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Autore: Imyoursmaljk    13/12/2013    9 recensioni
Nella vita di Sunshine non c'era mai stato molto per cui sorridere: la perdita di suo padre, madre e nonna costantemente in conflitto e l'adozione di una sorella le rendevano la vita praticamente impossibile. La sua vita era dipinta su era tela monotona che comprendeva i suoi corsi di letteratura all'università e le chiacchiere inutili con il suo migliore amico Zayn. La sua vita cambiò radicalmente all'arrivo del nuovo vicino, Louis Tomlinson; un ragazzo solare, pieno di vita e sempre con un sorriso stampato sulle labbra. Ma, dietro quel sorriso che tanto ostinava far vedere a tutti, nascondeva qualcosa? 
 
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Scusate per questo capitolo banale, ero ancora all'inizio e non ero molto brava.
I prossimi capitoli saranno decisamente migliori quindi, per favore, non 
abbandonate questa storia dopo aver letto solo i primi tre capitoli capitoli,
ma continuate, ne varrà la pena. ;)
Buona lettura!
 

-LIGHT-

Definizione pioggia: la pioggia è la più comune precipitazione atmosferica e si forma quando gocce separate cadono al suolo dalle nuvole. Per alcuni viene definito come un suono rilassante, per altri invece attribuito come una cosa spiacevole in quanto vengono confrontate con le gocce di lacrime.

