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Autore: XD_crazy    08/12/2013    1 recensioni
-E' stato così terribile?-chiesi alla fine.
-E' sbagliato- disse abbassando gli occhi.
-Non hai risposto alla mia domanda-mi scrutò a lungo-Se mi dici che non hai provato niente,giuro che cerco di dimenticare tutta questa storia, basta che tu mi dica quello che hai sentito-
-Niente. Non ho provato assolutamente nulla- concluse in tono piatto. La pioggia iniziò a cadere più forte, facendomi congelare le vene più di quanto già non le fossero.La testa mi si svuotò completamente e il senso di vuoto mi invase. Cercai di individuare nel suo sguardo e nella sua voce una nota di tradimento,ma purtroppo non ne trovai.
-Devo andare- sussurrai così piano che feci fatica anche io a sentirmi.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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<< Ma tu lo sapevi che Newton è una persona e non una città? >.< >>

Lessi il messaggio di Harry per poi scoppiare a ridere.
-Signorina Bloom, vuole fare ridere anche noi rivelandoci la causa delle contrazioni della sue corde vocali?- il mio professore aveva la voce più da vecchio fumatore che avessi mai sentito in vita mia, e quando parlava dava ad ogni cosa una spiegazione “scientifica”.
-Beh mentre cercavo di dissezionare questa povera rana, mi è venuto in mente che anche lei avrebbe dovuto avere dei “genitori”giusto; e questi “genitori” per far uscire questa piccola rana, avrebbero dovuto per forza scopare, e neanche poco, insomma sono un casino di uova di rane alla fine, no? Stavo dicendo: si immagina due rane fare una scopata hard?- i miei compagni scoppiarono a ridere.
-Signorina Bloom, perchè non prova a raccontare le sue idee alla sedia in presidenza?-
-Beh veramente io l'anno scorso ho provato a interagire con lei, ma non ne vuole sapere-
-Ritenti sarà più fortunata magari- disse aprendomi la porta e facendomi segno di uscire. Mi alzai dalla sedia,lanciando un'occhiata divertita a Elle e Cate che ridevano -Attenta a non perderti-
-Non c'è pericolo prof.-
Una volta raggiunta la presidenza, mi accomodai fuori aspettando di essere chiamata. Incominciai a fissare l'orologio sperando di avere qualche potere magico così da poterlo far andare più veloce ma niente, così decisi di dare ascolto al consiglio del prof.
-Hei sedia...posso chiamarti Molly?- dissi inginocchiandomi davanti alla sedia. Aspettai un po' -no?Ah ho capito di chiami Chair...va beh io sono Rachel, ma gli amici mi chiamano Rocky-g li diedi una pacca al poggia schiena amichevolmente -come non vuoi essere mia amica? Stai scherzando? Come sarebbe a dire che ti sto antipatica? Non è vero, non peso troppo!-
-Certo che sei proprio strana- mi girai e mi ritrovai davanti il sorriso sghembo di Louis.
-Ho avuto il maestro migliore di tutti i tempi- fece finta di asciugarsi una lacrima.
-Cosa hai fatto per finire in presidenza?-
-Ho espresso una mia opinione su come dovesse essere una sana scopata tra rane, e il prof mi ha sbattuta fuori- scoppiò a ridere così forte che alla fine cadde per terra -E tu invece cosa hai fatto per essere spedito in presidenza?-
-Bah niente di che sai solite cose?- alzai un sopracciglio -Ho fatto saltare in aria l'aula di chimica- ora fu il mio turno di cadere a terra.
-Signorina Bloom si accomodi- disse la preside aprendo la porta da dove ne uscì un ragazzo alto che teneva lo sguardo basso. Indossava un cappellino da baseball che gli copriva la testa, dei jeans che gli cadevano morbidi sui fianchi, e una maglietta nera con un paio di ali dietro, che faceva capire che aveva un bel fisico. Niente male, davvero. Louis mi diede una gomitata amichevole dando un piccolo colpo di tosse. Entrai, e poco dopo ne uscii con un foglietto in mano.
-Come è andata?-
-Mi tocca pulire tutta la sala teatro- dissi sventolando il foglietto per aria.
-Augurami buona fortuna- disse facendomi l'occhiolino mentre gli mostravo in pollici rivolti verso l'alto. Poco dopo ne uscì anche lui con lo stesso foglietto in mano.
-Pulizia dei bagni- annunciò.
-Poteva andarti peggio dai- gli diedi una pacca sulla spalla.
-Già mi poteva capitare di dover ripulire la mensa- rabbrividii.
-Ritieniti fortunato allora- ci incamminammo verso le nostre aule molto lentamente, tanto di li a poco sarebbe suonata la ricreazione.
-Come è andata?-mi chiese Elle appena mi vide. Le porsi il biglietto -Pulizia dell'aula di teatro- lesse ad alta voce.
-Ma come te ne esci?- chiese Cate divertita.
-Andiamo dagli altri che è meglio- prendemmo i nostri zaini e ci avviammo verso il cortile.

