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Autore: Hoshi98    10/12/2013    3 recensioni
regno di Maxiria. Il sovrano è Kio, ma la rivolta serpeggia tra la popolazione. Tutti hanno nostalgia del re precedente, Refel, nonostante sia morto ormai da circa venti anni. La leggenda narra che, dopo l'affondamento della nave i due gemelli del re si siano salvati. Il sole e la luna, come le loro voglie. Riusciranno tra difficoltà e ostacoli a tornare sul trono che gli spetta, o verranno sopraffatti dal potere di Kio e di suo figli Aymek? è la mia prima storia... spero vi piaccia!
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’alba cominciava ad illuminare timida la spiaggia.
I soldati di Kio erano schierati sotto la scogliera che spuntava davanti al mare in una posizione non visibile dalla fortezza dei ribelli, ed erano convinti che quelli dentro il castello non sapessero nulla dell’attacco imminente che li avrebbe travolti e sconfitti.
Invece da Pirel l’agitazione era tanta.
Tutti i soldati erano riuniti nel cortile centrale ed aspettavano con ansia il momento dell’attacco che sapevano sarebbe arrivato a momenti.
Leodrian attendeva con la sua armatura dal pettorale leggero, che gli dava modo di muoversi agile in battaglia, e le due spade nella custodia sulla schiena e muoveva la spalla che era stata ferita, accorgendosi che non poteva più alzare a il braccio troppo in alto o usare troppa forza. Accanto a lui c’era Sean, con l’armatura leggermente più spessa e pesante la spada in un fodero sul fianco destro, più quattro coltelli infilati nella cintura e negli stivali.
Zaffira dal canto suo aveva insistito per combattere, ma Leodrian glielo  aveva negato categoricamente, dopo aver trattato per un po’ era arrivata all’accordo che li avrebbe accompagnati solo fino al cortile del castello e che se ci fosse stata una battaglia sarebbe rimasta in disparte.
Si era portata la fionda con dei grossi sassi nelle tasche dei pantaloni attillati per sicurezza, anche se non doveva utilizzarli, si ripeté.
Faer, Bianca ed Ella rimanevano nella fortezza per curare gli eventuali feriti e sarebbero intervenuti solo nella disperata situazione in cui i soldati di Kio fossero entrati nel castello.
In quel momento di quiete, tutti  erano tesi e con i nervi a fior di pelle, pronti a giocarsi il tutto per tutto. La tensione era nell’aria e si percepiva ad ogni colpo di tosse o movimento rigido sotto le armature.
Gli arcieri ad un segnale del re si sistemarono sulle merlature del castello.
Pirel indossava una cotta di maglia che gli arrivava fino al ginocchio, bracciali e schinieri per proteggersi e un elmo intarsiato con l’immagine di una civetta, che stava per spiccare il volo. Al fianco sinistro era appeso il fodero di un rosso brunito dal quale usciva l'elsa di una spada decorata.  
In quel momento qualcuno da sopra le mura urlò:
- Li vedo, stanno superando la scogliera e vengono verso di noi, sono troppi! -
La guardia che aveva parlato venne trafitta al petto da una freccia e il sangue colò sulla cotta di maglia.
La battaglia era iniziata.
 
 
Elis e Milo, dopo aver saputo quello che il pescatore aveva scoperto avevano concordato insieme di aspettare un altro giorno prima di attraccare.
In ogni caso avevano deciso che dopo l’ora di pranzo sarebbero andati più a sud dell’isola per scendere sulla terraferma, così non sarebbero stati visti dagli uomini sulle navi di Kio.
- Che ne dici di questa situazione? -  chiese Milo alla principessa.
- Penso che i tuoi amici nel castello siano in pericolo, per quello che ne so io attaccheranno questa mattina se vogliono coglierli di sorpresa, e a meno che non li abbiano visti, cosa poco probabile, riusciranno nel loro proposito. –
Un terribile nodo si strinse sullo stomaco di Milo. Dentro la fortezza c’erano tutte le persone che amava, e non sapeva come avvertirli dell’attacco imminente, quella notte non aveva dormito cercando invano una soluzione e i risultati si potevano vedere sui suoi occhi circondati da cerchi violacei. Sperò con tutto il cuore che la buona sorte fosse dalla loro parte e che in qualche modo avessero visto le navi nemiche.
 
