Sono
contentissima che
il primo brevissimo capitolo vi abbia fatto ridere! Perciò
festeggiamo con il
secondo, che vede Uchiha in preda a strane turbe comportamentali, anche
Naruto
però ci risulta un po’ ambiguo eh!? Ahahah In ogni
caso vi ringrazio con mille
abbracci e bacetti coccolosi, non credevo potesse risultare divertente
un
Sasuke vergine e demente! :D (La Papera piange in un angolo il suo
orgoglio
perduto). Spero che anche il resto della storia sia di vostro
gradimento, e
come sempre aspetto tutte le vostre impressioni su questi due e sugli
eventi
che stanno, diciamo, rimescolando le vite dei personaggi!
Un
bacio! VI ASPETTO!
Ps:
vi avverto, se la
cosa mi sfugge di mano il pallino diventerà rosso, fatemi
sapere se questa cosa
vi sia gradita o meno (muahahahah ride in modo malvagio!)
PPS:
fatemi sapere se
immaginate una storia SASUNARU o NARUSASU?
***
SECONDA
REGOLA: quando
la gelosia gioca brutti scherzi fatti due domande.
Se ne era andato
dal pub senza dire una parola, lasciando i
soldi, la sua birra bevuta per metà sul tavolo e un sacco di
risate di scherno
a riempire l’aria.
Lui, Sasuke
Uchiha, il nome la diceva lunga, deriso come una
pudica verginella.
E poi le parole
che aveva sentito gridare da Kiba, quelle sì
che gli avevano fatto letteralmente scoppiare la vena sul collo: un
Uchiha puro
e innocente.
Era rovinato!
Era vero, non
aveva mai fatto sesso, a ventuno anni suonati.
Non che Naruto fosse stato molto più abile di lui,
perché a quanto aveva capito
la sua verginità era andata felicemente perduta solo pochi giorni prima,
quindi non lo si
poteva di certo considerare un Don Giovanni.
Eppure qualcosa
gli stava irrimediabilmente guastando
l’umore, certo, essere stato deriso da tutti contava una
grossa fetta della
torta, ma c’era altro, qualcosa che ancora non riusciva a
inquadrare.
Non era la
mancanza di “femmine”, come le chiamava lui nella
sua testa, tutte uguali e tutte noiose, ad avergli imposto il salto di
quella
tappa che la maggior parte dei ragazzi conquista durante
l’adolescenza,
piuttosto il disinteresse totale.
Il sesso non lo
spaventava di certo, ma neppure lo
incuriosiva, l’idea di entrare nel corpo di una donna poi gli
rimaneva
indifferente, non riusciva neppure a smuovergli certi appetiti,
inizialmente,
doveva ammetterlo, la cosa lo aveva preoccupato, ma tutto si era
annichilito in
un niente di fatto quando aveva deciso che lo studio e i suoi obiettivi
erano
di gran lunga più importanti.
Superare Itachi,
suo fratello maggiore, ad esempio era stato
uno di questi obiettivi più importanti.
Raggiunse il
dormitorio dell’università e si fiondò
nella sua
stanza, la stessa che condivideva con Naruto da circa un anno.
Era facile
capire quale parte fosse la sua e quale di quel
suo amico, a sua detta decerebrato.
Metà
camera brillava, vantava scaffali ordinati, libri
foderati e in ordine alfabetico sulle mensole, scrivania impeccabile,
l’altra
metà invece pareva reduce da un trasloco, felpe sparse
ovunque, letto sfatto,
libri stropicciati e calpestati sul pavimento.
Guardò
lo spazio con aria esasperata, buttarsi sul letto ed
imprecare fu il passo successivo.
“Quell’idiota”
Sbottò.
“Mi ha
messo in ridicolo davanti a tutti...gliela faccio
pagare!” Ruminò, con le dita affondate nei capelli
corvini.
Poi
ripensò alla sua voce, alla risata allegra,
all’aura
luminosa che Naruto aveva emanato per tutta la serata.
“Con
chi cazzo ha scopato?” Pensò con una rabbia nuova,
diversa da quella scaturita dall’orgoglio minato.
Si
alzò in piedi e raggiunse il piccolo bagno, gettò
tutti i
suoi vestiti sul copriletto, cosa che solitamente non faceva, in quanto
maniaco
dell’ordine come primo comandamento vi era ripiegare sempre
ogni indumento, ma
quella volta disonorò il suo credo e si infilò
sotto il getto d’acqua
noncurante dei jeans e della felpa accartocciati vicino al cuscino.
“Chi
è la stupida oca con cui sei andato a letto, eh?”
Mugugnò tra sé e sé insaponandosi i
capelli neri, sfregando con troppa forza la
cute, quasi a volerseli strappare.
