Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Homu    12/12/2013    1 recensioni
Ero lì, ero ferma. Aprii gli occhi e li vidi: due nastrini rossi si aggrappavano alle mie mani per non cadere sul pavimento della stazione. Io ricordo. Ricordo tutto. Strinsi i nastrini al mio cuore e sussurrai il suo nome.
Questa storia inizia nel nuovo universo creato da Madoka. È raccontata dal punto di vista di Homura Akemi e Madoka Kaname (nel ruolo di divinità).
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Homura Akemi, Madoka Kaname | Coppie: Homura/Madoka, Kyoko/Sayaka, Kyosuke/Hitomi, Sayaka/Kyosuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate due settimane da quando, era saltata giù dal grattacielo ed io, correndo, ero andata ad abbracciarla. Sapevo che tutto questo non sarebbe durato per sempre, anzi il suo tempo era al limite, me lo aveva confessato. Quando arrivò in classe si dimostrò gentile con tutti da subito, cosa che mi fece ripensare alla prima volta che la vidi... uno dei ricordi più belli della mia vita. Tutto questo, però, non era comparabile alla felicità che provavo ogni mattina. Infatti, dato che la sua famiglia non ricordava chi fosse, era venuta ad abitare nel mio appartamento, cosa che scatenò la fantasia delle altre ragazze magiche. Ogni volta che entravamo in aula, Sakura e Miki, le chiedevano sempre cosa avevamo fatto durante la notte e lei rispondeva sempre “Queste sono cose tra noi due!” e ciò procurava delle risatine alle altre, ma in realtà non facciamo niente. Ci basta vedere il viso sorridente dell'altra quando ci addormentiamo e quando ci svegliamo, non vogliamo altro.
Adesso, finalmente, il suo nome non è più un dolce veleno, è il suono più armonioso dell'intero universo.
“Madoka”

“Homura-chan”
Tra poco dovrò tornarmene nel mio limbo, ma non sarò sola, sarai sempre insieme a me ed io sarò sempre insieme a te. Ci sono un paio di cose che vorrei fare prima di ritenermi soddisfatta di questa mia seconda occasione. La prima è riuscire ad aggiustare un rapporto incrinato da tempo, ci sarà da rimboccarsi le maniche, non sarà una cosa facile, però ho dalla mia parte il tempo: il passato e il futuro mi passano accanto ogni secondo, quindi so con certezza quando sarà il tempo di intervenire. Quel giorno è oggi. Hitomi entrò, seguita dallo sguardo amorevole di Kamijo e da quello astioso di Kyouko, che si trasformò in uno sguardo incuriosito quando mi avvicinai alla mia vecchia amica.
- Hitomi-san, posso parlarti, fuori dalla classe?-
-Certo.- disse mentre si alzava.
Insieme ci dirigemmo verso il cortile , senza guardarci ne parlarci al momento. Sapeva perché l'avevo chiamata fuori, chiunque l'avrebbe capito.
-Sai, sono una vecchia amica di Sayaka... -
-Non ci posso fare niente, ci siamo innamorati cosa c'è di male? Non ho potuto controllarlo!- sbottò lei non facendomi finire la frase.
I suoi occhi erano lucidi, stava per scoppiare in un pianto che sarebbe durato un bel po', d'altronde anche lei aveva sofferto, ha perso la sua migliore amica per un ragazzo che poi...
-Non volevo criticarti, ne incolparti. Conosco quanto sia ingiusto l'amore, delle volte.- dissi cercando di rincuorarla.
Mi guardò incuriosita , ma non disse niente, dandomi la possibilità di continuare il discorso.
-Dicevo, sono una vecchia amica di Sayaka e a quanto pare lo eri anche tu, giusto?- ad un suo cenno di assenso proseguii – volevo solo chiederti, cosa pensi di lei?-
-Sayaka è la persona più forte che abbia mai conosciuto...anche la più gentile-
-Ti sbagli sai? Sayaka non è forte come credi. È tutta una copertura per coprire i sentimenti che non vuole ammettere, che secondo lei, non fanno parte del suo personaggio.
-Davvero?- chiese Hitomi incominciando a piangere.
-Già, è molto più sensibile di quanto tu possa immaginare. Quando tu le hai parlato di Kamijo in quel modo, si è sentita distruggere. Pensare che, una persona perfetta come te fosse innamorata dello stesso ragazzo di cui lo era lei, è stato il colpo di grazia in un periodo veramente buio per lei.- dissi guardando il cielo.
Hitomi scoppiò a piangere, rendendosi conto di quante cose le fossero sfuggite del comportamento dell'amica, dopotutto era semplicemente naturale, così umano.
-Fortunatamente ha trovato Kyouko che le sta molto vicino, dato che anche lei ha avuto un momento buio. Si sono trovate a vicenda, quasi per caso ed è stata la fortuna di entrambe.- dissi io alzandomi
-Io vorrei... tornare ad essere una sua amica, come prima che tutto questo ci dividesse- disse asciugandosi le lacrime
-Chiedile scusa per averla sopravvalutata. Mi pare la scelta più giusta- le dissi sorridendo
-Ti ringrazio Kaname-san!- disse sorridendomi a sua volta, prima di schizzare in classe.
Quando entrai vidi che stava parlando con Sayaka ed entrambe stavano piangendo.
Homura-chan mi guardò sorridendo e scuotendo dolcemente il capo, facendo ondeggiare i suoi magnifici capelli neri.
Come ha fatto a tornare indietro così tante volte vedendomi sempre morire? Sarà una delle domande che le farò, prima o poi.