Odiavo la pioggia per il semplice motivo che arrivava sempre nei momenti meno opportuni ma ormai ci avevo fatto l'abitudine che a New York pioveva praticamente ogni giorno rendendo così la mia giornata ancora più straziante. Poi specialmente avere il nome Sunshine non era proprio il massimo in questa città dove i raggi di sole erano davvero rari. Non sapevo da dove sia venuto fuori l'idea geniale a mia madre di mettermi questo nome al quanto strano. Potevo capire Hamony, Faith, Summer ma Sunshine non riuscivo proprio ad accettarlo. 
Proprio in questo preciso momento stavo aspettando -ovviamente sotto la pioggia- davanti l'edificio, dove io ed il mio cosidetto migliore amico avevamo nostri corsi di letteratura. Già, il mio migliore amico... Quell'essere che mi stava facendo bagnare tutta, solo per aspettarlo fuori con un rottame che alcuni chiamerebbero di ombrello in mano. Eppure quando ci eravamo conosciuti non riuscivo nemmeno a sopportarlo e speravo con tutta me stessa che cambiasse indirizzo il più presto possibile. 
«Sun, sono qua!» disse correndo verso di me e riparandosi sotto il mio già minuscolo ombrello, «È da molto che aspetti?» chiese poi. Volete sapere chi era? Ve lo spiegherò subito: Zayn Malik, figlio di un ricco proprietario di un'azienda di tecnologia dove lui probabilmente sarebbe diventato il successore; disoccupato, ritardatario, bello, vanitoso, gentile. Avevo già detto che era un ritardatario? Sì? Bhè, meglio sottolinearlo quindi: ritardatario.
«Ma che vuoi che siano 20 minuti sotto la pioggia» sbuffai. Il mio sarcasmo non aveva limite e con lui lo tiravo fuori il più possibile. 
«Scusami, ma ero davvero impegnato. Un scimmione mi ha intrattenuto.» La parola impegnato nel vocabolario del mio caro Malik veniva decifrato come ragazze. Inutile dire che era un gran figo e nessuna resisteva al suo fascino e lui ovviamente ne era consapevole. Peccato che non riusciva mai a concludere niente di buono e si ritornava quasi sempre solo nel suo lettuccio a fine serata dopo aver speso mezzo stipendio di suo padre per una ragazza che non gliela dava nemmeno. 
«Dimmi, era il marito o il fidanzato?» chiesi. Era ovvio che sapevo che aveva parecchie storielle focose con donne sposate ed insoddisfatte del proprio uomo, ritrovandosi poi i mariti infuriati davanti la porta pronti per prenderlo a calci nel suo bel culetto. 
«Sì cazzo, era suo marito» replicò in modo quasi scocciato come per farmi stare zitta. Arriciai il naso parecchio iritata dalla sua risposta secca.
«Sei un caso perso, Malik. Forza entriamo che sto morendo dal freddo!» Zayn mi prese sottobraccio ed insieme entrammo nell'aula. Dio, quant'era noiosa. Io e Zayn ci sedevamo sempre accanto ed era proprio così che ci eravamo conosciuti: seduti vicini durante una delle nostre prime lezioni e, ovviamente, lui non aveva perso l'occasione per provarci con me. Le prime volte non gli diedi retta e sorrisi come cretina per ogni complimento falso che mi aveva fatto ma dopo aver subìto quel fastidioso trattamento per varie lezioni gli urlai in faccia delle parole davvero poco carine. Non avevo tatto in queste cose e forse era stata proprio quella caratteristica che lo spinse a non arrendersi e diventare mio amico. L'unico e migliore, aggiungerei.
A volte era davvero strano come le cose si trasformavano. Eppure se ci riflettevo in questi due anni eravamo cambiati molto. Quando la lezione iniziò il moro tirò fuori il suo famoso diario nero, sporgendosi leggermente dall'altra parte per paura che io potessi leggere ciò che scriveva. Non avevo mai avuto il coraggio di chiedergli cosa ci scriveva lì dentro ma credevo che lo usasse per scrivere le sue brutte giornate e pensieri come quello di oggi per la questione del maritino geloso. Però dovevo ammettere che ogni volta lo tirava fuori morivo dalla voglia di strapparglielo dalle mani e iniziare a leggere ad alta voce ciò che c'era scritto, ma in fondo non lo meritava. Aveva un bel faccino, perchè rovinare in questo modo crudele la sua vita? Esistevano altri modo per farlo arrabbiare.
Quando le lezioni finirono io e Zayn ci dirigemmo per uscire dall'aula e per fortuna aveva smesso di piovere. 
«Zayn» lo chiamai. Ripensai al nostro primo incontro quando ci aveva provato con me, chissà se lo facesse anche ora. «Ma tu mi trovi attraente?» buttai lì e Zayn scoppiò in una risata fragorosa. Testa di cazzo rispondi alla mia domanda
«Certo che no» ridacchiò, «sei noiosa, seria e hai sempre tempo per me.» Lo fulminai con lo sguardo. «Insomma, non ti fai desiderare» aggiunse, gesticolando con le mani. Brutto stronzo ritorna dalle tue donne vecchie e flaccide e lascia stare a me che sono noiosa, seria e ho sempre tempo per te.
«Ah certo, hai ragione. Addio Malik, allora ci vedremo fra 15 anni appena sarò tutta piena di rughe» recitai in modo drammatico portandomi il dorso della mano sulla fronte e allontanandomi da lui. «A domani, Sun.» Ecco, in fondo lui sapeva benissimo che non poteva fare a meno di stare con me. 

