Part
15-
Saturday, November 9, 1991
Bedroom Quarters
1:42 P.M.
Davvero.
Sto andando.
1:43
P.M.
E’
questione di minuti.
1:44
P.M.
Oh,
tutto questo è
ridicolo.
1:45
P.M.
E’
proprio da me.
1:48
P.M.
…A
quanto pare ho
maturato uno Snape Interiore.
1:49 P.M.
Oops.
3:02 P.M.
. . .
Quirrell?
3:03
P.M.
No,
seriamente.
.
. . Quirrell?
3:04
P.M.
Magari
è proprio Snape.
Voglio dire, conoscendolo, potrebbe semplicemente aver dato per
scontato che
sono una stupida credulona (o così crede lui. Personalmente,
preferisco pensare
che sono generosamente fiduciosa , grazie
tante) e avermi detto che Quirrell è un traditore
così, una volta ancora,
nessuno sospetterà delle sue sinistre intenzioni.
…ma
per qualche strana
ragione, non credo sia così.
Ma
oh, Quaderno, saresti
stato fiero di me. Lasciatelo dire, senza un pizzico di esitazione (. .
.
chiudi il becco), ho marciato fin giù nei sotterranei,
completamente decisa ad
informare Snape che tentare di uccidere uno studente era generalmente
mal visto
dalle masse.
E
quindi ho spalancato
la porta, mi sono presa un momento per assicurarmi che non fosse
presente alcuno
studente che potessi, in qualche modo, traumatizzare a vita
(tecnicamente,
sapevo che non ci sarebbe stato nessuno, visto che è Sabato,
ma quando uno ha
il mio talento per la sfortuna, impara ben presto ad essere cauto. O,
beh,
d’accordo, nel mio caso alla fine, prima o poi, impara.), e
poi mi sono
precipitata alla scrivania di Snape. Lui se ne stava lì,
innocentemente seduto
– o tanto innocentemente quanto Snape possa mai sembrare
– e, apparentemente
correggendo dei compiti, ha
avuto il
coraggio di sembrare infastidito dalla mia presenza.
“Perdonami
se te lo
chiedo, Auriga, ma non riesco proprio a trattenermi” ha
detto, sarcastico e
ghignante come al solito. “Credi ti sia possibile evitare di
irrompere qui ad
ogni ora? Alcuni potrebbero anche trovarlo affascinante
ma—“
Ma
io non avevo
intenzione di farmi intimidire ancora una volta dai suoi detestabili
modi
canzonatori. No signore, non io! Invece, gli ho gettato lo sguardo
più malvagio
possibile e gli ho urlato, in modo davvero spietato a parer mio,
“TU, SEVERUS
SNAPE, SEI ASSOLUTAMENTE DISGUSTOSO! E NON SOLO IN SENSO CHE TRASCURI
LA TUA
IGIENE PERSONALE!”, a quel punto eravamo faccia a faccia.
Effettivamente mi
sono, er, tipo distesa sulla scrivania per sporgermi verso di lui, il
che, in
retrospettiva, poteva essere interpretato come un gesto
particolarmente, er,
notevole. Ma ero arrabbiata! Ero furiosa!
E non stavo tentando di sedurre Severus Snape.
Perchè
non lo farei mai.
Eccetto
per quell’unica
volta.
Che
non conta nemmeno,
infatti, visto che pensavo si trattasse di Quirrell.
…Il
quale pare essere
malvagio.
Oh,
lascia stare.
Ritornando
alla mia
sfuriata, allora –-
Quindi,
eravamo faccia a
faccia, e continuavo ad urlare, anche se lui mi fissava come se fossi
impazzita
più di quanto sia umanamente possibile. “CREDEVI DAVVERO CHE
L’AVRESTI FATTA
FRANCA CON L’OMICIDIO A SANGUE FREDDO DI HARRY POTTER, TRA
TUTTI? PERSINO
TU-SAI-CHI NON CI E’ RIUSCITO, RICORDA, E TU SEI
DIFFICILMENTE ALLA SUA ALTEZZA
QUANDO SI TRATTA DI ESSERE UN MALATO, PERVERSO, RIVOLTANTE, MALVAGIO BASTARDO!”
A
quel punto mi sono
zittita, semplicemente perché sembrava un punto perfetto per
una pregnante
pausa, e ho ascoltato la parola ‘BASTARDO!’
rimbombare ripetutamente sulle
fredde pareti di pietra.