Ci era riuscita allora, caparbia come al solito, ma proprio per questo ho sempre avuto un debole per lei, così forte ma così gentile.
Dopo la straordinaria impresa di riuscire a sistemare le cose con Shizuki e Miki, ma ancor più faticoso è stato farla andare d'accordo con Sakura.
La giornata passò così in fretta, tra le risate generali, che neanche me ne accorsi. Anche la caccia è stata piatta oggi, come se fosse il preannuncio ad una tempesta, ma non ci ho dato molta importanza, ho preferito godermi la giornata pacifica insieme a lei.
Non potevo certo immaginare cosa sarebbe successo a casa. Tornate a casa era ormai ora di cena, quindi ci preparammo da mangiare e lo consumammo in fretta. Ci sedemmo sul divano per guardare un po' di televisione, ma dopo un po' di minuti mi accorsi che c'era qualcosa che non andava: mi sfiorava in continuazione e stava in silenzio. Non capii cosa fosse finché non mi guardò negli occhi, era molto preoccupata. Non chiesi niente, non dissi niente, la abbracciai semplicemente. Lei si staccò dal mio abbraccio e mi baciò. Era la prima volta che mi baciava così, che mi baciava in generale, però mi sembrò che non avessimo fatto altro in vita nostra.
Ricambiai e lei aumentò la passione e mi buttò sul divano, continuandomi a baciare.
Quando alzò la testa vidi che stava piangendo, anche questa volta la abbracciai senza dire niente e la lascia sfogare sulla mia spalla. Restammo così per tutta la serata e alla fine, quando ebbe finito di piangere pronunciò una sola parola: “Scusami”.
La abbracciai ancora di più, poi ci alzammo e andammo a letto. Per la prima volta dormimmo abbracciate. Prima di addormentarmi sussurrai il suo nome.
“Madoka”