* * *

Nella W 18th street normalmente c'era sempre molto silenzio ed era per questo che alla gente piaceva abitarci. A meno che se sareste i miei vicini, perchè se era così vi convieva traslocare immidiatamente; nella mia casa le parole silenzio tranquillità erano ormai inesistenti. Mia madre Helen e la vecchia di mia nonna paterna, Rose, non facevano altro che litigare dalla mattina alla sera per ogni cazzata possibile, facendo così sentire al tutto il vicinato le loro urla.
Questa situazione proseguiva ormai da qualche anno e se proprio dovevo precisare, da quando mio padre ci aveva lasciato commettendo suicidio. Mia nonna non perdeva mai l'occasione di rinfacciare a mia madre che era stata colpa sua ma dubitavo che sia stato davvero così. Mio padre non aveva lasciato niente se non una misera lettera in cui chiedeva perdono. Il motivo perchè aveva deciso di porre fine alla sua vita e di chiederci perdono attraverso una lettera non era mai riuscita a scoprirlo. Dopo quasi anni avevo smesso di pensarci, non valeva la pena continuare a piangersi addosso. Ad ogni modo, oltre a loro due e ovviamente me, vivevano in quella casa anche John, mio fratello di 8 anni, e Rachel, bambina di 5 anni che avevamo adottato poco prima di morire mio padre. 
«Non voglio più vederla in questa casa e tanto meno te!» urlò mia nonna contro mia madre. Ecco una delle solite litigate tra loro. Mia nonna detestava e forse perfino odiava Rachel e questo soltanto perchè non era la sua nipote biologica. In effetti, mia nonna aveva tre sogni che voleva realizzare ad ogni costo: Primo, che la nostra famiglia continuasse le tradizioni e usanze inglesi; Secondo, che io mi sposassi e mi togliessi finalmente dalle scatole; Terzo, che mia madre morisse in modo doloroso e atroce. Già, proprio un amore questa vecchietta. 
«Smettila di dire queste cose, sono stuffa di te!» replicò Helen. 
Purtroppo la piccola Rachel assisteva sempre a queste liti e si sentiva sempre come un disturbo in questa famiglia. Era impossibile non notarlo, bastava semplicemente entrare nella sua cameretta e vedere la sua casetta delle Barbie. Aveva 5 bambole che raffiguravano ognuno di noi: Me, mamma, John e la nonna. Noi quattro eravamo posizionati sul divano mentre lei era posizionata in un'altra stanza tutta sola. 
«Vieni, andiamo in cameretta» dissi a Rachel non appena vidi scendere una lacrima sul suo viso, «anche tu, John» continuai, trascinando entrambi con me al piano di sopra. Lentamente entrambi mi seguirono e quando aprii la porta della camera Rachel corse verso il letto inginocchiandosi davanti ad esso. 
«Ma che stai facendo?» chiese John. La bambina portò i gomiti sul letto ed intrecciò le sue mani mettendole davanti al viso. 
«Sto pregando, muoviti fallo anche tu» ordinò. John non se lo fece dire due volte che si inginocchiò accanto a lei. 
«Sunshine?» mi chiamò Rachel, come per invitarmi di fare lo stesso e così lo feci pure io, inginocchiandomi e chiudendo gli occhi.
«Caro Dio» iniziò la Rachel, «ti prego, mandaci uno dei tuoi angeli a salvarci.» 
«E che porti via tutte le nostre sofferenze» aggiunse John. Già, un angelo del genere ci sarebbe molto utile. Se io non pregavo mai era proprio per questo motivo: chiedevo qualcosa e Dio non faceva altro che far succedere il contrario. Eppure non gli avevo mai chiesto una cosa del genere. Mi chiedevo che aspetto avrà questo angelo che Dio ci manderà -sempre se ovviamente lo farà-. 
«Amen» conclusi la preghiera. 
 

LOOK AT ME

SALVE, SONO CRISTINA E QUESTA E' LA MIA PRIMA FF. 
SPERO DI NON AVERVI ANNOIATO CON IL PRIMO CAPITOLO MA NON PREOCCUPATEVI: I PROSSIMI SARANNO MOLTO PIU' INTERESSANTI. GIURO!
VI ANNUNCIO SOLTANTO CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO APPARIRA' LOUIS TOMLINSON, IL RESTO STA A VOI SCOPRIRLO. VI HA INCURIOSITO LA MIA STORIA? FATEMI SAPERE.
A PRESTO,
LA VOSTRA CRI :)
PS: COME PRESTAVOLTO HO DECISO DI PRENDERE ODETTE ANNABLE. NON E' BELLISSIMA? ASDFGHJKL
ZAYN SUPPONGO CHE LO CONOSCETE TUTTI... AHAHAHHA



 

  
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