Capitolo
7: Please
accept my apologies
“Rossana”
mi volto verso di lui e restiamo in silenzio per quasi minuto. I miei
occhi si
sono arrossati e sono troppo umidi.
“Scusa
Nao…” ho fatto la figura di una stupida.
“Ti
va di dirmi che hai?” dice dolcemente prendendomi le buste.
“Io…non
lo so” non lo so, non so perché non sono riuscita
a stargli di fronte. Non me
lo spiego, so solo che mi sentivo combattuta dal desiderio di
strozzarlo e
quello di abbracciarlo.
“Rossana”
fa apprensivo “quel ragazzo, quel Hayama”
“Non
mi va di parlarne” dico voltandomi per non guardarlo in
faccia.
“Ti
piace così tanto?” no! Non è niente di
simile…credo. No, sicuro! Insomma, è
stato solo un momento.
“No!
Solo io, ecco, è una cosa complessa”
“Complessa?”
fa scettico. Si be? Mai sentita come parola?
“io
ti conosco da molto poco, ma mi sei sembrata decisa e forte, non mi
sembra da
te cedere di fronte ad uno, soprattutto se è un ragazzo, il
tuo orgoglio,
quello che hai mostrato tutto il pomeriggio ogni volta che credevi di
vedere
una discriminazione delle donne, dov’è
finito?” io continuo a stare in
silenzio, che c’entra tutto questo con Akito?
“insomma
credevo che tu fossi una che rispondeva a tono, non che ti offendessi,
e
piangessi per niente”
“chi
ti dice che sto piangendo”rispondo tentando di fare la dura.
“però
ti sei offesa”
“non
è per nulla vero, figurati se me la prendo per quella
scimmia”
“Ti
va di rientrare?” mi volto di nuovo e vedo che mi regala un
bel sorriso, che mi
intenerisce da morire. Mi va di rientrare, si mi va, ma
saprò stare a un metro
da lui?
“va
bene” porta tutte le buste su una mano e con
l’altra mi circonda le spalle,
stringendomi a lui.
Con
pochi passi torniamo dentro, e facciamo suonare nuovamente quella
specie di
campanello. E ci avviamo verso il tavolo dove stanno seduti gli altri e
tre.
Mi
siedo di fronte ad Aya e Tsuyoshi, cercando di evitare lo sguardo di
Hayama, la
cosa è palesemente imbarazzante, e Tsuyoshi deve essersene
accorto tanto che
lancia occhiataccia ad Hayama, non so con quale fine.
“Sana,
Kamura cosa ordinate?” mi chiede Tsuyoshi cercando di avviare
una qualsiasi
conversazione.
“Il
solito, per me” già affogherò la mia
confusione nei sani grassi saturi. Sento
Kamura che mi da un colpetto con la mano. Ti faccio vedere io se ho
paura di
quel gorilla.
“Giusto
per rimanere leggeri!!” commenta Aya sorridendo.
“Cioè?
Devo ricordarti che tutte le mie energie sono state consumate dalla
stessa
persona che codesta mattina mi ha svegliato all’alba?! Senza
alcuna ragione”
“Erano
le 7.30! Poi il tuo ‘solito’ è
praticamente un pranzo da sposa!” su questo ha
perfettamente ragione.
“Tu,
Kamura?” chiede Tsuyoshi impedendomi di rispondere.
“Non
lo so, prendo quello che prendete voi, è uguale”
come è uguale? No, no, no
cocco, devi esprimere la tua opinione! Non mi piace chi risponde
così, avrai
dei gusti no? Anche se queste sono sciocchezze, sono comunque figura di
quello
che sei, e se non prendi decisione per sciocchezze del genere, nelle
cose
serie, che devo pensare?
“Tu,
Hayama?” Akito accenna la risposta con il capo. “il
solito anche per te”
conclude Tsuyoshi, ripetendo a mente tutte le ordinazioni. Poi si alza
e si
avvia verso il bancone per ordinare.
