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Autore: It_is_what_it_is    12/12/2013    1 recensioni
-Lo so che hai una ragazza questo non vuol dir...-
Troppo tardi, ormai gli aveva chiuso la porta in faccia. E poi se avesse saputo che lui era tremendamente gay!
/LARRY STYLINSON/SESSO GAY
Genere: Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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And when I met you on the street...

Sua madre era dietro la porta che bussava insistentemente tanto per rompere i coglioni, dato che erano le otto del mattino. Harry scivolò giù dal letto e si infilò dei pantaloni larghi della tuta e una maglietta nera strappata che gli davano un'aria da sexy e dannato disperato, che diciamocelo, fa girare la testa alle ragazze.
Scese le scale di corsa avviandosi verso la porta tentando di evitare conversazioni poco gradite con sua madre. Cosa che non gli riuscì benissimo dato che -Harry dove credi di andare?- come se gli importasse qualcosa.
-Fatti i cazzi tuoi- l'ammonì lui non volendo continuare quella conversazione sapendo già dove sua madre sarebbe andata a parare, infatti -Lo so che hai la ragazza ma questo non vuol dir...- 
Troppo tardi ormai gli aveva già chiuso la porta in faccia. E poi se avesse saputo che lui era tremendamente gay!
Ah già, lui era gay... ci mise tanto a capirlo, fino all'età di 17 anni era un etero convinto e si era fatto praticamente mezze ragazze della scuola, fino a quando non incontrò Nick. Cazzo, Nick! Si era ripromesso che non avrebbe più pensato a lui ma si smentiva puntualmente ogni sera.
Nick l'aveva fatto soffrire. L'aveva usato come un preservativo e poi gettato via.

Adesso Harry vagava senza meta, uscito da quella casa che conteneva troppi segreti, con quella madre che non riusciva a chiamare tale e il ricordo di suo padre e sua sorella che non vivevano più lì.
I suoi genitori si erano separati quattro anni prima, la causa era che Anne si drogava e non aveva intenzione di smettere, nè per il marito, nè per i figli. Così il padre se n'era andato in un'altra città, Doncaster, portando con sè sua sorella Gemma e straziando la famiglia.

Harry si fermò davanti al campetto di calcio dove si allenava Niall, biondino dagli occhi color del mare, nonchè suo migliore amico. Gli piaceva osservare il suo amico, non era niente male, peccato che etero. Passate due ore si decise a tornare a casa, nel viaggio si fece una sfilza di pippe mentali su come sarebbe andata se Niall fosse stato gay. Ma no, non lo era.

Arrivato a casa gli si presentò davanti uno spettacolo straziante, sua madre distesa a terra con un biglietto, probabimente d'addio, sul petto, tra le mani chiarissime. E pianse, pianse perchè sapeva che sarebbe successo, sua madre lo avrebbe abbandonato, e lo ha fatto volontariamente, per sempre, si era suicidata.
Compose velocemente il numero dell'ambulanza ma non servì a nulla.

 
***
 
Era svenuto e adesso si ritrovava in aereo, che cazzo ci faceva lì da solo? Ah no, accanto a lui c'era un uomo -Hei tutto bene?- chiese quello.
-Mi piglia per il culo?- rispose prontamente Harry. -non so dove sono, non so con chi sono e nemmeno dove sto andando!-
-Sei su un aereo, io sono Liam dei servizi sociali, e stiamo andando a Doncaster, da tuo padre.-
Aereo. Servizi sociali. Doncaster. In pochi secondi fece mente locale e si ricordò della madre.
Gli dispiaceva? Sì.
Tanto? No.
Non l'ha mai considerata una vera madre, non c'è mai stata nel momento del bisogno, era sempre in qualche strada con una siringa conficcata nella vena del braccio. Si è suicidata con delle pasticche, come il peggiore dei codardi. 
Ma una parte di sè se n'era andata con lei, era pur sempre sua madre. Decise di non pensarci.

Pochi attimi e l'aereo era atterrato, la città sembrava carina, ma avrebbe pensato lo stesso della scuola e dei compagni? E suo padre come avrebbe reagito rivedendo suo figlio dopo quattro anni? E Gemma? i suoi pensieri vennero interrotti da uno spintone -Spostati riccio, devo passare!-
Quello sconosciuto aveva una voce meravigliosa ma doveva essere una gran testa di cazzo dato che gli aveva fatto male alla spalla, si girò per guardarlo in faccia ma vide solo una sagoma che si allontanava di fretta sculettando. 'Che culo' si ritrovò a pensare.

E si diresse verso casa di suo padre accompagnato da Liam.
  
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