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Autore: Matt94Black    07/12/2013    1 recensioni
Kasuna Chujitsai è un giovane di 24 anni. Egli vive in Giappone e, durante una sua giornata di lavoro nella polizia, scopre di poter manovrare il fuoco con il pensiero, anche se non ha ancora preso la totale dimestichezza con la sua abilità. Immediatamente, viene convocato dalla Tokushu Keisatsu Butai, una ristretta cerchia di agenti e altre persone con abilità innate, la quale si occupa delle richieste legate al paranormale e alle creature misteriose che risiedono nel mondo. Kasuna inizierà qui la sua nuova vita, intrisa di azione, felicità e sorrisi, ma anche di tristezza, rabbia e lacrime.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kasuna chiese: -Kuromaru? E cosa sarebbero?-. Shiru, tenendo d'occhio i due nemici, rispose: -È il nome dell'associazione a capo delle entità oscure, composta da dieci loschi individui, di cui ben pochi sono conosciuti-. Quando Shiru finì di parlare, il ragazzo con i dread, che sembra chiamarsi "Rockroll", disse: -È giunta la vostra ora!-.
Le sue mani cominciarono ad attrarre i piccoli sassi che vi erano nei dintorni: sulla mano sinistra si formò una lancia di pietra, che divenne un tutt'uno con l'avambraccio, mentre l'avambraccio destro venne avvolto dalla roccia, formando un arto grande il triplo e munito di tre dita. Birdragon, il tizio in sua compagnia, gli disse: -Stai attento, sono pur sempre membri della Tokushu Keisatsu Butai-. Rockroll rispose: -Chi se ne frega! Quelli sono solo feccia!-. Così dicendo, corse contro i tre avversari. Shiru si precipitò contro di lui, ma venne velocemente trafitto in pieno petto dalla lancia di pietra. Kasuna gridò: -No! Shiru!-. Seky gli disse: -Non devi preoccuparti per lui. Ricordati che lui è uno zombie per metà-. In quel momento, Shiru afferrò i due manganelli e disse: -Questo non basta con me-. Detto questo, diede una manganellata alla lancia usando il braccio destro, rompendola. Sul volto di Rockroll si dipinse un'espressione incredula. Successivamente, sfoderò anche l'altro manganello, con il quale tentò di colpire l'avversario. Rockroll si parò con il braccio destro, ma il colpo fu così forte che gli ruppe sia il rivestimento roccioso sia l'osso all'interno. Il nemico indietreggiò velocemente, urlando, mentre Shiru si tolse il pezzo di lancia rimasto nel petto: perdeva molto sangue, ma non sembrava affatto sofferente. Rockroll urlò: -Il braccio! Quel bastardo mi ha rotto il braccio!-. Birdragon gli disse: -Te l'avevo detto di non sottovalutarli-. Rockroll controbatté: -Lo so, ma non pensavo che fossero forti fino a questo punto! Mi faresti il piacere di togliermi dai piedi il tizio con i manganelli?-. Mentre stava parlando, riformò le due braccia rocciose. Birdragon gli rispose: -Va bene. Ma cerca di non farti ammazzare-.
