Incubo o sogno?
Non ho mai provato molta avversione per quelle illusioni inoffensive
che tendono a renderci più felici. (Oliver Goldsmith)
Un incubo.
Si, doveva essere per forza un incubo.
Doveva solo svegliarsi e tutto
sarebbe tornato al suo posto, oppure doveva solo aspettare che Harry le dicesse
che era tutto uno scherzo.
Si, non c’erano altre spiegazioni.
-Ti sei ripresa? Hai
finalmente capito che la magia non esiste?-
Ironico. Il tono che stava
utilizzando Harry era ironico. Stava per
caso insinuando che fosse diventata pazza?
-Harry è uno scherzo? dimmi di si.-
-No.- un monosillabo che può dire tutto come
può dire nulla.
In fondo si aspettava quella
risposta. Dai, diciamocelo Harry non riusciva a fare uno scherzo. Lui si
sarebbe messo a ridere dopo cinque minuti . E di minuti ne erano
passati anche troppi.
Il silenzio calò fra i due.
Hermione molto probabilmente stava elaborando il tutto. Mentre Harry stava
cercando di capire se quella sceneggiata era un modo carino per dirgli che fra
loro era tutto finito.
-Herm?- il ragazzo spezzò
quel silenzio.
-Mmm.-
-Vuoi lasciarmi?- domandò
imbarazzato abbassando il volto.
Hermione in quel momento
avrebbe voluto cruciare il suo migliore amico-ragazzo, lei stava praticamente impazzendo e lui la prendeva così alla leggera?
-Harry, tesoro, ti ricordi
chi sei?.-
-Certo. Harry James Potter-
rispose orgoglioso.
Che Merlino sia ringraziato, almeno questo lo ricordava.
-Ecco ora dimmi come ti sei
fatto quella cic…- Hermione si bloccò di colpo.
La cicatrice era scomparsa. Nessun sfregio faceva comparsa nella fronte di Harry. Il
simbolo che aveva fatto diventare famoso Harry era sparito.
Era tutto troppo surreale,
lei non era pazza. Lei credeva e sapeva che il mondo magico esisteva
veramente. Loro non erano semplici babbani.
Harry era il bambino
sopravvissuto.
Aveva queste semplici
certezze. E certezze sarebbero rimaste.
Si porto le mani alla testa,
che aveva cominciato a dolerle ancora di più. Fissò la
bacchetta che gettata malamente nel divano sembrava veramente un pezzo di legno.
Quando l’aveva toccata non aveva sentito quella
scarica magica che sentiva tutte le volte. Anche lei si sentiva strana, prima
non ci aveva fatto casa, ma adesso…
Si sentiva vuota. Ecco, si, vuota era la parola giusta.
-Non hai risposto alla
domanda di prima: Vuoi lasciarmi?- chiese Harry a bruciapelo per la
seconda volta.
-No, Harry, no. Non voglio
lasciarti.- ci mancava solo lui.
Il campanello suonò per la terza
volta. Hermione non sapeva più cosa aspettarsi.
Quando timorosa aprì la porta le si presentò davanti una ragazza. Aveva i capelli
castani raccolti in due graziose treccine, gli occhi color nocciola e il naso a
patata che stonava un po’ con il viso piccolo e rotondo.
-Tesoro, come stai oggi?- la
voce era squillante e del tutto nuova per la riccia.
-Ehm…bene. Scusa la domanda:
Ma chi sei?-
La ragazza che ancora si
trovava davanti alla porta della villa la guardò scioccata,
come se avesse appena detto una grande eresia.
-Tesoro, non scherzare, ho tante cosa da raccontarti.-
Stavolta fu il turno di
Hermione di guardarla scioccata.
-Scusa non so veramente chi sei, mi avrai scambiata per qualcun’altra.-
stava per chiudere la porta quando la ragazza la fermò.
