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Autore: Raynella    13/12/2013    3 recensioni
"-buongiorno principessa!-disse ynhel con un insolita luce negli occhi-scommetto che ha di nuovo avuto quell' incubo....e non sospiri la prego, lo sanno tutti che i sogni delle famiglie regali sono spesso presagi; perché non me ne parla?-aveva uno sguardo quasi triste ma leawyn non rispose, era troppo presa dai suoi pensieri per badare alla cantilena che la dolce elfa le rivolgeva ogni mattina al suo risveglio, ma come poteva pensare che l' immagine di un elfo oscuro del nord e di uno silvano del sud che si tendono la mano per salvarsi dalla caduta di un burrone, nonostante i due popoli fossero rivali da oltre duemila anni, potesse essere veramente un momento del suo futuro mentre compiva non solo il suo destino ma anche quello del regno di serafin"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ballo a corte
 
 
Ansimava, ansimava ma non era sudata, non era persossa da una strana sensazione di paura, non si era svegliata per via del suo solito incubo ma per il rumore dei passi in corridoio: aguzzò l’udito.
«Principe Farkeld! La prego si calmi»
«Dov’è la mia spada? Dov’è?!»
I passi percorrevano il corridoio per poi scendere velocemente le scale e Leawyn corse alla finestra per capire cosa stesse accadendo: appena aperte le persiane fu investita dalla fredda aria primaverile che le sollevò la camicia da notte verde acqua e le provocò un brivido lungo la schiena; Si sporse per vedere meglio.
Un pugno contro un albero, un altro, un altro ancora; Farkeld tirava colpi all’albero senza motivo facendogli cadere le poche foglie verdi che aveva.
Lenhy stava inspiegabilmente a guardare senza intervenire tenendo lo sguardo basso, facendo cadere i suoi capelli castani legati in una treccia sulla spalla e nascondendo gli occhi.
Un ulteriore colpo poi Farkeld si girò improvvisamente, sembrava posseduto da qualche spirito: il corpo sudato per lo stress percosso da tremiti per il freddo e la tensione, i capelli bianchi umidi e gli occhi chiari come il ghiaccio; Leawyn osservava la scena attonita e per caso incontrò lo sguardo del principe, si nascose subito dietro il muro: non sapeva perché ma sentiva le guancie arrossire e provava un certo senso di compassione per l’elfo. Il  nord si rivolse alla cameriera, rilassando i muscoli e gli occhi tornarono dell’ambra di sempre
«Perdonami Lenhy, mi sono lasciato trasportare …»
«Sempre il solito incubo? Se si ripete così spesso deve essere un..»
«No! Non è un presagio, non può esserlo ..» la interruppe bruscamente, «Ora scusa, ma torno nei miei alloggi, avverti la principessa che tra poco ci sarà l’allenamento con la spada»
L’elfa annuì.
Intanto la sud non aveva smesso di ascoltare ed ora era seduta sul pavimento di marmo ghiacciato con lo sguardo perso nel vuoto del muro della stanza .
“anche lui … anche lui ha degli incubi …” come sempre i suoi pensieri furono interrotti dalla servitù che bussava alla porta per portarle la colazione.
«Avanti Lenhy … sono sveglia»
 


Dopo il pasto scesero in armeria per procurare all’elfa una spada ma la principessa rifiutò dicendo di possedere già l’oggetto in questione, lo disse con uno strano sorriso; Si vestì con un’armatura leggera ed un paio di guanti che indossava spesso; erano stati costruiti da un armaiolo della sua città e per la fortuna della giovane li stava indossando quando era stata portata a palazzo Rasket, senza non sarebbe stata la stessa.
«Siete pronta?.. ma … quella spada?»
Era pronta in posizione di attacco con l’arma bene in vista: una lama lunga e sottile leggermente curva dall’impugnatura dorata e riccioli rossi incisi sopra.
«E’ Narmachil .. una spada tramandata nella mia famiglia per molte generazioni » aveva spiegato
«E come è possibile che sia arrivata qua senza che nessuno se accorgesse?» aveva parlato una voce nuova, sconosciuta a Leawyn.
Una figura avanzò dalla porta dell’armeria, una elfa oscura dai lunghi capelli neri con riflessi viola legati in una morbida coda di cavallo, un seno prosperoso, labbra carnose e due occhi blu e profondi come la notte.
«Allora?» aveva ringhiato quella; la silvana si riprese, possibile che si perdesse sempre in stupidi pensieri? Scosse la testa lasciando la nord perplessa,  Leawyn non era poi tanto cambiata da quando era piccola.
«Lasciala stare Shigo»
«E’ una lama magica, forgiata dai month, ha la capacità di prendere la forma di un pugnale o di una spada secondo il volere del proprietario, e prima era un pugnale»
La nord sbuffò ed andò a sedersi su una panchina.
Il duello cominciò: principe e principessa erano uno spettacolo assieme, due combattenti professionisti l’uno contro l’altro in uno scontro che pareva quasi una danza agli occhi dei curiosi che si erano fermati a guardare l’allenamento.
Dopo un tempo incalcolabile Leawyn però scivolò sul terreno bagnato e cadde sbattendo contro l’albero che poco prima Farkeld aveva preso a pugni; cercò comunque di rilassarsi. Poteva sentire il vento che muoveva i capelli biondi, le gocce di sudore che scivolavano e cadevano lentamente dalle dolci ciocche, gli spettatori che la deridevano per un piccolo errore nonostante il buon combattimento … una lama puntata addosso, quella di Farkeld.
«Vi arrendete Principessa?»
Un sorriso scappò all’elfa,
«Ne ora ne mai!» e con un gesto fulmineo si aggrappo alla spada del rivale tirandolo a sé e inaspettatamente si tirò su e riuscì a rubare l’arma all’avversario … ora era lui ad avere entrambe le armi puntate al collo.
«Vi  arrendete principe?» aveva detto lei con tono beffardo per prendersi gioco di lui,
«Devo ammettere … di essere stato sconfitto …» chiuse il duello con un’amara risata ed il silenzio calò nel cortile.
 
