Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: thedragontosaphira    13/12/2013    17 recensioni
Una mini long natalizia
Ispirata dal film Nine month, e rivisitata per l'occasione
Draco ed Hermione sono una coppia ben affiatata
Ma qualcosa arriva inaspettata a sconvolgere la loro routine
Dal prologo:
....
Il mio cuore perse un battito, non ero brava a mentire e, mordendomi il labbro mentre scomparivo veloce nel bagno, cercai di recuperare.
- Si, si .. Tutto bene, nessun problema, sono solo un po' stanca. -
Lo sentii rispondere
- Potevi dirmelo, avrei rimandato la cena. -
Dentro di me un tumulto, poi continuò con tono preoccupato
- In effetti ho notato che da qualche giorno hai delle occhiaie profonde e sei un po' pallida, magari sarebbe utile ti facessi vedere. -
Per poco non m strozzai con la mia stessa saliva.
" Si era accorto? E da quando era così attento, che sospettasse qualcosa? "
Mentre rieccomi sintonizzata sul canale della " Granger picture ", sentii delle voci provenire da basso, sicuramente gli ospiti erano arrivati.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap 6 Settembre-Ottobre

















                                                                      Settembre - Ottobre
                                                        cap 6





















E la mia nuova vita iniziò in punta di piedi.

Un passo alla volta, la vivevo alla giornata.

In compenso cominciai a fare tutte quelle cose che non mi sarei mai sognato di poter fare.

A cominciare dallo shopping babbano.

Mi ritrovai immerso in una nuova realtà, fatta di culle e passeggini, biberon e tutine.

Comprai diversi libri che parlavano dei bambini, della loro crescita evolutiva, del parto e di come confrontarsi con i problemi che sarebbero sorti.

Per ora avevo a che fare con una sorta di rubinetto rotto, ogni tanto la trovavo in lacrime davanti allo specchio, che di profilo a maglietta alzata
guardava il ventre che cresceva, domandandosi se sarebbe mai tornata come prima, se l'avrei guardata come facevo prima.
Cercavo di starle vicino, di rassicurarla, ma non sapevo come gestire questa Hermione irrazionale, di solito lei era fin troppo controllata. Non ero abituato ad avere a che fare con le lacrime femminili e con gli ormoni impazziti di una donna incinta.

In più accadeva che di notte mi ritrovassi spesso per le strade buie alla ricerca di qualcosa che lei desiderava ardentemente, quasi fosse questione di vita o di morte.

Ma al mio rientro, o lei si era addormentata, o il cibo la bevanda o quello per cui mi ero dannato l'anima per trovare non le andava più. Perché nell'attesa aveva mangiato altro.

Mi sentivo un idiota e presto mi ritrovai a chiedere a Potter se anche lui fosse messo così.

Ridacchiando mi rispose

- Non so te, ma Ginny sembra tramutarsi in un drago sotto possessione quando succede. -

Risi, mi resi conto che era un rito di passaggio per noi maschietti, una sorta di punizione per aver sparso il nostro seme. Così mi consolai, in fondo non ero il primo, né l'ultimo uomo a dovere confrontarsi con una donna posseduta dagli ormoni.

La casa aveva preso vita, sapeva di bambino anche se non era ancora nato.

Si respirava un profumo diverso, talco e serenità

La sua cameretta la preparammo come due babbani qualsiasi.

Lei aveva il viso sporco di pittura, ma felice girò su se stessa a braccia aperte, e disse

- Guarda che meraviglia, non sei soddisfatto? -

Certo che lo ero, ma se avessimo usato la magia, oltre ad averlo fatto in metà tempo, non avrei avuto questo tremendo mal di schiena

Ma vedere i suoi occhi brillare furono la mia panacea.

La casa tornò ai vecchi tempi, ogni tanto qualcuno veniva a farci visita. Gioia e risate allora riempivano le stanze. Io ero sereno e vivo come mai, grato, ringraziai Merlino e ogni divinità di avermi fatto ritrovare il senno e ritornare da lei.