 

 

-Quindi oggi pomeriggio?- mi chiese Harry una volta finite le lezioni.
-Devo pulire il teatro- risposi improvvisando un balletto.
-Beh allora ci vediamo dopo a casa- annuii e dopo aver salutato anche gli altri mi diressi insieme a Louis in segreteria, per prendere le chiavi della scuola, caso mai avessimo finito tardi.
-Torniamo a casa insieme?- scosse la testa.
-Se ti va di aspettarmi per altre due ore fai pure-
-Va beh quando finisco vengo a salutarti allora- sorrise andandosene ed io lo imitai. Andai a prendere i prodotti per pulire per terra e mi avviai nel teatro. Appena arrivata, mi legai i capelli in un chignon veloce, posai il telefono e lo zaino su una delle sedie davanti e mi infilai le cuffie dell' ipod nelle orecchie.
Dopo circa un'ora e mezza che pulivo ballando sulle note delle mie canzoni preferite, mi buttai a peso morto su una delle sedie davanti,sciogliendomi i capelli e spegnendo la musica. Sentii un applauso provenire da dietro le mie spalle e mi girai sorpresa. La maglietta scura e il cappellino del ragazzo, mi sembravano familiari ma in quel momento non riuscivo a collegare.
-Da quant'è che sei qui?-
-Da più o meno tutto lo spettacolo- rispose timidamente avvicinandosi con una mano in tasca.
-Questo significa che hai visto il drammatico volo che ho fatto quando sono scivolata dal palco?- si,ero quel genere di persona che passa più di metà vita per terra. Annuì leggermente grattandosi la testa, sempre china.
-Se vuoi posso tenermelo per me-
-Davvero?-
-Si, tanto non conosco ancora nessuno quindi non sarebbe difficile custodire il segreto-
-Grazie sei davvero...gentile- conclusi offrendogli il mio sorriso migliore. Alzò la testa, permettendomi così di vedere degli occhi verdi acceso che ti lasciavano senza respiro e un sorriso bianco che non avevano niente da invidiare a quello di Harry. Senza parole, letteralmente senza parole.
-Comunque sia io sono Alex- disse offrendomi la mano che strinsi.