In
effetti è stato
davvero fighissimo.
Decisamente
formidabile.
Vedi?
Sarei potuta
essere una Serpeverde. Le persone
probabilmente dubitano della mia credibilità quando si
tratta di essere
sgradevole, ma lasciatelo dire, credo di poter essere piuttosto
cattiva. Tutti
questi preconcetti sulla
“socialmente-inetta-dagli-occhi-a-stella” sono
davvero—
Er.
Comunque.
Allora
mi ha osservata
per un momento, con quella che credo fosse un’espressione di
puro orrore (hee!
Serpeverde, te lo dico io!) per almeno i primi venti secondi. A quel
punto era
diventato anche un tantino imbarazzante. Ho pensato che magari fosse
sul punto
di uscirsene con qualche tagliente battuta quintessenzialmente
Snape-esca,
riuscendo così a farmi sentire come un’idiota
anche se lo avevo attaccato in
nome della giustizia, invece ha solo continuato a fissarmi.
Sono
stata quasi tentata
di fargli una linguaccia, ma mi sono trattenuta. Dopo tutto, a quel
tempo,
credevo ancora che fosse malvagio.
Inoltre,
sembrava
vagamente immaturo.
(Il
che, d’accordo, non
mi ha impedito di farlo prima, ma non rivanghiamo il passato.)
Alla
fine, è sembrato
tornare in sé, e mi ha chiesto, freddamente, di rimuovere
gentilmente la mia
carcassa dalla sua scrivania, visto che stavo stropicciando i compiti,
e che
avrebbe odiato dover spiegare ai Grifondoro del primo anno che i loro
lavori
erano stati danneggiati da una certa insegnante di Astronomia che vi si
era
distesa sopra.
Questo
sembrava
abbastanza ragionevole (inoltre, non avevo bisogno di mettere altra
legna al
fuoco della ‘Professoressa Sinistra è una
bagascia’) quindi ho fatto ciò che
aveva chiesto. Ovviamente, non ho smesso di occhieggiarlo. So come
maneggiare
un servo potenzialmente omicida di Tu-Sai-Chi, e non dubitarne.
…Quaderno.
Ahem.
Quindi,
comunque, Snape
era tornato a correggere compiti, come se non fossi nemmeno presente,
il che è
stato davvero scortese, da parte sua, se vuoi il mio parere. E,
naturalmente,
non potevo lasciargliela passare così – stupido
cretino – perciò ho continuato,
ma in modo più posato, questa volta, e, sì, senza
distendermi tutta sulla sua
scrivania.
“Hai
tentato di uccidere
Harry Potter” ho detto, il più chiaramente
possibile.
Snape
ha alzato lo
sguardo verso di me, sicuramente esasperato “Come al solito,
Auriga, non ho
idea di cosa tu stia parlando—“
“Oh,
no!” ho esclamato,
stizzita e piuttosto arrabbiata. “Non riuscirai a cavartela
tanto facilmente,
Snape!”
Ha
alzato un
sopracciglio in mia direzione. “Davvero?” ha detto,
tranquillamente. “E perché
mai, di grazia?”
“Perché
sì!” ho
esclamato, ancora una volta, sentendomi un po’ infastidita e
domandandomi
perché non potesse semplicemente accettare che lo avevo
beccato, senza chiedere
ulteriori spiegazioni di vario genere. “Ti ho visto mormorare
quella
maledizione, mentre la sua scopa sembrava come imbizzarrita! Non sono
un’idiota,
Severus.”
Nota
per un’eventualità futura:
Mai, mai dichiarare che non sei
un’idiota a Severus Snape, dal momento
che ti contraddirà sempre. E’ un suo naturale,
strano e perverso istinto.
Ha
posato la sua penna
d’oca, e ha guardato dritto verso di me, senza esitazione. Ha
davvero uno
sguardo intenso. E’ davvero un po’…
Allarmante.
Destabilizzante.
Immediato.
Sì.
“Se
non sei un’idiota –
affermazione piuttosto discutibile, devo aggiungere” ha
detto, concedendosi una
pausa di qualche secondo per sghignazzare. Bastardo.
“—allora, per amor di
logica, Auriga, spiegami in qual modo hai formulato questa
tua…teoria.”
Beh,
è un eufemismo dire
che ero assolutamente irritata. Voglio dire, hai per caso idea di
quanto sia seccante scoprire che
le tue drammatiche
accuse sono state mandate in frantumi da una manciata di commenti
scettici e
sarcastici?
