Naruto e i suoi amici stavano chiacchierando animatamente durante la pausa pranzo, quando Sakura venne illuminata da una delle sue straordinarie idee.

-Naruto…. Perché non ci inviti a prendere un tè a casa tua?-

-Prego?- domandò il biondo, credendo di non aver capito bene la domanda.

-Si….. daiiiiiiiiiiiiiii……………….. – disse lei entusiasta.

-E perché vorresti venire a prendere il tè a  casa mia?- domandò sospettoso, intuendo un doppio fine dietro quell’insolita richiesta.

-Non essere maleducato- sbottò lei fintamente arrabbiata – da quando ti sei trasferito non ci hai ancora fatto vedere com’è casa tua-

-A dire il vero io ci sono già stato…- confesso Kiba, venendo un secondo dopo fulminato dalla ragazza.

-E perché non me l’hai detto?- gli ringhiò contro minacciosamente.

-Perché sono andato lì per giocare ad un videogioco…. Tu da quando ti interessi di videogiochi?- concluse divertito il moro non aspettandosi minimamente la reazione della ragazza, la quale, presa da un raptus di follia, si distese sul tavolo e lo afferrò con violenza per il colletto, iniziando a strattonarlo con forza.

-S…sa…..Saku….raaaaa…m…i…… sta…iiiiii…..fac….e….n…dooooo……. maaaaaaa…leeeeeee!!!- iniziò a lamentarsi il ragazzo in balia della furia della ragazza.

-Sei un idiotaaaaa……… dovevi dirmelo!!!!-

-Scu…saaaaaaaaaaaaaaaaa…………….ma coooommeeee faceeevvoooo a saapperreeeee cheee t’inteeeereeeesssaaavvaaaanoooo i viiiiddeeeooogggiiioooccchiiii- continuava a giustificarsi il ragazzo mentre era ancora in preda al delirio dell’altra.

-Bruuuuttttoooooooo idiotaaaa…… sai che cosa me ne frega dei videogiochi???? NIENTE….          -

-E allora che ci devi venire a fare a casa mia?- domandò tra lo scocciato e il curioso Naruto.

Sakura, rinsavita da quello scatto d’ira, mollò di botto Kiba e con un sorriso radioso come il sole si rivolse al biondo dicendogli…

-A prendere una tazza di te….-

Tutti rimasero a bocca aperta da tanta faccia tosta…. Era evidente come il giorno che la storia del te era solo un pretesto, ma nessuno riusciva a capire per cosa…. Fino a che, la dolce e tenera Hinata, si illuminò come un faro nella notte.

-Aaaaaaaaah….. vuoi andare perchmmmmmmmmh-

Sakura gli si era fiondata a chiuderle la bocca, dando il via ad un principio di soffocamento.

Facendo finta di niente si rivolse nuovamente verso Naruto che continuava a guardarla sconvolto.

-Ti pregoooooooooooo- lo supplicò nuovamente con una vocina spaventosamente innaturale.

Ormai esausto il biondo annuì con la testa e la ragazza urlò un –Evvaiiiiiiiiiiiiii- di soddisfazione indescrivibile, lasciando libera, finalmente, la povera Hinata, che si accasciò a terra stremata per l’apnea.

Vedendo l’amica così felice Naruto sorrise e disse

-Ok ok…siete invitati tutti.

*****************************SasuNaru**********************

Hinata, Sakura, Kiba e Shino erano seduti sui due divani del salotto di casa Uzumaki, mentre Naruto, in cucina stava preparando un vassoio con su 5 tazze fumanti di te e 5 fette di torta.

Mentre rientrava nel salotto non resistette a domandare…

-Ora che sei qui… e hai la tua tazza di te mi spieghi perché di tutta questa tua insistenza?-

Lei lo guardò stralunata per poi dire

-Insistenza? …..io non sono stata assolutamente insistente-

Tutti la guardarono increduli

-Che faccia di bronzo- borbottò Kiba.

-Come? Hai detto qualcosa?- disse lei minacciosa avendo capito perfettamente la sua allusione.

-No no … niente- si giustificò lui sudando freddo al solo immaginarsi una reazione anche solo lontanamente simile a quella di prima.

