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Autore: soontobebritish    10/12/2013    1 recensioni
La diciottenne Charlotte McDermott sta andando a Londra per frequentare l'università dei suoi sogni. Con la fortuna dalla sua parte, sull' aereo, si siede vicino ad un adorabile ragazzo inglese. Il suo nome? Liam Payne. E apparentemente è famoso...
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 35

Amalia’s POV

Aprii la porta della camera ed entrai. Il sole risplendeva attraverso le tende di color crema;  i raggi rimbalzavano contro le pareti viola
acceso. Mi lasciai cadere sul mio piumone bianco e poggiai la testa sui cuscini. Alzai lo sguardo e vidi Niall con le mani appoggiate
sullo stipite della porta.

I suoi occhi brillanti osservarono la stanza, prima di concentrarsi su di me. Gli sorrisi, mentre di avvicinava al letto. si sedette e si
sdraiò, le sue braccia erano incrociate, dietro la sua testa e i suoi piedi erano ancora a terra.

“Sei contento di andare a casa?” gli chiesi. I suoi occhi osservavano il soffitto- era distratto.

“Si,” sospirò. “Vorrei che venissi anche tu.”

“Anche io.”

Mia mamma andava ovunque con i ragazzi- doveva. Ma, dato che c’erano cinque ragazzi e lei era da sola, di solito portava anche me e
Lauren per aiutarla. Non andavamo con loro solo quando dovevano girare dei video musicali o per altre cose. In teoria dovevamo
andare con loro, questa volta, ma quando venne fuori la gita a Homes Chapel, mia mamma costrinse me e Lauren a scegliere dove
volevamo andare. Non ci furono ripensamenti su dove volevamo andare e io e Lauren sapevamo che provare ad andare da entrambe
le parti era senza senso.

La gita a Homes Chapel con tutti quanti sarebbe stata fantastica. Nove teenagers senza supervisione di un adulto, sarebbe stato divertente, ma sarebbe stato divertente andare in Irlanda.

“Ma sei contento di vedere la tua famiglia?”

“Non vengono.”

“Cosa? Perché no? Non sei spesso a casa- e questa sarà l’ultima volta prima dell’inizio del tour…” a quel punto realizzai perché era così triste. Non mi ero fermata in tempo. Sua mamma e sua nonna andavano sempre a Dublino, quando i ragazzi andavano lì. Era la sua parte preferita delle visite in Irlanda.

“Si. Non vengono lo stesso.”

“Oh, Nialler, mi dispiace.” Mi spostai sul letto e mi avvicinai a lui. Passai la mano sul suo viso e sui suoi capelli.

I suoi occhi mostravano il dolore che lui non riusciva a nascondere. Di solito era bravo a nascondere le proprie emozioni , ma io lo conoscevo molto bene. Potevo leggere le sue emozioni meglio di chiunque altro. Lo conoscevo meglio di tutti.

Avvolse le sue braccia intorno a me e mi attirò al suo petto. Cominciò ad accarezzarmi la schiena.

“No,” disse. “Non ti preoccupare per me, Amalia. Starò bene.”

“Ma,” prima che potessi finire la frase, mi posò un dito sulla labbra, per zittirmi.

“Per favore. Possiamo dimenticarci di quello che è successo?”

Lo guadai, disapprovando le sue parole e lui ricambiò con un sorriso incerto. Fortunatamente per lui, il suo sorriso era irresistibile,
anche se un po’ falso.

“Bene,”  rinunciai e mi appoggiai completamente su di lui. Il suo pollice continuava ad accarezzarmi la schiena.

“Non vedo l’ora di questo fine settimana,“ il Niall scherzoso era tornato, anche se era tranquillo.

“Anche io,” sorrisi contro la sua maglietta bianca. “Sarà divertente.”

“In più, tutti proveranno  a lasciarci da soli.”

Sorrisi al pensiero, ma non durò molto perché pensai a Harry, Louis e Lauren.

“Beh, non tutti…“

“Hey, hey,” mi toccò il naso, “Almeno quei tre avranno altre quattro persone da torturare.”

“Si, beh, vedremo come andranno le cose tra Zayn e Marisa, no?” sorrisi.

“Francamente, non me ne importa,” sussurrò contro le mie labbra.

“Oh, davvero?” lo presi in giro.

“Mmm,” mormorò. Mi mordicchiò l’orecchio, facendomi sorridere. “Ti amo.”

“Ti amo, anch’ io.”

 
Lauren’s POV

Presi una pila di vestiti dal tavolo e li portai dall’altra parte della stanza. La preparazione per il tour era più duro di quello che sembrava.
Ogni capo doveva essere controllato quattro volte,  sia da mia madre che dai ragazzi. Normalmente, solo un outfit per ragazzo
bisognava fare, ma questa volta dovevamo farne cinque. Uno per un meet and greet, tre per uno show e uno per un’intervista  televisiva, dopo lo show.

“Louis? Penso che la cattiva abitudine di Harry, ti stia contagiando!” gli dissi, oltrepassandolo per arrivare alla valigia di Zayn.

Mi guardò. “Sono sicuro di non sapere di cosa tu stia parlando.”

“Io lo so!” sorrise Harry. Stava andando alla sua valigia, facendo il lavoro che mia sorella, ossessionata dal suo ragazzo, avrebbe
dovuto fare. “Mettiti qualcosa addosso, Lou!”

Ammiccai a Harry che ricambiò. Louis era dietro di noi, le sue braccia erano incrociate sul suo petto- mostrando i bicipiti.

“Davvero?” Chiese Louis, inarcando un sopracciglio. “Penso che ti piaccia, Lauren.”

“Louis William Tomlinson,” mia mamma rientrò nella stanza, trasportando una pila di scarpe, “Maglietta. Ora.”