 
All’interno del castello regnava una calma e un ordine glaciali.
I volti da tesi si erano trasformati in determinati e non c’era più traccia di esitazione nei movimenti dei soldati tutti svolgevano il proprio lavoro con efficienza.,
Sapevano tutti che se avessero perso, tutte le loro famiglie sarebbero state massacrate e i loro beni distrutti.
In quel momento di grande responsabilità i soldati veterani eseguivano i loro ruoli con la massima concentrazione e quelli appena arrivati cercavano di guardare e apprendere il più possibile.
Gli arcieri sulle mura cominciarono a bombardare i soldati che risalivano faticosamente la scogliera dagli scalini di pietra.
Zaffira non era mai stata in una battaglia e di certo non se la immaginava così. Le poesie parlavano di cavalieri che guadagnavano la gloria sbaragliando i nemici, ma lei sentiva solo le agghiaccianti urla delle persone che risalivano la scogliera bersagliati di continuo dagli arcieri del castello che mietevano vittime ad un ritmo spaventoso. Non sapeva se essere felice perché i soldati erano suoi nemici, o tristi per tutte le famiglie che avrebbero perso un padre o un fratello.
I minuti scorrevano veloci e per il momento sembrava che gli arcieri di Pirel riuscissero ad arginare la marea di gente che cercava di attaccarli.
Qualcuno però era passato e si erano nascosti dietro gli alberi che contornavano il castello per due lati. Un’idea iniziò a farsi strada nella mente di Zaffira. Urlò per sovrastare il caos che c’era nel castello.
- Qualcuno ha un binocolo da prestarmi? – come si aspettava nessuno rispose, tutti troppo presi dalla battaglia.
Corse verso Leodrian che vedeva intento a farsi dare un arco da un maggiordomo.
-Lo sai usare? - gli chiese appena fu a portata di voce.
- Non tanto, ma posso aiutare… -rispose concentrato sull’arma.
- Mi potresti fare un favore? –
- Se posso... - disse alzando la testa e fissandola con i suoi occhi ipnotici.
- Mi dovresti prendere il binocolo di ieri… -
- A che ti serve? –
- Posso spiegarti dopo? Sappi solo che potrebbe essere importante per l’esito della battaglia. –
- Va bene torno subito! – disse correndo verso l’entrata del castello e lasciandola sola con l’arco.
Con il binocolo si sarebbe appostata sulle merlature del castello ed avrebbe osservato attentamente il bosco. Le era sembrato strano che i soldati di Kio si facessero bersagliare passando sulla scogliera, quando potevano fare il giro lungo e non rischiare così tante perdite. Lei però aveva notato una cosa che agli altri era sfuggita.
Gli uomini che risalivano faticosamente i gradini di roccia non indossavano un’armatura.
Per quello che ne conosceva lei di guerra se sapevi che gli arcieri ti avrebbero bersagliato per tutta la salita, avresti messo qualcosa per proteggerti. Era come se quelle persone fossero un diversivo, ne era certa gli altri, i veri soldati si stavano già addentrando nel bosco, al sicuro dalle gittate dei loro archi.
 