 

«Leawyn! Aspettate!» erano passati un paio di giorni e Leawyn si stava dirigendo in biblioteca per studiare quando era stata improvvisamente chiamata dal principe nel corridoio, non si erano più visti da allora.
Modificò la sua espressione sorpresa in una irritata
«cosa volete?»
«Freddi come sempre … non più avuto occasione di congratularmi per la vittoria dell’allenamento, pochi mi battono»
La sud cercò di nascondere il suo imbarazzo mentre pensava a quanto fosse inquietate vedere un nord che le parlava con tale sorriso.
«volevo chiederle in oltre come avete fatto a toccare la mia arma senza tagliarvi, è praticamente impossibile …»
“ah ecco, era questo che voleva”, alzò gli occhi al cielo, sbuffò e bofonchiò qualcosa del tipo
«sono guanti dai polpastrelli rinforzati i metallo, sono forgiati solo a Famelyth»
«Leawyn … ma voi siete arrossita?» chiese confusamente il principe,
la giovane si sentì avvampare
«Ma cosa dite?! Non siate sciocco! … e non rivolgetevi più a me senza il mio titolo nobiliare … ehh ..arrivederci» e sgattaiolò via.
“che tipa strana” poté solo pensare …
Ovviamente Leawyn non si diresse più in biblioteca ma affondando nella sua mente “perché si è complimentato con me? Sono di popolo rivale, dovrebbe deridermi come fanno tutti quelli di qua …”. Si ritrovò davanti alla porta della propria camera, non le restò che entrare ed abbandonarsi sul letto … “com’è morbido” pensava mentre guardava il soffitto nero con riccioli in oro di decorazione.
Si tirò su e si stiracchiò, mentre sbadigliava notò una lettera sul comodino, l’aprì e lesse:
 
Carissima principessa Leawyn,
è invitata questa sera al ballo di corte in onore del compleanno del principe Farkeld.
Abbiamo messo un vestito nel suo armadio in tema con la festa “occidente”, speriamo sia di suo gradimento.
L’appuntamento è per le otto nella sala grande, non tardi.
Saluti sinceri
Lenhy
 
Nient’altro, una busta povera e un biglietto scritto a mano con inchiostro color smeraldo; si diresse all’armadio e no ci mise molto ad individuare l’abito da sera, “suo gradimento? Ma dai!”
 
 
Ore otto, era pronta davanti alla porta della sala grande appena socchiusa da cui poteva vedere Farkeld, si fece coraggio ed entrò …  cadde un profondo silenzio.
Si nascose gli occhi dietro la frangia per la vergogna, era davvero detestata in quel luogo, aveva paura di guardare negli occhi la gente, non riusciva a fissare nemmeno Lenhy nei suoi occhi rossi senza abbassare lo sguardo poco dopo; a casa sua invece era diverso, guardava tutti negli senza timori … piccoli particolari che le ricordavano quanto la opprimesse quel luogo.
Cacciò indietro le lacrime a forza e poi

«Ben arrivata principessa, l’abito è di vostro gradimento? Vogliamo aprire le danze?» “l’abito già, mi piace?” sollevo di poco il volto: davanti a lei c’era il principe con un abito insolito per la popolazione degli elfi ma stranamente elegante con i capelli tirati indietro che lasciavo liberi i suoi occhi ambrati; leawyn annuì come se davanti a lei ci fosse un angelo venuto per portarla via da un brutto incubo.
“Un angelo! l’ho pensato davvero?!” abbassò lo sguardo, stava arrossendo.
«allora com’è l’abito?» aveva chiesto il nord mentre ballavano «Veramente lo odio …» già il vestito di uno stile delle corti occidentali degli uomini era nero come la pece e le lasciava la schiena scoperta, davanti una profonda scollatura a V coperta da un pizzo nero, i capelli legati lascianti cadere numerosi boccoli biondi.
«peccato non l’avrei detto» aggiunse l’elfo con una piccola risata ed un sorriso sincero e dolce. Ballarono per tutto il valzer guardandosi negli occhi … ora qualche sguardo Leawyn lo reggeva perché … “lui è diverso, si preoccupa per me e mi tratta quasi come una di loro, con me … si, lui è gentile, gentile come Sath”
E i due piccoli smeraldi del sud rimasero impuntati su quelle due pietre d’ambra, sorridendo con naturalezza …
 

Angolo autrice: eccomi con il nuovo capitolo!! Vi ringrazio per aver recensito ed essere arrivati fino qua, inoltre spero di aver aggiunto un po’ di descrizione come mi era stato consiliato^^
Volevo solo dirvi che i month sono una razza inventata da me dall’aspetto dei nani e nanette del video gioco di Lineage II, un incrocio tra nani e folletti che unisce l’arte dell’armaiolo con la magia.
Inoltre i disegni
Aspetto altre recensioni^^
Raynella
  
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