Louis scrollò le spalle, “Si mamma. Continua a pensare che ti piaccia, quello che vedi.”

“Ho visto di meglio,” gli dissi con sufficienza.

“Lauren!” mi ammonì mia madre.

“Beh, è vero! Gli addominali di Liam sono più belli!”

“NON è VERO!” Harry e Louis esclamarono all’unisono.

“Rimangiatelo,” ordinò Harry.

“Rimangiatelo cosa?” chiese Zayn, entrando. Liam con lui.

“Lauren pensa che gli addominali di Liam siano i migliori!” gridò Harry.

“Concordo,” Liam ammiccò. “È vero.” Mi diede il cinque e poi mi circondò le spalle con un braccio.

“Si, probabilmente è vero,” ammise anche Zayn.

Louis e Harry lo guardarono disgustati.

“Chi è il secondo, allora?” Harry chiese, alzandosi la maglietta.

“Me ne vado,” disse mia mamma, abbandonandoci. Era colpa sua se lavorava con un gruppo di teenager. Spostai la mia attenzione
sui ragazzi che non avevano cambiato argomento.

“Non vorrei che questo causasse la terza guerra mondiale,” tossii. “Ma Zayn.”

“Mi stai prendendo in giro?” Harry alzò le braccia. Così come Zayn, solo che lui lo fece per aver vinto.

“Si,” scrollai le spalle. “I tatuaggi aumentano il punteggio di venti. Sono estremamente sexy.”

“Allora, se mi facessi un tatuaggio…?” provò Louis.

“Meno venti. Sexy su Zayn, non su di te.”

“Non è giusto!” si lamentò Harry.

“Grazie Lauren,” Zayn mi sorrise, lasciandomi un bacio sulla guancia. Accettai anche l’abbraccio che seguì.

“Ora basta parlare di addominali, devo controllare i vostri vestiti. Voi quattro andate a provarvi i vestiti per l’intervista mentre io vado a
prendere i due innamorati.” Gli ordinai.

Uscii velocemente dalla stanza, salendo le scale a chiocciola. Bussai alla porta di mia sorella. Non mi sarei trovata niente di nuovo di fronte- dura verità. Fortunatamente, non si stavano neanche baciando.

“Di sotto, Mister, ora!” comandai.

Mi girai, sapendo che sarebbero venuti. Non erano stupidi, sapevano che c’era del lavoro da fare. Tornai nel seminterrato. Mi fermai di
fronte allo stereo, presi il telecomando per accendere l’ iPod,  che era permanentemente attaccato all’amplificatore.
Improvvisamente, il telecomando mi venne preso dalle mani. Venne lanciato - non so dove, ma sentii il rumore del contatto con il pavimento. Poi, due grandi mani erano intorno ai miei fianchi. Fui costretta sul divano di pelle. Alzai lo sguardo. Louis era sopra di me- le sue ginocchia erano ai lati delle mie cosce.

“Louis, cosa stai facendo?” gli chiesi.

“Mi hai insultato,” si lamentò.

“Ho insultato i tuoi addominali,” lo corressi.

“Ovvero, hai insultato me. Pensavo che dopo sedici anni, quasi diciassette, tu avresti imparato…” la sua voce si fermò.

“Imparato cosa?” gli chiesi di continuare.

“Imparato a che non l’avresti passata liscia.”

Si sedette sulle mie gambe, impedendomi di alzarmi. Poi cominciò a farmi il solletico sulla pancia. Io sono la persona che soffre il solletico, più di tutte al mondo. Subito, cominciai a ridere. In meno di un minuto, il mio stomaco mi faceva male, ma lui non di fermò. Improvvisamente delle cose, cominciarono a colpirmi. Girai la testa per vedere la testa di Harry da dietro l’angolo. Mi stava puntando addosso una pistola giocattolo.

“HARRRRRRYYY!! LOUIIIIIISSS!” gridai. “SMETTETELAAA!”

“Rimangiatelo!” ordinò Louis, le sue mani stavano torturando i miei fianchi.

“ORA!” disse Harry colpendomi con una pallina gialla.

“NO!” gridai. Delle lacrime stavano scendendo sulle mie guance perché stavo ridendo troppo. “NON… POSSO… STAREI…
MENTENDO!”

“Allora questa sarà una lunghissima notte d’inferno per te,” sorrise Louis, muovendosi più forte.

“BASTA! PER FAVORE BASTA!”

Niall e Amalia stavano andando nel seminterrato. Li vidi con la cosa dell’ occhio. Non si fermarono neanche per sapere cosa stava
succedendo.

“OK!” avevo bisogno di aria. “Ritiro tutto!”

“Di: Louis Tomlinson ha gli addominali migliori che io abbia mai visto in tutta la mia vita.”

Provai in qualche modo di dire quelle parole prima che Louis aggiunse, “E amo Louis più di qualsiasi altra cosa al mondo.”

“Cosa ha a che fare questo?” gli chiesi.

“Dillo e basta.” Ordinò minacciandomi con il suo dito indice.

“Amo Louis Tomlinson più di ogni altra cosa al mondo.”

Sorrise, “Avrei dovuto registrarlo.”

“Ma non lo hai fatto.” Lo spinsi giù da me, facendolo cadere a terra. Mi alzai dal divano lentamente, tenendomi lo stomaco dolorante.
Camminai fino alle segrete ma venni colpita da altre palline gialle.

Mi girai e fulminai Harry con lo sguardo.

“Non hai mai ritirato niente, per quanto riguarda me…” i suoi occhi smeraldo mostravano solo un piano malefico.

A quel punto corsi dentro alla stanza e mi nascosi dietro a Liam e Zayn. Era guerra.
 
  
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