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Autore: JanineRyan    14/12/2013    1 recensioni
La storia è ambientata alcuni mesi dopo la grande vittoria di Harry & co., ma con alcuni cambiamenti... Voldemort non è morto, anzi si è riorganizzato per un nuovo e grandioso attacco! Altri personaggi, importanti nella mia storia, non sono morti: Piton, Silente, Bellatrix e...
Storia completamente concentrata sul mio personaggio preferito: Lucius Malfoy!!! Il quale dovrà confrontarsi con una ragazza di origini babbane che metterà in crisi le sue convinzioni di purosangue!
***
Ho modificato l'intro per la piega differente presa dalla storia!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'IN GUERRA E IN AMORE NIENTE REGOLE'
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Il maniero dei Malfoy era illuminato a giorno, fin dal giardino si udiva il vociare dei Mangiamorte presenti. Seguito da Piton, Lucius entrò ed individuò subito la moglie. Era impossibile non notare Narcissa, portava una veste lunga dorata. Le stava d’incanto, guardandola pensò che fosse ancora incredibilmente affascinante nonostante l'età non più giovane. Quando vide il marito entrare dalla porta e scendere i pochi gradini che portavano nella sala principale, camminò veloce verso lui sorridendo come una buona moglie sa fare e lo baciò sulla guancia, posando una mano sul braccio del mago.
«Che gioia vederti, caro.» esclamò mentendo a voce alta. Quando il suo viso fu vicino al volto del marito, aggiunse con voce sibilante: «Puzzi di fumo e alcol.»
Il tocco della moglie, seppur lieve, provocò una forte nausea nel mago. Non era più abituato ai contatti con la strega e alle sue osservazioni.
«Non t’intromettere. Non ti riguarda.» rispose in un sussurro.
Narcissa arricciò il naso, offesa. Ma non si scompose, era da sempre una sua dote; saper mantenere il controllo, indossare la maschera che il suo ruolo richiedeva.
«Mancano in molti?» chiese Lucius, osservando i presenti nella sala.
«Solo te e Severus. A breve arriverà anche l'Oscuro Signore. Siamo tutti impazienti.»
Lucius annui: «Bene, direi di iniziare spostiamoci nella solita sala.»
Narcissa annuì e, voltandosi verso i presenti, aprì le braccia come per dare il benvenuto e, con voce alta, annunciò l'imminente inizio dell'incontro. Posando i bicchieri e gli stuzzichini, i presenti la seguirono subito dopo aver indossato dei lunghi mantelli scuri e maschere bianche e nere con dettagli dorati e argento.
Lucius indossò la sua, bianca con greche dorate e d'argento accanto agli occhi ed arricchita con diamanti neri, poi porse alla moglie la sua, aiutandola ad allacciarsela. Quei piccoli accorgimenti erano necessari per mascherare la loro miseria. Subito dopo, la donna raggiunse la sorella per recarsi nella sala della riunione.
«Sempre problemi in paradiso?» chiese Severus all’amico mentre salivano le scale, chiudendo la fila.
«E quando mai non ci sono stati tra noi?» rispose ilare.
La sala dove in genere tenevano le riunioni era grande abbastanza da contenere più di cinquanta persone. Era dotata di un camino, che veniva sempre acceso per riscaldarla e un tavolo di ebano era posato al centro con una ventina di sedie attorno ad esso. Le sedie erano destinate ai principali esponenti delle schiere di Voldemort, gli altri stavano in piedi, lungo i muri. A capotavola vi era un trono riccamente rifinito, di pelle nera, con finiture di legno intagliato, esso era destinato a Voldemort. I muri della sala erano spogli, senza dipinti o alcun ornamento. Lucius si accomodò tra la moglie e Severus, individuò Derek in fondo alla sala, in piedi, accanto al camino. La moglie lo stava fissando.
«Controllati… sei trasparente come l’acqua.» sussurrò Lucius chinandosi verso la moglie.
Lei guardò il marito con sfida: «Il bue che dice cornuto all’asino… e con la tua ragazzina?»
«Non ti sono mai stato infedele.» rispose secco il mago.
Narcissa lo guardò negli occhi con attenzione.
«Non menti…» disse con cautela. «Vero?»
«Lo sai che l’unica cosa che m’interessa è la causa dell’Oscuro Signore. Non ho distrazioni. Non m’importa nulla.»
«Ti piace.» aggiunse la donna.
Lucius non rispose, chinò il capo e congiunse le mani, posando i gomiti sul tavolo.