Lei si schiarì la gola e poi, come se parlasse del tempo, domandò:

-E Sasuke non è in casa?-

Un silenzio di tomba avvolse tutto il gruppo…. Fino a che, qualche secondo dopo, non scoppiarono

-Aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…. Ecco perché hai rotto tanto…- disse Kiba divertito

-Lo dovevo immaginare- sentenziò il biondo con fare esausto.

-Io l’avevo capito…..- disse Hinata

-Prevedibile- sbottò Shino.

 A causa di questa caciara generale, un disturbatissimo moro scese dal piano di sopra per vedere che cosa stava accadendo in salotto e qui s’immobilizzò nel trovarsi davanti tutte quelle persone esagitate…. Ormai certo che non fosse niente per cui preoccuparsi fece per ritornare da dove era venuto ma una voce melensa lo bloccò  sul posto.

-Sasuke-kun!!!!!!!!-

tutti si voltarono verso di lui, il quale maledì se stesso di essere sceso da quelle maledette scale.

Naruto osservò il suo volto e capì al volo che il suo più grande desiderio in quel momento era di andarsene, ma una gomitata ben assestata ad un fianco attirò la sua attenzione e quando voltò lo sguardo incontro quello di Sakura elequonte e minaccioso come non lo aveva mai visto in vita sua….. fu quindi costretto a formulare una richiesta ben precisa..

-Sasuke ti va di unirti a noi per un te e una fetta di torta?-

A Sasuke scappò da ridere nel notare il tono di voce laconico e la smorfia di disgusto che aveva sfoggiato l’altro nel dire quella frase…. E più per dispetto che per altro disse:

-Molto volentieri-

Il biondo sgranò gli occhi e spalancò la bocca per lo stupore…. Stava per bofonchiare qualche cosa, ma  dalla bocca gli uscì solo qualche suono che difficilmente lo si poteva definire una parola….

Vide Sasuke avvicinarsi al tavolo e sedersi a terra sul tappeto, vicino al tavolino, nell’angolo tra il divano e la poltrona.

Sakura sussultò e con prepotenza iniziò a spingere Kiba per toglierlo da lì… infatti il divano era a due posti.

-Sasuke-kun… non sederti a terra…. Ora Kiba si sposta e ti lascia il posto sul divano…- poi si voltò verso Kiba e sempre spingendolo gli ringhiò –avanti alzati… non essere scortese…-

Kiba, dal canto suo, non ne voleva sapere e si era arpionato al bracciolo

-Alzati tu…..- sbottò il ragazzo.

Sasuke sorrise e disse

-Non vi preoccupate…. Mi piace stare seduto a terra, inoltre le poltrone sono vuote e se volessi potrei tranquillamente sedermi li…-

A quelle parole la ragazza guardò velocemente le due poltrone, poste di fronte ai lati corti del tavolino centrale, vuote e con sguardo deluso annuì, sedando la sua aggressività, con grande sollievo di Kiba.

Naruto continuava a guardare malamente il fratello, il quale, percependo il suo sguardo, sfoggiò la sua solita aria falsa che aveva solitamente a scuola e gli indicò la poltrona al suo fianco. Il biondo sospirò esasperato ma poi si sedette, appena dopo aver servito te e torta.

Come gli animi si furono calmati i ragazzi iniziarono a tartassare di domande il moro per sapere come era la convivenza insieme all’irrequieto Naruto.

Sasuke era estremamente divertito da quella situazione, notando soprattutto il fratello come si irrigidisse ogni volta che gli veniva rivolta una domanda sulla loro “sfera privata”… poteva lasciare scorrere la cosa così senza far nulla? Certo che no!!!! Quindi ad ogni risposta Sasuke rimaneva sul vago, lanciando ogni tanto qualche insinuazione o allusione .

Quel gioco non durò concretamente molto, infatti Naruto, per paura che l’altro facesse menzione della storia del bacio, s’irritò immediatamente.

-Sasuke… la vuoi piantare con tutti questi doppi sensi?-

-Che doppi sensi?- gli domandò lui con quell’aria ingenua falsissima che solo lui era in grado si fare.

