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Autore: King Of My World    12/12/2013    6 recensioni
Ho deciso di pubblicare un tributo ai gay, il protagonista della storia sarò io stesso. E' una storia nata per gioco, perché io e la mia migliore amica appoggiamo il mondo gay, così, mi chiese se ne potevo scrivere una storia con un personaggio famoso: la scelta è caduta così, su Robert Pattinson. Vi prego, non vi arrabbiate perché è solo un tributo e visto che alla mia amica piace molto questo personaggio, ho deciso di pubblicare qui. Spero vi piacerà, buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

A CENA FUORI


Non ero felice al cento per cento, perché avevo tanta paura di soffrire e non ero ancora pronto di affrontare una relazione ma lui non si faceva nessun problema: mentre io si, perché avevo paura dell’amore e non solo per questo; ma anche perché Robert era un bel ragazzo e infatti, non facevo altro che pensare a quel bacio di ieri sera. Perché fu un grandissimo atto di coraggio ma, quindi anche lui era omosessuale come me?
Il mattino seguente, mi alzai dal letto, mi preparai e andai a fare colazione. Non c’era nessuno in cucina.
 
-Robert? Yara? Dove siete? Non c’è nessuno?-.
 
Nessuno rispondeva, così andai a controllare nella stanza di Robert dove c’era anche la culla di Yara: la bambina dormiva beata, ma Robert non c’era. Stavo cominciando ad arrabbiarmi, perché doveva accompagnarmi a scuola e stavo davvero perdendo la pazienza; lo cercai per tutta la casa, ma all’improvviso mi affacciai alla finestra e vidi Anna che stava per entrare in casa.
 
-Buongiorno, Salvatore! Come va, tutto bene oggi?-. Mi disse mentre si toglieva il cappotto.
-No, per niente! Dov’è Robert? Devo andare a scuola!-.
-Ah si, non ti preoccupare. Sta per arrivare. E’ andato un attimo al bar a prendere qualcosa per colazione perché non c’era niente da mangiare, mi aveva chiamato per assicurarmi se fossi sveglio e di controllare Yara.-.
-Ah, meno male. Temevo il peggio! Comunque Yara sta ancora dormendo beata nella sua culla, beata lei!-. Terminai con un sorriso.
 
Mi accosciai per un po’ sopra al divano, mentre la cameriera cominciava a fare il suo lavoro: era davvero una bella ragazza. All’improvviso, i miei pensieri si sbloccarono per via di Robert che entrò dalla porta.
 
-Finalmente, ma che fine avevi fatto?!-. Urlai preoccupato.
-Avevi paura che fossi scappato? Ma come eccomi qua!-. Mi disse con un sorriso.
-No, è che non voglio fare tardi a scuola oggi.-.
-Anna è di là, mi dai un bacio?-.
 
A quelle parole, arrossii come uno stupido e non mi sentivo a mio agio. Lo guardai, ma non esitai per niente la sua richiesta perché era ciò che volevo anch’io in realtà.
Dopo aver fatto colazione, ci infilammo in auto e andammo presso il luogo stabilito: la scuola. Avevo vergogna di parlare con lui, però dovevo spiegargli alcune cose perché volevo capire cosa eravamo.
 
-Posso farti una domanda?-.
-Anche due!-.
 
Cominciai un po’ a tremare, perché avevo paura della sua risposta e non volevo che si arrabbiasse con me. Purtroppo, doveva capire che era la mia prima volta che qualcuno si era interessato a me e giustamente, io non ero molto sicuro di quella situazione che si stava per creare.
 
-Senti, è la prima volta che qualcuno si interessi a me. Ti prego, ho paura!-.
-Di cosa hai paura? Che ti abbandoni? Non lo farei per nessuna ragione al mondo!-.
 
A quelle parole, mi sollevai e rimasi felice. Ma c’era sempre qualcosa che mi turbava e che mi frenava, cercai in tutti i modi di convincermi che Robert era un ragazzo d’oro; ma io avevo paura dell’amore, sentivo molta negatività attorno: non solo per me, ma anche del giudizio della gente. Cosa potevano pensare di noi?
 
-Non è questo, ma siamo in paese dove nessuno potrà accettarci. E’ questa la mia paura!-.
 
All’improvviso Robert frenò, mi prese la mani e mi guardò dritto negli occhi.
 
-Non puoi dire questo, non dovrebbe importarti del giudizio altrui. Tu pensa a stare bene, perché non puoi vivere con questa paura! Cerca di fartela passare, basta credere in ciò che vuoi. Tu credi in me?-.
-Certo che ci credo, ti prego stringimi forte perché ne ho bisogno!-.
 
