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Autore: Soul of the Crow    12/12/2013    3 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Il primo tempo era quasi finito, ma nessuna delle due squadre era riuscita a prevalere: il ragazzo dai capelli viola e gli occhi inespressivi che le Messaggere delle Ali Nere sapevano essere Alpha era riuscito a segnare, utilizzando un tiro potenziato da una sorta di armatura comparsa poco dopo l’entrata in scena del suo keshin Tenkuu no Shihaisha Houou. Dal canto suo, la Raimon era riuscita a pareggiare poco prima dello scadere del primo tempo grazie ad un tiro hissatsu di Tenma.
Anche per le ex Emissarie però era arrivato il momento di entrare in scena.


Dalla Raimon…

I membri della squadra stavano ancora discutendo su un modo per poter ribaltare il punteggio e cercare di rompere quella situazione di stallo che si era creata, ma la soluzione arrivò solo quando le Messaggere delle Ali Nere scesero dalle tribune con alcuni agili balzi, stando attente a non farsi male, e atterrarono di fronte alla squadra gialla-blu:
- E voi chi siete!? - domandò Matsukaze stupito dall’entrata in scena di cinque ragazze dai capelli argentei, la pelle pallida e gli occhi color sangue in divisa blu e bianca.
Le ex Emissarie invece non mostrarono nulla di particolare, almeno non apertamente: Kuromi e Haily erano indubbiamente contente di vedere che l’ormai neo capitano della Raimon stesse bene, così come Kaori era felice di sapere che ciò che le aveva detto Phoenix riguardo a Shindou fosse vero, ma per il momento era meglio non svelare le loro vere identità. Anche se preferivano che le cose non stessero in quel modo, ogni cosa che vedevano le convinceva sempre di più che il pericolo in cui tutti loro correvano e le parole del leader delle Ali Nere erano reali, quindi era meglio non svelare le loro vere identità per il momento; l’attenzione di Rika era rivolta a qualcun altro: un ragazzo dai capelli blu e gli occhi castani in cui intravedeva alcune somiglianze con Kyousuke. La aveva visto alcune volte in ospedale insieme a suo fratello quando faceva ancora parte della Confraternita del Sole Nero e doveva spiare Kyousuke per conto della Signora del Sole Nero: si trattava di Yuuichi Tsurugi. D’altra parte il fatto che fosse lì la lasciava perplessa: prima dell’estate, Kyousuke le aveva detto che suo fratello doveva fare un intervento che avrebbe potuto permettergli di tornare a camminare, ma non poteva essere già guarito e tornato a giocare a calcio.
Una luce rossa però distolse le ex Emissarie dai loro pensieri: era Isako, la quale si era teletrasportata vicino a loro, con il sorriso allegro di sempre e un Nakagawa dall’aria contrariata tra le braccia.
- è un piacere conoscervi di persona, Raimon Eleven. - esordì la rossa.
- Tu e le tue colleghe non ci avete ancora risposto. - la interruppe Fey.
Okada si limitò a stringere le braccia intorno al corpo del suo androide e ad abbassare lo sguardo. Alle Messaggere delle Ali Nere sembrò di vedere una delusione, espressione quasi inedita sul volto di Isako, almeno dal punto di vista delle altre ragazze, ma nessuna ci diede troppo peso anche perché la delusione fu subito rimpiazzata da un altro sorriso:
- Diciamo che siamo qui perché condividiamo il vostro scopo: la sconfitta di El Dorado e il ripristino dell’originale linea temporale. Siamo i Messaggeri delle Ali Nere, molto piacere. - gli rispose inchinandosi leggermente.
- Permetteteci di giocare al vostro fianco e per quel che riguarda i tuoi dupli… - rivolgendosi al ragazzo dai capelli verdi:
- Non credo che ce ne sarà bisogno. -
- Ma contando anche voi rimarremo comunque in dieci. - le fece notare un orso di peluche blu che non aveva notato prima, forse perché era molto basso, forse perché era troppo concentrata su Fey per preoccuparsi del resto.
Doveva trattarsi di un androide come Nakagawa, non c’era altra spiegazione.
- Rimango della mia idea: non ci sarà alcun problema, non è vero ragazze? -
- Puoi dirlo forte. - la appoggiò Hiroae.
Le altre si limitarono ad annuire convinte.
- Beh, se non ci sono altre obiezioni, possiamo cominciare. - detto questo, la rossa si sedette sulla panchina vicino all’orso blu, osservando l’ingresso della Raimon e delle compagne in campo.
- Avevi la possibilità di giocare? Perché non l’hai… - il coniglio androide si fermò quando notò che la sua padrona continuava a tenere lo sguardo fisso sul ragazzo dai capelli verdi. Già… Lui… Per quanto gli fosse possibile in quanto androide, non riusciva a non detestare, anche se in piccola parte, quel ragazzo e quel nome.