Ormai perse del tutto le staffe Naruto fece per saltargli alla gola, ma il campanello suonò, facendo nascere un sorriso trionfante sul volto dell’altro.

Incazzato come non mai andò ad aprire e vi rimase di sale nel vedere Gaara, in tutta la sua solita seraficità.

-Ciao Gaara…. Come mai qui? ….Dovevamo per caso vederci?- domandò preoccupato il biondo… temendo di essersi dimenticato un qualche appuntamento.

Gaara gli sorrise e tranquillamente gli rispose

-No.. non preoccuparti. Avevo delle commissioni da fare e visto che passavo di qui ho pensato di passare…. Ti disturbo?- chiese lui educatamente.

Naruto scosse la testa velocemente e  sorrise dolcemente.

-Assolutamente no, in casa ci sono gli altri che stanno chiacchierando…. Dai vieni….-

Naruto entusiasta lo prese per mano ed iniziò a trascinarlo in casa, senza aspettare una sua risposta.

Il rosso però s’irrigidì nel vedere che tra tutti, lì per terra c’era il nuovo “fratellino” del suo ragazzo…………… Sasuke Uchiha.

Non sapeva il perché ma quel ragazzo non gli piaceva, provava una antipatia quasi a pelle e non riusciva a capire il perché…..

Forse era geloso perché quel ragazzo, oggettivamente molto bello, aveva l'opportunità di stare 24 ore su 24 con il suo ragazzo….

Sapeva che non aveva senso preoccuparsi, visto soprattutto che, da quel che sapeva, il moro era etero, ma una vocina nella sua testa gli gridava di stare attento… e non riusciva ad azzittirla….

Naruto fece accomodare Gaara sulla poltrona vuota, proprio si fronte a Sasuke, che senza saltare troppo nell’occhio, iniziò a studiarlo attentamente.

Il moro potè chiaramente notare come il rosso fosse ben inserito nel gruppo di amici del fratello, infatti, dal momento in cui si era seduto, non avevano cessato un singolo secondo di tampinarlo di domande. Anche Shino, che non era di certo loquace, iniziò a proferire qualche parola.

Era da escludere che Gaara fosse un ragazzo socievole e di compagnia, ma era fuori discussione che sprigionasse un certo fascino, capace di attirare l’attenzione di tutti.

Non era sicuramente loquace, ma rispondeva quando gli venivano rivolte delle domande.

Naruto era sparito nuovamente verso la cucina, per poi fare ritorno in soggiorno con una tazza di cafè, tendendola a Gaara, il quale lo ringrazio. Poi si risedette sulla poltrona vuota accanto a lui.

-Perché a lui gli hai portato del cafè?- domandò curioso Sasuke, senza essere notato dagli altri, che continuavano tranquillamente a chiacchierare.

Naruto lo guardò come se avesse davanti la personificazione dell’idiozia…

-Perché Gaara detesta il tè e gli piace il cafè - rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-E perché non gli hai offerto una fetta di torta?-

-Perché non gli piacciono i dolci…- disse sempre più sicuro di sè

A quel tono di voce, il moro, non riuscì a trattenere un moto di irritazione.

Quello che inspiegabilmente lo infastidiva di più non era tanto il tono di voce di per sé… ma il fatto che Naruto non avesse nemmeno avuto il bisogno di chiederglielo…. Lui lo sapeva già…. Sapeva già cosa l’altro voleva e questo lo innervosiva, perché era un segno palese dell' intimità che avevano raggiunto . Solo chi conosce perfettamente una persona ha questa sicurezza e solo chi ha un legame profondo può raggiungere questa intimità…………e senza riuscire a spiegarselo questa cosa lo seccava notevolmente.

Più per istinto che per altro, nervoso all’inverosimile, sbottò:

-Anch’io voglio il cafè!!!-

Naruto si voltò a guardarlo di scatto, con un espressione incredula indescrivibile.

-Vattelo a fare…- sbottò il biondo.

-No…. Me lo vai a preparare tu- disse con un tono di voce che sembrava voler dire “non provare a contraddirmi”

-Ma stai scherzando?- domandò con un sorrisetto sarcastico stampato in faccia , convinto che l’altro stesse scherzando.