-Io sono Rocky, ma tu puoi chiamarmi Bond...James Bond- dissi facendolo ridere -Perchè non mi sembra di averti mai visto?-
-Beh mi sono trasferito da poco dalla California e domani incomincio ufficialmente a seguire le lezioni in questa scuola-
-E cosa ci fai oggi qua?-
-Sono venuto per prendere l'orario scolastico e fare un giro della scuola...solo che mi sono perso e quindi girovagando mi sono imbattuto nella tua esilarante performance da ballerina- detta da un qualsiasi altro ragazzo,sarebbe sembrata una presa in giro,ma lui sembrava serio.
-Grazie,ma non sono così brava-
-Fidati lo sei. E tu invece che ci fai qui, insomma le lezioni sono finite da un bel po'-
-Sono in punizione- aprì la bocca -Ti prego non chiedermi cosa ho fatto-
-Ok come vuoi tu. Vuoi che ti dia una mano a finire di pulire?-s enza aspettare la mia risposta si avviò verso la scopa e incominciò a pulire l'ultima parte della stanza.
-Sai quella maglietta non ha torto, tu sei un vero angelo- ecco dove lo avevo già visto, in presidenza quella stessa mattina -Mentre quel cappellino non ti rende affatto giustizia, ne sono certa- lui rise e con un gesto lento se lo tolse,scoprendo finalmente i capelli leggermente mossi e biondi. Lo sapevo, non era affatto male.
-Missione compiuta- esclamò Alex quando finalmente finimmo di pulire.
-Grazie mille sei stato veramente gentile ad aiutarmi. Ti devo un favore-
-Ma ti pare? Non mi è constato niente, non mi devi alcun favore-
-Va beh, allora grazie ancora- presi il mio zaino e andai verso la porta.
-Hei Bond- mi girai sorridendo -Mi farebbe piacere, se mi aiutassi ad ambientarmi un po'-
-Certo, ne sarei onorata, così ricambio anche il favore-
-Beh allora ci vediamo domani- disse con un sorriso.
-A domani- uscii e mi avviai verso i bagni.
-Lou?- lo chiamai più volte, ma non sentii alcuna risposta -Louis William Tomlinson, dove minchia sei finito?- aprii le porte di tutti i bagni finchè non lo trovai con la testa infilata dentro al water. Scoppiai a ridere mentre lui cercava di liberarsi.
-Tirami fuori con la pipì!- urlò.
-Ma ti sei fumato il cervello? Spiegami come faccio a tirarti fuori con la pipì!-
-Ho detto:bevi troppa pipì!-
-E se anche fosse!-
-TIRAMI FUORI DA QUIII-
-Ah ora ho capito- lo presi per le gambe e incominciai a tirare, finchè non uscì.
-Ti pare che ti dica di tirarmi fuori con la pipì?-
-Stai zitto che ci metto tre secondi a ricacciarti quel bel visino nel water!- ammutolì immediatamente. Prendemmo le nostre cose e ci avviammo verso l'uscita, dove Zayn ci stava aspettando con una sigaretta in bocca, che buttò a terra non appena ci vide.
-Hei- ci salutò venendoci incontro con un sorriso.
-Ciao- risposi abbassando la testa imbarazzata ancora per quello che era successo alla festa.
-Beh spiacente deludervi ma io devo scappare a casa, ci vediamo domani- disse Louis correndo via.
-Dobbiamo parlare- disse Zayn.
-Tu e chi?-
-Io e l'albero-
-Allora me ne vado- mi bloccò e mi sorrise stanco -Ok dimmi- acconsentii.
-Beh vedi...riguarda il bacio dell'altra sera-
-Quale bacio?-
-Quello che ti ho dato a bordo piscina- annuii lentamente anche se il mio cuore andava a mille -Dimenticalo- come sarebbe a dire?
-Dimenticare?- ”Il tuo profumo mi fa impazzire ogni volta,sei stupenda,mi piaci dal primo giorno che ti ho vista” erano le uniche parole che avevo in testa in quel momento.
-Dimenticati del bacio, dimenticati quello che ci siamo detti-
-Dimenticarmi del bacio più bello della mia vita Zayn? Mi puoi spiegare come faccio?Mi avevi detto che ti piacevo, l'hai fatto per prenderti gioco di me? Come faccio Zayn, dimmi come!T i ho confessato i miei veri sentimenti e tu hai solo saputo prendermi in giro!-l o guardai con gli occhi pieni di lacrime e lui abbassò lo sguardo.
-Perdonami, ma io amo Amy- una lacrima mi rigò il viso. Cercai i suoi occhi ma lui non voleva saperne.
-Smettila di prendermi in giro,s mettila di prenderti gioco di me. Smettila!-dissi incominciando a dargli i pugni sul petto. Mi prese i polsi facendomi smettere e finalmente mi guardò negli occhi.
-Lo sai benissimo che non ti prenderei mai in giro. Lo sai benissimo che l'ultima cosa che vorrei è farti soffrire. Lo sai benissimo che ti voglio bene- Una goccia cadde per terra. Anche il tempo minacciava tempesta.
-Dimmi cosa me ne faccio del tuo ti voglio bene, quando l'unica parola che vorrei che uscisse dalla tua bocca è “ti amo”?- lo guardai attentamente in segno di qualche reazione ma lui non fece assolutamente niente. Abbassai la testa guardandomi le scarpe, cercando di decidere se dare ascolto al cuore o al cervello. Vinse il cuore. Gli accarezzai dolcemente la guancia, mi misi in punta senza mai smettere di fissarlo e alla fine decisi di concedermi un lungo, lento e dolce bacio.
-E' stato così terribile?- chiesi alla fine.
-E' sbagliato- disse abbassando gli occhi.
-Non hai risposto alla mia domanda- mi scrutò a lungo -Se mi dici che non hai provato niente, giuro che cerco di dimenticare tutta questa storia, basta che tu mi dica quello che hai sentito-
-Niente. Non ho provato assolutamente nulla- concluse in tono piatto. La pioggia iniziò a cadere più forte, facendomi congelare le vene più di quanto già non le fossero. La testa mi si svuotò completamente e il senso di vuoto mi invase. Cercai di individuare nel suo sguardo e nella sua voce una nota di tradimento, ma purtroppo non ne trovai.
-Devo andare- sussurrai così piano che feci fatica anche io a sentirmi.
-No, ti accompagno io in macchina. Così rischi di ammalarti- non mi importava di ammalarmi, dato che in quel momento sarei solo voluta morire. Non gli diedi ascolto e continuai a camminare. Sentii un rumore forte di clacson e chiusi gli occhi cercando di scacciare quel fastidioso suono. Girai la testa e mi ritrovai due fari di una macchina puntati addosso.
-Si può sapere cosa diavolo fai?- urlò quasi, avvolgendomi in un abbraccio.
-Torno a casa-l a mia voce era piatta, non tradiva alcuna emozione. Faceva paura.
-Cazzo, tra un po' non ti fai investire e mi rispondi con un misero “torno a casa”?- disse prendendomi per le spalle e scrollandomi forte. Risi. Risi forte, con gusto. Ero troppo sconvolta per scoppiare in lacrime.
Tornai a casa a piedi, fradiciandomi. Salii le scale per andare in camera mia, buttai lo zaino per terra e andai andai a farmi un sano e caldo bagno. Dopo un'ora di puro relax decisi di ritornare a scervellarmi tra i compiti e Zayn.
-Non riesco a fare nulla- sussurrai. Presi il libro e lo scaraventai dall'altra parte della stanza -Perchè? Perchè appena cerco di fare qualcosa, mi si sgretola tra le mani?Sono pessima- Mi buttai sul letto e incominciai a piangere, e lentamente mi addormentai.