Aaaurgh!
“Non
è esattamente
Aritmanzia Avanzata, Snape” ho riposto, il più
freddamente possibile. “Dubito
che qualcuno in questa scuola ignori il
fatto che tu odi quel povero ragazzo – senza contare che la
maggior parte dello
staff è perfettamente a conoscenza delle tue passate
alleanze.”
La
sua mano si contrasse
improvvisamente, provocando la rovinosa caduta di un barattolo di
inchiostro su
tutta la scrivania. Non si è nemmeno lontanamente reso conto
del suo piccolo
comportamento distruttivo.
Proprio
allora iniziai a
sospettare che magari non avrei dovuto tirar fuori l’intera
faccenda delle
‘passate alleanze’; è stata davvero
un’imprudenza, considerando che a quel
tempo credevo anche fossero le sue presenti alleanze. E, sul serio, non
era mia
intenzione! Mi è solo…scappato.
Ed
ha finito per essere,
sorpresa sorpresa, terribilmente stupido da parte mia.
“Questo
non è affar tuo,
né hai alcun diritto di parlare di ciò che non
sai”, ha detto, e sarebbe
sembrato perfettamente composto se non fosse per il tono furioso che
lambiva la
sua voce.
E
lasciatelo dire,
Quaderno, sono stata ampiamente tentata di balbettare una scusa, per
poi
voltarmi e scappare. Ma ero in missione per accertarmi che il salvatore
del
mondo Magico non fosse assassinato, e sono stata perentoriamente stoica.
(Non
importa che sono
quasi svenuta prima di replicare. Irrilevante, davvero.)
“Credo
di averne il
diritto, in realtà, se Lo stai ancora servendo!”
ho replicato, quanto più
coraggiosamente potessi. E non credere che sia suonata particolarmente
debole e
spaventata, anzi. Ovviamente, possiedo anche delle abilità
Grifondoresche
piuttosto notevoli.
Snape,
prevedibilmente,
non sembrava per niente impressionato dal mio evidente coraggio.
Davvero da
lui. Al contrario, sembrava quasi tentato di scoppiare in una risata
isterica.
Grazie al cielo, non l’ha fatto – diciamocelo, non
sono sicura che sarei
sopravvissuta se avessi dovuto nuovamente assistere ad un altro Attacco
Di Risa
Di Severus Snape. E non ha nulla a che fare con l’essere
codardi, -
semplicemente, è contro la sua natura. Quindi toh.
Er.
Dov’eravamo?
Ah,
giusto.
Quindi
non ha riso. Invece,
mi ha semplicemente fissato come se fossi la più sciocca
creatura che avesse
mai incontrato in tutta la sua vita, prima di annunciare, finalmente
“Se sono
ancora al servizio del Signore Oscuro, allora l’iguana di
Quirrell è il tuo spasimante
segreto.”
“Ugh!”
ho urlato, visto
che non avevo davvero il tempo di decifrare cosa, precisamente, lui
stesse
tentando di comunicare, e avevo solo colto il fatto che sospettasse che
Hermann
fosse il mio amante segreto. Certamente, una situazione che richiedeva
un
“ugh”. “Sei un uomo completamente
perverso e disgustoso se credi davvero che ci
sia qualcosa tra me e quella sudicia iguana!”
Lo
sguardo di Snape
urlava “Appunto”.
E
poi ho realizzato
cosa, precisamente, avesse tentato di dirmi.
“Ah”
ho replicato
debolmente. “Giusto.”
Ma
questo certamente
non rispondeva alle mie domande.
“Aspetta!”
dissi,
gettandogli un’occhiataccia. “Se non servi
Tu-Sai-Chi, allora perché diavolo
stai tentando di uccidere Harry Potter? E perché stai
tentando di rubare la
Pietra? Hmm?”
“Slatero
Quirrell”,
rispose candidamente Snape, come se questo avesse un senso.
E,
beh, al momento ero
talmente destabilizzata dalla risposta che ho pensato volesse iniziare
un
qualche bizzarro giochetto in cui si devono citare nomi del corpo
insegnanti di
Hogwarts, così ho replicato prontamente, “Minerva
McGranitt.”
Mi
ha guardata per un
momento, prima di decidere, apparentemente, che non voleva saperlo, per
poi
dire, molto lentamente (Odio quando mi parla come se avessi due anni. O
come se
fossi ritardata) “Slatero Quirrell sta tentando di recuperare
la Pietra
Filosofale. Sta anche tentando di uccidere Harry Potter”
Sbattei
le ciglia,
confusa.
