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Autore: jas_    10/12/2013    13 recensioni
E lei aveva provato ad indossare meno camicie, a truccarsi un po’ di più e a prendersi meno sul serio, a tornare a casa tardi e bere birra al posto dell’acqua ma non era stato sufficiente. Avrebbe dovuto essere un’altra persona, se fosse stata un’altra persona Harry l’avrebbe guardata con occhi diversi, lei si sarebbe sentita più libera e meno imbarazzata sotto il suo sguardo intenso. Però lei era Juliet Hamilton, l’educata e studiosa Juliet Hamilton, lui invece era un ragazzo che illudeva suo padre, che indossava camicie con le maniche strappate e bandane in testa.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15

 
 
 
«Louis» disse decisa Juliet, nonostante il cuore le stesse scoppiando nel petto dall'ansia.
Il ragazzo camminò con disinvoltura verso la scrivania, prese un post-it e lo lesse, «eri con... Harry?» domandò, puntando i suoi occhi blu in quelli di Juliet nello stesso istante in cui pronunciò l'ultima parola.
«Dimmi cosa vuoi che faccia perché tu non dica niente ai miei.»
Louis rise, Juliet sussultò: perché stava facendo tutto quel rumore? I suoi genitori l'avrebbero potuto sentire e venire a controllare cosa stesse succedendo in camera sua.
«Non c'è niente che tu possa fare, mi piace vederti preoccupata e dipendere da me. Devo dormirci su, domani ti comunicherò le mie intenzioni, ora va' ad asciugarti se non vuoi ammalarti.»
Senza lasciare a Juliet la possibilità di ribattere, Louis uscì dalla stanza.
La ragazza si buttò a peso morto sul letto e prese ad osservare il soffitto nonostante i vestiti bagnati e i brividi di freddo.
Quella serata era stata un vero e proprio disastro, aveva litigato con Harry e non sapeva come e se le cose si sarebbero risolte e inoltre Louis l'aveva scoperta. Avrebbe dovuto saperlo, quando c'era lui nei dintorni tutte le cose andavano per il verso sbagliato. Si chiedeva cosa avesse fatto di male per meritarsi tutti quei problemi ma tra lei e Louis non era mai corso buon sangue sin dall'inizio. Se lei cercava di ignorarlo ed essergli indifferente lui trovava gusto nel renderle la vita un inferno e Juliet si ritrovò a chiedersi fino a quando sarebbe andata avanti quella guerra. Sospirò e si alzò dal letto, si mise il pigiama ed andò sotto le coperte senza preoccuparsi di asciugarsi i capelli. Avrebbe soltanto dovuto sperare che Louis non si lasciasse sfuggire nulla, Harry invece era un enorme punto interrogativo.
 
 
 
