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Autore: xehilarry    07/12/2013    0 recensioni
"Tom, urliamolo al mondo. Siamo pronti per farlo, siamo pronti ad affrontare le critiche e le offese. Se siamo insieme, nulla ci ferirà. Se siamo insieme, saremo invincibili."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
“Una nave non va da nessuna parte senza la sua bussola”
 
Le sue parole mi spiazzarono. Rimasi a fissare i suoi occhi color oceano, perdendomi in essi. Vidi il riflesso della sua mano avvolgersi tra i miei ricci, e stringerli forte.
“Quanto mi sono mancati”, sussurrò.
Attorcigliò le sue dita tra i miei ciuffi, giocando con ognuno di essi. Chiusi gli occhi, sperando di trovare una soluzione logica a quello che stavo provando. Dopo ore che non sentivo il suo profumo, averlo lì, al mio fianco, mi rendeva il ragazzo più felice sulla faccia della terra. Quando riaprii gli occhi, le distanze si erano accorciate. I nostri nasi si sfioravano, e gli occhi di Louis non facevano altro che spostarsi dalle mie labbra alle mie ciglia. I miei invece, erano fissi nei suoi. Incerto, posai la mia mano nell’incavo del suo collo, e lo strattonai più vicino a me. Le mie labbra erano all’altezza del suo orecchio destro.
“Ti amo anche io Lou.”
Quelle cinque parole uscirono dalla mia bocca tremanti. Non ero sicuro di ciò che stavo per dire. Tutto si calmò quando lo sguardo del più grande si legò nuovamente al mio.
“Ho sempre voluto sentirti dire queste parole. Ti amo Harry. Ti amo, ti amo.”
Ad ogni ti amo pronunciato, le nostre labbra si avvicinavano sempre di più, fino a ridurre al minimo la distanza. Questa volta, quello che prese l’iniziativa fui io, e premetti le mie labbra carnose contro le sue.
“Ti amo”, sussurravo.
“Ti amo”, mi rispondeva.
Louis mi spinse con foga sul letto, stendendosi al mio fianco, e ricoprendo il mio collo di baci.
“Se ogni volta che non ci vediamo per qualche giorno succede questo, vedrò di assentarmi più spesso, che ne dici?” scherzai amorevolmente.
Lo sentii sogghignare sopra di me, mentre continuava a baciarmi ovunque. Le sue labbra poi, si bloccarono sul mio braccio destro, e cominciò ad accarezzare il mio tatuaggio, poggiandolo sopra il suo.
“Una nave non va da nessuna parte senza la sua bussola”, sussurrò tra sé e sé.
Non capivo se stesse cercando di autoconvincersi o cosa, ma continuava a fissare la mia nave e a spostare poi lo sguardo sulla sua bussola. I suoi occhi, rotearono convinti verso i miei, ed una lacrima gli rigò il volto. Cosa avevo combinato? Tom si accasciò sopra di me, singhiozzando ininterrottamente. Sentivo le sue lacrime colarmi giù dal collo e concludere il loro percorso sulle federe del cuscino. Ero seriamente in panico, non capivo cosa stesse succedendo. Cercai di allontanarmi dalla presa di Louis, invano. Poi, finalmente, si staccò da me e si alzò, guardandomi dritto negli occhi.
Sono stanco di questo nostro segreto. Torniamo subito a casa e parliamone con gli altri. Immediatamente.”
Non servì che il più grande mi spiegasse la motivazione di tutto questo, non servì neppure accennarmi il discorso. Guardandoci negli occhi capimmo alla perfezione cosa avremmo dovuto fare. Perciò, scendemmo insieme dal letto e, senza proferir parola, cominciammo a lanciare dentro la valigia i vestiti di Louis, senza badare a tutti i rumori che provenivano da sotto, alle fan urlanti e al rombo dei battelli in partenza. Tutto in quel momento era superficiale per noi, ci bastava essere insieme e saper di star per correre incontro al pericolo più grande della nostra vita. Stavamo per svelare il nostro segreto al mondo, ci sarebbe soltanto bastata l’approvazione dei nostri migliori amici, ci sarebbe bastato un sorriso di Niall, un cenno di Liam e una pacca sulla spalla di Zayn, e tutto sarebbe andato bene. Il problema, era che forse quel sorriso, quel cenno, quella pacca sulla spalla, non ci sarebbero mai arrivati. Il problema era che entrambi non avremmo mai avuto il coraggio di domandar loro il verdetto. Il problema era che nemmeno noi eravamo convinti di quella scelta. Il problema è che avremmo potuto mandare nella merda una carriera di tre anni. Il problema, era che eravamo stanchi di tutte quelle bugie, di quei falsi sorrisi, di quelle regole, di quelle domande. Per una volta, volevamo poter sputare la realtà. Per una fottutissima volta, volevamo aver la libertà di dire:
“Si, siamo innamorati l’uno dell’altro, e niente o nessuno ci farà cambiare idea”
  
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