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Autore: Bloode    08/12/2013    2 recensioni
Cameron è il primo grande amico di Ariel, si conoscono da quando Ariel è nata e hanno giocato insieme fino all'età di sette anni. poi un giorno Cameron e la sua famiglia svaniscono nel nulla. Ariel crede che si siano trasferiti e la sua vita continua anche senza Cameron. dieci anni dopo Ariel sembra una ragazza come tante altre e cerca di vivere una vita normale, ma lei in realtà custodisce un grande segreto: appartiene alla grande famiglia delle Fate. tuttavia riesce a conciliare le due vite senza troppi intralci. un giorno però nella vita di Ariel arriva un ragazzo nuovo dal quale lei dovrebbe star lontana perchè è venuto per darle la caccia. ma c'è qualcosa negli occhi di questo ragazzo che attrae irrimediabilmente Ariel. e questo potrebbe creare un grande problema sia per il mondo delle Fate, quello di Ariel che per la setta dei Cacciatori: la nuova famiglia di Cameron, o per come lo conoscerà Ariel... Blake.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole fece capolino, illuminando così le pareti gialle della stanza della piccola Ariel, che si stiracchiò e scese dal letto, andò in bagno e si preparò per uscire. raccolse i capelli in una treccia fatta alla meno peggio, indossò dei pantaloncini di jeans e una t-shirt rossa. Corse giù per i gradini della villetta stringendo in mano una bustina ed andò a sistemarsi al solito posto. Erano le nove precise, ma di Cameron nessuna traccia. Li per lì la piccola rimase perplessa, non era mai capitato che Cameron si facesse aspettare, tuttavia era estate e l'estate si dormiva sempre fino a tardi, così Ariel si sedette sul muretto, si allacciò le scarpe sciolte e si lisciò i jeans, mentre aspettava Cameron. Passarono i minuti e Ariel si portò le ginocchia al petto, mentre guardava una farfalla svolazzare fra i fiori di campo che profumati spuntavano nei giardini delle villette a schiera nelle quali abitavano sia lei che Cameron. Fece scivolare lo sguardo fino alla casa del suo amico. Strano, erano le nove e mezza e solitamente la signora Black a quell'ora aveva già aperto le persiane e le finestre, dalle quali fuoriusciva sempre un delizioso profumo di torte di frutta appena sfornate. Poi c'era un innaturale silenzio che circondava la villetta rosa. Da tutte le altri abitazioni del quartiere fuoriuscivano rumori di varia natura, mentre da quella dei Black stamattina non arrivava alcun suono. Si erano fatte le nove e trenta, così la piccola Ariel decise di andare a bussare alla porta di Cameron. Strinse fra le manine la busta, con dentro la foto che la mamma di Ariel aveva scattato il pomeriggio precedente al compleanno della figlia. Ariel aveva pregato il papà di stamparne due copie, una per lei e una per Cameron. Era una bellissima foto, Ariel era sulle spalle del ragazzino ed entrambi sorridevano verso l'obbiettivo. sul retro con la sua grafia tondeggiante, Ariel aveva scritto "niente ci dividerà, amici per sempre Ariel e Cam" il tutto circondato da cuoricini e stelline. Saltellando sul selciato, Ariel raggiunse la porta della villetta numero 12, dove sulla porta c'era attaccata la targhetta in ceramica dipinta a mano con sopra scritto "Benvenuti in casa Black". Anche sulla porta della casa di Ariel c'era una targhetta, praticamente uguale a quella che stava fissando in quel momento. Era il lavoro di fine anno che lei e Cameron avevano portato a casa dopo il corso di tre mesi di ceramica che la signorina Tomphson, l'insegnante di arte della scuola aveva tenuto lo scorso anno. Ariel bussò alla porta. nessuna risposta, bussò di nuovo, ma non sentì i passi della signora Black avvicinarsi alla porta, nè senti lo scatto della serratura. si arrampicò su una cassetta e guardò da uno spiraglio della persiana socchiusa. la casa era vuota. buia. Sui mobili c'erano dei teli e delle milioni di foto che stazionavano sulla credenza di legno scuro oramai da quando i Black abitavano quella casa non c'era più traccia. Sembrava quasi che quella casa fosse stata sempre disabitata, eppure fino al giorno prima Cameron era lì dentro, insieme alla sorellina Jamie e ai suoi genitori. Confusa, la piccola Ariel corse via, si precipitò a casa sua e chiamò la madre con voce disperata "Non c'è più! Cam non c'è più! La casa è vuota! se ne sono andati". Claudia, la mamma di Ariel allargò le braccia e ci accolse la figlioletta dentro. "Amore mio... non so cosa sia successo, ma chiamerò Sonya e mi farò spiegare tutto!" disse la madre di Ariel. La piccola la guardò negli occhi, e asciugandosi le lacrime con le mani annuì; poi tornò a rintanarsi fra le braccia della madre. Non appena gli occhi di Ariel smisero di guardare il viso della madre, negli occhi di Claudia si vide un lampo di rimorso. Per la prima volta aveva mentito a sua figlia.
  
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