“Allora…”io
guardo Aya che guarda Hayama, che guarda Naozumi, che mi rimanda lo
sguardo, si
è mooolto divertente, mi sento totalmente a disagio.
“Voi
andate tutti in classe insieme?” chiede Naozumi, sforzandosi
di sembrare
spontaneo.
“Si”
rispondiamo io e Aya, figurati se Hayama si sforza di far vibrare le
sue corde
vocali per partecipare alla serata. Cala di nuovo il silenzio,
l’unico che si
sente a suo agio sembra essere proprio Akito.
“Tu
dove frequenti Kamura?” chiede Aya, e lei si che sembra
spontanea, e
sinceramente interessata.
“puoi
chiamarmi per nome, comunque, no io non frequento una scuola, sono
seguito da
un professore privato, per via degli spostamenti” Vedo Akito
fare una smorfia,
anche Naozumi se ne accorge ma fa finta di niente.
“non
è così male infondo”
“si
ma senza compagni, è una noia!”
“già,
io in classe mi faccio le migliori risate” e anche sudate, mi
ricordo l’altro
giorno, quando quel infimo bastardo di professore mi ha chiamata a
tradimento.
“si
ma viaggiando spesso, rischierei di non avere una frequenza sufficiente
alla
promozione”
“e
i tuoi che dicono?” per esempio Rei mi starebbe attaccato
tutto il tempo se
viaggiassi.
“i
miei non dicono” poi vedendo le facce perplesse aggiunge
“non li conosco, sono
cresciuto in un orfanotrofio con mia sorella”
“oddio
mi dispiace” commenta Aya, sono stata troppo indiscreta, come
mio solito.
“no,
non c’è problema”
“povero
Trilli” commenta Akito sarcastico.
“scusa?”
oh oh, prevedo guai.
“dici
che viaggi spesso dove sei stato di bello?” cerco di
distrarlo, e infatti
lancia un ultimo sguardo ad Akito e poi si rivolge a me.
“be
tra i posti più belli? O ce ne sono così
tanti!” be io il posto più lontano che
ho visto è stato quando mamma mi ha portato con se in un
paesino sperduto tra
le campagne, ma ero così piccola, ricordo solo che
c’era un lago pazzesco, era
un paesino bellissimo l’ho visto pure
dall’elicottero. A ecco Tsuyoshi con i
vassoi, due sono solo miei! Hihi! Doppia porzione di patatine fritte,
pizza con
sopra tutto, cheeseburger doppio senza ketchup, hot dog, con tutte le
spezie
possibili e immaginabili, ma sempre senza salse, e per chiudere in
bellezza una
coca-cola alla spina formato gigante!
“Niente
pop-corn?” dice Akito, guardando i due vassoi rossi che
tremano sotto il mio
sguardo.
“Quelli
li lascio per quando io e te andremo al cinema”
“Vedrò
quando sarà proiettato il prossimo cartone animato”
“o
ma l’importante è stare con te” dico
facendogli gli occhi dolci, questo tira e
molla mi sta facendo rilassare!
“sempre
che la bottiglia non ti seduca prima” commenta addentando il
suo hamburger.
Vuoi giocare duro?
“ma
ho chi mi riaccompagna” lascio in sospeso la frase, giusto
per non fargli
capire se mi riferisco a lui, o a Kamura.
“non
sapevo che Trilli avesse di questi poteri, alzare un ippopotamo come
te..”
“ma
io mi riferivo a te!” Tiè!
“se
vuoi una scusa per starmi appiccicata almeno sii più
originale!”
“no!!
Antipatico che non sei altro!”
“bene
piccioncini, quando avrete finito noi” piccioncini a chi? A
noi due?
“Tsuyoshi!”
lo riprendo io “ha cominciato lui” dico
difendendomi. Poi mi accorgo di qualcosa
alla mia sinistra che sta vibrando. Naozumi abbassa la mano e tira
fuori dalla
tasca il suo cellulare ultramoderno.
“Pronto?”
smette subito di mangiare la sua piazza, e si concentra nella
conversazione.
