Epilogo 3: il mio strano
matrimonio messicano.
La
notte prima del
matrimonio è solitamente piuttosto agitata e la mia non fa
eccezione.
Ieri c’è stato l’addio al celibato
organizzato da Erin e quella deficiente ha fatto uscire uno
spogliarellista
vestito da coniglio dei blink da una torta di panna.
Avrei voluto ucciderla da
quanto ero imbarazzata, come faccio ad avere una sorella
così scema a volte?
Misteri della genetica.
In ogni caso sono le tre
di mattina, la sveglia suona tra tre ore e io non mi sono ancora
addormentata
nonostante la tisana calmante e la valeriana che ho preso.
Ascolto i rumori della
casa: il respiro calmo e pesante di Mike che dorme, il respiro del cane
che
dorme sul tappeto e le leggere fusa che fa il mio gatto nella parte di
letto
che solitamente occupa Mark. Il mio futuro marito oggi dorme da Tom per
rispettare la tradizione che dice che porta male vedere
l’abito da sposa prima
del matrimonio.
Ho dovuto fare numeri da
circo per evitare che lui lo vedesse, di natura è curioso
come una scimmia e le
cose proibite lo rendono ancora più voglioso di scoprirle.
Ce l’ho fatta e solo
questo conta, almeno credo.
Adesso vorrei solo
addormentarmi, cerco di rilassarmi il più possibile e
finalmente sento che sto
scivolando in una grato oblio.
Nemmeno cinque minuti dopo
– o almeno a me sembra così – un corpo
si abbatte sul mio, per un riflesso
condizionato reagisco rifilando un calcio all’invasore che si
rivela essere mia
sorella.
“Madonna, che modo hai di
accogliere le persone!”
“Carino, quanto il tuo di
svegliarle!”
Lei si massaggia poco
elegantemente il sedere e poi mi trascina in cucina. Mia madre mi
dà una dose
generosa di caffè e pochi biscotti.
Fortuna che da domani
potrò ritornare a mangiare normalmente perché la dieta che mamma ci ha
imposto somiglia
pericolosamente a quella dei campi di concentramento.
Dopo la colazione mi
faccio una doccia e poi inizia la vestizione dell’eroina, mi
metto l’abito che
ho comprato con i lacci blu come ha ordinato mia madre.
“Adesso passiamo al resto”
Mi fa indossare degli
orecchini con dei diamantini che ho preso ieri, mi mette addosso la sua
collana
di perle ed Erin mi regala un anello con una pietra di luna.
“Adesso sei protetta dal
malocchio, ora spero che Skye si muova ad arrivare perché i
tuoi capelli hanno
bisogno di lei.”
Io guardo male la mia
gemella.
“Che significa?”
“Che variare dal solito
liscio a qualcosa di più mosso non ti farebbe
male.”
“Se lo dite voi.”
Poco dopo arriva Skye, ci
abbracciamo e poi lei mi squadra con occhio professionale.
“Sì, qualche onda non
starebbe male in questi capelli. Fortuna che l’hobby della
parrucchiera.”
Mi fa sedere e poi attorciglia una
delle mie ciocche intorno a un bigodino fino a che la mia testa non
è piena di
quei così e io mi sento mia nonna.
“Adesso è il mio turno!”
Esclama mia sorella, lei è
stata destinata al trucco.
“Niente di troppo eccessivo,
Erin. Mi raccomando.”
Lei annuisce e inizia a
stendere il fondotinta, non ho idea di dove ne abbia trovato uno
così chiaro e
che si adatti alla mia pelle da cadavere.
Poi si dedica agli occhi:
matita, un ombretto grigio e del mascara.
Mi guardo allo specchio,
il trucco ha una sua personalità, ma non è
eccessivo, come tocco finale ci mette
un rossetto rosso fuoco.
Dopo un po’ Skye mi toglie
i bigodini e pettina i boccoli in una coda alta da cui lascia uscire
solo delle
ciocche davanti.
Mi mette il velo con i
fiori e poi mi guarda con gli occhi lucidi.
“Stai benissimo! Non vedo
l’ora di sposarmi anche io, spero che Dave me lo chieda prima
o poi!”
“Magari te lo chiederà,
però è davvero stressante preparare un
matrimonio.”
Lei annuisce comprensiva e
vagamente incredula.
“Beh, è arrivato il
momento di andare in chiesa. Chi ti accompagnerà?”
“Mio nonno, che, anzi,
dovrebbe essere già qui.”
Ci guardiamo attorno
ansiose, poi sentiamo la porta d’ingresso aprirsi e mio nonno
fa la sua
comparsa con un sigaro in mano.
