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Autore: Sid Draco    07/12/2013    1 recensioni
E se fosse andata diversamente? e se Harry e Remus si fossero incontrati prima? Come sarebbe stata la loro vita? Cosa avrebbero provato?
Narreró di come me lo immagino io il loro rapporto e le loro emozioni se ciò fosse accaduto prima.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Ron Weasley, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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SALVEEE!!! ebbene rieccomi con il secondo capitolo.
grazie mille a chi mi ha recensita. é un grande regalo, cosi miglioro :)
grazie a chi recensirá.
grazie anche a chi mi "visita" e a chi mi legge e mi apprezza.
spero vi piaccia questo capitolo.
anche se la storia non vi piace per favore recensitemi, che dai propri errori e dalle critiche si impara meglio.
buona lettura
salti
Sid
 

La Salvezza

HArry scopre, Remus ricorda


"Allora, Harry, ti andrebbe di spiegarmi cosa ci fai a quest'ora qui fuori?" Chiese Remus. Si erano seduti appena fuori dal giardino del numero 4 di Privet Drive. "Harry è un bambino cattivo perchè ha litigato con Dudley e allora Harry è in punizione e deve pulire il giardino." Disse il bimbo, ripetendo come un pappagallo cio che evidentemente gli avevano messo in testa i suoi zii babbani. "E dimmi Harry, perche hai litigato con Dudley? E chi è Dudley?" Non era possibile che il bimbo venisse maltrattato, doveva avere frainteso qualcosa. "Dudley è mio cugino ed è arrabbiato perchè oggi voleva farmi male ma io non volevo allora sono scappato e lui si è arrabbiato. Poi l ha detto a Zia Petunia e io devo pulire il giardino." Disse Harry, tutto d'un fiato. Remus iniziava a spazientirsi. Lui, Remus Lupin, perdere la pazienza? Assolutamente no. Possibile che il figlio del suo amico james subisse tali ingiustizie? E lui, l'unico "superstite" alla tragedia che uccise lily e James dov'era in tutto questo? "Da che ora sei fuori, Harry?" Chiese Lupin. "Dalle due." Disse il bimbo inespressivamente. "Dalle due. Quasi cinque ore. Ma non hai freddo?" Chiese poi, rendendosi conto che il bambino indossava solo una maglietta a mezze maniche e dei pantaloni leggeri. Il piccolo annuí, abbassando lo sguardo. Harry Si stupí quando sentí qualcosa di pesante ma soffice posarsi sulle sue spalle. Lupin gli stava poggiando il suo mantello sulle spalle. Glielo avvolse attorno, lentamente e silenziosamente, per poi guardarlo. Il piccolo alzó la testolina e lo guardó con quegli enormi occhi verdi, cosí simili a quelli di lily, eppure cosí diversi. Erano gli occhi di un bambino che doveva portarsi un peso troppo grande sulle spalle per la sua età, proprio come Remus allora, e proprio come era successo a lui, voleva ci fosse qualcuno su cui contare, una salvezza per il bimbo, e quella salvezza, quella voleva essere lui, Remus Jhon Lupin.

"Mi parla di mamma e papà, signore?" Chiese il piccolo Harry. Non conosceva quell'uomo ma era da quando ricordava di esistere che si chiedeva chi fossero cosa facessero come fissero e.... Si, anche come fossero morti. Per anni se l'era chiesto, ma mai aveva potuto sapere. A casa Dursley era vietato per lui chiedere. Mai Mai Mai. Ancora meno concesso gli era chiedere dei suoi genitori. E poi, di punto in bianco, ecco spuntare un uomo che li conosceva. Ad Harry non importava essere scortese o altro, era avido, avido di sapere, come non lo era mai stato. "Cosa vuoi sapere, Harry?" Dire quel nome gli sembrava così stano. Erano sette anni oramai che non sentiva ne pronunciava quel nome, come quello di Lilly e di James, non in quel modo almeno. Oramai quel nome per lui era solo legato agli incubi, le scene di quella notte, la notte in cui perse non uno, non due, non tre, ma ben quattro dei suoi più cari amici. Ora quel nome era pieno di vita, come il bambino a cui apparteneva. Il piccolo Harry lo scrutava con quei due occhi enormi e verdi, pieni di speranza. "Cosa vuoi sapere dei tuoi genitori, Harry?" "TUTTO!" Esclamò il bimbo, mettendosi comodo, a gambe incrociate. Non sapeva nemmeno i loro nomi..... Allora Remus iniziò a raccontare, mentre il piccolo si stringeva nel mantello. "Tua madre e tuo padre, Lilly e James, erano degli eroi.... Lily era la ragazza più dolce che conoscessi. James era uno dei miei tre migliori amici. Assieme eravamo i Malandrini, ma il più malandrino era tuo padre..... Poi c'era Sirius, il più affascinante di tutti, il migliore amico di James, un vero sciupafemmine.... Poi c'era Peter, non era bravo in nulla ma era comunque nostro amico..... Poi c'ero io, il più calmo..... Assieme eravamo i 4 malandrini........."