In quel momento, il grosso corvo si alzò in volo, ma Seky, prontamente, lo colpì con uno dei suoi archi d'acqua. Il volatile, anziché cadere a terra, si scompose in numerosi corvi neri, che iniziarono a svolazzare intorno ai loro tre avversari, ma vennero facilmente sconfitti dagli archi d'acqua di Seky, dai colpi di spada infuocati di Kasuna e dalle manganellate di Shiru, per poi sparire in dense nubi nere. Nel mentre, Rockroll aveva creato un enorme carapace di roccia sulla sua schiena, che gli copriva anche la nuca e il retro della testa, e Birdragon aveva iniziato a fluttuare nell'aria. Il primo iniziò a tirare dei fortissimi pugni al terreno, creando delle scosse sismiche ad ogni colpo, che facevano barcollare gli avversari. A quel punto, Birdragon si spostò dietro il compagno, sempre fluttuando, e mise le mani in avanti, con i palmi rivolti verso l'esterno. Dalle maniche del suo saio iniziò ad uscire un forte vento, mentre dalla sua schiena spuntò una nube fatta di penne nere. Facendosi trasportare dal vento, le penne funsero da frecce, che iniziarono a scagliarsi contro tutti i combattenti: Rockroll, grazie al carapace roccioso, non subiva alcun danno dall'attacco del suo compagno. In quel momento, Seky, con il braccio sinistro in avanti e il palmo rivolto verso i nemici, iniziò a muoverlo in senso orario, creando una lamina d'acqua con un una specie di vortice, nel quale il flusso scorreva dall’interno all’esterno. Continuando a muovere il braccio, ingrandì il cerchio fino a ricoprire anche Kasuna e Shiru: quando le penne nere lo colpirono, vennero dirottate verso l'esterno. Rockroll, rivolgendosi al compagno, disse: -Che diavolo stai facendo? Ti avevo detto di togliermi di mezzo il tizio con i manganelli!-. Birdragon gli rispose: -Una cosa alla volta. Quando te lo dirò, usa lo Stonehenge; tu vedi di creare un diversivo-. Rockroll sembrò illuminarsi e, con un sorriso maligno, fece cenno di aver capito. Subito dopo, intorno a lui iniziarono a formarsi delle pietre fluttuanti, che si scagliarono a gran velocità contro gli avversari. Dato che nessuno aveva un modo per dirottare l'attacco, stavano per esser colpiti in pieno, quando due grossi spadoni iniziarono a deviare tutte le pietre: Jutoken era tornato, con i vestiti e le armi ricoperte di sangue di zombie. In quel momento, Kasuna gli disse: -Jutoken! Sei tornato!-. L'amico gli rispose: -Già, appena in tempo-. Subito dopo, Birdragon volò verso l'alto e atterrò in picchiata in mezzo ai quattro avversari. A quel punto, si dispose con le braccia e i palmi verso l'esterno, in modo da avere Shiru alla sua destra e tutti gli altri alla sua sinistra. In quel momento, una forte corrente d'aria scaturì dalle sue mani, sbalzando via gli avversari. Subito dopo, gridò: -Rockroll! Ora!-. la voce del professor Kinsai disse: -Attenti all'attacco dall'alto!-. Tutti e quattro guardarono in alto e videro dei blocchi di pietra compatta, di sfumature diverse, che fluttuavano sopra le loro teste, disposti in cerchio. In quell'istante, Rockroll urlò: -Stonehenge!-. Le grosse pietre iniziarono a piombare a terra, conficcandosi nel terreno con dei rumorosi tonfi. Ma sembrava che Rockroll non volesse colpire i suoi avversari: quegli alti massi conficcati nel terreno avevano creato una specie di arena circolare, al cui interno vi erano lui, Kasuna, Seky e Jutoken. Shiru, che si trovava all'esterno, corse verso quella grossa parete di roccia con lo scopo di liberare i suoi amici, ma un fendente d'aria gli passò davanti, che, per pochi centimetri, non lo tagliò. Birdragon disse: -Il tuo avversario sono io-. Ora era tutto chiaro: dato che Shiru poteva risultare una minaccia per Rockroll, avevano deciso di separarlo dal resto del gruppo. Con un sorriso di sfida, Shiru disse: -Allora vediamo cosa sai fare-.