Solo Pansy sembrava non essere convinta della scelta fatta da Hermione e prendendomi da parte mi minacciò duramente.

- Prova a sgarrare, prova a farla piangerei e ti pentirai di essere nato.-

Una frase così me la sarei aspettata da un Harry, non certo da lei. Annuii in silenzio, non avevo alcuna intenzione di fare del male ad Hermione, gliene avevo già fatto anche troppo.

E poi giunse il giorno che senza vergogna piansi.

Eravamo a letto, che ormai ci serviva solo per dormire, altro che ormoni impazziti e libidine a livelli stratosferici. Su questo dissentivo con chi scriveva quei libri, di cui avevo il comodino pieno.

Lei mi afferrò la mano e la pose sulla sua pancia. Perplesso in un primo tempo non capii, poi lo sentii, sembrò un piccolo colpo. Emozionato e con la voce rotta chiesi

- Che cosa provi ogni volta? -

- Non so spiegarti, ma è emozionante. -

La baciai con tale passione, che le barriere tra noi crollarono improvvisamente. Quello che seguì fu la dimostrazione che mi aveva perdonato e dato un altra chance.

Fu un occasione per dimostrarle quanto l'amavo. E ci riuscii e lo feci, fui lento ed appassionato, attento e generoso. Trascurai me stesso a suo favore, e la cosa incredibile fu che non mi pesò affatto.

Le mie labbra avide la percorrevano, ogni centimetro della sua pelle non venne trascurato da esse che impertinenti esploravano ogni anfratto.

Le mie dita sembravano comporre una melodia, ogni nota un sospiro, ogni punteggiatura un ansimo.

La sentivo gemere, arcuarsi verso di me ad ogni mio tocco, il desiderio era ormai quasi doloroso per entrambi.

Lentamente strofinammo i bacini in una danza sensuale, che ci catapultò in mondo fatto si sensi, ed infine fu un esplosione.

Entrambi appagati ritornammo sulla terra planando lentamente dal culmine scintillante del nostro piacere.


Ed infine restammo abbracciati, in silenzio, come sempre dopo aver fatto sesso.

Ma quella volta avevamo fatto l'amore ed entrambi ne eravamo consapevoli.

Ero cambiato e Blaise fu il primo a farmelo notare, ghignando mi disse

- Oh, allora niente poker? Hanno messo le pantofole al nostro Draco? Sei sicuro che questo è il tuo posto? Che sia la scelta giusta? -

Annuii deciso e risposi

- Si lo sono! -

- La sposerai? - Chiese curioso e sfottente.

- Se lei mi vorrà, per ora non voglio affrettare, siamo ancora in fase di prova. - Lui mi prendeva in giro provocatoriamente, ma io risposi molto seriamente.

- Ma se avete convissuto per anni! - Non pareva convinto o forse voleva conferme.

- Si, ma ora è diverso, presto saremo una famiglia. - Spiegai, sperando che mi capisse. Ci tenevo alla sua approvazione. Era da sempre il mio migliore amico.

- Non ti ci vedo. - Rispose infatti.

- Beh, allora comprati un paio di occhiali. - Mi irritai.

- Ti do tempo un paio di mesi, e poi vorrai tornare indietro ai tempi andati, quelli dove non c'erano regole, perché, credimi, fra qualche mese sentirai spesso “ non fumare, non bere, non parlare, non fare rumore ”. - Mi sfotteva senza riguardo e probabilmente aveva ragione. Ma non importava un fico secco, il gioco valeva la candela e, se dovevo camminare in punta di piedi e diventare un guru del buon vivere, l'avrei fatto.

Lui non poteva capire come mi ero sentito quando avevo creduto di averla persa.