“Scusate, mi sono perso,
comunque sono qui.
Sei bellissima, tesoro!
Mi ricordi tanto tua nonna
il giorno in cui l’ho sposata.”
Mi porge il braccio, ma un
improvviso “ehm ehm” di mia madre ci fa voltare
verso di lei.
“Adesso noi finiamo di
prepararci, poi andiamo in chiesa e quando siamo lì vi
chiamo, solo allora
potrete partire.”
“Va bene, Irina.”
Risponde mite mio nonno,
mia madre annuisce e se ne va.
“Sei bellissima, ti senti
davvero pronta a questo passo?”
“È quello che desidero,
forse è quello che ho sperato inconsciamente fin dalla prima
volta che l’ho
visto.”
“È un bravo ragazzo, si è
preso cura di te e di Miguel.”
Mio nonno chiama così mio
figlio e a me va bene così.
Tra noi si crea un
silenzio e io penso a tante cose: al nostro primo incontro.
{Apro la porta e vorrei
non averlo mai fatto, visto che ho una visione in primo piano
del culo
del suo ragazzo prima di scollegare del tutto il cervello e mettermi a
urlare
come una pazza.
"MA VOI SIETE DELLE
BESTIE! STATE SCOPANDO SUL MIO LETTO! IO VI UCCIDO!!”
Sto per mettere in atto
le mie minacce quando due braccia mi afferrano e, da
come si capovolge il mondo, temo che mi carichino sulla schiena del
loro
proprietario.}
A quando ci siamo messi insieme.
{Quello
che
faccio dopo non è premeditato, è puro istinto,
visto che mi lancio ad
abbracciarlo praticamente sull’orlo di una crisi di pianto.
“NO!
NON DIRLO!
Io…
tu mi interessi! Santo cielo, non so come
fartelo capire o spiegare.
È
vero che all’inizio ti detestavo, odiavo
trovarti sempre tra i piedi quando volevo stare da sola, ma poi ho
iniziato ad
apprezzarlo. Ho capito che avevo bisogno di qualcuno che mi stesse
attorno,
perché da sola stavo affogando e non lo sapevo nemmeno.
Siamo
diventati amici e poi è successo
qualcos’altro: mi sei diventato indispensabile.
Capisci?
Indispensabile.
Forse
non è stato nemmeno casuale che
diventassimo amici, forse avevo solo paura che diventasse da subito
qualcosa di
più, volevo controllare tutto, ma certe cose non si
controllano e basta.
La
verità è che mi sei indispensabile da tanto
mi piaci poco ed è per questo che agisco in modo strano, con
Tom sono più
socievole perché non mi interessa se non come amico.
Tu
sei diverso.
Adoro
i tuoi occhi, adoro il modo in cui
riusciamo a fare gli scemi insieme, adoro il tuo sorriso e –
cosa più
importante – adoro sentirti ridere.
La
tua risata mi fa svoltare la giornata e mi
mette sempre di buon umore.
Non
so come ci riesci, è il tuo miracolo
personale.
Forse
ho fatto questo lungo discorso senza senso
per farti capire che mi interessi e..”
Mi
fermo un attimo, senza fiato.
“E
che sono irrimediabilmente persa per te, ti
amo.”
Il
silenzio che si crea dopo la mia
dichiarazione si taglia con il coltello, lui non emette nemmeno un
suono e
percepisco che sta persino trattenendo il fiato.
Forse
sarebbe stato meglio se fossi stata zitta,
forse è troppo presto o i ragazzi non vogliono sentirsi dire
queste parole.
Lui
si volta e mi guarda negli occhi con uno
sguardo indecifrabile, a metà tra il sospettoso e
l’incredulo.
“Ripetilo.”
“Ti
amo.”
Mi
bacia e poi mi guarda di nuovo.
“Dillo
di nuovo.”
“Ti
amo.”
Mi
bacia di nuovo e ripete il giochetto per un
po’ di volte, fino a che la lastra di ghiaccio che si era
formata nella mia
pancia non si scioglie.
Sento
la felicità che sale a ondate – a ogni
bacio, a ogni suo sorriso, ogni volta che vedo la sorpresa lasciare
spazio alla
felicità nei suoi occhi – e sorrido contro le sue
labbra.
“Ti amo anche io e
scusa se sono stato così
cretino da pensare che ti interessasse Tom.}
Alle
follie.
{Io lo guardo perplessa, ma
eseguo. Le mie
gambe sono strette attorno a suo bacino, le mani sono ancorate dietro
al collo
e lui mi tiene strettissima.