Intanto, all'interno dell'arena, Rockroll aveva conficcato le dita nella terra, formando delle crepe. Mentre lanciava un fortissimo urlo, alcuni pezzi di roccia intorno a lui si diressero velocemente verso l'alto, per poi ricadere alla stessa velocità. Mentre i tre ragazzi stavano evitando i colpi, Rockroll gridò: -Ora sentirete la forza dello spirito del Golem!-. Detto questo, corse verso di loro e tentò di colpire Jutoken con un pugno, ma quest'ultimo si parò usando il dorso della spada sinistra: nonostante la parata, venne sbalzato indietro contro il muro dell'arena. Kasuna urlò: -Jutoken!-. Jutoken si rialzò velocemente, anche se un po' indolenzito, e rispose: -Sto bene. Dobbiamo cercare di abbatterlo, tutti assieme-. In quel momento, ritrasse le spade e, grazie allo strano meccanismo delle sue armi, riprese a sparare. Ma Rockroll, alzando il braccio sinistro come se fosse il maestro di un’orchestra, fece uscire un alto muro di roccia, che intercettò i proiettili di ferro. Seky, congiungendo le mani, disse: -Kasuna! Tendi il palmo verso il nemico e concentra le forze nella tua mano! Te e Jutoken cercate di guadagnare del tempo mentre preparo la mia tecnica-. A quel punto, Kasuna tese il palmo sinistro verso Rockroll e fece ciò che aveva detto Seky: in quel momento, si formò un cerchio di aura rossa davanti al suo palmo, dal quale si generò una fiamma che si diresse verso il nemico. Quest'ultimo si protesse affiancando gli avambracci e disse: -Razza di idiota! Pensi che il fuoco possa sconfiggere la roccia? Illuso che non sei altro-. In quel momento, Jutoken comparve dietro il nemico e cominciò a sparare, riuscì a colpire entrambe le braccia dell’avversario, nei tratti tra le spalle e i gomiti, che non erano protetti dalla roccia. Rockroll urlò di dolore e tentò di colpire Jutoken con un manrovescio, ma quest’ultimo lo evitò, indietreggiando prontamente. La fiamma che aveva lanciato Kasuna si estinse, ma la sua schiena riprese di nuovo a emanare del fuoco, proprio come quando combatte contro il mostro nell’edificio abbandonato. Nello stesso momento, Jutoken diede un colpo di frusta con entrambe le braccia e comparvero di nuovo le due grosse lame. Rockroll, nel mentre, aveva ricoperto interamente le sue braccia con altri pezzi di roccia. Tutti erano pronti per combattere seriamente.
In quell’istante, all’esterno dell’arena, Shiru si stava battendo contro Birdragon, che fluttuava a diversi metri d’altezza. Il primo evitava e parava i colpi del secondo, dai corvi neri ai fendenti d’aria. Shiru lo guardò e disse: -È facile combattere se sei sospeso nell’aria, vero? Prova a scendere, se hai il coraggio-. Birdragon, con tranquillità, rispose: -Come preferisci-. E così fece; ma quando atterrò, il suo saio lo avvolse in un’aura oscura: stava mutando e, in compenso, diventava sempre più grande, avvolto da una nebbia nera. Diventato grande circa quanto una gru da cantiere, la nebbia si dileguò e Shiru poté vedere che il suo avversario si era trasformato in un grosso volatile color grigio scuro, con il becco dorato, lungo e spesso, gli occhi rossi e laterali. Si reggeva su un paio di zampe dalle squame dorate, con degli artigli color platino. Aveva la coda lunga, squamosa e argentea, simile a quella di una lucertola. Il grosso pennuto emise uno stridio e attaccò Shiru con una beccata, ma quest’ultimo la evitò rotolando verso la sua destra. Ritentò con una seconda beccata, ma Shiru afferrò il gigantesco becco con entrambe le braccia, fece una giravolta su se stesso e scagliò l’enorme volatile contro la fabbrica abbandonata, usando una forza esagerata. L’edificio crollò e Shiru, con un ghigno beffardo disse: -Non eri tu che avevi detto di non sottovalutare i membri della Tokushu Keisatsu Butai?-. Come risposta, Birdragon si rialzò ed emise un forte stridio che riecheggiò per tutta la zona. Shiru continuò: -Perfetto, allora fammi vedere se quest’uccellaccio sa fare altro, oltre a stridere di continuo-.