 
Aymek fissava i suoi soldati compiaciuto. Era arrivato alla conclusione che l’accensione del fiammifero a bordo della nave in qualche modo aveva fatto capire a quelli all’interno del castello la loro posizione.
L’uomo colpevole di questa mancanza era stato mandato con quelli che dovevano risalire la scogliera, e probabilmente il suo cadavere giaceva insieme agli altri sui gradini di pietra.
Quello di diversivo aveva funzionato però. A risalire la parete di roccia  erano stati mandati tutti i prigionieri e gli schiavi e in cambio, una volta in cima gli era stata promessa la libertà.
Erano rimasti in pochi di quel gruppo, mentre tutti gli altri soldati di Kio a parte quelli sulle navi, avevano già aggirato la scogliera ed erano nel bosco, pronti a tenere sotto tiro gli arcieri del castello, che ignari continuavano a guardare in direzione delle navi.
Aymek diede l’ordine di incoccare le frecce e alzò lo sguardo dove gli arcieri nemici erano appostati tranquillamente, senza essere a conoscenza della morte che si sarebbe abbattuta su di loro entro pochi istanti. In quel momento osservando attentamente gli uomini del castello ne vide uno con i capelli lunghi e marroni che impugnava un binocolo e guardava nella loro direzione.
Si fece prestare lo stesso strumento da un soldato lì vicino e quando riconobbe Zaffira sorrise in silenzio mentre chiamava il mago che aveva fatto bruciare la voglia di Milo.
Se lei era nel castello, voleva dire che era venuta insieme a Leodrian e questa volta il ragazzo non avrebbe avuto scampo.
- Sai applicare la magia alle frecce? -  chiese al mago accanto a lui.
- Chi devo colpire? – disse quest’ultimo con un sorrisetto complice.
Aymek non potè fare a meno di concedersi una breve risata liberatoria, la maggior parte dei loro problemi si stavano per risolvere.
 
Zaffira posò il binocolo con la mano tremante e si girò verso l'interno del castello urlando con quanto fiato aveva in gola. 
- Riparatevi! - al suo cenno tutti i soldati alzarono la testa e il tempo di prendere uno scudo lo sciame nero di frecce oscurarò il cielo come una nube per poi abbattersi con dei sibili letali su di loro.
Zaffira si abbassò dietro ad una merlatura, ma ad un certo punto un dolore alla spalla sinistra la stordì per un attimo. 
Quando realizzò davvero dove si trovava capì che senza scudo sarebbe morta da un momento all'altro.
Come se gli avesse letto nel pensiero la guardia accanto a lei, riparata dietro ad uno grande di legno gliene porse uno uguale.
Lo accettò senza fare domande, capendo che era di un altro soldato che non aveva avuto la sua stessa fortuna.
Una volta con la schiena sulle mura del castello e il resto del corpo accovacciato alla relativa sicurezza dello scudo, potè guardarsi la spalla. 
Una freccia l'aveva ferita di striscio e un taglio si apriva alla fine della maglia a maniche corte.
All'ombra sicura dello scudo sentiva solo il suo cuore battere all'impazzata, mentre i fuori c'erano solo frecce che seminavano morte nel castello. 

Ero convinta di aver già aggiornato ieri e avevo scritto anche un lungo angolo dell'autrice, ma a quanto pare il computeri è contro di me... vabbè, comunque ero lo stesso in ritardo, forse perchè non riesco a separarmi da questi personaggi ora che tra sette otto capitoli ci sarà l'epilogo ( devo ancora decidere bene quando). Vorrei ringraziare Mary lautner per recensirmi puntualmente e per ricordarmi sempre di aggiornare, Akilendra che ha recuperato tutti i capitoli di distacco che le mancavano ed ora mi fa sapere che ne pensa con frequenza (ho fatto una assonanza ahahah....ok faccio la seria). RIngrazio anche Roberta Salvatore che anche se ora le mancano due capitoli so (spero) che li recupererà, lo stesso vale per Water Wolf :D un ringraziamento va anche a tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite o le preferite, o quelli che leggono solamente.
concludo dicendovi che sarei contenta se mi faceste sapere ceh ne pensate del capitolo!
Hoshi98

 
  
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