Mi chiedo cosa diavolo
abbia in mente.
Senza preavviso inizia a
correre e poi spicca il volo, lanciandoci nel cielo
notturno, verso la grande luna bianca.
Urlo come una matta
quando iniziamo a cadere, tutto quello che mi aspetto è di
sentire i nostri corpi schiantarsi a terra, tra le urla dei presenti e
il
rumore delle nostre ossa che si rompono.
Invece sento un gran
tonfo e mi ritrovo circondata da un’oscurità
azzurra:
siamo in piscina.
Abbiamo saltato dal
tetto per tuffarci in piscina!}
Alla distanza.
{Io sono a un passo dallo
scoppiare a piangere.
“Anche tu mi
manchi. San Diego, Tijuana, ovunque fa schifo senza di te. Vorrei
essere lì per consolarti e prendere a calci tua
zia.”}
Alla mia fuga.
{
Io non dico nulla, lei
prosegue verso l’aeroporto, mi lascia
sulla porta delle partenze internazionali, scarichiamo le valigie e poi
se ne va. È troppo arrabbiata per salutarmi decentemente.
Faccio il check-in e
tutte
le operazione necessarie come un automa, solo quando l’aereo
inizia a prendere
quota mi rendo conto di quello che ho fatto. Mark a quest’ora
sarà arrivato a
casa e avrà letto il biglietto.
Non ci
crederà, vagherà
per tutte le stanza e poi chiamerà Erin che gli
confermerà tutto.
Dio, che bastarda che
sono!
Lo faccio per il suo
bene,
questo è il mantra che mi ripeto mentre l’aereo mi
porta dall’assolata
California alla piovosa Londra.}
A
Mickey.
{ “Fa attenzione,
è tanto
piccolo. A volte ho paura di fargli del male.”
Lui annuisce e lo prende
in braccio con attenzione, Michael lo scruta un attimo e poi gli
sorride e si
attacca a una delle dite di Mark emettendo strani versetti.
“Mi ha
riconosciuto! Ciao
Mikey, sono il tuo papà! Ciao!!”
Lui gorgoglia tutto
felice.}
“Ruby,
andiamo!”
Seguo mio nonno, lasciando
indietro i ricordi.
La
lunga marcia nuziale
annuncia il mio arrivo, io percorro la
navata al braccio di mio nonno,
Arrivata all’altare, Mark
mi sorride e poi ci voltiamo verso il prete.
Lui ci sorride e inizia a
celebrare il matrimonio, io lo ascolto poco a causa
dell’emozione, mi rianimo
solo alle promesse nuziali.
“Vuoi tu, Mark Allan
Hoppus, prendere la qui presente Ruby Maria Ferreira come tua legittima
sposa e
amarla e rispettarla nella gioia e nel dolore fino a che morte non vi
separi?”
“Lo voglio.”
“Vuoi tu, Ruby Maria
Ferreira, prendere il qui presente Mark Allan Hoppus come tuo legittimo
sposo e
amarlo e rispettarlo nella gioia e nel dolore fino a che morte non vi
separi?”
“Sì, lo voglio.”
“Potete scambiarvi le
fedi.”
Le dita di Mark tremano mentre
infila l’anello sul mio indice e le mie non tremano di meno
mentre metto
l’anello a lui.
“Vi dichiaro marito e
moglie. Può baciare la sposa.”
Mark sorride e ci baciamo
impetuosamente, poi usciamo mano nella mano seguiti dagli altri,
veniamo
bersagliati dal solito lancio del riso, poi Tom artiglia il mio braccio.
“Adesso andiamo a
mangiare, vero? E sarà un buon ristorante!”
“Tom, hai passato da un
pezzo il periodo della crescita, come fai ad avere così
fame?”
Lui alza le spalle, come
se l’argomento non lo preoccupasse particolarmente.
“Non lo so, ma ho fame e
ne ha anche Anne. Anne ha sempre fame.”
“Ci credo!”
Esclama mio marito.
“Si porta in pancia tuo
figlio e ci metto la mano sul fuoco se non ha sempre fame come
te!”
Tom ride, Anne si porta
accanto a lui: la sua pancia è bella grossa dato che
partorirà tra meno di un
mese.
“Congratulazioni, ragazzi!
Siete bellissimi!”
Si asciuga qualche lacrima
residua.
“Quando si mangia?
Ho una fame assurda!”
Tom ci lancia un’occhiata
significativa e scoppiamo tutti a ridere.
“Beh, che c’è?”
“Niente, Anne, niente!