“Arrivo
subito Cecil” Cecil? Chi diavolo è Cecil? Lo
guardo interrogativo, ma lui mi
evita senza nemmeno preoccuparsi di farlo di nascosto, questo faceva il
carino
con me, quando c’è la ragazza ad aspettarlo a
casa? Brutto…! Compone un numero
e aspettata tamburellando con il piede per terra.
“Brad,
dove diavolo sei finito? Richiamami appena senti il
messaggio” Brad? E adesso
chi è Brad? Continuo a guardarlo nella speranza di ricevere
una spiegazione. Non
perché me ne debba una, solo perché sono curiosa
come nessuna. Giuro che la
rima non era voluta! O ancora d’ho!
“tutto
a posto?” chiedo, pulendomi la bocca con il fazzoletto, non
riesco a
trattenermi.
“hem,
si, cioè no, però… devo andare grazie
della serata” ci bacia sulla
guancia, si avvia verso il bancone e
paga.
“bel
due di picche Kurata” chi può dire una cosa del
genere secondo voi? Gli tiro un
pugno sul braccio per farlo azzittire.
“ehi
non sfogare le tue delusioni su di me”
“taci,
Aya, chi diavolo sono Cecil e Brad” e ragazzi, per la prima
volta in vita mia
vedo Aya alzare le spalle. Non era mai successo prima che Aya non
sapesse chi
fosse una persona! Lei sa tutto! Tutto ciò è
preoccupante.
“Ho
un’idea, Tsuyoshi vieni con me! Voi aspettate qui”
dice trascinando il suo
ragazzo al bancone, vedo Niki fare cenno che è
già tutto pagato… Naozumi ci ha
pagato la cena, cioè… anche a me… mi
ha pagato la cena?
Ehi,
un momento Aya torna qui!! Non puoi lasciarmi con questo! Mi rimetto
composta e
inizio a mangiare per non dover parlare. Addento un qualcosa, bevo un
sorso,
addento qualcos’altro… è già
la seconda volta che mi sento così a disagio…
Restiamo così in silenzio per un po’, un bel
po’, ho quasi finito tutto, mi
mancano le patatine, ciò significa che presto
dovrò inventarmi qualcos’altro.
“perché
prima sei scappata?” mi volto a guardarlo in faccia. Ha
finito di mangiare
anche lui e sta bevendo la sua birra.
“io..”
lo fisso negli occhi cercando una risposta decente. Poi ricordo quello
che ho
provato poco prima. E automaticamente mi porto il braccio al petto,
toccando il
livido con l’altra mano. Hayama se ne accorge.
“perché
ti sei comportato così?” chiedo con
sincerità. E in più rispondere a una
domanda con una domanda è sempre la cosa migliore. Finisco
di mangiare le mie
patatine fritte osservando la sua espressione indecifrabile.
“ti
va di fare un giro?” che
cosa? Be si,
capisco la tecnica del rispondere con una domanda, ma almeno che sia
pertinente! Che sta tramando? Non puoi uscirtene con ‘ti va
di fare un giro’,
ce no, non puoi!
“Aya
ha detto”
“da
quando fai quello che ti dicono?” chiede senza volere una
risposta. Già,
gliel’ho detto più di una volta.
Comunque
c’è qualcosa che pzza, tutto questo nasconde
qualcosa, e poi come mai in due
secondi è diventato così sopportabile? Che Aya
gli abbia detto qualcosa?
“o-ok”
dico continuando a mantenere alta la guardia. Ci alziamo
contemporaneamente, e
in un silenzio spaventoso ci avviamo verso l’uscita. Ormai si
è fatto buio, ma
la città è strapiena di luci, dei bar, delle
insegne, delle auto, sembra giorno
praticamente.
“ti
dispiace se passiamo da me che lascio tutte queste?” lui
annuisce. Poi mi
guarda, devo fargli pena non lo so, perché si avvicina.