“Slatero Quirrell ha paura del buio”
E’
vero; non stavo solo improvvisando. Una volta, ero
stata la prima ad entrare in sala insegnanti, e non avevo ancora acceso
le
candele visto che ero disperatamente bisognosa di caffeina. Quirrell
entrò e
andò nel panico totale.
Stringeva tra
le braccia il povero Hermann come se fosse sicuro che non avrebbe
più rivisto
la luce del sole.
(Personalmente,
credo sia un po’ melodrammatico)
“E
sono sicuro che
trascorrerai ore riflettendo sull’impressionante ironia del
caso” ribattè
Snape, impazientemente. “Io, comunque, non voglio trattare la
questione al
momento, visto che ho del lavoro da fare. Al solito, Auriga,
è stato
spaventosamente—“
“Oh
no!” ho detto,
sedendomi sulla scrivania. (A mali estremi, estremi rimedi. Di nuovo,
non stavo
tentando di sedurre Severus Snape. Aha. Disgustoso. Ew.) “Ora
mi dici cosa sta
succedendo! Non vedo perchè mai dovrei crederti!”
“E
io non vedo perché
mai tu ti sia immischiata in questa storia, tanto per
cominciare”, ha ribattuto
Snape con sicurezza.
Ho
resistito al
desiderio di borbottare ‘bastardo’, e al suo posto
ho replicato “Perché sono
un’osservatrice, sai! Le noto certe cose!”
“Davvero?”
mi ha chiesto
Snape, alzando un sopracciglio in mia direzione.
“Sì,
davvero!” ho
risposto, sulla difensiva.
E
appunto sembrava che
non avessi notato di essermi seduta sulla pozza d’inchiostro.
Ma
seriamente! Solo perché
mi è capitato questo insignificante,
sfortunato incidente, non significa che non sono
un’osservatrice!
Ma
prova a dirlo a
Snape.
Prova
a dirgli qualunque cosa.
Non
ti crederà, sai.
Semplicemente, ghignerà, e farà un sacco di
commenti pungenti e finirà col
farti sentire un completo idiota.
A
volte lo odio.
Comunque,
decisi di
conservare un po’ di dignità e fare come se non
fossi al corrente del fatto che
l’inchiostro stava causando, secondo dopo secondo,
l’imminente distruzione del
mio abito preferito. “Dimmi perché dovrei
crederti.”
“Non
hai bisogno di
credermi, Auriga” ha risposto. “Non trovo
necessario avere la tua approvazione.
Non sei mia madre, dopo tutto. Comunque sia, non riesco a vedere come
mai mi
potrebbe giovare uccidere Harry Potter sotto gli occhi di tutti. Se
dovessi
farlo, se dovessi veramente uccidere l’ignorante prole di
James Potter, lo farei correttamente, in modo che nessuno sarebbe mai
in grado di collegarlo a me.”
Il
che, sai, aveva
senso. Sembrava ridicolo pensare che Snape avesse provato ad uccidere
Harry
Potter davanti a tutte quelle persone. Dopo tutto, lui è
più il tipo di persona
che ti bloccherebbe in un angolino buio, per poi minacciarti,
estremamente
composto per tutto il tempo, fino a quando non fossi semplicemente
morto dal
terrore.
Perverso
bastardo.
“Ma
allora perché stavi
mormorando alla partita di Quiddich?” gli ho chiesto, ma con
meno vigore, visto
che era riuscito a respingere ogni oncia di prova che avevo contro di
lui.
Tipico, davvero.
“Cielo”
Snape ha detto,
avendo l’aria di uno di gran lunga troppo divertito.
“Sono consapevole del
fatto che non sei la più straordinaria delle streghe, ma
sicuramente persino tu
riconosci un contro-incantesimo quando ne vedi uno?”
Al
che ho risposto, con
uno stile davvero intelligente e sorprendente
“…oh. Giusto.”
“Ora,
se non hai altre
ridicole accuse da lanciarmi/ scagliare in mia direzione, allora
apprezzerei
davvero se ti dileguassi dalla mia presenza.”
Onestamente.
Quell’uomo
è un terribile recluso. Per allora, avevo accettato che
magari Snape non fosse
malvagio – solo un bastardo molto, molto, molto cattivo
– e avevo realizzato
che magari avremmo potuto formare una sorta di alleanza.