-Herm, dai non fare la
biricchina. Quello che devo dirti è importantissimo. Ieri ho saputo da
Catherine, che l’ha saputo dal fioraio della signora
Rosie che a sua volta l’ha saputo dal parrucchiere di sua moglie che Marykate
si è lasciata con Draco. Non è strabiliante come cosa?Adesso hai
il campo libero con lui. Ah, quando lasci Harry digli
che se vuole io lo posso consolare.- la ragazza aveva appena raccontato
tutto senza mai prendere fiato. Hermione non aveva capito una sola parola di
tutto quello. Tranne il nome “Draco”.
-Parli di Draco Malfoy?-
chiese Hermione curiosa.
-No sciocchina, parlo di
Draco Walker, certo che certe volte sei proprio strana.-
disse entrando senza permesso in casa sua,
sedendosi sul suo divano e buttando
per terra la sua bacchetta.
- Oh ciao Sophie.- la salutò
cordialmente Harry che per tutto il tempo era rimasto in salotto ad aspettare
la ragazza.
-Harry tu la conosci?-
domandò perplessa Hermione.
-Certo che la conosco. E’ la
tua migliore amica.- disse, per poi sussurrare a Sophie un: “Oggi è più strana
del solito, non ti preoccupare.”
Hermione si buttò senza
pensarci due volte su una poltrona e ignorò i due ragazzi che continuavano a
parlare.
Era incredibile.
Il giorno prima era felice,
con un migliore amico normale, una migliore amica di nome Ginny normalissima, e con una vita pressoché normale.
-Piccola devo andare, mamma
mi ha appena chiamato. Oggi viene a cena Sirius e devo comprare delle cose.- Harry si era avvicinato a lei e cercava di baciarla
inutilmente. Visto che la ragazza si spostava in
continuazione.
-Ok, Harry ciao.-
La situazione stava
diventando sempre più critica. La madre di Harry e Sirius erano
morti. Adesso cosa avrebbe scoperto?
Che Voldemort in realtà era un dolcissimo vecchietto?
Harry uscì dalla casa lasciando
un Hermione sconcertata ma più rilassata e una Sophie
rossa in viso.
-Herm, lo sai cosa mi ha
detto Harry? Mi ha detto che con le trecce sono dolcissima. Non è
meravigliosamente meraviglioso?- La ragazza sembrava una bambina che aveva
appena scoperto il luogo in cui la mamma nasconde le caramelle.
-Non m’interessa. Voglio
solo capire.- sbuffò spazientita la riccia.
-Cosa Herm? Cosa?- domandò
preoccupata Sophie senza però smettere di sorridere.
- Chi sono io?-
Una domanda che nessuno mai
dovrebbe fare. E molto stupida. Chi non si conosce?
E poi Hermione non lo sai che ognuno è solo chi vuole
essere?
-Hermione tu sei tu-
Ma che risposta soddisfacente, adesso si che aveva
capito tutto, pensò ironicamente.
Hermione lo sai che essere se stessi in realtà è più
difficile di quanto credi?
-Molti
potrebbero considerarti superficiale…-
Lei superficiale?
Impossibile
-…addirittura stupida e
un’ochetta senza cervello…-
Hermione riuscì a malapena a
trattare una risata. Lei stupida? No, non si considerava stupida.
Sicura Hermione? Tu ti conosci veramente?
-….ma
chi ti conosce sa che non sei stupida. Sei dolce e generosa. E’ una colpa, per
caso il fatto che ti piace vestirti bene, parlare sempre di trucchi e ragazzi?”
Si, voleva risponderle. Non era una cosa da Hermione.
Hermione è una ragazza, ansi una strega,
petulante, saccente, debole ma forte e orgogliosa. Lei era tutto questo. Un
leone che attaccava e sapeva difendersi. E non una ragazzina superficiale e
viziata.
-Sei la ragazza che sbaglia
ma che impara dai suoi errori...-
No, no
quella che si sbagliando era Sophie. Lei
non sbagliava mai. MAI.
Tutti sbagliano Hermione. Tu non sei l’eccezione.
-… sei la ragazza che
critica tutti ma che lo fa solo perché vuole difendersi…-
Perché diavolo le aveva
fatto quella domanda? Si aspettava una risata o una
“sciocchina” da parte di quella ragazza.
La verità fa male Hermione, vero?
-….Pensi
di essere un gradino più in alto di tutti…-
No. Perché non stava zitta?