Molto molto vicino, che
vuole fare? È sempre più vicino, sento che sto
per sciogliermi…scioglierti
perché mai? È solo Akito, calmati! Mi sta facendo
un brutto effetto, e sento
che qualcosa sta per tradirmi…con le mie guance per esempio!
Ok sta superando
il limite di sicurezza…. Poi sento un peso in meno su di me,
lui prende dalle
mie mani le buste e si avvia verso la strada che porta a casa mia.
Giurerei di
averlo visto sorridere, forse ghignare sarebbe meglio.
Ok
la cosa si sta facendo insostenibile, siamo arrivati a casa, ho
poggiato le
buste all’ingresso, e sono riuscita. Non ha detto una parola.
Adesso
ci troviamo di nuovo in pieno centro. E stiamo ancora in silenzio!
“o
basta! Parla, dì qualcosa”
“qualcosa”
“AKI!
Sei impossibile, mi spighi come faccio? Non possiamo continuare
così, tu sembri
Enigma! Vuoi spiccicare qualche frase di senso compiuto o”
“mi
dispiace” come?
“p-per
cosa?” non se ne può uscire con questo tipo di
frasi però! Mi manda in crisi,
mi impalla il cervello! Lo vedo indicare il mio polso.
“no-non
preoccuparti, solo non capisco perché?”
perché sei cambiato così di botto? Che
ti era successo?
“tu
non lo puoi capire” ma cosa non posso capire?
“Aki…fammi
provare” lui nega con la testa. Forse sto pretendendo troppo.
E visto che lui
non parla, parlo io. Sto proprio per aprire la bocca quando lui mi
spiazza
nuovamente dicendo “che hai fatto?”Scusa?
“mh?”
senti i monosillabi della saggezza.
“i
capelli, sono diversi” ok sta delirando, io non ho fatto
assolutamente niente
ai miei capelli… un momento! Si è accorto di un
mio cambiamento? Ok ora sono
veramente spiazzata, stupita, non so che dire. Comunque non ho fatto
niente a
parte… iniziare a schiarirli… ero talmente
sovrapensiero che non mi sono nemmeno
accorta che sono andata dal parrucchiere, Dio santissimo mi sto facendo
bionda,
la cosa è pressoché ridicola, non sono come sono
entrata in questo pasticcio,
cioè lo so REI! Comunque mi vergogno da morire, se penso che
per chissà quanto
tempo dovrò avere un capa gialla! Che cosa imbarazzante! IO
BIONDA! MA CI
RENDIAMO CONTO!!!! Guarda non mi ci fa ripensare, che la cosa mi
sconvolge
ancora! Il mio bel rosso, cambiato così … e lui
se ne è accorto… wow sono
scioccata.
“niente,
devo schiarirli per una parte, ma si nota appena” dico piano
ancora stranita.
Dei
dolci suoni melodiosi mi arrivano sopra la casciara della strada, e
piano piano
riconosco la canzone, e mi intenerisce il cuore. Le prime parole che mi
arrivano e mi confermano che canzone è.
“Fermati,
Senti!” dico trascinando Akito su una panchina di fronte ad
un bar. Ascolta
questa canzone.
“…I
think about it every
year, so I picked up a pen
Happy birthday, I love you whoever you would have been
Happy birthday
What I thought was a dream
make a wish
was as real as it seemed
Happy birthday
What I thought was a dream
make a wish
was as real as it seemed
I made a mistake
…”
“è
così triste ma bella” mi volto verso Aki e lo
vedo assumere una strana espressione, sembra molto triste.
“ti
piace?” gli chiedo con dolcezza, lui scuote
debolmente il capo, in senso negativo.
“deve
essere proprio una brutta situazione” che
idiota che sono, questa frase è talmente stupida,
è ovvio che sia una brutta
situzione… intanto la canzone continua di sottofondo, e
Akito non sembra uscire
dal suo stato.
Continua
a fissare il vuoto davanti a se, e anche
se la sua espressione è dura, è triste,
rassegnata… sembra che lui ascoltando
queste parole, stia.. sembra che stia provando dolore ...sembra che
stia
soffrendo..?