…non
in quel senso.
Sei
proprio un perverso,
stupido, piccolo quaderno. Non credo che te l’abbiano mai
detto prima.
Sai
– un’alleanza
platonica! Un’alleanza contro Quirrell e le sue, er, malvagie
intenzioni (mi
sento stupida persino a scriverlo- è solo che lui
è un tantino patetico, per
essere malvagio) – in quel modo, avremmo potuto assicurarci
che non avrebbe mai
più provato ad uccidere il povero Harry.
Ma,
ovviamente, Snape
non ha nemmeno pensato di suggerire niente del genere.
Quindi,
naturalmente,
l’ho dovuto fare io.
“Non
credi che dovremmo fare qualcosa?”
ho chiesto “Cioè,
potrebbe compiere qualche azione terribile- non possiamo prevedere
quale sarà
la sua prossima mossa!”
“Per
il momento, tutto è
sotto controllo” Snape ha risposto irremovibile, proseguendo
nella correzione
dei suoi compiti senza nemmeno guardare verso di me. Suppongo che avrei
dovuto
chiedere un po’ di rispetto, ma al momento ero un
po’ sorpresa da ciò che aveva
appena rivelato.
“Sotto
controllo?”
“Ti
assicuro, Auriga,
l’attuale situazione non ti dà niente di cui
preoccuparti” ha ripetuto Snape,
sembrando oltremodo infastidito, eppure perseverando nel tentativo di
suonare
ancora per lo più calmo. Come ci riesca, non lo
saprò mai. Quando sono
infastidita, diventa piuttosto evidente.
E
qualche volta, come
risultato, produce il lancio di tazze di caffè.
“E”
ha continuato “Se mi
dovessi mai trovare nel disperato bisogno della
tua…assistenza” [inserire
ghigno qui] “—indubbiamente ti informerò
immediatamente. Ora, se potessi essere
così gentile da—“
Beh,
a quel punto la mia
irritazione era leggermente visibile, quindi sono saltata
giù dalla cattedra, e
l’ho informato “D’accordo,
d’accordo, malvagio pipistrellaccio, ma te ne
pentirai quando ti renderai conto che hai bisogno del mio
aiuto!” e mi sono
precipitata fuori da lì.
Credo
di averlo sentito
ridere mentre me ne andavo.
Uuuughhh.
Innaturale.
Stupido
bastardo.
Ma,
sul versante
positivo, almeno ora so cosa sta succedendo qui.
.
. . in un certo senso.
.
. . forse.
3:26 P.M.
. . . Quirrell?
Monday, November 11, 1991
Teacher’s
Lounge
8:12
A.M.
Beh,
questo è strano.
Victoria
è appena
entrata e, suonando un po’ bislacca, mi ha chiesto se Snape
avesse tentato di
parlarmi di “qualcosa in particolare”, ultimamente.
Ero
sul punto di negare,
immaginando che fosse disperatamente alla ricerca di ulteriori prove
per il suo
fascicolo “So che sub consciamente tu lo aaaaaaaaaami,
Auriga!”, ma poi mi è tornata alla mente quella
chiacchierata nel parco che
poteva certamente essere considerata strana.
“Sì,
suppongo di sì”, le
ho detto, insospettendomi. “perché?”
“Oh,
niente” ha risposto,
rivolgendosi altrove per conversare con Vitious. Ma era quel tipo di
‘oh,
niente’ che chiaramente significa ‘Io lo so, ma non
voglio che tu sappia che io
lo so, e, Per Merlino, certamente non
ti dirò niente, oh no, invece credo che ti
abbandonerò, casualmente, in favore
di un uomo alto a malapena un metro!’
Sono
sicurissima che
stia combinando qualcosa.
Ma
non ho idea di cosa.
Lasciatelo
dire,
Quaderno, se le cose diventano ancora più strane di quanto
già non sono, dovrò
solo cambiare nome e volare in Jamaica per un po’ di riposo e
relax.
E
non osare dire
che non me lo sono meritato.
8:16
A.M.
…Quand’è
che ho
cominciato a mettere la maiuscola a ‘quaderno’?
8:17
A.M.
Oh
cielo.
Note della traduttrice: scusate scusate scusate. Non ho avuto accesso ad internet per un po'. Sono mortificata. Non vi faccio perdere altro tempo. Vi supplico di perdonarmi!!!!