All’interno dell’arena, Seky stava ancora preparando la sua tecnica e i tre ragazzi aveva interrotto il combattimento a causa del forte stridio di Birdragon. Rockroll disse: -Non capisco come abbia fatto Birdragon a spingersi così oltre con il vostro compagno, voi della Tokushu Keisatsu Butai siete delle nullità-. Kasuna stava per rispondergli, ma Seky, che stava dietro i suoi due compagni, disse a bassa voce: -Ragazzi, ho finito-. Allora si girò verso di lei e vide che teneva tra le mani una sfera d’acqua grande poco meno di un pallone da calcio. La sua sfera si diresse verso l’alto molto velocemente, per poi sparire nel cielo. A quel punto Seky aggiunse: -Ancora pochi minuti e si potrà mettere in atto-. Mentre altre rocce stavano volteggiando attorno a Rockroll, Jutoken disse a bassa voce: -Non possiamo continuare a combattere così, ci serve un piano per sconfiggerlo-. Kasuna, dopo pochi secondi, si illuminò e disse: -Ho pensato ad una cosa, state a sentire-. Appena finì di dire il piano, tutti notarono che le rocce volteggianti si erano distribuite sulle gambe, il cui spessore delle era raddoppiato, sulla faccia, formando una specie di elmo, e sulla schiena, formando delle punte acuminate. A quel punto, Rockroll caricò i suoi avversari, nonostante fosse diventato più lento a causa di tutto quel peso. Prontamente, Kasuna tese il braccio sinistro, con il palmo verso di lui, e creò un’altra fiammata. Rockroll, come la volta precedente, si protesse affiancando gli avambracci e disse: -Lo vuoi capire che è completamente inutile?-. La fiammata continuò ancora per alcuni secondi, poi Kasuna si interruppe e, subito dopo, Seky fece la sua stessa cosa, creando un forte getto d’acqua. Rockroll si protesse allo stesso modo, ma la roccia sui suoi avambracci si crepò. Kasuna gridò: -Jutoken! Mira alle crepe!-. Jutoken corse alla sinistra di quel forte getto d’acqua e, usando lo spadone destro come se fosse un fioretto della scherma, colpì lo scudo del nemico e lo perforò, riuscendo a trapassare le braccia e a graffiare la guancia sinistra del nemico. Infine, liberando lo spadone, tranciò di netto l’avambraccio sinistro di Rockroll. Quest’ultimo urlò dal dolore e tenne a distanza i suoi avversari, facendo orbitare delle rocce fluttuanti attorno a sé. Rockroll gridò: -Merda! Come avete fatto?-. Kasuna gli rispose: -Prima ho fatto in modo che le tue rocce diventassero roventi usando il mio fuoco; poi le abbiamo raffreddate di colpo con l’acqua e lo sbalzo di temperatura ha provocato quelle spaccature. Infine, abbiamo fatto breccia…e penso proprio che ci siamo riusciti-. Infatti, Rockroll era messo piuttosto male: aveva perso metà dell’arto sinistro, l’avambraccio destro era gravemente ferito ed era stato rotto dal colpo di Shiru e, inoltre, aveva alcuni proiettili di Jutoken in entrambe le braccia. In pratica, riusciva a muoverle solo grazie al controllo della pietra che le ricopriva. Rockroll, innervosito ed indispettito, disse: -Maledetti. Questa me la pagherete!-.
Nel mentre, Birdragon stava tentando di colpire Shiru con delle penne usate come frecce, trasportate dalle raffiche di vento create dalle sue ali. Il suo avversario gli disse: -Che c’è? Non avevi detto che ti saresti avvicinato?-. Sentite queste parole, l’enorme pennuto iniziò a volare in modo vago sopra la testa di Shiru, diventando sempre più veloce. Ad un certo punto, perse quota ed iniziò a volare rasoterra a gran velocità. Stava per trafiggere l’avversario con il becco, ma Shiru lo bloccò con le braccia. Questa volta, però, non riuscì a scagliarlo via perché Birdragon riprese quota. Stava volando a parecchi metri da terra e gli altri combattenti sembravano delle formiche. Il grosso volatile, aprendo la bocca, fece perdere la presa a Shiru. Quest’ultimo, però, si aggrappò al piumaggio sulla parte posteriore del collo. Dopo alcuni secondo, il volo di Birdragon riprese ad essere orizzontale e Shiru disse: -Hai mai provato ad incassare un pugno di tremila tonnellate?-. Detto questo, concentrò tutta la sua forza nel braccio destro e sferrò un pugno contro l’avversario, che precipitò ad una velocità elevatissima, con un tonfo che fece tremare la terra. Shiru era rimasto aggrappato e, nell’atterraggio, si ruppe la gamba destra, ma era come se non si fosse fatto nulla. Il suo avversario, al contrario, sembrava avere il collo rotto, dato che aveva ricevuto quel forte pugno proprio sulla colonna vertebrale e non si muoveva. In quel momento, le nuvole si fecero scure ed iniziò a piovere.