“Aki
tutto bene?” non risponde, continua a fissare
il vuoto.
“…I
never tell a woman
what to do with her body
but if she don't love children then we can't party
I think about it every year so I picked up a pen…”
Dio
messa così è tremenda.
“Happy
birthday
What I thought was a dream
make a wish
was as real as it seemed
Happy birthday
What I thought was a dream
make a wish
was as real as it seemed
I made a mistake…”
“Deve
essere tremendo
per una donna… io non so se potrei continuare a
vivere” commento tra me e me.
Questa volta lui si gira e mi guarda.
“Potrebbe
salvarti la vita” sussurra. Come se
parlasse di qualcuno che conosce.
“si
ma uccidere tuo figlio…”
“non
è vivo”
“ma
lo sarà, io preferirei dare la mia vita che
sacrificare quella di mio figlio”
“e
costringerlo a vivere senza madre?”
“avrebbe
un padre, una famiglia” lo guardo
interrogativo, lui mi rivolge uno sguardo pieno di dolore. Non lo
capisco.
Voglio dire, io non sono contro l’aborto, solo che non credo
sarei mai in grado
di farlo. Perché
gli fa questo
effetto.
“…maybe
one day we can
meet face to face
in a place without time and space
happy birthday
Happy birthday
What I thought was a dream
make a wish
was as real as it seemed
Happy birthday
What I thought was a dream
make a wish
was as real as it seemed
I made a mistake…”
“Tu,
pensa se tua madre avesse abortito!?” sgrana
gli occhi. È, è come se stesse cercando di
trattenersi dal piangere, ma questo
è assurdo Akito non piange, Akito non fa trapassare
un’emozione nemmeno sotto
tortura, Akito è impassibile, e non gli costa esserlo, e
allora? Perché sembra
così turbato da tutto ciò?
“Siamo
in ritardo, Tsuyoshi ci starà aspettando” dice
alzandosi e avviandosi lungo il
marciapiede.
Intanto
le ultime note della canzone finiscono. E la voce del deejay
introduce
due ospiti in studio.
“Aki
aspettami!”
Veramente,
io non saprei come comportarmi, sarebbe egoistica qualsiasi scelta!
Se
dovessi abortire, sarei egoista nel non volermi prendere le mie
responsabilità,
se non lo facessi, sarei egoista perché non voglio avere il
senso di colpa di
aver ucciso un bimbo, e se vivere per lui dovesse essere una condanna?
Allora
ne sarei responsabile.
Se
nel non abortire dovessi morire, allora sarei egoista perché
per non soffrire
io, ho deciso di mettere al mondo un bambino destinato a vivere senza
madre. E
questo forse sarebbe ancora più crudele, quanto ne
risentirebbe un bimbo di
questo?
E
nel contempo, tutto ciò è egoistico,
perché sto ragionando per non sentirmi
egoista, e quindi sto ragionando su cosa sarebbe meglio per me, quindi
sono
egoista!
Non
so capire la situazione. Come si fa?
[Flipsyde
- Happy Birthday]
Ma buon pomeriggio a tutti!
Credevate che non mi avreste visto
per mooolto
tempo, e invece tatan!! Ecco che Lucia viene a disturbarvi con il
frutto della
sua follia, in realtà dovrei studiare italiano, matematica e
biologia e sono
già le cinque di pomeriggio, però---
c’è quella dannata canzone che mi si è
messa in testa e non vuole lasciarmi, quindi ho pensato di metterla da
qualche
parte, magari passa…magari no!
Allora analizziamo un po’
tutto quanto: Naozumi hai
fatto un passo falso. In realtà era riferito un
po’ alle persone che non
esprimono le loro opinioni nemmeno quando gli vengono
chieste…
Qualcuno deve aver detto qualcosa
ad Akito, che si
è comportato meglio. Comunque Akito zitto zitto nota tutto.