Cercò
di ripensare alle facce delle ragazze che frequentavano
il loro corso.
Gli veniva a
mente la bionda della seconda fila, quella con i
capelli lunghi raccolti in una coda di cavallo e gli occhi chiari, non
ricordava il nome, ma sapeva che aveva una cotta per lui, non per
Naruto, così
la escluse.
“Nah,
troppo figa per te quella, idiota!”
Poggiò
la testa contro le piastrelle del bagno e rimuginò
ancora.
C’era
la rossa, Karin, quella che lo aveva baciato ad una
festa qualche tempo prima, e che lui aveva liquidato con un
“non azzardarti più
ad avvicinare la tua lurida bocca alla mia”, no, lei non
poteva essere,
apparteneva alle “sue conquiste”, non a quelle del
cretino biondo.
Nella sua mente
balenò il viso di una ragazza dell’ultima
fila, una certa Hyuga con gli occhi sbiaditi e la frangetta scura,
carina e con il
viso sempre rosso, quando
quell’idiota di Naruto le passava accanto.
BINGO!
Chiuse
l’acqua e imprecò.
“Scovata...Faceva
tanto l’innocentina quella lì”
Borbottò
accigliato.
“Innocentina
a chi?!” Gli rispose Naruto entrando nel bagno.
Indossava solo
un paio di boxer, aveva l’aria di aver bevuto
troppo, perché sulle sue guance dominava un rossore insolito
e gli occhi
parevano come addormentati.
“L’innocentino
qui sei tu!” Rise avvicinandosi a Sasuke, che
lo guardò sbigottito e irritato.
“Ehi
tu, piantala!” Lo sgridò uscendo dalla doccia e
coprendosi con un asciugamano di fortuna.
“Dai
Sas’ke, mica te la sarai presa?” Domandò
con voce
instabile, raggiungendolo e stringendolo in un abbraccio improvviso.
Sasuke rimase
impietrito, il corpo del suo migliore amico
contro il suo, l’odore d’alcol del suo alito misto
a quello fresco della sua
pelle abbronzata.
“Che
fai?!” Protestò cercando di allontanarlo.
“Come
che faccio? Conforto il mio adorato ‘Suke” Sorrise,
e a
quel punto l’Uchiha confermò i suoi sospetti, il
suo caro amico idiota era ubriaco.
“Me lo
dimostrerai domani il tuo affetto, ok? Io voglio
asciugarmi adesso!” Dichiarò severo.
Poi li vide, due
segni violacei sul collo del ragazzo,
succhiotti?
Qualcosa gli
ribollì dentro, un misto di sensazioni fino ad
allora sconosciute, o forse simili a quello che provava quando da
piccolo sua
madre coccolava suo fratello per qualche secondo in più,
oppure come quando
alle elementari Naruto si fermava a studiare a casa di qualche amico e
non lo
raggiungeva al parco giochi.
Gelosia?
“Vattene
a letto Naruto!” Ringhiò spintonandolo.
Ma per quanto
ubriaco fosse il biondo non desisteva, lo
trascinò nuovamente sotto la doccia e aprì
l’acqua.
Il
gettò li bagno entrambi, bagnò
l’asciugamano di Sasuke e i
boxer di Naruto, che prontamente si spogliò del tutto
rimanendo nudo davanti
all’amico.
“Dai
‘Suke, fai il bravo che ti lavo per bene” Rise,
rovesciandogli addosso l’intero contenuto del bagnoschiuma e
cominciandolo a
toccare ovunque per insaponarlo.
“Ho
sempre sognato toccarti i capelli, sembrano così
morbidi”
Sghignazzò felice il ragazzo, cercando di infilare le dita
nella chioma già
bagnata del moro.
Sasuke
arrossì, guardò il corpo nudo del compagno, del
suo da
sempre migliore amico, nemico, rivale, idiota da sbeffeggiare, unico in
grado
di sopportare i suoi sbalzi d’umore, di accettare la sua
misantropia...e
arrossì ancora.
Le sue mani
erano calde, troppo calde. Il cuore di Sasuke
perse un battito.
Solo in quel
momento se ne era reso conto, guardandolo
completamente nudo, sbronzo, Naruto era
bellissimo.
La carnagione
brunita della pelle, la tonicità dei muscoli,
l’elegante disegno anatomico che questi tracciavano sotto la
pelle, i capelli
chiari e morbidi, ora bagnati a sporcargli la fronte, e gli occhi, di
un
azzurro liquido.
Sasuke
scappò letteralmente dal bagno, mezzo insaponato e con
l’asciugamano fradicio ancora legato attorno alla vita, la
sua erezione,
vergognosa e reale, nascosta sotto di questo.
(N.d.Allyn à
Sas’kè, fatti due domande, ti prego...e non
comportarti come una
ragazzina gelosa! XD)