«Hai fatto le ore piccole, Styles?»
«Vaffanculo» mugugnò il riccio stropicciandosi gli occhi ancora assopiti dal sonno e buttandosi sul divano accanto a Liam.
«Come siamo simpatici stamattina, è successo qualcosa?»
«Non mi va di parlarne» lo liquidò all'istante Harry prendendo il cartone di latte appoggiato sul tavolino e bevendone un lungo sorso. Si pulì la bocca col dorso della mano e prese alcuni biscotti dal pacchetto che Liam aveva in mano.
«Hai l'aria parecchio trasandata, l'ultima volta che ti ho visto eri ubriaco e con Juliet quindi deduco che lei ti abbia fatto qualcosa.»
Harry chiuse gli occhi. «Ti ho detto che non mi va di parlarne» disse, portandosi le dita sulle tempie e massaggiandosele lentamente.
Aveva un mal di testa allucinante, sembrava che una mandria di elefanti gli fosse passata sopra sia fisicamente che psicologicamente. Se quello non era il primo dopo sbornia che affrontava, nella sua vita Harry non aveva mai preso un due di picche. O forse sì, da ragazze che aveva cercato di abbordare in qualche locale ma che non lo avevano degnato nemmeno di uno sguardo e delle quali non gli era mai importato nulla. Un rifiuto da Juliet invece, non una sconosciuta qualsiasi ma la sua Juliet, se lo sarebbe certamente ricordato. Aveva agito d'istinto, forse un po' spinto dall'alcol in circolo nel suo corpo, ma le sue azioni erano state comunque dettate da una volontà. Voleva davvero baciare Juliet, e l'avrebbe fatto anche da sobrio se solo avesse avuto il coraggio di rischiare, ma forse era meglio essere codardi ed evitare sia un rifiuto che un litigio. Sbuffò chiedendosi come un solo gesto azzardato avesse potuto rovinare l'equilibrio che si era venuto a creare tra di loro. C'era stata sin da subito una certa alchimia che Harry aveva confuso con una sorta di fratellanza ma la verità era che i modi di fare di Juliet, la sua purezza, la sua tranquillità e il suo perenne timore di deludere gli altri lo avevano ammaliato.
«Sono nella merda» disse soltanto, attirando l'attenzione di Liam che nonostante si fosse finto interessato ai cartoni che stavano trasmettendo in tv non aveva smesso di osservare con la coda dell'occhio l'amico.
«Cos'è successo?» gli chiese allora, per l'ennesima volta, certo che Harry finalmente gli avrebbe risposto.
«Ho provato a baciare Juliet e lei...» un nodo gli si formò in gola, dire a voce alta quelle parole significava ammettere che ciò che era successo la scorsa notte non fosse soltanto uno scomodo pensiero ma la realtà.
«Fammi indovinare: ti ha rifiutato.»
Harry annuì, prendendo un'altra manciata di biscotti e mangiandola nervosamente.
Fortunatamente Liam non intraprese la solita ramanzina che cominciava con un "io lo sapevo", nonostante da quando Harry gli aveva parlato per la prima volta di Juliet avesse intuito che da parte sua non c'era soltanto una sincera amicizia.
«Devi darle il suo tempo, ti ricordo che lei non è una delle ragazze che rimorchi in discoteca alle quali basta un sorriso e un occhiolino per farle tue.»
 
 
 