E infine uno spazio
da dedicare all’ultima parte del capitolo:
io credo che Akito senta
l’aborto come una
soluzione che avrebbe dato a sua madre una possibilità,
perciò la reazione alla
domanda ipotetica di Sana, che non sa, e da per scontato, anche
ingenuamente,
che abbia una madre. Credo che noi, o almeno io, diamo troppo spesso
per
scontato cose che non lo sono.
L’aborto, certamente una
scelta dura, durissima, io
non so se me la sentirei di farlo, però di una cosa sono
convinta, certa al
100%, deve esserci la possibilità per ogni donna, di poter
sceglierlo. Perché per
ogni cosa, c’è la situazione estrema. E quindi la
libertà deve esserci.
Con questo chiudo,
perché non è nemmeno questo il
luogo dove parlarne, se volete potete contattarmi!
Passiamo ai ringraziamenti:
AngelOfLove: dai ho postato
abbastanza presto, no? Ora mi ucciderai perché non era
Akito, però dai stavano
passando una bella serata? Dimmi che non devo girare con il giubbotto
antiproiettile!!!
totta91: ok, sto rischiando
veramente la vita…. Però che ci posso fare devi
prendertela con le mie dita,
sono loro che scrivono! Be due settimane ci ho messo, mica tanto? Che
ne pensi
di questo casino che sto facendo? ?
cicia123456: allora che ne pensi
di questa quasi conversazione tra Sana e Akito? Spero che non ho deluso
troppo
le tue aspettative! Un bacio alla prossima.
ryanforever: be non era Akito,
era Nao, a cui ho complicato un po’ la vita, ma fa niente!
Meritava qualche
altra complicazione dopo un pomeriggio di Shopping con Sana e Aya. Ora
sarà
interessante vedere che succederà, non ti anticipo niente
perché non ho idea di
cosa farò accadere!
Manila: Ciao! Dai qui ho
lasciato un bel po’ da parte la scuola, quindi il problema di
mat&fis lo
risolverà in un altro momento, e potresti avere ragione XD!
Sana, poi non è mica
sciocca, la cena la paga solo a chi merita! Ho pensato di farla
rientrare, perché
credo che sia anche sorpresa di se stessa, inizia ad avere qualche
dubbio, e
poi non volevo farla andare in giro con Nao, nono! Una ragazza cocciuta
come
lei, non si lascia l’ultima parola a nessuno, o quasi! UN
BACIONE ENORME ANCHE
A VOI!
daygum: che
succederà mi
chiedi? Be forse è meglio dire che non succederà!
Spero che il capitolo abbia
soddisfatto qualche tua domanda, anche se credo che ne abbia poste solo
di più,
ho almeno aumentato un poco la tua curiosità?? Goditi il
cap, un bacio Lucia
miolety: ok, Akito non si
è
proprio sbottonato, però abbiamo toccato un tasto
particolarmente dolente,
quindi forse Sana riuscirà a capire qualcosa, spero almeno!
stezietta: niente conati di
vomito, Nao è momentaneamente fuori, però questi
personaggi devono chiarirsi un
po’ le idee, non trovi, be forse le idee me le devo chiarire
anche io.
Sana88: grazie dei
complimenti! Mi fa piace che ti piaccia, è scritta per
divertire però non voglio
che sia stupida, il tema che affronto alla fine del capitolo secondo
me, può
far capire qualcosa di Akito, secondo me lui è favorevole
all’aborto, pensando
che la madre avrebbe potuto vivere.. e se Sana persisterà
capirà anche lei il
comportamento di Aki
GRAZIE A TUTTI QUELLI
CHE LEGGONO E ALLE 17 PERSONE CHE HANNO
MESSO QUESTA FF TRA I PREFERITI, GRAZIE DI CUORE
E infine
AUGURI A TUTTE LE
MAMMA DEL MONDO, E IN PARTICOLARE ALLA MIA
MAMMA, E A TUTTE QUELLE CHE LEGGONO STORIE AI PROPRI FIGLI!!!
Un Bacione
Lucia