-Ti sembra che io stia scherzando?- domandò serissimo Sasuke.

Velocemente il biondo volse lo sguardo verso i suoi amici per vedere se qualcuno avesse seguito quello scambio di battute, ma nessuno aveva fatto caso a loro.

Nel frattempo Sasuke continuava a fissarlo come se volesse dire “Allora ti muovi?”

Naruto si alterò immediatamente per questo suo modo prepotente… detestava quando gli ordinavano di fare una cosa… figurarsi se quello che glielo ordinava era proprio Sasuke Uchiha.

-Scordatelo….Sei per caso un bambino? Non hai 10 anni... se vuoi del cafè te lo vai a preparare.- sentenziò deciso il biondo, incrociando le braccia al petto e facendosi cadere con la schiena sullo schienale della poltrona.

Sasuke non disse nella, ma continuava a guardarlo insistentemente.

-Ti assicuro che è inutile che mi fissi così… non mi schiodo da qui-

Inaspettatamente Sasuke sfoggiò uno dei suoi odiosi sorrisetti furbetti e gli disse

-Scommettiamo?-

Naruto s’irrigidì di botto….conosceva quel tono di voce e generalmente non prometteva nulla di buono.

Sasuke si rivolse verso ai ragazzi che stavano parlando e disse

-Ragazzi…  l’altra sera è successa proprio una cosa curiosa ed inaspettata…-

A quelle parole tutti si voltarono a guardarlo , compreso Gaara.

Naruto scattò a  sedere dritto come se avesse avuto una molla dietro alla schiena.

-Allora che è successo?- domandò curiosa Sakura, esaltatissima perché il suo idolo si era deciso ad imbastire una conversazione.

Nel frattempo Naruto non staccava gli occhi dal suo volto

“Non può avere il coraggio di dirglielo…. Non è così  stupido da farlo davanti a Gaara e rischiare di perdere la vita per colpa di una tazza di café… è assurdo…”

mentre ormai sudava freddo, entrando nel panico più totale, il fratello continuò nel suo discorso…

-L’altra sera sono andato nella camera di Naruto e lui mi ha…-

Non riuscì a finire la frase che il biondo saltò su in piedi dicendo

-Vado a preparare dell’altro cafè- e scomparve, veloce come la luce, in cucina.

Nessuno fece caso al suo rossore, ad eccezione di Sasuke, che rise interiormente e Gaara, che assunse un cipiglio pericoloso.

Come il suo ragazzo scomparve dalla visuale, si piegò in avanti, posò il volto sulle mani intrecciate, puntellando  i gomiti sulle sue ginocchia e minacciosamente pose gli occhi su l volto di Sasuke.

-Naruto ti ha..?- domandò fintamente incurante.

Sasuke colse immediatamente la minaccia nascosta dietro a quelle parole, cosa che lo infastidì all’istante…. Odiava essere minacciato in quel modo, ma aveva abbastanza razionalità per capire che probabilmente avrebbe reagito anche lui se qualcuno avesse fatto una sparata come la sua.

Sfoggiando la sua solita espressione conciliante disse

-Naruto mi ha detto che una delle sue più care amiche è innamorata di me….. ma non ha voluto dirmi il nome…. Voi mi sapreste dire chi può essere?-

a quelle parole il volto di Sakura andò a fuoco, incredula che quell’idiota gli avesse detto una cosa del genere, Kiba scoppiò a ridere, mentre Hinata e Shino iniziarono a parlottare sottovoce.

L’unico che non si scompose fu Gaara, il quale pareva non aver creduto a quella balla ….

Fortunatamente Naruto rientrò nel soggiorno con una tazza fumante che tranquillamente porse a Sasuke.

Il moro guardò il liquido nero, stava per chiedergli perchè non gli avesse portato lo zucchero, ma Naruto lo anticipò:

-Te l’ho già zuccherato…-

A quelle parole Sasuke voltò la testa di scatto verso il fratello che lo stava guardando tranquillamente con il volto appoggiato alla mano del braccio che teneva puntellato sul bracciolo.