Erano le dieci passate quando Juliet uscì da camera sua. Aveva passato una notte da incubo, tra il soffitto che le sembrava muoversi e i troppi pensieri per la testa era riuscita a prendere sonno soltanto all'alba e aveva dormito per poco più di tre ore. Cercò di darsi una sistemata al viso smunto di quella mattina e scese in cucina sperando di non ritrovarsi Louis e i suoi genitori seduti sul divano in attesa che lei si svegliasse per una ramanzina da record. Fortunatamente il salotto era vuoto, così come la cucina. Juliet prese una tazza di caffè e si sedette al tavolo pensierosa su dove fossero finiti tutti quella mattina. Il rumore dei tacchi di sua madre sul pavimento la fece irrigidire. La donna la salutò raggiante e si sedette di fronte alla ragazza, guardandola con insistenza. Juliet cercò di fingersi indifferente nonostante in realtà stesse pregando che il correttore che aveva utilizzato nascondesse per bene le occhiaie che aveva.
Bevve un sorso di caffè cercando di nascondere il viso dietro la tazza.
Sua madre parlò in quell'istante: «sei uscita ieri sera?»
Juliet cominciò a tossire con violenza a causa del caffè che le era andato storto, scosse la testa decisa mentre si puliva la bocca con un tovagliolo.
«Che domande mi fai?» si sforzò poi di dire.
La donna sorrise ma la sua espressione non era arrabbiata, soltanto divertita.
«Sei uscita con quel ragazzo? Come si chiama... Harry, quello che viene a trovarti ogni tanto?»
Juliet rimase in silenzio, prese un biscotto dal piattino e lo mangiò mantenendo lo sguardo basso. Non sapeva come reagire, non solo sua madre lo sapeva, ma non sembrava per niente arrabbiata né sorpresa e questo la disorientava ancor di più.
«Ritieniti fortunata che tuo padre abbia il sonno pesante, vi sentivo parlare così come ti ho sentita rientrare ieri sera e discutere con Louis. Mi fido di te Juliet, so che sei una ragazza responsabile e che tuo padre è troppo severo nei tuoi confronti quindi non mi sembra il caso di metterti in castigo come facevo quando avevi sei anni. Inoltre Harry mi è sembrato un bravo ragazzo e devi piacergli veramente tanto se rischia così solo per poterti vedere.»
Juliet arrossì, «tra me e Harry non c'è niente» borbottò imbarazzata.
La donna rise, «vedremo, però lo voglio conoscere.»
«Non credo ce ne sarà la possibilità» ribatté la ragazza, schiva.
La donna rimase in silenzio per alcuni istanti. «Non voglio impicciarmi nei tuoi affari più di quanto non abbia già fatto ma se hai bisogno di parlare sappi che io sono qua.»
Osservò la figlia mantenere lo sguardo basso e poi si alzò, dirigendosi fuori dalla cucina.
«Perché deve essere tutto così complicato?» domandò Juliet, quando la donna ebbe raggiunto lo stipite della porta che comunicava col salotto. «Perché non posso comportarmi come tutti i miei coetanei?» continuò. Un singhiozzo tradì la fermezza con cui aveva parlato fino ad allora ed una lacrima le rigò la guancia destra. Juliet non sapeva bene perché stesse piangendo: frustrazione, rabbia, tristezza. Era tutto un insieme di sentimenti che aveva cercato di tenersi dentro ma sentiva che non avrebbe retto ancora per molto. Gli argini stavano per cedere. «Perché papà deve essere così cattivo? Perché giudica Harry senza nemmeno conoscerlo? È un ragazzo intelligente e sveglio. Nonostante abbia troppi tatuaggi è divertente, sincero, leale, e mette passione in ciò che fa sia che debba cantare per strada o distribuire gelati ai bambini. Avrà dei difetti, come tutti d'altronde, ma non si droga e non ha mai rubato né ucciso nessuno, perché papà deve parlare di lui come se fosse un criminale?»
Juliet tirò su col naso e si voltò verso la madre che la guardava dispiaciuta.
«Tesoro devi capire che a tuo padre non andrà mai bene nessun ragazzo che porterai a casa, sia che tu abbia vent'anni che trenta sarà sempre geloso della sua bambina così come lo sono un po' tutti, diciamo che lui è un po' troppo apprensivo. Se questo Harry è davvero un ragazzo d'oro come dici, non farti condizionare da tuo padre, né tantomeno da Louis o da me o da chiunque altro e segui ciò che ti dice il cuore.»
Juliet abbassò lo sguardo e la donna le sorrise dolcemente.
«E se Louis dovesse spifferare tutto a papà?» chiese la ragazza.
«Louis non sarà una minaccia, gli farò io un discorsetto ricordandogli alcune cosucce di cui Robert è all’oscuro. Non sei l'unica ad avere dei segreti.»
Juliet annuì rincuorata, la madre le fece un cenno con la testa.
«Allora cosa ci fai ancora lì con le mani in mano ? Va' dal tuo Romeo.»



 

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Eccomi qua!
Credo di essere un po' il ritardo ma il problema è che ero un po' bloccata con questa storia ma oggi sono finalmente riuscita a concludere il diciassettesimo capitolo e quindi mi è venuta anche la voglia di postare ahaha
Allora, la madre di Juliet alla fine ha sempre saputo tutto e - colpo di scena - appoggia la figlia. Sappiate che anche i prossimi capitoli saranno molto movimentati e pieni di sorprese.
Fatemi sapere che ne pensate! 
Jas

P.S. Ho postato una one shot ieri, vi lascio il link sotto se volete passarci :)


 

   
 
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