-Cucciola,è ora di alzarsi- disse Harry facendomi lentamente lasciare il mondo dei sogni.
-Non mi sento bene-
-Lo credo hai dormito con la finestra aperta, mentre fuori c'era il diluvio- annuii. Non mi andava di dirgli che ero anche tornata a piedi sotto tutta quella pioggia. Mi alzai lentamente, ma appena mi misi in piedi la testa mi girò talmente tanto che Harry dovette prendermi al volo per non farmi cadere.
-Hey...?-
-Sto bene. Tranquillo, sto bene- cercai di sorridergli, ma sono sicura che il risultato fu una smorfia oscena. Mi bacio delicatamente la fronte. Pensavo fosse un bacio.
-Sei calda. E' meglio se oggi resti a casa- scossi la testa -Ma hai la febbre-
-Tranquillo. Nella vita ho fatto cose peggiori che andare a scuola con la febbre- dissi con una finta risata.
40 minuti dopo eravamo all'entrata della scuola, dove ci aspettavano i nostri amici, escluso Zayn. Lanciai delle occhiate significative alle mie migliori amiche cercando di fargli capire che volevano che mi portassero via da li.
-Oddio amore, che hai fatto agli occhi? E anche le sopracciglia. Continuano ad alzarsi e ad abbassarsi...- disse Cate prendendomi il viso tra le mani -Scotti- disse preoccupata
-Portami via- le sussurrai.
-Non ho fatto i compiti di chimica- disse a un volume elevato, così da farsi sentire anche dagli altri -Elle, dobbiamo assolutamente andare in classe- Michelle ci guardò un attimo, poi capì. Mi presero a braccetto.
-Noi andiamo a fare i compiti- disse la bionda con un sorriso.
-Vengo con voi- si propose Amy. No merda,no.
-Non ti preoccupare. Tu resta qui ci vediamo all'intervallo- dissi io nel panico. Lei mi guardò attentamente.
-Hey cucciola, hai una pessima cera, sicura di stare bene?- annuii debolmente rivolgendole un sorriso.
-Tranquilla- in lontananza vidi Zayn avvicinarsi, il che significava che dovevo filarmela- Beh ragazzi ci vediamo dopo-
-No aspetta- mi girai verso Harry e lui si avvicinò -Mi raccomando appena vedi che non ce la fai più, mandami un messaggio e io vengo da te- mi sussurrò dolcemente dandomi un bacio in fronte -Sicura di potercela fare?Mi sembra che sia salita-
-Tranquillo. A dopo-.