Ci fu uno strano scambio di sguardi e il biondo notando lo smarrimento dell’altro disse con un tono di voce pacato 

-Ne ho messe due zollette e mezzo come al solito, non va bene? Di solito lo prendi così…-

Sasuke sgranò gli occhi sorpreso, rivolgendo nuovamente lo sguardo alla tazza fumante sorseggiandola.

-Si…va bene-

con quella risposta per il biondo la questione fu chiusa ed iniziò a parlare con Kiba.

Sasuke, invece, continuava a guardare quella tazza e uno strano sentimento che avrebbe potuto definire di felicità, gli riscaldò il cuore.

Per quanto quella potesse sembrare una sciocchezza era in realtà una prova che il fratello lo osservava e teneva conto delle sue più insignificanti abitudini, come la quantità di zucchero che  usava ogni giorno....la cosa, non riuscendo a capire il perché, gli faceva  piacere… per questo interiormente sorrise, bevendo con gusto la bevanda.

Nessuno tranne Gaara fece caso a quella scenetta……… e il sentore che i suoi peggiori sospetti avessero un fondo di verità divennero  ormai una certezza per il ragazzo dai capelli di fuoco.

Il resto del pomeriggio trascorse in maniera piuttosto tranquilla, fino a quando ormai divenuto tardi i ragazzi decisero che era il caso di congedarsi.

Sakura molto educatamente si offrì d’aiutare  a sparecchiare, aiuto che Naruto accettò molto volentieri.

Ma mentre la ragazza stava trafficando con le tazze una le scivolò di mano e cadde rompendosi in mille pezzi.

Lei, mortificata, iniziò a prostrarsi in scuse, mentre Naruto iniziò a raccogliere i frammenti.

-Sakura non ti preoccupare… non è successo niente….- disse lui per rincuorarla.

Pensando che tutti i pezzetti fossero ormai raccolti Naruto tirò un sospiro di sollievo, fino a che non ne vide uno volato praticamente dall’altra parte della stanza.

Mutò in pietra nel vedere Hinata alzarsi in piedi ed accingersi a fare il passo proprio su quel frammento, tra l’altro piuttosto grande, e nonostante avesse le pantofole lo avrebbe sentito sicuramente se ci avesse messo sopra il piede.

Istintivamente corse da lei, tribblò Sasuke ancora seduto a terra e di impeto spinse la ragazza in modo che ricadesse sul divano.

Sasuke lo guardò come se quell’idiota fosse impazzito tutto in un bottò. Ma finalmente, girando lo sguardo, vide qualcosa di luccicante a terra e velocemente lo prese, mettendolo sul tavolino.

Ma i guai non furono finiti, perché quell’idiota del fratello, nell’impeto di quei movimenti, non era riuscito a ritrovare l’equilibrio ed iniziò a precipitare come una pera verso il terreno.

Come al rallentatore tutti trattennero il fiato, notando che la traiettoria di caduta combaciava perfettamente con lo spigolo del tavolino.

Gaara dall’altra parte di questo cerco di alzarsi più velocemente possibile, ma tutto stava avvenendo troppo velocemente perché lui potesse fare realmente qualcosa.

Quindi tirò velocemente verso di se il tavolino, carcando di fare spazio per la caduta.

Quando Sakura vide la testa avvicinarsi allo spigolo serrò istintivamente gli occhi trattenendo un gridolino.

Sentì un grande boato, mischiato con il rumore di stoviglie rotte.

Terrorizzata riaprì lentamente gli occhi e rimase senza fiato nel vedere che Naruto era effettivamente caduto, ma  fortunatamente  non aveva raggiunto il tavolino, in quanto Sasuke si era velocemente sovrapposto a questo, facendogli da “cuscino”.

Infatti il biondo era precipitato con la testa sulla spalla del ragazzo e il suo corpo aveva attutito la caduta.

Naruto riaprì gli occhi sentendo un gemito di dolore.

Velocemente si mise in ginocchio ed inorridì nel vedere un espressione di puro dolore sul volto di Sasuke.

-S…sa…Sasuke….-

fece per toccargli un braccio, ma il moro gli mollò uno schiaffo sulla mano per allontanarlo.

Nel frattempo corse Sakura la quale le si accucciò a fianco.

-Sasuke-kun, stai bene?- domandò preoccupata.

