entrare per un quarto d’ora buono.
Quando infine minacciò di buttare giù il quadro la vecchia cicciona decise di aprirgli gridandogli dietro che forse qualche camera era occupata.
-Si si…figurati…chi vuoi che ci sia qui a quest’ora…solo i pivelli…sono tutti alla festa ancora!-

Arrivò davanti alle due porte che celavano le camere dei prefetti e fece per aprire la prima, quando si ricordò che era quella di Remus, così si voltò velocemente ed entrò nella stanza della ragazza.
Accese la lampadina sul comodino e poggiò la ragazza sul letto.
-Eccoci principessina…siamo arrivati…-
Davanti a lui, però trovò solo il sorriso angelico di una giovane diciassettenne con i capelli sparsi sul cuscino che dormiva beatamente fra le braccia di Morfeo.
Non sapendo cosa fare e non potendo lasciarla in quel modo la spogliò lentamente non senza gettare occhiate qua e là e le infilò la magliettona dei Pink Floid che trovò sotto il cuscino, poi la coprì e fece per andarsene lasciandole un post-it sulla testata del letto.
Mosse i primi due passi, ma si sentì tirare per il passante dei jeans così si voltò, sorridendo a sua volta a quel faccino assonnato che li ricordava tanto una bimba piccola che aveva visto nella foto sul comodino due minuti prima.
-James?- con la voce assonnata Lily si stropicciò gli occhi per metterlo a fuoco.
-Si sono qui…- si sedette di fianco a lei prendendole una mano, abbassando il viso per osservare la pelle candida sotto la luce fioca della lampadina babbana a pile.
Il dito di lei sotto il mento gli fece alzare il capo, per trovarsi immediatamente le labbra della rossa sulle sue, in un casto bacio silenzioso.
-Grazie…- si riappoggiò sul cuscino senza dargli il tempo di fiatare e si riaddormentò in un batter di ciglia lasciandolo di sasso li.
Si riprese dopo qualche minuto e quando riuscì finalmente a placare il battito cardiaco si avviò verso la porta.
-Buonanotte Lily…-
Uscì dalla stanza entrando velocemente nel suo dormitorio, cambiandosi e infilandosi nel letto, dove poté dormire in pace, facendo un sogno che forse presto si sarebbe avverato.

 

 

 

 

Spazio d'autrice!

Sono tornataaaaaaaa!

Tante piccole novità...Ambra la mia socia ha partecipato come ultima azione all'inizio del capitolo...e poi mi ha mollata perchè non ce la fa a seguire troppe fic...d'ora in poi scriverò sempre da sola...sperando vada bene lo stesso...^^

Poi...la mia cara amica Giulia ha realizzato per me e per voi i volti della fanfic...e mano a mano li posterò tutti per ora posso mettervi questi tre...spero che vi piacciano perchè a me sono piaciuti molto...ed è il mio modo di farmi perdonare...

Ecco a voi Katy, James e Giuly!

http://i262.photobucket.com/albums/ii107/Faith-07/Mery/Katy1.png

http://i262.photobucket.com/albums/ii107/Faith-07/Mery/James.png

http://i262.photobucket.com/albums/ii107/Faith-07/Mery/Giuly_Ridimensionata.png

 

 

Un ringraziamento speciale a tutti quelli che hanno letto...che invito come al solito a recensire...perchè ci tengo tantissimo ad un vostro parere...e a chi l'ha fatto...

Un bacione a tutti quanti...a prestissimo spero vi sia piaciuto...;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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