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Autore: Imyoursmaljk    15/12/2013    3 recensioni
Nella vita di Sunshine non c'era mai stato molto per cui sorridere: la perdita di suo padre, madre e nonna costantemente in conflitto e l'adozione di una sorella le rendevano la vita praticamente impossibile. La sua vita era dipinta su era tela monotona che comprendeva i suoi corsi di letteratura all'università e le chiacchiere inutili con il suo migliore amico Zayn. La sua vita cambiò radicalmente all'arrivo del nuovo vicino, Louis Tomlinson; un ragazzo solare, pieno di vita e sempre con un sorriso stampato sulle labbra. Ma, dietro quel sorriso che tanto ostinava far vedere a tutti, nascondeva qualcosa? 
 
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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-MEETING-

Me ne andai sbattendo la porta il più forte possibile, volevo che sapessero che me ne ero andata e che ero stanca di tutta questa situazione. Più che andare potevo definirlo scappare. Era questo che facevo con i miei problemi; scappavo lasciandomeli alle spalle senza mai affrontarli e in questo caso i miei problemi erano mia madre e mia nonna dopo l'ennesima litigata. Girovagai per le strade di New York senza una meta ben precisa finchè non trovai una panchina al Central Park dove vi era seduta una donna anziana sulla sessantina con il guinzaglio del suo pitbull francese tra le mani e mi sedetti accanto a lei abbozzando un sorriso.
Uscii velocemente il mio cellulare dalla tasca componendo un messaggio e lo inviai. Annoiata appoggiai la schiena e mi ritrovai a guardare la donna accanto a me: gettava briciole di pane per terra, facendo sì che ai nostri piedi si radunassero tutti i piccioni di New York. Speravo solo che nessuno di questi topi volanti facesse i suoi bisogni sulle mie adorate scarpe o le avrei fatte pulire a via di leccate al suo bruttissimo cane. Già, il suo cane. Osservando entrambi meglio notai che era altrettanto pieno di rughe come la padrona. Sarà un caso? 
Notai inoltre che non portava la fede al dito. Chissà se farò la sua stessa fine tra quarant'anni: zitella, vecchia, brutta e costretta a gettare briciole per terra solo per avere qualche uccello nei dintorni. La vibrazione del cellulare mi fece ritornare alla realtà, finalmente la persona a cui avevo mandato il messaggio si era degnata di rispondere. Mi alzai salutando educatamente la donna accanto a me e mi diressi al bar che per fortuna era nelle vicinanze. Entrai e vidi subito il bancone stracolmo di persone.
«Tesoro, vieni qua!» rlò la bionda sbracciandosi nella speranza che potessi vederla. Mi feci strada fino a lei spingendo le persone in modo davvero poco garbato, arrivando proprio davanti il bancone. 
«Allora senta, voglio un doppio cappuccino con extra panna zuccherata e un muffin con gocce di cioccolato. E tu Sunshine, che vuoi?» disse tutto ad un fiato Megan. Ecco a voi Megan Foster, l'unica ragazza che potevo definire davvero mia amica.Era una ragazza splendida, ma purtroppo aveva due problemi: uno, era evidentemente troppo grassa; due, non si creava problemi a mangiare cibi mega calorici. 
«Avanti che vuoi parla!» disse Megan schioccando le dita ripetutamente davanti al mio viso. 
«Per me un caffè, grazie» risposi come in automatico.

* * *

«Sabato avrò finalmente un appuntamento con Joshua!» raccontò Meg mentre passeggiavamo lungo le strade fredde. Megan era una di quelle persone che preferiva trovare i maschi via internet, in modo da evitare anche lo semplice sforzo di andarli a cercare. 
«E lui ti ha già vista?» chiesi. Lei all'inizio non rispose, come se fosse stata colta un pò a sorpresa da questa domanda. 
«Ecco... Non ancora ma gli ho detto che assomiglio a Megan Fox. Alla fine io e lei abbiamo lo stesso nome quindi fa lo stesso, no?» disse infine. Dio, come si può essere così? Portai il caffè alle labbra per berne un altro pò e trovando così una scusa per non sputare una delle mie battutine acide su quello che mi aveva appena confessato. Le volevo un bene dell'anima ma era fin troppo ingenua, se non addirittura stupida in alcuni casi.
Arrivammo alla stazione dove Megan doveva prendere il treno per poter andare al lavoro. Guardai l'orologio e segnava malapena l'una di pomeriggi e quindi il posto stava iniziando ad affollarsi per l'orario di punta. Cercai in tutti i modi di evitare la gente scontrosa sperando che non mi facesse versare il caffè addosso. 
«Ma andiamo, dannazione!» imprecai. La sfortuna ovviamente non mi abbandonava mai e fu così che un ragazzo disattento con la valiggia tra le mani mi andò contro mentre correva e facendo, appunto, rovesciare il caffè sul mio giubbotto preferito. 
«Scusami» mi liquidò quel verme con i capelli castani, continuando a correre verso chissà dove. Oggi non era propri giornata...

