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Autore: Giuls_BluRose    12/12/2013    2 recensioni
MiraiUniverse
Raccolta incentrata particolarmente su Mirai Gohan e Mirai Pan
Tutti i deceduti a causa dei cyborg possono finalmente tornare in vita, compreso Gohan.
Pan ha ormai 16 anni e da qualche tempo disprezza il padre, tanto da non essere per niente felice del suo ritorno. Lo chiama con il suo nome e non "papà" e le cose si complicano dato che non lo vuole in casa.
Sarà il Saiyan a dover conquistare l'affetto e la fiducia della ragazza, ma sa che non sarà facile.
Alla fine però tutto sarà ricompensato quando una semplice parola scappa dalle labbra dell mezzaSaiyan: papà...
Dal testo:
CAP 1) Provava disprezzo perchè sua madre le aveva detto che era un vero testardo e anche quel giorno era andato a combattere contro i cyborg, anche se sapeva benissimo che le sue condizioni fisiche non glielo permettevano, lo disprezzava perchè aveva abbandonato lei e la sua amata madre,lo disprezzava perchè non aveva salutato per l'ultima volta Chichi e Giuma, lo disprezzava per non essere rimasto con lei...
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Mirai!Gohan, Mirai!Trunks, Pan, Trunks, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Videl non era riuscita a trattenere le lacrime quando quel leggero sfioro le era arrivato sulla spalla, si era voltata di scatto e finalmente si era rispecchiata in quei bellissimi occhi neri che non vedeva da più di sedici anni. Quei calorosi occhi si erano posati sulla sua figura e senza dire una parola Videl si era trovata circondata da due braccia forti e le sue labbra erano state catturate da quelle del Saiyan che le aveva rubato il cuore.

“Gohan...”
L'uomo era finalmente tornato in vita e sapeva che nulla li avrebbe mai divisi una seconda volta, quei sedici anni erano stati terribili per entrambi, la sofferenza li faceva annegare ogni giorno di più nell'amaro mare dei ricordi e quando il corvino si era sentito chiamare da Shenron non era riuscito a credere alle sue orecchie: finalmente avrebbe potuto stare al fianco delle persone che più amava, per sempre...

Era ritornato sulla sua amata Terra con il sorriso sulle labbra e non appena aveva adocchiato quella capigliatura corvina che sempre aveva adorato non era riuscito a trattenersi e le era andato subito in contro, ma per non farla spaventare l'aveva leggermente sfiorata sulla spalla.

Si erano finalmente rincontrati, le lacrime erano cadute a rivi sulle loro guance e quell'aria di gioia era stata sempre in maggior aumento.

Tutti i presenti erano rimasti commossi e avevano deciso di lasciarli soli: alla fine se lo meritavano, erano stati divisi per moltissimi anni e la felicità era di loro diritto.

“Ti amo Videl, sei la luce dei miei occhi amore, mi sei mancata”

“Gohan...”
Videl non riusciva a dire altro che il nome del suo amore, calde lacrime continuavano a cadere copiose dai suo occhi chiari e stringeva possessivamente la maglietta del corvino, per non farlo andare via un'altra volta.

“Non me ne vado Videl, non me ne vado tesoro”

Lui cercava di rassicurarla tenendola stretta al suo petto, ma anche Gohan riusciva a trattenere a stento le lacrime: l'amava con tutto il suo cuore e avrebbe fatto di tutto da lì in pio per non farla soffrire.

“C-C'è u-una sorpresa per te a casa”
Gohan ancora non era al corrente di avere una figlia, avevano deciso di tenerglielo segreto anche nell'aldilà per non farlo soffrire ancora di più, ma dato che finalmente era tornato in vita doveva conoscere la verità, era un suo diritto.

“Una sorpresa?”

“Si”

“Sono curioso, andiamo amore?”

Lui le diede l'ennesimo bacio a fior di labbra e se la caricò dolcemente sulle proprie braccia, stretta al suo petto, così tanto che Videl poteva sentire i battiti regolari del cuore del suo uomo, il suo Saiyan che le aveva catturato il cuore.

“Se ne sono andati tutti, ci hanno lasciati soli”
Gohan se ne era accorto e aveva sorriso teneramente ammirando la moglie accoccolata castamente al suo corpo, quasi non lo ascoltava.

“Sei connessa tesoro?”
Lui scosse un po' le braccia, ma per tutta risposta si beccò una gomitata dalla consorte, che si era tranquillamente lasciata andare dall'inebriante profumo di fresco di Gohan, non voleva essere disturbata in quel modo

“Certo che non sei cambiata di molto peperina”

Aveva detto quella frase sorridendo, ma non appena ebbe finito le diede un piccolo bacio sulla guancia, ma ancora una volta Videl fu più veloce e indirizzò il bacio sulle sue labbra: no, non era cambiata molto quella corvina tutto pepe.

“No e ne vado fiera scimmione”

Gohan scosse la testa e l'abbracciò di più mentre Videl lo stringeva e gli dava un bacetto sul collo.