Adesso si va a mangiare.”
Io e Mark saliamo in
macchina continuando a ridere, indubbiamente Anne si porta in grembo il
figlio
di Tom, da grande avrà seri problemi a pronunciare le parole
correttamente.
“Sei felice, Ruby?”
“Sì, e un po’ affamata.
Non sono riuscita a mandare giù granché
stamattina a colazione.”
“Ah, nemmeno io. Avevo
paura di fare qualche figuraccia davanti al prete.”
“E domani saremo in
Giamaica! Chissà se Tom tratterà bene mio
figlio?”
Lui sbadiglia.
“Non ti preoccupare, l’ho
minacciato abbastanza.”
“Bene!”
Io mi accoccolo contro il
suo petto e mi tolgo le scarpe, Mark mi guarda curioso.
“Fanno male, ho i piedi
che minacciano una cancrena per staccarsi dal resto del corpo ed essere
liberi.”
Arriviamo al ristorante e
veniamo sommersi da un’orda di parenti che si congratula con
noi, tre quarti
non li abbiamo mai nemmeno visti, ma ci trattano con estrema
familiarità.
Finalmente entriamo nel
locale e ci possiamo sedere, al nostro tavolo ci sono: nostro figlio,
Tom e
Anne, Travis e Melissa, Erin e Matt,Hayley e Jack, i genitori di Mark,
mia
madre, i miei nonni e zio Ramon con la sua compagna.
“Quando si mangia?”
Chiedono in coro Anne e
Tom, mia madre li rassicura dicendo che presto arriveranno gli anti
pasti e, in
effetti,poco dopo ci vengono serviti salumi, bruschette, gamberetti,
voul au
vent al formaggio e ai
funghi, pizzette.
I due ci si buttano sopra
come due reduci dal Sahara, mia madre li osserva con aria di
disapprovazione.
“Tom ha sempre fame, Anne
è incinta.”
Cerco di spiegare io, lei
sospira.
Il resto del pranzo si
svolge normalmente o almeno secondo lo standard dei blink: mangiano
molto,
chiacchierano molto, fanne molte battute sconce che fanno sbellicare
dalle
risate zio Ramon.
“Ragazzi, dovete dirmi
come si chiamano i vostri cd, ve li compro tutti!”
Tom glieli elenca senza
scomporsi.
“Ma come fa una persona
come a essere il fratello di ehm, una persona così volitiva
come la madre di
Ruby?”
“Ah, ti chiedi come mai
non sono un novello Hitler come mia sorella?”
“RAMON!”
“Beh, è la verità Irina,
sei rigida come una sequoia! Comunque non lo so, credo di somigliare a
mio
nonno e lei somiglia alla nonna.”
“Capisco.”
Mia madre scuote la
testa e borbotta
qualcosa di
incomprensibile, poi riprende a mangiare il suo riso al radicchi con
aria di
sussiego.
Finiti anche i secondi
arriva il momento che temo di più, ossia i discorsi degli
invitati, cosa
diavolo diranno quei matti?
La prima ad alzarsi è mia
madre.
“Devo dire che all’inizio
non credevo minimamente in questi due ragazzi. Pensavo che Mark fosse
un
teppista che volesse rovinare
mia
figlia, fortunatamente mi hanno fatto ricredere.
Auguro loro tanta felicità
e di divorziare il più in là possibile.”
“MAMMA!”
“Che c’è? Il divorzio non
è una cosa poi così rara!”
Io scuoto la testa, poi
vedo con orrore che il prossimo che prenderà in mano il
microfono sarà Tom,
altro imbarazzo in arrivo!
“Io questi due li conosco
fin dal liceo. Prima Mark e vi garantisco che prima di conoscere Ruby
era una
vera lagna, voleva una ragazza seria e non la trovava mai.
Ci siamo stupiti tutti
quando ho scelto Ruby perché era la strega della scuola. Una
di quelle vestite
di nero, che non parlano e trucidano tutti con lo sguardo.
Ruby era così e pensavano
che fosse impazzito quando ha iniziato a interessarsi a lei.
Beh, probabilmente non lo
era affatto, aveva solo visto più in là di noi,
intravvedendo la splendida
ragazza che siede al mio tavolo.
Pensavo che non avrebbero
resistito, ma invece mi sbagliavo, Mark ha finalmente trovato la sua
metà e
anche Ruby.
Non è commuovente?
Tanti auguri, ragazzi!”
“È commuovente la fiducia
che davate alla nostra storia!”
Esclamo io piccata.
Adesso si alza mia
sorella.