Fu una scena che desideravo da tanto tempo, avevo bisogno di qualcuno che mi amasse ed io sentivo che lui mi dava di tutto: l’amore, la sincerità, la sicurezza e tanto altro ancora. Stavo cominciando ad amarlo, ma forse era anche troppo presto per i miei gusti; era più forte di me perché avevo bisogno anche della suo lato più dolce, un affetto che desideravo da tempo. Poco dopo, mi accarezzò il viso e mi baciò per la seconda volta, sentivo il tocco delle sue labbra sulla mie: fu un momento magico per me, sotto sotto stavo cominciando a provare cos’era veramente la felicità.
 
-Bene, adesso basta. Portami a scuola!-.
 
Lui mi sorrise e si mise di nuovo al volante. Io lo guardavo attentamente mentre guidava, sembrava un angelo.
 
-Perché mi guardi?-. Mi domandò sorridendo.
-Sei bello, non ne posso fare almeno.-.
-Dai, non esagerare. Anche tu non scherzi sul fatto di estetica! Se lo venissero a sapere, mi prenderebbero per un pervertito.-.
-Otto anni di differenza, a me non importa! L’amore non ha età.-. Dissi.
-Ti passo a prendere dopo, stasera andiamo a cena. Ti va?-.
-Certo che mi va, allora a dopo!-. Conclusi scendendo dall’auto.
 
Arrivato in classe, non facevo altro che vedere quei miei stupidi compagni di classe: ogni mattina, non facevano altro che lanciarsi borselli, penne, matite e tanto altro. Un incubo!
 
-Cosa è successo?-. Mi chiese Angela.
 
Mi aveva visto troppo felice, quindi doveva darle subito una risposta.
 
-Angela, mi ha baciato.-. Le sussurrai all’orecchio.
-Davvero? Oddio, e tu?-.
-Non so, mi sento strano. Non so, mi piace come persone solo che è il mio tutore!-. Aggiunsi triste.
-Sasy, tu non devi preoccuparti! Sentirsi strani è una cosa normale dopo il primo bacio, poi capirai davvero ciò che vorrai veramente da lui. Questo è già un buon inizio! Tutore o non tutore, è comunque un bel ragazzo e insieme fate una bella coppia!-. Mi disse Angela con un sorriso.
-Forse hai ragione, non devo preoccuparmi.-. Conclusi poco dopo.
 
In realtà, Angela aveva ragione e non potevo darle torto; perché quella cosa strana come diceva lei: poteva magari, trasformarsi in amore. Un sentimento molto difficile per me, perché in passato rimasi deluso da un amico e cercai di non innamorarmi mai più di nessuno, perché non volevo più soffrire per amore. Quando finirono le lezioni, Robert mi venne a prendere come al solito e andammo a casa; ma durante il viaggio, gli feci una proposta e speravo che accettasse ciò che gli stavo per chiedere. Volevo solo capire cosa eravamo.
 
-Robert, ma io e te è uguale a noi, oppure no?-.
-Tu vuoi provarci?-.
-Si, però voglio andarci piano e non vorrei illudermi.-.
-Sei una persona molto sensibile, per cui farò il possibile per renderti felice.-. Aggiunse subito dopo le mie parole.
-Ok, allora possiamo dire per adesso che stiamo ufficialmente insieme!-.
-Eh già!-.
 
Mi sentivo vivo per una volta, finalmente potevo vivermi una storia dopo tanto tempo; sembrava che avessi riacquistato la mia sicurezza, perché ero una persona molto insicura ma grazie a Robert, secondo me sarà tutto molto più semplice.
 
Si fecero le 21. Robert ed io dovevamo andare a cena fuori, ma ci portammo anche Yara: non potevamo lasciarla da sola a casa, e poi la baby-sitter aveva terminato il suo orario ma era un piacere portarla con noi.
 
-Andiamo?-. Disse Robert sbattendo le mani.
-Si si, siamo pronti. Arriviamo!-. Urlai in modo che mi potesse sentire.
 
Andammo in un Pub a mangiare un panino, passammo una serata davvero piacevole e quando tornammo a casa: ci addormentammo tutti e tre sul lettone di Robert. Lui a destra, io a sinistra e Yara in mezzo come se fosse nostra figlia. La cosa più bella fu quando lui mi prese per mano: stringendomela come se eravamo fidanzati da una vita.


ROBERT

SALVATORE

YARA




Scusatemi per le stesse foto di Salvatore, purtroppo non riesco a trovare il nome del ragazzo che ha fatto queste foto! Comunque spero che vi stia piacendo la storia, ciao!

 
   
 
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