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Autore: theybecomewehappy    12/12/2013    4 recensioni
Al cuor non si comanda, e quando questo inizia a battere forte non si può costringerlo a fermarlo. Il mio iniziò a battere quando le sue labbra fine e morbide si posarono sulle mie. Il loro sapore di melograno si impadronì del mio palato e mi costrinsi a ricordarlo per sempre. Il suo odore di colonia mi inebriò le narici.
Il cuore mi uscì dal petto e lui si impossessò di esso.
Non voleva ridarmelo, e forse lui non voleva essere restituito.
***
Lui era bello, ed il suo problema era che sapeva di esserlo.
E se io cambiassi per lui, riuscirei a sopportare la nuova me?
***
E se per una volta fosse il "lui" ad essere difficile da conquistare?
●Sospesa●
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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We expected

Il ritorno a casa fu piuttosto imbarazzante.
Io mi sedetti dietro con Zayn.
È durato venti minuti perché Zayn doveva passare dalla tabaccheria.
Ma la cosa imbarazzante non è stata questa.
La cosa imbarazzante fu quando mia sorella infilò una mano nei jeans del riccio, provocando suoi gemiti.
Al solo pensiero un conato di vomito mi trapassa la parte più profonda della gola.
Io e Zayn eravamo rimasti in silenzio, aspettando che le risatine di mia sorella e i gemiti di Harry finissero.
Ora io e Anna siamo davanti la porta, indecise se suonare o no.
Ci aspetta la ramanzina di nostro padre per non essere tornate a casa ieri sera e per non averlo chiamato.
Harry e Zayn aspettavano che entrassimo in casa nella macchina del riccio.
Suonò Anna, dopo aver messo il suo timore da parte.
Nostro padre aprì la porta.
Si poteva intravedere il fumo che usciva dalle sue orecchie.
«Che vi è venuto in mente? Vi rendete conto di quanto siete state immature e irresponsabili? Mi sono preoccup
ato, ma a voi questo non è importato un accidenti.
Se sie
te potute stare una notte fuori di casa ci potrete stare anche qualche giorno, giusto per riflettere!» urla chiudendoci la porta in faccia.
La ramanzina ce l'aspettavamo, ma ci ha addirittura buttate fuori casa.
«Papà. Stai esagerando, scusaci se non ti abbiamo avvisato. Ti prego papà!»
Dopo qualche minuto di suppliche da parte di Anna parlai io.
Sapevo che se la punizione di mio padre era decisa nessuno può maneggiarla, oltre lui.
«Come facciamo coi vestiti e i libri per la scuola?» urlai anche io.
Dopo poco nostro padre riaprì la porta, un lampo di luce mi aveva trapassato le iridi, ma si spense a
ppena nostro padre buttò dei bosoni davanti la porta e la richiuse.
Tirai un calcio alla porta, borbottando un "fanculo" tra i denti.
Ritornammo alla macchina.
Gli sguardi dei ragazzi erano seri, impassibili.
Anna tirò un calcio alla macchina ed iniziò a piangere.
Non l'avevo mai vista così. Non ne capivo il motivo.
 «Su amore, non è successo niente» provò a tranquillizzarla Harry ma senza risultato.
A quella scena pietosa di lei tra le lacrime e lui che l'abbraccia mi salì un conato di vomito, ma lo trattenni date le circostanze.
«No! È tutta colpa tua! Perché non ci hai riportate a casa? Perché devi sempre fare come ti pare?» urlò dando dei pugni sul petto del riccio.
«Certo ora è colpa mia. Ma fanculo Anna!»
La bionda non riusciva a fermare le lacrime.
Posò la borsa sulla sua spalla sinistra e se ne andò.
Io la seguii, lanciando uno sguardo di scuse ai ragazzi.
«Anna, cos'hai?» le chiesi quando la affiancai.
Lei tirò su col naso, pulendoselo con la manica della maglia.
«Abbiamo perso la mamma. Non voglio perdere anche papà.»
La guardai. Sembrava una bambina piccola. È vero, stava male ma io adoravo quando aveva questi momenti,
perché era se stessa. E mi sentivo onorata, perché il suo lato migliore lo mostrava solo a me.
«Non potremo mai perdere papà. Lui ci vuole bene, solo che come ogni bravata anche questa va punita. Ora andiamo da Niall, lui ha casa grande e una camera degli ospiti. Non penso abbia problemi ad ospitarci qualche giorno» le sorrisi.
Lei ricambiò il sorriso.
Ci abbracciammo e ci avviammo a casa del biondo.
Quando arrivammo davanti il portone di casa bussai alla porta, per evitare di svegliare qualcuno.
Aspettammo qualche secondo.
Mi permisi di dare delle occhiate al giardino curato. Tutto era dove era sempre stato. Notai la gomma di una ruota di un trattore attaccata ad una corda appesa al ramo. La ruota dove Niall e Greg giocavano da piccoli. Il biondo mi ha sempre raccontato del suo rapporto con il fratello. Erano da sempre stati molto uniti. Greg aveva due anni in più di Niall, frequentava l'università di medicina.
Delle margherite contornavano un piccolo stagno contenente delle ninfee. Avevo sempre adorato quel giardino.
La signora bassina con dei meravigliosi capelli biondi ci aprì la porta.
«Salve signora Horan» sorrisi.
Un sorriso che lei ricambiò.
«Tesoro, entrate. Prego.»
Varcammo la soglia della porta.
Anche la casa era come sempre, non cambiava mai di una virgola.