“Non dirò molto, sono
molto felice che mia sorella abbia trovato qualcuno da amare. Per tanti
anni ho
temuto che fosse troppo piena di rabbia e cinismo per aprirsi a
qualcuno.
Il miracolo invece è
successo tanto tempo fa e io ho subito capito che sarebbe durata, non
ho mai
avuto un solo dubbio su di loro.
Gli auguro di vivere
insieme una vita lunga e felice.”
Io applaudo commossa,
l’ultima ad alzarsi è mia nonna.
“Mia nipote ha già detto
tutto. Sono felice che lei si sia aperta all’amore e che
l’abbia fatto con un
bravo ragazzo come Mark.
Vi auguro tutta la
felicità del mondo!”
Io le sorrido grata,
finalmente qualcuno che non dà come miracolo il fatto che io
mi sposi con Mark!
“Adesso, cara, c’è il
taglio della torta!”
Mi ricorda mia madre, il
che significa tagliare una stupida torta e farsi fotografare con una
miriade di
persone che tu nemmeno conosci.
Io e Mark ci alziamo, ci
piazziamo ai lati della grande torta nuziale e insieme tagliamo la
prima fetta
tra i flash delle macchine fotografiche, poi parenti e amici vengono da
noi per
una foto.
Una mezz’ora dopo Mark si
sta divorando una razione doppia di torta e io mangio con gusto la mia,
il
vestito tira già impietosamente sulla pancia, non voglio che
esploda davanti a
tutti.
Quando finalmente è finita
Mark si stiracchia sulla sedia e allunga le gambe, imprigionando le mie.
“Non vedo l’ora di andare
a casa!”
“Ma come?”
Esclama scandalizzata mia
sorella.
“Non volete sentire il
gruppo che ho noleggiato?”
Mark scuote la testa.
“No, domani abbiamo
l’aereo presto per la Giamaica e un figlio che non vedremo
per quindici giorni,
voglio salutarlo stanotte.”
Mia sorella mette il
broncio, ma poi si rassegna e ci abbraccia.
“Buona luna di miele e non
tornare con un altro
figlio!”
Mi sussurra in un
orecchio.
“Per quello devi aspettare
almeno un altro anno, ora è presto.”
Io e Mark – dopo aver
recuperato Mickey da Matt – ce ne andiamo finalmente dal
ristorante e ci
dirigiamo casa nostra. Mark ha messo i blink, Mike li ascolta
– o così ci piace
pensare – dal suo seggiolino e una leggera brezza entra dai
finestrini
abbassati.
Sto benissimo ed erano
secoli che non mi sentivo così, è come se Mark e
io avessimo passato l’ultimo
esame come coppia, anche se so benissimo che non è
così.
Arrivati a casa, Mark
parcheggia la macchina in garage e io prendo in braccio mio figlio,
è così
bello.
In camera nostra, dopo
aver messo il piccoletto sul letto, ci mettiamo comodi e ci sdraiamo
accanto a
Mike.
“È così bello.”
“Hai ragione, abbiamo
fatto un buon lavoro.”
“E continueremo a farlo.”
Mormora prima di
addormentarsi abbracciando nostro figlio, io li guardo per un
po’, commossa,
poi le mie palpebre iniziano a farsi pesanti.
Mi lascio cadere e
abbraccio Mickey e Mark, cadendo tranquilla nelle braccia di Morfeo.
I prossimi anni non
saranno facili, ci saranno di sicuro dei problemi, guai e momenti no,
ma noi li
sapremo superare insieme, come abbiamo sempre fatto.
Ho sempre avuto paura del
futuro perché non sapevo a chi appoggiarmi quando le cose
sarebbero andate
male, ora lo so e la mia paura è svanita.
Grazie per esserti preso
cura di me, Mark e ti prego di continuare a farlo.
Con questo pensiero in
testa so che ora posso affrontare tutto.
Buona vita, Ruby!
Angolo di Layla
E siamo arrivati alla fine ç.ç . Spero di non avervi deluse, comunque su questa fiction sono in arrivo 3 one shit missing moment.
Alla prossima.
Ringrazio DeliciousApplePie per la recensione.
Ringrazio chi l'ha messa nelle preferite, ossia:
BornToDie_
Carousel
DeliciousApplePie
Destroyer Cactus
_FeelingThis_xx
_Giuls
Ringrazio chi l'ha messa tra le seguite, ossia:
Alyseah
Destroyer Cactus
itsmarti_
itwasworthallthewhile
LostinStereo3
MissPunkRockerGirl
Niyra V
Victoria Blood