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Autore: Ryta Holmes    09/12/2013    2 recensioni
Dopo mille anni di attesa, il re del passato e del futuro dorme ancora tra le acque di Avalon. Merlin ha solo una richiesta per la Dama del Lago.
“Fammi dormire. Consenti anche a me di dormire finché non sarà quel tempo. Ho vissuto tanto a lungo e la mia immortalità è una maledizione se tutto ciò che posso fare è attendere l’altra faccia della mia medaglia. Allora fa dormire anche me, permettimi di svegliarmi quando sarà il momento giusto.”
“Merlin…” la Dama apparve titubante. “Sei sicuro di ciò che mi chiedi? Hai detto bene le tue parole?”
Il mago non capì. “Sì… non saprei in quale altra maniera formulare tale richiesta.”
“Le parole sono importanti, Merlin. Ciò che mi chiedi sarà esaudito ma ci saranno delle conseguenze.”
L’uomo serrò la mandibola e represse ogni paura. “Sono pronto alle conseguenze…”

[Future-fic post 5x13]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Desclaimer: come sempre scrivo senza scopo di lucro, i personaggi di Merlin non mi appartengono, perché se lo fossero avrei un lavoro!

 

 
IL MOMENTO GIUSTO


Capitolo 2
 
Perché non ci sei?
 
 
Spirava un vento forte quella mattina. Quell’aria malsana che ogni tanto arrivava da Nord, dove c’era il deserto e che avvolgeva tutto come in una cappa irrespirabile.

Arthur non si sarebbe mai abituato a quel vento, era la cosa che più odiava, perché gli ricordava che le cose erano cambiate nel mondo. Che il tempo del Medioevo, come la storia lo chiamava, era finito secoli e secoli prima. E che da allora molte epoche si erano susseguite senza sosta, molti cambiamenti, alcuni dei quali così radicali e potenti, che niente avrebbe più potuto riportare indietro le certezze che gli uomini avevano sempre avuto.

Epoche distanti e importanti in cui tutto era mutato. Ed era stato in una di queste epoche, che lui si era risvegliato. Aveva aperto gli occhi un giorno, sbadigliando come se avesse semplicemente dormito per ore. Pochi istanti per rendersi conto di essere disteso su una vecchia chiatta avvolta dalle acque e dalla nebbia, poi tutti i ricordi erano tornati alla memoria, con forza.

La sua ultima battaglia a Camlann, Mordred che lo feriva a morte, l’inseguimento di Morgana e poi… Merlin.

Mentre la barchetta lo riportava magicamente a riva, percorrendo silenziosa il lago, Arthur si era guardato intorno, convinto di essere atteso. Ma quando aveva toccato terra, non c’era nessuno.

“Perché non ci sei?”

Si era sentito particolarmente stupido nel porre quella domanda, perché in fondo doveva essere morto e per logica doveva essere improbabile che qualcuno lo stesse aspettando. Che lui lo stesse aspettando. Eppure non riusciva a scrollarsi quella sensazione di dosso, come una puntura al centro del petto, che gli ricordava i suoi ultimi istanti di vita. Era quasi incosciente allora – o era già morto? O addormentato? O qualunque cosa fosse? – eppure ricordava le parole rivolte a Merlin da qualcuno – una creatura? Forse… - che prospettavano il suo ritorno, un giorno.

Quindi Merlin lo doveva aspettare. E Arthur sapeva che lo avrebbe fatto.

Ma… quanti anni erano passati?

“Re Arthur.”

La voce di una donna lo aveva spaventato e lo sgomento era aumentato, quando voltandosi verso il lago, aveva scorto una sagoma iridescente dalle fattezze di una giovane che lo guardava sorridendo.

“Chi sei?” aveva chiesto, mettendo mano alla spada Excalibur che era stata lasciata con lui nella barca e che al risveglio aveva rimesso a posto nella cintola dell’armatura.

La donna non si era fatta intimidire dal gesto. “Io sono la Dama del Lago. Gli Spiriti di questo posto hanno protetto il tuo sonno, grande Re. Ora è giunto il tempo del tuo risveglio.”