* * *

Tornai a casa non appena John mi chiamò dicendomi che lui e Rachel erano rimasti soli a casa. Quando arrivai Rachel mi venne all'incontro abbracciandomi e io le carezzai i capelli. 
«Oggi non credo che pioverà. Andate fuori a giocare con gli altri bambini» suggerii. Loro subito andarono a prendere il giubbotto e gli stivali correndo fuori e lasciandomi sola a casa. Data la situazione di calma ne approfittai per andare a studiare.
Purtroppo dopo che era giunta al secondo rigo, la mia concentrazione fu interrotta da strilli da bambini che, a quanto pare, stavano litigando per il possesso di una lumaca che avevano trovato sotto un sassolino. Presi le mie cuffie ascoltando uno dei miei brani preferiti e notai che non sentivo più le voci dei bambini; meglio così, ora potevo continuiare a studiare.
Soddisfatta dopo due ore di studio mi levai le cuffie e notai che c'era ancora silenzio. Fin troppo silenzio per i miei gusti. Scostai le tende della finestra e notai che stava piovendo, di nuovo
«Oh merda!» urlai contro me stessa. John non possedeva le chiavi di casa ed io probabilmente non li avevo sentiti bussare.
Subito mi precipitai fuori in mezzo la strada urlando i nomi dei bambini ma non ricevetti nessuna risposta. Mi misi le mani in testa temendo il peggio. Mia madre mi ucciderà appena torna e non troverà quei due mocciosi. Urlai nuovamente i loro nomi ma stavolta ricevetti una risposta. 
«Piccola, sono qui!» Urlò il mio vicino di casa sporgendosi leggermente dalla finestra per farsi vedere ma allo stesso tempo attento a non bagnarsi.
Ecco. Dovevo immaginarlo che era stato quel vecchio, avevo sempre pensato che lo 'Zio' Joe era una specie di pedofilo: da quando avevo 7 anni e per Halloween ero passata da casa sua facendo il solito dolcetto o scherzetto e lui mi fece uno strano sorriso facendomi correre a casa in lacrime. Non che fosse un uomo brutto da dover ricorre alla pedofilia, anzi portava fin troppo bene i suoi cinquantaquttro anni ma tuttavia non si era mai sposato e questo lo rendeva ancora più inquietante davanti i miei occhi. Non ci pensai due volte e mi scaraventai davanti casa sua bussando ripetutamente alla porta ma nessuno veniva ad aprirmi. 
«Schifoso vec-» Non riuscii a finire la frase che di colpo la porta si aprì ritrovandomi di fronte un ragazzo anziché di un uomo di mezza età.
«E tu chi diavolo saresti?» dissi facendo una smorfia. Come già detto, la finezza era proprio il mio forte. Però riflettendo vivevo da sempre qua e me lo sarei ricordata se lo Zio Joe avesse avuto un nipote così figo. 
«Sono Louis Tomlinson ma tu puoi chiamarmi come vuoi, dolcezza» rispose sfacciatamente facendomi l'occhiolino. Se non fosse stato per il fatto che i miei fratelli si trovassero a casa sua di sicuro gli avrei tirato un calcio dove non batteva il sole. Solo dopo mi accorsi che non mi guardava nemmeno in viso ma bensì più in basso.
Calai lentamente lo sguardo e mi sentii andare in fiamme: la maglietta bianca che indossavo era tutta bagnata e ovviamente era diventata trasparente, mostrando così il mio intimo a strisce. -Grandioso.- Pensai. Ora non solo avevo un pedofilo come vicino ma anche un maniaco depravato che mi fissava il seno. Questa sì che era vita.

 

 


LOOK AT ME!

ALLORA, E' O NON E' PIU' INTERESSANTE QUESTO CAPITOLO? :3
COMUNQUE ORA E' SPUNTATO FINALMENTE IL NOSTRO TOMMO ED EVIDENTEMENTE SI E' GIA' FATTO CONOSCERE. XD
VOLEVO AGGIUNGERE CHE MI SCUSO PER I MIEI VERGOGNOSI ERRORI GRAMMATICALI, CONIUGAZIONE DEI VERBI
E FORMULAZIONE DELLE FRASI MA CERCATE DI CAPIRMI; VENGO DAL NORD EUROPA E VIVO SOLO DA QUALCHE ANNO
IN ITALIA QUINDI HO ANCORA DELLE DIFFICOLTA' IN QUESTE COSE.. BENE, DETTO TUTTO VI SALUTO.
A PRESTO,
LA VOSTRA CRI :)

PS: COME PRESTAVOLTO DI  MEGAN HO DECISO DI USARE LA CANTANTE MEGHAN TRAINOR (NON SO SE LA CONOSCETE O MENO)  INSOMMA, ME LA IMMAGINO PIU' O MENO IN QUEL MODO.
IL FATTO CHE L'ABBIA DEFINITA 'TROPPO GRASSA' ERA INTESO IN SENSO SCHERZOSO DALLA PROTAGONISTA E NON PER DISPREZZARLA, CHE SIA BEN CHIARO. ;)

 

 

  
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