“Homura-chan”
Quando mi svegliai lei stava ancora dormendo. Come le avrei spiegato quello che era successo la sera precedente? Arrossivo al solo pensiero di quanto ero stata impulsiva.
Sapevo però che non sarebbe stato necessario, oggi sarebbe stato il nostro ultimo giorno. Il nostro tempo era passato così in fretta... volevo che durasse per sempre, ma sapevo che era impossibile.
Preparai la colazione e la portai a letto, così che si svegliasse con l'odore del caffè, d'altronde oggi era domenica e non si andava a scuola. Accarezzai gentilmente i suoi capelli, quello squarcio nero in un letto bianco e ritrassi la mano quando iniziò a muoversi.
Mi sorrise gentilmente e si tirò un po' su, sedendosi per mangiare la colazione. Quanto amavo il suo sorriso! Era la cosa più bella che avessi mai visto.
Uscimmo di casa e girammo per i vari negozi, mano nella mano, ma nessuno sembrava farci caso, sembravamo due normali amiche che escono per fare shopping.
Avevo deciso che mi sarei goduta fino alla fine quest'ultima giornata insieme, in questo modo e così feci.
Gli imprevisti capitano però, molto più spesso di quanto pensavo. Infatti la voce di Incubator risuonò nella mia testa, come in quella di Homura.
-Ragazze dovete venire, subito! Sayaka, Kyoko e Mami sono in difficoltà! Venite al parco, in fretta!-
Lei mi guardò e insieme corremmo in direzione del parco, trasformandoci quando vedemmo la situazione disperata: Sayaka era a terra, Mami e Kyouko ancora combattevano, ma erano ferite in modo grave.
Mi sincerai delle condizioni di Sayaka, non volevo strapparla adesso a Kyouko, avevano così tanto da fare, però le sue condizioni non erano gravi come pensavo, aveva solo perso i sensi.
Grazie alla nostra raffica di frecce, di proiettili e di fendenti, le bestie magiche indietreggiarono. Quando Sayaka ci riprese e andò ad aiutare Kyouko, era troppo preoccupata per non fare così. Guardai Homura che spalancò gli occhi, quando vide un bambino che stava girando per entrare nel parco, ma il peggio doveva ancora arrivare, una bestia magica si stacco dalla battaglia per andare ad aggredire il bambino. Quel bambino era Tatsuya, il mio fratellino.
Buttò l'arco per terra e corse quando vede che la bestia aveva alzato uno dei suoi artigli e stava per ucciderlo, si lanciò su di lui buttandolo per terra e beccandosi gli artiglii della bestia sulla mano dove aveva la Soul Gem e in pieno petto.
Scoccai un paio di frecce che colpirono la bestia, facendola scomparire. Mi precipitai da lei, mentre le altre sconfiggevano le ultime due.
-Suppongo che tu devi fare il tuo dovere adesso, così non ci rivedremo mai più.- disse lei, sputando sangue.
-Hai una scelta- le dissi guardandola nei suoi occhi viola
-Che scelta?- chiese con molto sforzo, mentre la Soul Gem si crepava e la macchia di sangue si a allargava a vista d'occhio.
-Vieni con me oppure vuoi semplicemente morire?- le chiesi cercando di trattenere le lacrime.
-Sai benissimo la mia risposta- disse sputando altro sangue
Le altre, che intanto si erano avvicinate a noi incominciarono a inginocchiarsi al suolo.
-Suppongo di sì... vieni con me-
-Ci siamo già separate una volta...-sputò altro sangue- non voglio perderti ancora-
-Ok- dissi sfiorando la Soul Gem crepata, che si illuminò rispondendo al mio tocco.
Guardai le altre, che cercavano di non piangere, senza riuscirsi e le salutai con un cenno della mano.
-Andiamo allora.- presi la sua Soul Gem tra le mani e la disintegrai, facendo uscire prima una sfera viola, che prese le smbianze di Homura.
-Ragazze, ci vedremo, prima o poi- dissi sentendo che il mio corpo stava scomparendo.
-Abbi cura di lei!- gridarono tutte in coro, quando solo la testa era rimasta visibile. Sorrisi a tutte loro e scomparii dalla loro vista, anche se ero ancora lì.
Presi per mano Homura, con la certezza che questa volta nessuno ci avrebbe separato. Questa volta saremmo rimaste per sempre insieme.

***

Ero insieme a Madoka, nel suo limbo da molto tempo ormai. Eppure mi sembrava di essere scomparsa solo ieri. È una stranissima sensazione. La cosa che più desideravo però è ancora qui al mio fianco, che mi sorride mentre la guardo nei suoi caldi occhi dorati. Solo questo conta ora e conterà per sempre: il suo dolce sorriso, che si rispecchiava negli occhi. L'unica cosa che dovevamo fare ora era tenerci per mano per l'eternità e sussurrare i nostri nomi.
“Madoka”
“Homura-chan”

 

---

Finalmente sono riuscita a finire questa mia prima fanfiction! Il risultato è un po' diverso da come me lo sono immaginato all'inizio, ma devo dire che mi sono divertita molto a scrivere un racconto doppio.
Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta e che recensiranno sia positivamente che negativamente.

 

 

  
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