Vedere lo sforzo di Draco nel provare ad essere diverso, mi fece comprendere che spesso le paure aiutano tanto quanto terrorizzano, anzi più una paura è forte, più superandola miglioriamo noi stessi.

Ma lui non era l'unico che aveva paura, più si avvicinava la data del parto, più mi rendevo conto che non avevo idea cosa mi aspettasse.

Si, avevamo letto molto insieme, ma la teoria non era mai come la pratica. Avevo paura e tanta, però cercavo di non farglielo capire. Per lui era già tutto così nuovo e difficile, non volevo scaricargli sulle spalle anche i miei problemi.

Ringraziai Ginny per averlo mandato quel giorno alla clinica, ammisi che in fondo avevo sperato che lui venisse da me, ma che la situazione ora mi pareva fragile, un lento divenire, anche se io ci speravo con tutte le mie forze. Lei abbracciandomi disse

- Datevi una possibilità, hai sempre tempo per schiantarlo in fondo. -

Ma la verità era che Draco mi sorprendeva ogni giorno di più, era praticamente perfetto, così attento, disponibile, amorevole. Non ci potevo credere, non sembrava neanche lui.

Spesso lo vedevo che confabulava con Harry, sperai che il mio amico sciogliesse quei dubbi che forse l'attanagliavano.

In fondo anche se ogni gravidanza era a se, lui ci era già passato, mentre per Malfoy era un mondo nuovo. Dentro di me albergava la paura di vederlo fuggire a gambe levate da un momento all'altro. Temevo che tutto questo fosse troppo per lui. E poi mi rendevo conto che ultimamente non ero me stessa, i miei nervi vibravano, piangevo per un non nulla. Temevo di esasperarlo al punto da lasciarmi.

Eppure per la prima volta ci volevo credere, lo desideravo con tutta me stessa.

E quando una sera nel ristorante più lussuoso di Londra fece scivolare un scatoletta vicino al mio piatto, credetti che il mio cuore si sarebbe fermato.

Lui che non credeva nelle unioni, quelle da per sempre, mi stava proponendo di sposarlo.

Ero confusa, e forse lui pensò  che mi stavo ritraendo, perché mi disse agitato

- Cosa c'è non ti piace? Hai cambiato idea? Corro troppo? -

- Frena, è solo che non credevo che.. Insomma, hai sempre parlato del matrimonio come se fosse una brutta malattia. -

- Spesso per cambiare strada, bisogna fare un esame di coscienza, rivedere la propria vita, e poi vedo solo te come moglie e madre dei miei figli. Quindi mi pare ovvio, arrivati a questo punto che... - Disse con un cenno di ovvietà che mi urtò alquanto.

Quell'ultima frase la trovai infelice, ma volli comunque dargli il beneficio del dubbio. Non diedi a vedere il mio turbamento. Non volevo che mi sposasse solo per il bambino, desideravo che lui volesse me a prescindere dal resto. Inghiottii i miei dubbi, perché compresi che

in fondo ci stava provando, a volte malamente, ma ci stava provando. Quello era meglio che niente. Anzi da parte di uno come lui era tutto.

Mi faceva sentire speciale, importante, il centro della sua vita, e per ora andava bene così. Ed io lo amavo troppo, per resistere alla tentazione di sposarlo.

Infilai la veretta all'anulare e allora lui sorridendo disse, mentre alzavo un calice di succo di frutta,

- Allora brindiamo a noi. -


Facemmo cin cin e, come a suggellare quel patto, poi arrivati a casa facemmo l'amore. Fu un tripudio di sensazioni vecchie eppure nuove, ci univa un sentimento crescente, la consapevolezza che era per sempre, l'ardore sensi e quello del cuore. Fu unico, esaltante, straordinario come mai prima.

Mi sentii proiettato in un nuovo mondo, toccai il cielo con un dito e, se lei in quel momento mi avesse chiesto la luna, io gliela avrei donata.
   
 
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: thedragontosaphira