Lo sai vero? Sei solo una sporca mezzosangue. Non
sarai mai qualcuno, sei destinata ad essere nessuno.
-…Ami gli animali. Sei o non
sei colei che ha fondato il SICA? Salviamo i cuccioli abbandonati…-
Almeno qualcosa rimaneva
invariabile.
Ma perché li ami Hermione? Solo perché
sai che loro non ti giudicheranno mai.
-…Odi i falsi
anche se ti consideri tu stessa una falsa…Quindi ti odi?- domandò
innocentemente Sophie.
-BASTA!- urlò Hermione.
-Voglio stare da sola. Puoi
tornare…dopo?- continuò sempre ad alta voce.
-Ho detto qualcosa di
sbagliato?-
Hermione suo malgrado si ritrovo a sorridere. Quella ragazza era ingenuamente
sincera.
-No niente. Voglio solo
rimanere da sola. Ti dispiace?-
-No, a dopo.- disse
salutandola e uscendo sorridente dalla casa.
Hermione rimase sola. Con
quella bacchetta che continuava a volerle dire una
sola verità: Lei non era nessuno senza
essa.
Quella bacchetta che aveva
sconvolto la sua vita. La bacchetta che l’aveva fatta diventare Hermione
Granger.
Ma Hermione, senza la magia chi sei
veramente?
Era solo una sconosciuta. Una sconosciuta con un volto e un nome ma senza un pezzo
fondamentale. Il pezzo che la distingueva da tutti.
Sempre la stessa stanza del
San Mungo. Sempre la dodici. Sempre la solita confusione. Sempre la solita
scena.
Harry Potter continuava a
leggere, ormai leggeva quel giornale da due maledettissimi giorni. L’aveva
addirittura imparato a memoria.
Il corpo di Hermione Granger
era sempre disteso in quel letto. Non voleva aprire gli occhi. Forse non
voleva, pensò il bambino sopravvissuto.
Stavano tutti
male per lei, ma quella strega continuava a rimanere lì immobile. Senza
muovere un ciglio. Immersa in un mondo diverso da quello. Almeno così aveva
continuato a dire il medimago.
Un mondo che avrebbe odiato.
Un mondo pieno delle sue paure. Un mondo che l’avrebbe fatta diventare pazza prima o poi.
-Harry, non hai sentito?
Hanno detto che si sveglierà-
-E se invece non lo farà?-
sbottò infuriato. Non aveva senso prendersela con Ginny, ma era nervoso e se ne
avesse avuto la possibilità avrebbe anche litigato con
la porta.
-E perché invece non
dovrebbe?- il tono di Ginny era uguale a quello dei
suo fidanzato. Cosa credeva? Che solo lui stesse male?
Che lei non stesse soffrendo per Hermione.
-Scusa Ginny. Non dovevo
alzare la voce e che…- si spettinò i capelli neri con
una mano – sono nervoso. Ecco.-
-Lo siamo tutti
Harry. Guarda Ron.-
Il ragazzo dai capelli rossi
continuava a fissare la figura di Hermione. Dire che stesse soffrendo era un
eufemismo.
Luna cercava sempre di farlo
distrarre ma con risultati inesistenti.
-Scusate? Dovrei controllare
la paziente.-
Una ragazza dai lunghi
capelli castano scuro e con due occhi azzurri entrò dalla porta. Nella mano
teneva dei foglietti e una penna. Era molto carina costatò Ron per un secondo.
Ma tornò immediatamente ad osservare Hermione.
-Ha avuto un peggioramento!
Non sappiamo cosa sia successo. Dovreste uscire tutti.- La medimaga rivolse uno
sguardo timido e deluso ai ragazzi.
La porta si aprì di nuovo.
-Diletta ti aspettano anche
nella stanza due. Anche lì un peggioramento.- la informò un’infermiera.
- Grazie Lucy, controllerò
dopo. Adesso uscite.- Disse rivolgendosi dopo ai ragazzi.
Ron guardò per l’ultima
volta Hermione per poi osservare Diletta.
Bel nome,
pensò Ron.
Prima di chiudere la porta.
