Mi asciugai gli occhi, e feci un sorriso un pò imbarazzato.
- " Scusa. " - sussurrai.
- " Perchè ti stai scusando? "
- " Per .. per tutto questo. E' più forte di me, non riesco a trattenere le lacrime, vorrei, ma scendono da sole. "
- " Ti scusi per questo? No, assolutamente, non devi. Mi piace il fatto che tu ti sia aperta in questo modo con me, anche se mi conosci solo da poche ore. Odio invece il fatto che le tue lacrime sono per lui. Perchè non se le merita, non si merita il tuo dolore, tu non meriti di soffrire. Non lo meriti per niente. Okay forse non ti conosco ancora, ma si percepisce la tua bontà, quindi no, non ti meriti di soffrire. " - quante volte avevo sentito quelle parole, quante volte avevo cercato di convincermi che fossero vere, quante volte mi ero arresa al loro peso.
- " Non lo so, dicono che tutto avviene per un motivo. " - ero sincera, era quello che pensavo.
- " Forse hai ragione, ma ciò non toglie che non è affatto giusto che solo tu soffra. "
- " Però sai, una cosa positiva c'è. Ormai sono passati anni dall'ultima volta che l'ho visto, l'ultima volta che ho sentito la sua voce. Quindi si può dire che mi sono abituata al dolore. Più i giorni passano, meno ci penso. Ogni tanto qualcosa me lo fa tornare in mente, e quindi il dolore riemerge, sempre un pò più forte, ma poi se ne va. E credo che questo sia l'importante: che se ne vada. "
Non sembrava ancora convinto, si leggeva nei suoi occhi il disprezzo o comunque qualcosa contro mio padre, così sorrisi di nuovo, e l'espressione si calmò un pò.
- " Volete ordinare ragazzi? " - chiese il ragazzo dai capelli neri ,cambiò presto la sua espressione sorridente quando mi guardò in faccia - " Oh, scusate. Volete che torni più tardi? "
- " No no siamo pronti. " - le dissi io con un sorriso più sincero possibile.
- " Ehm, si. Allora io prendo del ramen. " - disse Naruto
- " Io Misoshiru, grazie mille. " - la fame se ne era andata, portando con sè anche le lacrime, che finalmente non rigavano più il mio viso.
- " Ottimo, da bere invece? "
- " Una Shochu e .. " - iniziò lui - " Thè. " - conclusi io.
- " Arrivano subito. "
Naruto mi stava guardando, come se volesse leggermi dentro. Mi fissava dritto negli occhi, non riuscivo a sostenere il suo sguardo così forte.
- " Hei, smettila di guardarmi così, poi divento rossa. " - era vero. Le mie guance si divertivano a cambiare colore da un momento all'altro, così dal niente: puff, ed erano come due pomodori.
Rise: una risata dolce, melodiosa. - " Scusa, cercavo di capire se andasse davvero tutto bene. "
- " Si, stai tranquillo, non è niente. E' tutto okay. "
Sembrava più convinto, quindi cambiò discorso e passò ad argomenti più leggeri.
- " Quindi, facendo un riepilogo, diventi rossa facilmente, vai ad un Liceo Scientifico e ti piace il thè. "
- " Wow, cose interessanti. " - risi io.
- " Per me lo sono. " - non stava mentendo.
- " Tu invece ti chiami Naruto, lavori e ti piace la Shochu. Uffa, sono indietro io. " - dissi sbuffando.
- " Pareggiamo i conti allora: io ho ventun'anni e una sorellina che ne ha sei; si chiama Iku. "
- " Io amo i bambini! Quest'estate ho lavorato un mese in un asilo nido, un giorno dovrai farmela conoscere. "
- " E' la bambina più bella del mondo: capelli rossi che le cadono a boccolo sulle spalle e due occhioni color smeraldo. Poi forse io sono di parte. " - gli si erano illuminati gli occhi parlando di lei, doveva volerle davvero bene.
- " Bene, abbiamo capito che domani sarò a casa tua a giocare con lei. " - dissi scherzando.
- " Si può fare, se vuoi, vado a prenderla a scuola alle quattro, se vuoi puoi venire con me, tanto vado a piedi, è vicino a casa. "
- " Se non è un problema vengo davvero volentieri. " - risposi sorridendo.
- " Allora siamo d'accordo. " - ed eccolo lì, un altro dei suoi sorrisi, quanto era bello.
- " Ecco la vostra ordinazione. Buon appetito ragazzi. "
- " Grazie. " - rispondemmo noi.
E così, iniziai a conoscere quel ragazzo che ora non mi appareva più così misterioso, e lui iniziò a conoscere me.