All’interno dell’arena, Rockroll era fuori di se dalla rabbia, ferito nell’onore, e tentava di colpire i suoi avversari con degli attacchi alla cieca. Seky gridò: -Kasuna! Jutoken! Avvicinatevi!-. i due ragazzi si avvicinarono a lei, che tese il braccio sinistro verso l’alto, con il palmo verso il cielo, e creò un grosso disco d’acqua sopra le loro teste. Shiru, che aveva riconosciuto in tempo la tecnica della compagna, si nascose sotto l’ala del grosso volatile stecchito. Seky gridò: -Heavy rain!-. in quel momento, le gocce di pioggia diventarono pesanti e veloci, facendoli sembrare dei proiettili. Rockroll sembrava non curarsene, anche se quell’attacco stava creando delle altre crepe nella sua armatura di roccia. Subito dopo, Seky disegnò un cerchio nell’aria usando il braccio destro e creò una sfera di acqua bollente, che si scagliò velocemente contro l’avversario. Attraverso le fenditure, l’acqua rovente riuscì a raggiungere la pelle dell’avversario e lo ustionò. Rockroll gridò: -Brucia!-. In quel momento, iniziò ad urlare e un'aura oscura iniziò ad avvolgerlo. Kasuna e Jutoken, vedendo l'avversario immobile, gli corsero incontro con l'intento di colpirlo con le spade. Ma alla sinistra di Rockroll comparve un piccolo puntino nero. Da esso, ne uscì una figura umanoide completamente bianca; aveva una maschera che lasciava scoperta la bocca e dei fori per gli occhi. Sulla parte che copriva la fronte, presentava il simbolo “ 六 ” in nero. Sembrava che vestisse col una calzamaglia e, in pieno petto, aveva un cerchio nero, con sei raggi neri che si dirigevano verso il resto del corpo. Quest'ultimo arrivato aprì la bocca e ne balzò fuori un altro essere, che parò l'attacco di Kasuna, usando un grosso spadone, e quello di Jutoken, usando uno scudo esagonale, per poi respingerli. L'ultimo arrivato era alto quanto il capitano Boyoi, con un elmo ed un'armatura da spartano con degli stivali alti. I suoi occhi sembravano essere cavi e la bocca inespressiva. La sua carnagione e i suoi vestiti erano completamente bianchi, come l'altro essere dal quale era uscito, e sull'elmo riportava il simbolo “ 七 ”. Rockroll, con devozione, disse: -Roku! Shichi!-. Il più piccolo appoggiò la mano destra sulla spalla del compagno ferito e quella sinistra contro la schiena dell'energumeno. Di conseguenza, tutti e tre vennero risucchiati dal punto nero al centro del petto del tizio con la maschera, come se fosse una specie di buco nero. Jutoken, un po' perplesso, chiese: -Sono...scomparsi?-. La voce del professor Kinsai disse: -Nell'Ultramondo è rimasta solo l'entità oscura che ha abbattuto Shiru, le altre tre sono scomparse persino dal mondo reale. Non riesco a trovarle-.