 


-Quindi per questo te ne sei andata quando hai visto Zayn!-
-Si Elle ma per favore non urlare che ho mal di testa-
-Ma non è meglio se vai a riposarti un po' in infermeria? Magari hanno un qualcosa...-scossi la testa rimanendo con le braccia conserte e la testa in mezzo. Suonò la campanella,che mi provocò un dolore lancinante alle tempie.
-Buongiorno ragazzi, potete sedervi- disse il prof. Michael entrando in classe. Era più un ragazzo che un uomo, per questo lo chiamavano per nome invece che “Brown”. Aveva vent'anni circa, alto, nessun chilo di troppo, cappelli ricci e neri, e tutte le mie compagne gli correvano dietro, compresa Cate. Le uniche che si salvavano eravamo io ed Elle.Lei perchè credeva nell'amore e non nell'attrazione, ed io solo per il fatto che insegnasse matematica, altrimenti forse sarei caduta ai suoi piedi anche io. Almeno avrei dimenticato Zayn. Pronunciai il suo nome a fior di labbra, ma anche così sentii i brividi lungo la schiena.
-Rachel, ti senti bene?-alzai la testa e annuii.
-Si professore- si avvicinò al mio banco, l'ultimo a destra vicino alla finestra.
-Sei calda. Se vuoi andare in infermeria dimmelo,ok?- disse posandomi una mano sulla fronte.
-Grazie- sentii un grugnito, che ero sicura appartenesse a Cate,e d'istinto mi girai verso il banco accanto, da dove mi stava uccidendo con lo sguardo. Sentii Elle nel posto davanti a me trattenere una risata.
-Molto bene...- disse il prof. battendo l mani per richiamare l'attenzione generale -Allora,da oggi avrete un nuovo compagno- la porta si aprì e ne uscì un ragazzo con un cappellino da baseball calato sugli occhi. Era lui. Si avvicinò con passo lento ma sicuro alla cattedra,ma non da ragazzo “heiguardatemisonofigoeloso”,semplicemente da...Alex. Lo conoscevo da meno di 24 ore e già pensavo di sapere che tipo di ragazzo era. Era un buon segno?
-Ciao, io sono Alex Jhonson. Mi sono trasferito da poco,e spero di imparare a conoscervi presto-si presentò a tutta la classe sorridendo, e facendo rimanere tutte le ragazze presenti a bocca aperta, compresa quella troia di Mandy Millar. Lei è una di quelle ricche snob, che sa di essere bella e fa di tutto per non passare inosservata, non che capo gruppo delle cheerleader. Ovviamente faceva impazzire praticamente tutti i ragazzi della scuola, e comandava il suo gruppo di amiche oche a bacchetta. Elle,Cate ed io le odiavamo e la cosa era reciproca.
-Rachel, c'è un posto vuoto accanto al tuo mi pare. Perchè non ti metti vicino a lei Alex?- il biondo mi lanciò un sorriso e con la sua camminata si avvicinò al mio...nostro banco e si sedette.
-Hey,come va?- mi chiese una volta che il prof incominciò la lezione.
-Sono stata meglio. Tu invece?-
-Bene,senti volevo dartelo ieri ma sei scappata via-
-Ah si,davvero?Cos'è?- lui sorrise e lentamente si avvicinò a me.

 

 

 

 

 

 

   
 
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