Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: sve_chan    09/12/2013    1 recensioni
Alyce, una giovane a capo di una ricercatissima banda di assassini, si risveglia nella cella di una nave della Marina, ferita, senza i ricordi dell'ultima settimana e tormentata da un misterioso male. Perché si trova lì? Come hanno fatto a catturarla? E sopratutto: i suoi compagni saranno ancora vivi? Sono queste le domande a cui la ragazza dovrà rispondere in un tortuoso viaggio alla ricerca dei membri della sua banda, tra tradimenti, segreti mai raccontati e verità scomode. Ovviamente non viaggerà da sola, ma, dopo essere approdata per caso sulla nave di Rufy, l'imprevedibile ciurma di pirati deciderà di accompagnarla in questa lunga spedizione. Godetevi quindi questa fan fiction piena di misteri, azione e humor
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La ragazza era piegata in due, le mani poggiate sulle ginocchia e una spalla contro il muro. All'improvviso il suo stomaco si contrasse dolorosamente e l'aspro sapore della bile le invase la bocca, rendendole ancora più difficile respirare. I polmoni le bruciavano e nonostante tentasse di incamerare più aria possibile in grossi respiri, l'ossigeno che attaversava il suo apparato respiratorio era comunque molto poco. Aveva la vista offuscata, la mente in subbuglio e le orecchie tappate; riusciva perfino a sentire il suo cuore che martellava senza sosta. Ogni suo muscolo protestava per l'ingente sforzo a cui era stato appena sottoposto, ma ciò che le doleva di più erano, ovviamente, il fianco ferito e la spalla marchiata che aveva sbattuto contro l'omone. Per qualche istante, Alyce boccheggiò, in cerca di più aria, ma sembrava che il suo diaframma non ne volesse sapere di funzionare correttamente; spaventata, per un attimo pensò che sarebbe morta così, soffocata per aver corso troppo. Ma subito dopo questo pensiero, qualcosa nel suo corpo si sbloccò e, con un grande respiro, recuperò tutto l'ossigeno di cui aveva un disperato bisogno. Quindi scosse la testa e il mondo le apparve nuovamente nitido. In quel preciso istante si rese conto anche che Zoro le si era avvicinato e, ansimando, le aveva poggiato una mano sulla spalla. L'assassina sussultò lievemente e si voltò verso di lui, come faceva ad essere lì? Lei non si era neppure accorta che lui la stava seguendo! La ragazza provò a dire qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono: la sua gola bruciava troppo per permetterle di parlare. Lo spadaccino la guardò per un attimo, poi spostò lo sguardo sulla piazzetta che si apriva accanto a loro; infine, senza dire niente, le mise un braccio intorno ai fianchi e la fece indietreggiare, finché non ebbe la schiena totalmente appoggiata contro il muro. Alyce sussultò ancora, visibilmente sorpresa e confusa e le sue guance, già rosse per la corsa, divennero scarlatte. Zoro però teneva gli occhi fissi sulla piazza, come se qualcosa in quel posto lo avesse ipnotizzato e intanto era avanzato verso di lei tanto che i loro corpi erano praticamente appiccicati. L'assassina tentò di capire che cosa stesse guardando con tanto interesse il marimo, ma aveva la visuale bloccata un po' dal suo fisico imponente e un po' da una catasta di casse di legno marcio alta quasi quanto lei. All'improvviso il ragazzo voltò di scatto la testa verso il vicoletto che avevano appena attraversato e trattenne il respiro. Alyce riusciva a sentire i suoi muscoli premerle contro il petto e il suo cuore battere forte. Qualche istante dopo, Zoro si rilassò e volse lo sguardo a lei, guardandola intensamente negli occhi color pece leggermente allungati. La schiena della ragazza fu attraversata da un brivido, tanto i loro volti erano vicini... "Alyce, smettila di fare così! Ti ricordo che sei fidanzata!" La riproverò la sua coscienza e il brivido scomparve all'istante, mentre il cuore riprendeva a battere al giusto ritmo. << Zoro, si può sapere che... >> sbottò, infastidita, ma non finì la frase che il ragazzo le premette leggermente un dito sulle labbra e sussurrò un leggero <>. Lei lo guardò dubbiosa, allora lo