Passarono ore a parlare (Remus raccontava, perdendosi nei ricordi, mentre il bimbo ascoltava muto) e Remus notó che il bimbo si girava sempre piú spesso a guardare il giardino o la casa. Quindi decise di chiedere "perche ti giri sempre Harry? Sei preoccupato? Ce qualcosa che non va?" Harry a quella domanda sobbalzò. Sapeva che l'uomo non gli avrebbe mai fatto male, solo i Dursley lo facevano, ma era comunque preoccupato. "Io... Veramente... Non ho finito di pulire in giardino, Signore.... E mi puniranno....." Disse il bimbo, con una preoccupazione quasi palpabile. Remus ci pensò su un attimo. Dopotutto quello era un giardino babbano, non aveva creature magiche, non sarebbe stato difficile, non c'erano nemmeno gli gnomi..... Però il bambino non sapeva.... Che fare? "Harry tu credi alla magia?" Ma a quella parola il piccolo si irrigidì subito, e un istante dopo si agitò "non si dice quella parola!!! Se Harry la dice viene picchiato!!! Quella parola è bruttissima!!! No no no!! Non lo dica più!!! No no no!!!! Non mi picchi!" Avrebbe continuato così per ore se Remus non gli avesse messo una mano sulla spalla, con un piccolo sobbalzo del bambino, e gli avesse sussurrato "Harry tranquillo. Io non ti picchio. Non lo farei mai. E la parola magia non è una brutta parola. È una parola come le altre. Perché tu non puoi dirla?" Gli zii mi picchiano se la dico." Disse mogio mogio, guardandosi le scarpe enormi. "Harry, i tuoi zii dicono tante bugie e cose non giuste, come quelle che ti fanno. Ma di questo parliamo un altra volta...." Ma non fece in tempo a finire la frase che "perché tornerai?!?!" - "certo che tornerò, se tu lo vorrai. Ma ora per favore ascoltami. Magia è una parola bellissima. E sai perché? Perché tua mamma, tuo papà, io e tu, tutti noi, siamo dei maghi." Harry ora si che era confuso. Lui, Harry Potter, il bambino inutile e stupido che tutti odiano, il bambino senza amici, lui, un mago? Ora si che si spiegavano tante cose.... Come quando si era ritrovato sul tetto della scuola, quando gli erano cresciuti i capelli in una sola notte... Quelle erano magie?..." La voce di Remus lo riportò alla realtà, bruscamente. "Lo so che per te è difficile da accettare adesso, Harry, ma è così. Ora si è fatto tardi, meglio se torni dentro e vai a mangiare e ci dormi un po su." Con grande stupore di Lupin Harry non sembrava particolarmente shoccato dalla notizia, difatti disse "Harry non può mangiare, è in punizione. E poi con il giardino come faccio?" Remus ci pensò su un attimo poi disse "al giardino ci penso io" e con uno schiocco di bacchetta e sussurrando delle strane parole il giardino divenne perfetto. Harry guardò Remus in modo molto toccato e curioso. Poi gli porse la mano e gli disse "grazie signore! Allora arrivederci!" Remus afferrò la mano, la strinse, salutò Harry e gli scompigliò i capelli. Chissà forse un giorno lo avrebbe fatto anche il bimbo, come James. Una volta che il bimbo entrò in casa Remus si voltò e se ne andò, appuntando mentalmente di portare qualcosa da mangiare al bimbo l indomani.

Harry entrò in casa, andò al sottoscala, si mise il pigiamino e si infiló sotto le coperte. Si addormentò col sorriso sulle labbra, entrando nel mondo dei sogni magici, stavolta in tutti i sensi.

  
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