Nel mondo reale, il professor Kinsai stava premendo una serie di tasti alla sua tastiera, aiutandosi con una ventina di esili braccia meccaniche che uscivano dal colletto del suo camice. Dietro di lui, vi era il Capitano Boyoi, in piedi e con le braccia conserte. Entrambi stavano fissando il grande monitor, che sembrava rappresentare la mappa della zona intorno alla fabbrica abbandonata, con un pallino nero e quattro pallini bianchi, distribuiti secondo la l'adozione dei quattro membri all’interno dell’Ultramondo. Il professor Kinsai chiese: -Riuscite a portarmi del materiale genetico di quelle entità oscure?-. Jutoken, guardando il pezzo di avambraccio che aveva tagliato a Rockroll, disse: -Niente di più facile-. Shiru, che era sdraiato sopra il grosso volatile stecchito, rispose: -Lo stesso vale per me-. Così dicendo, si girò prono e staccò una delle piume nere che ricoprivano Birdragon, alte più o meno quanto lui. Subito dopo, continuò dicendo: -Fatto-. La voce del professor Kinsai disse: -Perfetto, adesso vi riporterò nel mondo reale-. In meno di trenta secondi, vennero tutti trasferiti nel mondo reale, nella stanza dove vi erano il professor Kinsai e il Capitano Boyoi. Shiru si reggeva sulla gamba sinistra e usava la grossa piuma come se fosse una stampella, mentre Jutoken, con le armi riposte nei suoi foderi, mostrò al professor Kinsai il moncone di Rockroll ancora sanguinante. Il Capitano Boyoi disse: -Voglio congratularmi tutti voi per la buona riuscita della missione; è vero che uno degli obiettivi è fuggito, però il fatto che siate tutti vivi è molto più importante. Voi tre potete andare, mentre tu, Shiru, dovrai restare per farti curare dal professore per quel buco nel petto e la gamba rotta. Prima di andare però, consegnatemi quel pezzo di braccio-. Jutoken diede il moncone al Capitano e, insieme a Seky e Kasuna, imboccarono le scale per scendere al piano di sotto.
Intanto, nella stanza dello svago, Samui era seduto in un angolo con le gambe incrociate e fissava un punto fisso nel muro di fronte a lui, mentre Alex lo fissava da lontano. Samui, pensando a Kasuna, disse: -Se permette che qualcuno torca anche solo un capello a Seky, io lo ammazzo-. Alex disse: -Non ti preoccupare, staranno bene-. In quello stesso istante, i tre ragazzi entrarono nella stanza. Alex continuò: -Visto? Che ti dicevo?-. Samui si alzò di colpo e, avvicinandosi alla gemella, chiese: -Seky! Stai bene?-. Seky rispose: -Certo. È andato tutto bene: eravamo contro due Kuromaru; uno è stato sconfitto da Shiru, mentre l’altro è fuggito assieme a due tizi completamente bianchi, con due simboli sulla testa-. Alex, con stupore, chiese: -Due esseri completamente bianchi? Che simboli avevano sulla testa?-. Seky rispose: -Sì. Riguardo ai simboli, quello più piccolo potava il simbolo “Roku”, mentre quello più alto portava il simbolo “Shichi”-. Così dicendo, disegnò i due simboli sospendendo dell’acqua nell’aria. Poi continuò: -Per caso sai chi siano?-. Alex disse: -Non ne ho mai visto uno, ma ne ho solo sentito parlare. Penso che siano due delle creature di Eien: Roku e Shichi, “sei” e “sette”-. Kasuna chiese: -Eien? E Chi sarebbe?-. Alex gli rispose: -È uno scienziato pazzo: si dice che, assieme a dei colleghi, abbia scoperto una particella che dura in eterno. Gli altri volevano condividerla con il resto del mondo per poterla usare in molti ambiti sociali, ma lui uccise i suoi compagni di lavoro e la tenne per sé. Tutto ciò accadde nel periodo medioevale…-. Kasuna, perplesso, chiese: -Cosa? Ma è impossibile! Dovrebbe essere morto!-. Alex rispose: -Hai detto bene: dovrebbe. Probabilmente ha usato quella molecola su sé stesso e adesso dovrebbe avere circa un millennio. Quelle creature che avete visto sono solo due di quelle che ci sono realmente. Come faccia a crearle e quante ce ne siano, non saprei, però intuisco che siano almeno sette, dato che avete visto quella marchiata come “Shichi”-. Jutoken chiese: -Come fai a sapere tutte queste cose?-. Alex rispose: -Sono un ninja, lo spionaggio è la mia specialità. Comunque sono quasi le quattro del pomeriggio e immagino che non abbiate pranzato, quindi vi lascio andare-. Detto questo, i tre ragazzi ringraziarono e si diressero verso la mensa, mentre Samui seguiva Kasuna con lo sguardo.