spadaccino sollevò la mano dai suoi fianchi e gliela poggiò sulla spalla destra, poi la fece staccare dal muro quel che bastava per permetterle di vedere la piazza e le indicò un punto dall'altra parte di essa. La giovane trasalì preoccupata, il marine che stava inseguendo Raven si era fermato e stava parlando con il suo ammiraglio, arrivato da chissà dove. Alyce si accucciò dietro le casse e Zoro fece lo stesso, ma sempre rimanendole appiccicato. << Certo che potevi anche dirmelo, invece di comportarti come un maniaco sessuale! >> gli sussurrò lei stizzita, mentre sbirciava i due marines. << Oh scusa se ti ho fatto scudo col mio corpo per evitare che ti vedessero e ti catturassero! >> ribatté lui, secco. La ragazza sospirò << Hai visto per caso dov'è andato Raven? >> << Intendi il biondino? No mi dispiace, penso che sia riuscito a seminare il suo inseguitore... e anche noi. >> << Beh, se non altro non l'hanno preso e ucciso... >>. I due pirati rimasero nascosti per circa un minuto, cercando di capire più parole possibili del discorso, ma i marines parlavano in maniera alquanto sommessa, impossibile da comprendere e presto se ne andarono, prendendo un' altra via. "Strano che l'ammiraglio non abbia sgridato il soldato per aver lasciato fuggire Raven... " osservò Alyce. Quando i due cani del governo se ne furono andati, i ragazzi si alzarono e si stiracchiarono. << Bene -esordì Zoro- adesso dobbiamo solo trovare un modo per tornare dagli altri... >> << Okay, tu sai come tornare in centro? >> << Sì, sì, lascia fare a me. >>. Alyce annuì, non troppo convinta, e i due iniziarono a tornare indietro sui loro passi. Durante il primo pezzo di strada non parlarono, il marimo era arrabbiato con l'assassina per essere scappata senza motivo e lei era arrabbiata con sé stessa per non essere riuscita a raggiungere Raven. Dopo un po' che camminavano, si trovavano davanti a una biforcazione del vicolo squallido in due viuzze scarsamente illuminante. Il ragazzo fece per andare a destra, ma lei lo bloccò. << Dove credi di andare? >> << Come dove credo di andare?! Dal resto della ciurma, ovviamente! >> << Guarda che noi siamo venuti da sinistra! >> << Ma che diamine dici!? Siamo venuti da destra! >> << No, mi ricordo quei bambini lì... >>. La giovane indicò con un gesto del capo due ragazzini scheletrici, seduti contro un muro e il sangue le gelò nelle vene. << Sciocchezze, dobbiamo andare a destra! >> insistette lo spadaccino. Alyce allora perse la pazienza, camminò fino all'imboccatura della via di destra, trascinandosi dietro Zoro. << Guarda, è un dannatissimo vicolo cieco! Ma quanto hanno distribuito il senso dell'orientamento tu dove cazzo stavi, ad ubriacarti di sakè?! >>. Il ragazzo fece per dire qualcosa, ma lo sguardo furente di lei gli fece cambiare idea, anche se era ancora arrabbiato con lei, voleva aspettare di essere con i suoi compagni prima di farle qualche domanda. Così lo spadaccino fu costretto a seguire l'andatura veloce dell'assassina,  che intanto si guardava intorno in cerca di un punto di riferimento. Girarono per vie malfamate per un gran lasso di tempo, scansando, di quando in quando, donne che allattavano bambini, omoni che bevevano e ragazzi storpi che chiedevano l'elemosina. Tutte quelle scene di povertà estrema a Zoro non facevano né caldo né freddo, mentre ad Alyce facevano tornare in mente ricordi struggenti della sua infanzia. Lui la vedeva camminare veloce e piantarsi nervosamente le unghie nei palmi, ma non ne capiva il motivo, infondo non era anche lei una mente fredda e spietata? 
Fortunatamente però riuscirono a trovare la strada percorsa all'andata e tirarono un sospiro di sollievo non appena sbucarono in un'affollata via del centro. Fu lì che un altro giovane biondo urtò Alyce, ma questa volta invece di una benda sull'occhio e tratti giovani e delicati, aveva le sopracciglia che terminavano con buffo ricciolo, pizzetto curato e un completo elegante. << Sanji! >> esclamò la ragazza, riconoscendolo. << Ragazzi! -rispose lui stupito- Che cosa ci fate qui?! >> 
   
 
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