Le pareti bianche sembravano essere crea
te apposta per i quadri che le riempivano. Il pavimento era a mattonelle rosa antico e perfettamente splendente.
Riuscivo ad intravedere il divano di pelle rossa della camera del salone. Udivo anche i suoni della televisione della cucina accesa.
«Cosa vi porta qui, ragazze?» chiese la donna.
Notavo il suo imbarazzo verso mia sorella. Lei non è molto amica di Niall.
La signora cercava di nasconderlo ma io capivo che era abbastanza infastidita.
D'altronde Annabelle prima era molto unita con Niall, ma quando sono cresciuti il loro rapporto si è spezzato ed il biondo ne ha creato uno con me.
La madre è sempre stata molto dispiaciuta da questo.
«Noi vorremo stare un po qui se non creiamo disturbo» dissi gentile.
La signora annuì comprensiva.
«Va bene.» disse contenta di avere qualcuno in più da sfamare.
Non che si lamentasse, Niall è stato sempre un tipo che mangia molto e la madre non sta mai con le mani in mano. Con un figlio come Niall ha sempre avuto molto lavoro da fare. L'ha sempre viziato un po ma Niall ha imparato, grazie a lei, che quando una persona ti porge un mano non bisogna approfittarsi di tutto il braccio.
«Volete qualcosa da bere?»
Mi risvegliai dai miei pensieri.
«Oh, io no grazie. Niall dorme?» chiesi.
La donna annuì.
«Ci pensi tu? Tanto la strada la sai.»
Sorrisi.
Salii le scale lasciando Anna con Maura.
Entrai nella camera, profumava di limone. Inspirai quell'odore delizioso e poi mi buttai sul letto dove c'era un bozzolo che dormiva.
Risi all'immagine.
Mi misi sulla schiena del ragazzo a cavalcioni, tirando la coperta dalla mia parte.
Sentii un mugugno non appena la testa bionda si intravide.
Cercò di riattirare a se la coperta ma io non glielo lasciai fare.
«Sveglia dormiglione!»
Lui si alzò su un fianco facendomi cadere dal letto.
Mi rialzai e vidi che Niall stava sbadigliando e si stropicciava gli occhi.
«Che ci fai tu qui?» disse quando aprì gli occhi.
«È così che mi dai il benvenuto? Non me lo sarei mai aspettata da te» dissi fingendomi offesa.
«Vieni qui.»
Mi portò nel letto facendomi accucciare accanto a lui e abbracciandomi.
Avevo la faccia spiaccicata alla cavità del suo collo e cercavo di liberarmi.
«Lasciami Niall» ridevo.
«Fammi da cuscino per altri cinque minuti» disse come un bambino.
Gli morsi la guancia e mi liberai.
«È quasi mezzogiorno. Alzati scansafatiche!»
Gli lanciai un cuscino che lo fece alzare.
Con se aveva solo un paio di boxer.
Ero abituata a vederlo così, non ci vergognavamo di noi.
Eravamo come fratelli, il fratello che non ho mai avuto.
I capelli biondi erano scompigliati e lo rendevano
 "affascinante".
Scendemmo le scale.
Lui non si era degnato di vestirsi, all'oscuro che al piano di sotto ci fosse anche mia sorella.
«Buong-» si bloccò alla vista di mia sorella.
Anna lo scrutava, sembrava lo stesse mangiando con gli occhi che erano puntati soprattutto negli addominali del ragazzo.
«Niall» lo salutò mia sorella.
Erano entrambi imbarazzati e lo si vedeva dal loro volto. Le loro guance si erano dipinte di rosso e sembravano quasi andare a fuoco.
«Ecco, io e-» Anna si schiarì la voce diventata roca. «Io e tua madre abbiamo preparato la colazione. Lei è uscita ora»
Niall si illuminò e andò in cucina.
Mia sorella lo seguiva con lo sguardo e notai che ingoiava l'aria.
«Niall, cosa hai?» chiesi quando giungemmo in cucina.
Ad aspettarlo c'era un banchetto di latte e caffè, pane e cioccolata.
«Niente cupcake» rispose, affibbiandomi il nomignolo che odiavo tanto ma a cui ormai ero abituata.
Non ero soddisfatta della risposta che il biondo mi aveva affibbiato per farmi star zitta, ma decisi di non continuare quella discussione che non aveva ne capo ne coda.
Volevo sentire una risposta che non sarebbe mai giunta alle mie orecchie e che non sarebbe mai uscita dalla bocca del biondo.


 

#MACARENA
Ok, non sapete se mandarmi a quel paese o uccidermi immediatamente.
Scuusatee.
Non volevo farvi aspettare cosi tanto, ma ho avuto un periodo stranissimo. Mi sono fidanzataa*--* ok, non ve ne frega un cazzo.
Allora, fatemi sapere che ne pensate. Nel prossimo succederà qualcosaa di molto bello, ma che fara aver dei problemi a Rò con Harry. Che ne pensate? Cosa
credete succederà?
Vi chiedo ancora secondo voi quali saranno le coppie, non so perche ma ci tengo a saperle.
Ma tengo di piu a sapere cosa ne pensate della storia, perche a me sinceramente
mi sembra una cacchina scesa dal cielo, e se non piace vorrei saperlo. Cosi so se continuare o no.
Ok, grazi
e per l'attenzione.
Perfavore, RECENSITEE!
Mi fa salire sulla luna sapere che vi piace la storia, pero dovete recensire anche se non vi piace. Anche il piu piccolo particolare u.u
Ok, me ne vado. 

Ciao splendori, vi amo tuttee <3
.
p.s. Se volete fare uno scambio di pubblicità per le storie siete le benvenute u.u x

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 Meravigliosi.

 

 
  
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