Ancora non sapeva come dire della nascita di Pan, soprattutto dato che la ragazza aveva rifiutato anche solo di incontrare il padre, ma sapeva che in qualche modo le cose si sarebbero sistemate: Pan alla fine era una ragazza intelligente e secondo la madre avrebbe capito la situazione.

“Ti amo, ma ti prego: dimmi la sorpresa Vidy”
Lei scosse la testa in modo negativo e gli fece la linguaccia, proprio come una bambina piccola: non voleva dirgli nulla prima del tempo e avrebbe mantenuto la promessa.

“Lo scoprirai presto, tanto siamo quasi arrivati a casa, stasera poi faremo una festa tutti insieme, ok?”
“E va bene, aspetterò”

Si sorrisero a vicenda e si diedero un altro bacio per continuare a coronare il loro amore infinito. Mancava veramente poco, i Monti Paoz si potevano già intravedere e negli occhi di Gohan si potevano già vedere delle scintille di gioia che brillavano nei suoi occhi color della notte senza stelle: era veramente al settimo cielo, ma lui ancora non sapeva della promessa di Pan.

Eccoli: finalmente ecco la casetta a forma di cupola che avevao condiviso fin da quando erano ragazzi, Gohan l'avrebbe riconosciuta tra mille e per la prima volta sentì un groppo in gola che non gli permetteva di parlare.

“Va tutto bene Gohan?”
“S-si”

L'uomo adagiò al suolo Videl e la strinse ancora qualche secondo prima di afferrare la maniglia della porta.

“Sei sicuro”
“Ovvio, ti amo”
“Anche io”

Videl si alzò sulle punto per scoccare un bacetto al suo fidanzato, poi prese le chiavi e diede lui l'onore di aprire la porta della sua nuova-vecchia casa, quella dove avrebbe passato tutto il resto della sua vita.

La porta si aprì di scatto e l'attenzione di Pan fu riportata al mondo reale: era immersa nella lettura e quel rumore metallico l'aveva distratta; un'espressione indecifrabile si impossessò del suo volto, un misto tra stupore e disprezzo, gioia e odio.

Corse di sotto e per un attimo non si scontrò con la figura paterna: rimasero per qualche secondo a fissarsi stupiti negli occhi; erano tanto uguali, ma allo stesso tempo talmente diversi, si vedeva che tra loro ci doveva essere qualche legame, ma era difficile captare qualche segnale che li unisse veramente.

Gohan era rimasto basito nel vedere scendere una ragazza sui sedici anni, non stava capendo che cosa stava realmente succedendo, così decise di fare il primo passo e presentarsi alla nuova figura che si trovava di fronte a lui.

“Ciao piccola, il mio nome è Gohan, tu chi sei?”

Pan non aveva un'espressione decifrabile, continuava a fissare il padre per scoprirne qualche particolare, ma improvvisamente il suo orgoglio ebbe la meglio e una smorfia di disgusto e disprezzo di formò sul suo volto: no, lei non poteva certo considerarlo suo padre quello...

“Ti avevo avvertito mamma, mi hai delusa. E in quanto a te: ti odio Son Gohan!”

Sibilò quelle parole a denti stretti e con gli occhi ricolmi di rabbia, poi fece come aveva promesso: s ne andò di casa senza dire una parola, ma con il cuore pieno di risentimento verso entrambi i genitori.

Si sbattè dietro la porta e in quel momento Gohan si voltò senza parole verso Videl, per poterci capire qualcosa, ma notò che la donna aveva iniziato a piangere ed era corsa tra le braccia del suo amato

“Stai calma Vide, non piangere. Chi era quella ragazza?”
“Tua figlia Gohan, tua figlia”

A quelle parole Gohan puntò gli occhi neri verso il vuoto vicino alla porta e il suo volto divenne inespressivo, come se la sua anima fosse volata via, non riusciva a credere alle parole della donna, non poteva essere la verità...

 

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Ciao a tutti ragazzi, ecco anche il secondo capitolo!
Parto subito con la faccenda del banner: questo sarebbe quello originale, alla fine ho deciso di pubblicarlo solo perchè ci tenevo, dato che mi ha dato una mano una mia carissima amica. Le voglio bene e volevo che vedeste anche voi il nostro lavoro sudato!
Ovviamente se questo banner dovesse dare noia a qualcuno lo levo immediatamente, dato che ancora non sono convinta del tutto, veramente basta dirlo: non me ne ho a noia, anzi...
Bene passiamo al capitolo: dico subito che ci tengo molto a questa raccolta e mi piacerebbe conoscere le vostre impressioni! Sarà un misto tra una raccolta e una long, con momenti spezzati, ma sempre collegati tra loro, anche se nei primi capitoli assomiglierà di più ad una long XD
Sinceramente: che cosa ne pensate di tutto questo?
Aspetto voste notizie, scappo!
Ringrazio la mia sorellina per aver recensito il primo capitolo, cio tesoro <3
Un bacio a tutti :*
Giuly <3

 
   
 
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