Perché Ron? Perché è così difficile
dimenticarla?
Un sogno.
Quello doveva essere per
forza un sogno.
Era felice, strano ma vero.
Il principe delle serpi era felice.
E non felice perché aveva appena
insultato il trio dei miracoli. No, felice perché si sentiva se stesso.
Niente regole. Niente
doveri. Nessun Mangiamorte che pretendeva qualcosa da lui. No, niente di tutto
questo.
Finalmente era libero.
Anche se felice significava essere un inutile babbano. Non si era ancora
domandato cosa fosse successo. Il bello era che non gli importava.
-Ehy Draco. Ciao.- lo salutò Marykate
con un bacio.
- Ciao.-
l’ennesima ragazza che non conosceva.
- Oggi facciamo cinque mesi.
Stiamo da cinque mesi. Non è stupendo.-
-Si stupendo. Ah Marykate?.-
-Si?- chiese speranzosa la
ragazza.
-E’ finita.- le disse con un
ghigno sulle labbra.
In fondo era pur sempre
Draco Malfoy anche se alla anagrafe babbana usciva
come Draco Walker.
Lasciarsi trasportare dal corso della vita. Senza
qualcuno che ti guida come un burattino. E’ sempre stato il tuo sogno Draco,
sei felice vero?
Draco uscì dal locale.
Qualcuno si chiedeva dove fosse finito il Draco buono
e gentile. Draco Walker in quei giorni sembrava diverso. Più cattivo e più
viscido.
Ma nessuno ci badò più di tanto. Qualsiasi cosa facesse
Draco Walker rimaneva lo stesso perfetto.
Lo sai Draco Malfoy? Lo sai che tu non sei lui? Sei
solo un riflesso di lui. Tu rimarrai sempre Draco
Malfoy. La viscida serpe.
Stanza due del San Mungo.
Una ragazza dai corti
capelli neri dormiva in una sedia.
Blaise Zabini aveva
continuato a guardarla per tutta la notte. E adesso non si sentiva di
svegliarla.
Pansy aveva fatto tante
storie, non voleva addormentarsi in una squallida
sedia era abituata alla seta eppure dopo essersi agitata non se ne andò.
Rimase lì a vegliare con
Blaise e Narcissa.
Zabini la coprì con una
coperta e uscì dalla camera aveva bisogno di un bicchiere di succo di zucca.
Perché Blaise? Perché non riesci a distogliere gli occhi da lei?
Eppure lo sai. Amare non è conveniente.
Tu lo sai.
Lo hai imparato da tua madre..
Mai amare è da perdenti.
Aggiornato. Amata Domenica xD, prossimo
aggiornamento venerdi!!
Piaciuto il capitolo? Spero di si.
Scusate ma devo correre a ripassare psicologia. Domani ho
interrogazione. Un bacione a tutti.
Un grazie speciale a:
vale e fra(grazie, sei stata la prima a recensire*_*. Pensavo che a
nessuno piacesse questa idea. Invece mi sono sbagliata. Quindi credo proprio
che continuerò), kucciolaflea(Tesoroooo, *_* grazie, ti è
piaciuto questo capitolo?? Un bacio. Tvbttttttt), Mione1194(Così
mi fai arrossire, sono una tua fan, adoro le tue drabble. Anche se non le ho
mai recensite. Cmq le coppie saranno Herm/Draco, Ginny/Harry, Nuovo
personaggio/Ron, Blaise/Pansy e Nuovo personaggio/Sophie.
Anche se ci sarà un po’ di Ron/Herm) waka_laka_lilli(ho aggiornato prestissimo xD, piaciuto il chap?) ferao(Grazie sono davvero contenta che
trovi l’idea originale. Non sai quanto è soddisfacente sentirsi dire che non è
la solita storia banale. Un bacio e grazie ancora) debby12(Grazie tesoro, un bacio. Felice
che l’idea ti sia piaciuta e che ti ha fatto ridere Harry. Un bacio) juju210(Non vi
ho fatto aspettare molto. Quanto sono buona. Prossimo aggiornamento venerdì) Dogma( L’ho
continuata. Sono felice che ti piaccia.)
Un bacio Ile