Lui si limitò ad annuire con la testa, ma si vedeva che stava mentendo.

In quel momento Shino gli si avvicinò e disse

-Ha battuto la schiena contro lo spigolo del tavolino….quando Naruto è caduto con tutto il suo peso ce l’ha spinto contro.

Naruto entrò nel panico più totale e come una furia iniziò a strattonare la maglia dell’altro per vedere  il risultato di quella botta.

Sasuke fu colto totalmente alla sprovvista da tutta quella impetuosità e, ormai dimentico del dolore, iniziò a combattere contro il fratello.

-Smettila idiota… che diavolo credi di fare..- gli urlò il moro.

-Smettila di fare il bambino…. E fammi vedere che cazzo ti sei fatto- gli urlò contro il biondo continuando a strattonargli la maglia.

-Ma allora sei più idiota di quello che credevo…. Figurati se mi spoglio qui davanti a tutti-.

A quelle parole Sakura inziò ad immaginarsi la scena ed iniziò a sbavare, mentre Hinata arrossì come un pomodoro.

-Piantala di fare storie e fammi vedere che cosa ti sei fatto…. Brutto stupido!!!-

-Ti ho detto che stò bene e smettila di usare quel tono con me come se fosse colpa mia se mi sono fatto male…- gli urlò incazzatissimo

-Perché non è forse vero?-

a quelle parole Sasuke perse definitivamente la pazienza

-Brutto deficiente, ti rendi conto che ti saresti potuto ammazzare se quella testa di cazzo che ti ritrovi avesse sbattuto su quel cazzo di spigolo?-

-Lo so…… ma dovevi pensare a te stesso…. Stai certo che mi sarei  procurato meno danni di te- disse disperato

Sasuke era rimasto senza parole, nonostante le parole estremamente dure era palese  quanto si stesse preoccupando…. Quindi decise di smetterla di fare storie e per una volta gliela diede vinta…....si girò e sollevò la maglia, mostrandogli il punto che aveva battuto.

Tutti si allungarono per vedere…. Un enorme livido viola di stava formando sulla pelle nivea, gonfiandosi di secondo in secondo.

Stavano per pronunciare le loro rispettive prognosi e cure quando Sasuke si ricoprì, provocando lo sdegno del fratello.

-Forza rialzala…. Dobbiamo metterci su qualcosa… una pomata o del ghiaccio…-

Il moro neanche lo guardò, fece per alzarsi, ma con prepotenza il biondo lo inchiodò a terra.

-Insomma la vuoi piantare?- disse scocciato il moro, ritrovandosi nuovamente il biondo appiccicato alla sua maglia come se fosse una piovra.

Mentre i due ricominciavano a litigare, tra il divertimento e l’invidia degli altri ragazzi, solo Gaara era rimasto in disparte durante tutto lo sviluppo di quel siparietto, non staccando gli occhi di dosso, sia al suo ragazzo che a Sasuke; infatti quest’ultimo non lo convinceva, aveva l’aria scocciata, ma era certo che in realtà gli piacesse ricevere così tante attenzione dal biondo.

Ormai deciso a porre fine a quella scena ridicola si avvicinò ai due ragazzi e, con estrema facilità, cinse la vita di Naruto con un brazzio e lo sollevò.

Naruto si voltò sorpreso verso il rosso.

-Naruto ora basta… lo stai importunando- disse tranquillamente stringendolo a sè.

Tutti  guardarono ammirati Gaara, per la sua maturità e saggezza; tutti tranne Sasuke che non lo interpretò così quel gesto “gentile” indirizzato alla sua persona…. Era infatti certo che lo avesse fatto apposta perché stanco di vedere Naruto così appiccicato a lui, e questo suo sospetto venne confermato quando gli rivolse uno sguardo ricco di mille significati.

-Avanti Na-chan….. vieni a casa mia-

-Ma..- fece per protestare il biondo rivolgendo uno sguardo preoccupato a Sasuke.

-Vedrai… se la sbrigherà meglio senza di noi-

Il moro ridusse gli occhi a due fessure, cogliendo perfettamente il significato di quella frase :”Non voglio che stia troppo insieme”