“Io…” lo sgomento in Arthur non si era dissolto, non riusciva a capire ma forse quella donna, poteva dargli tutte le risposte. Aveva lasciato andare la spada e fatto qualche passo in avanti. “Io credevo di essere morto. Perché… perché sono qui?“

Aveva quasi paura a chiederle se fosse vivo o meno. Ricordava i racconti della balia sui fantasmi che infestavano il castello di Camelot e anche se crescendo aveva smesso di crederci, forse poteva essere diventato anche lui uno spirito…

“Tu sei vivo.” Lo aveva tranquillizzato la Dama, quasi leggendo nella sua mente. “Sei ritornato in vita, perché è giunto il tuo momento. Tu sei il Re del Passato e del Futuro e devi compiere il tuo destino.”

Arthur aveva rievocato nei ricordi, quella voce che diceva a Merlin la stessa cosa, mentre lo abbracciava ormai morente.

“Quando parli del futuro, intendi…”

“Sono passati molti secoli da quando sei stato portato qui, grande Re.” Lo aveva anticipato la Dama e Arthur aveva avuto un fremito nel comprendere quelle parole.

“Secoli…” improvvisamente si era sentito ancora più spaventato di prima.

“Il mondo ha di nuovo bisogno di te e della tua grandezza, per questo sei stato risvegliato. Molte cose sono cambiate in questo mondo, oltre questo lago dove il tempo si è fermato, ti renderai conto che niente sarà più lo stesso. Ma non aver paura, Arthur, tu sei destinato a grandi cose e la mano del destino è molto potente. Ti aiuterà in questa impresa.”

L’uomo non riusciva a crederci. Le parole di quella donna lo terrorizzavano e lo confondevano. Aveva allargato le braccia in un gesto esasperato. “Ma cosa dovrei fare?! Come posso io, da solo, inoltrarmi in un mondo che non conosco e tornare a fare il Re?”

La Dama del Lago gli aveva sorriso incoraggiante. “Te l’ho già detto, è nel tuo destino. Quando ti troverai in quel mondo, saprai cosa fare. Ora va’ e compi il tuo fato.”

Arthur non aveva più saputo cosa dire. Era vivo ma da solo e senza regno. Tutti quelli che conosceva ormai non erano che polvere. Per un attimo aveva pensato che avrebbe potuto accamparsi lì a vita; in quel posto la Dama aveva detto che il tempo si era fermato, no? Ma poi una sensazione di orgoglio prevalse su tutte le sue paure.

Insomma, se era stato dichiarato il Re del Passato e del Futuro un motivo c’era. E se fosse rimasto lì, non avrebbe mai potuto scoprire cosa era accaduto al mondo e quali opportunità avrebbe potuto vivere.

Aveva sollevato il capo con forza e guardato la Dama. “Andrò. Ma ho un’ultima cosa da chiederti.”

“Dimmi pure.”

“Quando sono morto… c’era Merlin con me. Lui era un mago e un mago non dovrebbe essere immortale?”

“Mi dispiace Arthur, ma Merlin non è tra noi.”

Arthur aveva chinato il capo, deluso. “Va bene.”

Erano passati cinque anni da quel giorno… e da allora molto altro era cambiato. Troppi avvenimenti racchiusi in un unico lustro che avevano nuovamente messo a soqquadro la sua vita e lo avevano cambiato al punto che Arthur sapeva di non essere più quel cavaliere senza regno, solo e ignorante del mondo che aveva aperto gli occhi sul lago di Avalon. Ora era quello che il destino lo aveva chiamato a diventare.

“Sire!”

Un richiamo alle sue spalle. Abbandonò lo sguardo che si era perso fino a quel momento oltre la finestra e si voltò a guardare la persona che lo attendeva sulla soglia della porta.

“Ti aspettiamo nella sala delle strategie, siamo già tutti lì.”

Arthur annuì sorridendo. “D’accordo, arrivo.”

Ora era davvero il Re del Passato e del Futuro.

 
Continua…

 
Buongiorno e buon lunedì! Ho deciso di pubblicare in questo giorno della settimana per addolcirvi l’inizio! Visto come sono buona? :D

Intanto voglio ringraziare chi ha già iniziato a leggere e a seguire questa storia e soprattutto chi ha già voluto commentarla! Un grazie speciale a Bimbaluna81 (o ti posso chiamare Lunaris? XD), Asfodelo, Pandora86 e Lucylu.

Rinnovo come sempre il mio invito a commentare! Detto questo, alla prossima!

Vi lascio con il titolo del prossimo capitolo ;) “Ho sbagliato tutto”.
 
Baciii
Ryta
   
 
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