In campo…

Con soli dieci giocatori, la squadra Raimon - Ali Nere mise in campo la seguente formazione:
- Portiere: Nishizono Shinsuke (n°20)
- Difensori: Rika Ryuu (n°18); Haily Shan (n°6); Kuromi Tsukikage (n°17)
- Centrocampisti: Kaori Kira (n°13); Shindou Takuto (n°9); Matsukaze Tenma (n°8)
- Attaccanti: Hiroae Kamekage (n°3); Fey Rune (n°11); Tsurugi Yuuichi (n°10)
Il numero dieci passò la palla a Fey, il quale cominciò a correre, ma fu subito raggiunto da due attaccanti avversari: Einamu e Alpha.
- Passala, sono libera! - lo chiamò la numero tre, ma il verde non le diede ascolto e passò il pallone a Yuuichi, il quale era però circondato da una ragazza dai capelli biondi lunghi raccolti da un lato e gli occhi blu e un ragazzo dai capelli e gli occhi viola scuro. Ciò causò la perdita della palla che finì ai piedi di una ragazza molto bassa, dai capelli chiari e il viso nascosto da un casco bianco.
- Perché non mi hai ascoltata!? - disse Hiroae a Rune in tono di rimprovero, ma l’altro si limitò a tornare nella sua metà campo.
Kaori si diresse a contrastare Alpha, ma Shindou provò ad anticiparla, con l’unico risultato di rallentarla e impedirle di agire; non molto dopo, il capitano della Protocol Omega tirò verso l’alto, e quando Rika saltò per prenderla, Fey la usò come trampolino per cercare di arrivare più in alto, ma non abbastanza per impedire che il pallone fosse recuperato dal numero undici della squadra avversaria.
- Che cos’hai fatto!? - si arrabbiò Ryuu, mentre Haily la aiutava ad alzarsi da terra.
Dalla panchina della Raimon la situazione era più che evidente: i membri della squadra gialla-blu e quelli delle Ali Nere non riuscivano a collaborare.
Okada rimase ad osservare nella speranza che le cose cambiassero almeno un po’, ma dopo parecchi minuti le parve chiaro che quella speranza era destinata a non concretizzarsi e ormai mancava molto poco alla fine del secondo tempo.
- Non so come la vedi tu Isako, ma non so se quei ragazzi riusciranno a fermare El Dorado se continuano a rifiutare la nostra collaborazione. - le fece notare Nakagawa.
- Ufff… Normalmente direi che sei il solito pessimista… - esalò lei dopo un po’.
- Ehi! -
- Stavolta però hai ragione. - dopo aver lasciato il coniglio androide a terra, la ragazza si avvicinò un po’ al campo:
- Ehi, membri della Raimon. Non so se non ve ne siete accorti, ma voi e le Ali Nere condividiamo lo stesso obiettivo! Continuare a giocare in questo modo non ha senso e voi lo sapete! - gridò lei con un insolito tono imperioso che le ragazze delle Ali Nere non si sarebbero aspettate di sentire dalla rossa.
- E se far tornare normale la linea temporale non è un motivo sufficiente per convincervi che dovete collaborare… Beh, continuate pure in questo modo! - tornò alla panchina e ricominciò a stringere Nakagawa, stavolta con più forza di prima, un po’ per l’ansia di vedere un possibile fallimento della missione ancora prima che entrasse nel vivo, un po’ per evitare di avere un altro piccolo scatto d’ira.
Nel frattempo, Einamu continuava la sua corsa verso la porta difesa da Shinsuke, almeno fino a quando Rika non gli si parò davanti:
- Coltre delle Illusioni! - una foschia color oltremare circondò il numero undici della Protocol Omega e intorno a lui comparvero molte copie illusorie del numero 18 della squadra Raimon - Ali Nere. Prima che potesse fare qualcosa, le illusioni lo colpirono con un calcio, facendolo uscire dalla nebbia e lanciando la palla a Ryuu.
- Che bella tecnica Rika. Quando l’hai imparata? - le disse Shan felice.
- L’allenamento con gli ologrammi forse non è stato del tutto inutile, ma dovremo pensarci da sole a concludere la partita. - poi passò il pallone a Kuromi:
- Sei sicura? Forse dovremo collaborare… -
- Ehm, ti ricordo che poco fa hanno sbagliato un semplice passaggio e uno di loro mi ha usata come trampolino e non è nemmeno riuscito a prendere la palla! - disse calcando l’ultima frase, segno che era più il secondo fatto ad averla irritata.
- Lo so anch’io, ma… -
- Ragazze smettetela! - s’intromise Kaori.
- Ha ragione, altrimenti finiremo per litigare anche tra noi e non credo sia il caso. - aggiunse Kamekage.
Le altre si limitarono ad annuire.
- Beh, a questo punto penso non ci rimanga molta scelta. Dovremo cavarcela da sole. - decise Kira, correndo verso la porta avversaria, mentre Rika e Haily tornavano in difesa.
Kuromi sospirò:
- Come sempre del resto… - diede la palla ad Hiroae, la quale si circondò di una scia di fuoco e piume arancioni, mentre alcuni centrocampisti avversari correvano nel tentativo di fermarla:
- Spero che Rika non creda di essere l’unica ad essere migliorata e ora vediamo se sono riuscita a perfezionare questa tecnica… Piume di Fenice! - con un gesto della mano, comandò il fascio infuocato in modo che colpisse gli avversari, poi alzò il pallone e le fiamme la portarono fino alla centrocampista dagli occhi acquamarina, rimasta con soli tre difensori e un portiere, la quale era intenta ad osservare tristemente la Raimon e in particolare Shindou:
- Anche se non si ricordano di noi, è triste vedere tutto questo… Credevo che almeno una traccia di noi fosse rimasta nelle loro memorie, un po’ come il cielo nuvoloso: nonostante il grigiore delle nuvole, qualche spiraglio d’azzurro sereno continua ad esistere.
Sembra che Phoenix ci abbia azzeccato ancora: non si ricordano di noi. - quando ricevette la palla dalle Piume di Fenice di Kamekage, si circondò di scie azzurrine e note musicali bianche e blu scuro. Kaori alzò la palla, la quale fu seguita dai fasci luminosi azzurri e le note musicali, poi saltò:
- Pianissimo. - sussurrò lei sferrando il colpo, il quale sprigionò una musica molto lenta e triste, e allo stesso tempo il pallone, come se fosse guidato dalla melodia, fluttuò lentamente verso la porta e imprigionò i difensori avversari in reti di luce azzurra per evitare che interferissero.
L’ultimo ostacolo rimasto era Zanou, un ragazzo forzuto dagli occhi scuri e i capelli color foglia di tè:
- Keeper Command 03! - un’onda d’urto, generata dall’energia caricata dai pugni del portiere, cercò di bloccare il tiro di Kaori, ma ad un certo punto le note musicali si riversarono nel pallone, facendolo esplodere d’energia e permettendogli di superare l’onda d’urto: 2 - 1 per la Raimon - Ali Nere.
Il fischio dell’arbitro segnò la sconfitta della Protocol Omega, ma Isako non poteva dire di essere soddisfatta di ciò che era successo, così si mise l’auricolare per parlare con il leader delle Ali Nere:
- Capo, immagino che abbia visto ciò che è successo. -
- Credevo che saresti stata felice per questa vittoria. - commentò lui.
- Lo sono infatti, ma… -
- Non ti è andato giù il fatto che la Raimon e le ragazze non abbiano collaborato, ma ho l’impressione che non sarà l’ultima volta che dovremo allearci con la Raimon, quindi dovremo tenerci preparati. Nel frattempo, tu e le altre tornate qui: per oggi vi siete meritati un po’ di relax. -
Poco dopo, il campo rimase vuoto… O almeno così sembrava: Yoru si trovava sulle tribune e non si era persa un secondo della partita. Non era da sola: con lei c’era una figura che la sovrastava in altezza, avvolta in un lungo mantello bianco con un cappuccio che gli occultava il volto, e un lungo bastone nero.
- Così non va affatto bene. La Raimon e le Ali Nere hanno vinto, ma non potranno mai andare avanti se continuano così, soprattutto perché dovranno allearsi ancora. Non credi Saturno? -
L’uomo si limitò ad annuire, continuando a reggersi col bastone:
- Sì, ma non so se qualcuno sia riuscito a sentirti quando hai parlato loro tramite la luce durante la partita tra le Squadre A e B. è vero che gli Undici Supremi devono essere risvegliati, ma anche gli ex Emissari devono evocare un potere nascosto. - da sotto il cappuccio, Yoru guardò in modo strano il suo accompagnatore, più che altro per il tono che quest’ultimo aveva usato: era distaccato e freddo, cosa insolita visto che l’argomento riguardava anche lui.
- Per farla breve, dovranno fare la stessa cosa che ho fatto io per liberare te: fare i conti con loro stessi, sapere cosa davvero vogliono e liberare degli antichi spiriti dalle loro catene. -
- Comunque, perché quella donna fantasma non è qui? - chiese lui guardandosi intorno.
- Mi pare di averti già spiegato come stanno le cose: se la persona che devo portare con me in un viaggio nel tempo non ha un potere simile a uno di quelli che ho io, mi è impossibile portarla con me. Anche quelli come me hanno dei limiti in fondo. - rispose vagamente offesa, sbattendo il bastone della falce a terra per creare un portale blu notte:
- Vuoi già tornare al rifugio? -
- Tu sei uno spettro, non ti serve dormire, mentre a me sì. E ora datti una mossa se non vuoi rimanere qui. -
L’uomo ghignò seguendo Yoru:
- Io sono il signore dello scorrere del tempo. Non potresti tenermi bloccato in quest’epoca anche se ci mettessi tutta la tua forza di volontà. - un bagliore di luce blu segnò la partenza delle ultime persone rimaste in quello stadio.


Angolo di Emy
Lo so, sono in un ritardo terribile, ma tra le verifiche e la mancanza d’ispirazione non sono riuscita a scrivere. Avevo già un’idea, ma c’era sempre qualcosa che non mi andava bene e ho sempre dovuto cambiare qualcosa.
Vi chiedo di perdonarmi, e se la storia non v’interessasse più, cercherò di farmene una ragione.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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