Passando la giornata a parlare del più e del meno, arrivò il momento del tramonto. Jutoken e Kasuna si trovavano al terzo piano. Ad un certo punto, il primo chiese: -Kasuna, ti va di entrare?-. Kasuna affermò con la testa ed entrarono: il bilocale di Jutoken era speculare al suo, con la differenza che, dalla finestra, di vedeva il tetto piano di un palazzo più basso, assieme al sole che calava. La sua stanza aveva molte mensole, sulle quali erano posate action figures di numerosi supereroi e personaggi vari, accompagnati da molti fumetti. Kasuna commentò: -Wow, ti piacciono i fumetti-. Jutoken, guardandolo, disse: -Già, è per questo che ho voluto entrare nella Tokushu Keisatsu Butai-. Kasuna, un po'’ perplesso, disse: -Penso di non aver capito, perché sei entrato a far parte di questo posto?-. Jutoken gli rispose: -Te lo dirò, ma promettimi che non riderai-. Kasuna, con la mano destra sul cuore, disse: -Prometto che non riderò-. Jutoken si avvicino alla finestra socchiusa, guardò il tramonto e rispose: -Voglio diventare un eroe, proprio come loro. Salvare il mondo, proprio come fanno loro-. Kasuna, sorridendo, disse: -E perché dovrei ridere? È un tuo sogno e non ci trovo nulla di discutibile-. Una voce alle loro spalle disse: -È vero-. I due ragazzi si voltarono e videro Alex: la porta era chiusa e nessuno l’aveva sentito entrare. Kasuna chiese: -Alex! Come hai fatto ad entrare?-. Alex, ridacchiando, gli rispose: -La risposta te l’ho già data prima: sono un ninja! E poi volevo parlarvi di una cosa importante…-. Mentre parlava, fece cenno ad entrambi di spostarsi dalla finestra, usando indice e medio della mano destra. Quando i due ragazzi si spostarono, materializzò uno shuriken a cinque punte con della materia nera che scaturì dai suoi polpastrelli e lo lanciò attraverso la finestra socchiusa. Lo shuriken si piantò in qualcosa di invisibile, che si rivelò presto: era una figura umanoide completamente bianca appesa a testa in giù grazie ad un filo, un’altra creatura di Eien. Subito dopo essere colpita, saltò sul tetto della palazzina di fronte e iniziò a scappare. Alex, aprendo la finestra, disse: -Jutoken! Di al professor Kinsai di trasportare me e l’entità oscura nella Zona Preparata ad est, presto!-. Jutoken annuì e disse: -Kasuna! Seguimi!-. I due ragazzi uscirono dalla porta, mentre Alex uscì dalla finestra. Atterrando sul tetto a sua volta, si precipitò all’inseguimento. Poco prima che atterrasse, esplosero una miriade di fumogeni. La creatura di Eien era dalla parte opposta rispetto ad Alex: il suo corpo era interamente ricoperto di bende bianche e l’unica cosa scoperta erano gli occhi cavi. Sembrava che avesse delle lamine dure che gli ricoprivano gli avambracci e il dorso delle mani, terminanti con una lunga lama affilata. Sulla fronte, riportava il simbolo “ 三 ” in nero. Quell’essere disse: -Con il fumo velenoso e le punte che ho sparso, penso che tu abbia poche possibilità di sopravvivere-. Dopo queste parole, dalla nube di fumo comparve un’ombra strisciante, che si mosse oltre le spalle del nemico. Alex comparve dietro di lui e gli lanciò due shuriken, identici a quello che aveva tirato prima, ma vennero parati con le strutture dure sulle braccia del nemico. Il nemico disse: -Sneak Shadow, l’ombra furtiva. Sai, la tua fama è riconosciuta in gran parte del mondo, Alex l’Ombra-. Alex creò due shuriken a cinque punte, grandi con due dischi in vinile, e disse: -Lo so. A giudicare dal simbolo sulla tua fronte, direi che tu sia “San”, la terza creatura di Eien-.
Un alito di vento soffiò e la battaglia tra due ninja stava per cominciare.

Salve a tutti.
Come promesso, ecco il nuovo capitolo di TKB. spero che vi sia piaciuta la prima battaglia con i cattivi in persona ;)
Mi impegnerò a fondo per scrivere il quinto capitolo di DH perché (ve lo dico esplicitamente) sono quasi senza idee :S chiedo venia in aticipo.
Detto questo, vi lascio con un altro combattimento in sospeso.
Buona giornata a tutti.
  
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