«Non lo neghi nemmeno…» concluse Narcissa. «Non mi riguarda. A questo punto voglio solo che anche tu trovi la felicità. Anche se lei è destinata alla morte.»
«Credimi, Narcissa, quando e se troverò un’altra donna sarà senza dubbio una purosangue che crede nelle mie stesse convinzioni e non una ragazzina babbana con doti magiche inspiegabili.» concluse, guardando la moglie.
Con uno scocco, Voldemort apparve nella sala, subito tutti si ammutolirono. Lucius si mise composto guardando davanti a sé. Vide la nuora, Bellatrix e suo marito Rodolphus Lestrange, lei era tutta eccitata e si muoveva sulla sedia. Ogni volta che doveva essere presente anche Voldemort, perdeva il nume della ragione; pareva una ragazzina innamorata davanti all'oggetto del suo desiderio.
Voldemort guardò con attenzione la tavolata, soffermando lo sguardo su ognuno, poi prese posto sulla sedia.
«Signori miei, la vittoria è prossima!» annunciò allegro.
Tutti applaudirono. Concesse loro alcuni secondi, poi alzò una mano di poco e subito le urla di gioia e gli applausi cessarono.
«Ebbene sì. Ho ricevuto un dono prezioso dal mio fedelissimo Piton e dal giovane Malfoy.» fece una pausa. «Un dono che ci sarà incredibilmente utile in questa battaglia! Dopo un piccolo incoraggiamento, abbiamo avuto informazioni sul reale potere celato nel corpo della babbana Chloe. Ed è, credetemi sulla parola amici miei, davvero strabiliante. Quelle soavi parole non le scorderò mai. Soavi, soavi parole...»
Nessuno si mosse, rimasero in attesa di un qualunque cenno da parte sua.
«Voi siete i miei seguaci più cari e fidati. Vi ho riunito per farvi partecipe della mia immensa gioia. Signori miei, schiacceremo quei luridi mezzosangue e banchetteremo sui loro corpi trucidati. La magia tornerà finalmente pura! Solo nostra! Piegheremo chiunque provi a contraddirmi! La vittoria è nostra!»
Applaudirono nuovamente. Voldemort sorrise con loro. Quel sorriso avrebbe fatto venire i brividi a chiunque. Era inquietante e privo di umanità. Alzò nuovamente una mano e tutti si zittirono.
«Lucius, quali notizie da Hogwarts?» chiese.
«Una voce è giunta alla mia attenzione, lo strumento mi ha riferito di un'associazione segreta di studenti che si allenano nelle arti magiche in vista della guerra.»
«La gioventù...» disse sospirando l'Oscuro Signore. «Sempre pronta a combattere e a morire per ideali futili…»
«Potter ha offerto allo strumento l'opportunità di farne parte, lei ha accettato, riferirà a Piton ogni nuova notizia.»
Severus guardò il compagno sorpreso, ma comprese perfettamente.
«Bene... Molto, molto bene. Ricordiamoci che dobbiamo salvaguardare il sangue puro, sia esso in un giovane Corvonero o Tassorosso o persino in un Grifondoro. Il sangue puro è così raro nei nostri tempi..."
«Certo, mio signore.» rispose Lucius.
«Se nessuno ha altro da aggiungere io mi congedo. Vi lascio ai festeggiamenti per le ottime notizie sentite oggi. Tenetevi pronti, miei cari. La vittoria è nostra, ma non senza sacrifici e fatica.» pronunciate quelle parole, scomparve.

Solo nel suo nascondiglio, Voldemort con un elegante gesto di mano aprì nel muro un passaggio dal quale emerse un cofanetto di legno. Lo prese e lo posò sul tavolo, accomodandosi sull'unica sedia presente, fece scattar il lucchetto e lo aprì. Conteneva un’ampolla contenente una sostanza argentea né gassosa né liquida, brillava tenuemente nella stanza. Le parole udite lo ossessionavano, non ne comprendeva il senso fino in fondo. Ma era certo che Chloe fosse la ragazza giusta. Aveva consultato le stelle e innumerevoli volumi antichi: ogni cosa indicava lei.
Sorrise e con dolcezza accarezzò l’ampolla e stappandola, il contenuto fuoriuscì e con eleganza si riversò nel pensatoio di pietra che aveva davanti. Osservò il contenuto e vi immerse una mano: rivivere quel momento era la cosa migliore per cogliere ogni sublime particolare.

  
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