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Autore: Dart of Pleasure    14/12/2013    1 recensioni
Fanfiction ambientata all'inizio della terza stagione. E se Alejandro Goya fosse stato assassinato in Italia, sotto gli occhi di un'osservatrice involontaria? E se questa ragazza, inserita nel programma protezione testimoni, scoprisse che anche il più duro dei cuori può sciogliersi al calore natalizio?
Gli amori più grandi, tuttavia, sono sempre un po' insani. Anche se nati sotto il vischio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Casey, Chuck, Nuovo personaggio, Sarah
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stavolta si sarebbe comportato da uomo, non sarebbe fuggito.

Mandò un messaggio a Walker per avvisarla del ritardo, e s'infilò sotto la doccia. Lei si era addormentata di nuovo, con un'espressione stanca e felice.

Cercò di reprimere un sorriso.

Dunque, lei sembrava sicura di ciò che voleva e lui non riusciva a negarsi.

La situazione era assurda e totalmente in contrasto con le sue idee ed i suoi principi, anche se estremamente piacevole.

Già, si sarebbe comportato da uomo. Si coprì con un panno di spugna ed andò a svegliarla.

-Mi spiace, ma dobbiamo andare.

Lei aprì gli occhi e diventò immediatamente color porpora:

-Ti sembra il modo di presentarsi? Vattene!

Inizialmente non capì a cosa lei si riferisse, ma poi cominciò a ridere fragorosamente. Quella ragazza che lo aveva aggredito per ben due volte in sole dodici ore adesso s'imbarazzava e urlava solo perché era nudo sotto l'asciugamano.

Lei non lo aveva mai sentito ridere così, lo guardò estasiata:

-Maniaco!- gli urlò- Mi devo vestire, esci!

-Ma ti ho già visto..

-Fuori!

Lui si mise le mani sui fianchi e la sfidò con lo sguardo. Si stava divertendo veramente.

-Se non esci immediatamente fuori da questa stanza io comincerò ad urlare così forte che le finestre si frantumeranno.- disse lei lentamente.- Oppure non mi vestirò e non ti lascerò uscire. E Chuck verrà qui a cercarci.

Lui aggrottò le sopracciglia e si diresse alla porta:

-Hai mezzora per vestirti.

-Facciamo 50 minuti.

Lui alzò gli occhi al cielo e uscì.

Quella prepotenza infantile era ancora più eccitante di un conflitto a fuoco con i comunisti.


**


-Tranquillo, non lo dirò a Chuck e Sarah.- Pronunciò lei, pensierosa, mentre Casey guidava.

Si voltò perplesso.

-So che la cosa ti preoccupa, anche se non so perché.- aggiunse lei.

-Perché le cose sono.. molto complicate.

-Un uomo e una donna- a questa parola lui alzò il sopracciglio.- stanno..insieme..credo. Che c'è di complicato?

-Niente. Ma se un colonnello del FBI e la sua missione diciannovenne stanno..insieme..le cose sono complicate.- la guardò intensamente.- Hai diciannove anni.- le disse, come se fosse una colpa.

Lei abbassò gli occhi e rimase in silenzio.

A pensarci, la differenza d'età era molta.

Ma non le importava. Tutto ciò che voleva era guardarlo, ascoltare la sua voce, sentire il suo respiro mentre le accarezzava i capelli la notte.

Quando si sarebbe stancato di lei, sperava il più tardi possibile, avrebbe pensato al da farsi.

-Ti piacciono i canti natalizi?- chiese, per cambiare argomento.

-Quand'ero molto piccolo adoravo ascoltare i cori della chiesa il giorno di Natale.- rispose, dopo un attimo d'esitazione.

-Ora non più?

-Le cose sono molto cambiate. Il mio.. mestiere..implica la violazione di molti comandamenti.

-Mentire..rubare..uccidere.- elencò lei, con voce quasi inudibile.

-Sì, fa parte del mestiere. Da quando sono un membro del FBI, comunque, non ho più festeggiato il Natale. Non nel modo tradizionale, almeno.

-Ti sei mai pentito delle tue scelte? Insomma..l'essere una spia ti condiziona la vita. Lo so, è un'osservazione ovvia ma..davvero, non puoi avere un'esistenza normale, una famiglia.- pronunciò con voce flebile queste parole. Aveva paura di ferirlo, che si offendesse o che la reputasse una sciocca.

-Come già una volta dissi ad un'amica, io faccio quello che faccio affinché altri, là fuori, possano vivere il sogno americano*.

Aveva lo sguardo orgoglioso dei guerrieri, ma osservando bene si poteva anche scorgere la tristezza di chi sa a cosa deve rinunciare.

Sabrina gli stampò un sonoro bacio sulla guancia, e lui, per tutta risposta, la fulminò con lo sguardo:

-Non sono ammesse effusioni in pubblico.

-Ma in privato sì, giusto?- lo prese in giro, alzando un sopracciglio.

-No..io volevo dire..

-Siamo arrivati. Ciao, ciao.- scese dalla macchina e si avviò senza voltarsi, fingendosi offesa.

Quando varcò la soglia dell'Orange Orange si era già pentita del proprio atteggiamento. Ma era felice, si sentiva leggera. Sapeva che tra tre ore al massimo l'avrebbe rivisto.

Sarah la osservava, sorridente, da dietro il bancone.

-A cosa stai pensando?

-A niente- scosse la testa.- Come è andata in Belgio?

-Molto, molto bene. Io e Chuck abbiamo trovato due uomini che potrebbero aver a che fare con l'attentato di Goya. Casey ci saprà dire qualcosa.

-Che intendi?

-Beh a quest'ora starà già interrogando i sospettati. Le sue tecniche di persuasione sono sempre efficaci- spiegò lei, un po' a disagio.

-Non mi dirai che le torture che si vedono nei film sono reali!- l'orrore le si dipinse in viso.

Sarah restò in silenzio.

-Dio!- esclamò lei disgustata.

-Tutto questo finirà presto- la consolò la bionda, passandole un braccio attorno le spalle.- Oggi è giorno di paga!- esclamò poi, per distrarla.

-Prendo un paga?- chiese la ragazza, sorpresa.

-Sì, certo!

-Ma se non viene mai nessuno!- rise lei.

-Ebbene, è il tuo primo stipendio, no? Dobbiamo andare assolutamente a fare shopping!

**


(Al Buy More)


-Chuck, amico, credimi! Ha detto di essere innamorata di qualcun altro!

-Morgan, non fraintendermi, ma magari l'ha detto per non ferire i tuoi sentimenti. Tu le hai proposto di sposarti e vi conoscete da un mese! Non credi di averla terrorizzata?

-Ok, magari ho affrettato un po' i tempi, lo ammetto, ma..

-Niente ma, amico.- lo interruppe Chuck, deciso.- E' una ragazzina. Voglio dire è una tosta, è ben..strutturata..fisicamente. Ma ha 19 anni.

-L'età non conta!- ribatté Morgan, lagnoso.

Chuck vide Casey uscire da una porta.

-Ne riparleremo..cerca di non deprimerti!- gli disse avviandosi.

-Allora? Hanno parlato?

-Sì. Non hanno agito da soli. Altri agenti potrebbero riconoscere Sabrina.

-S-strano di solito non chiami noi comuni mortali per nome.- lo osservò sospettoso.- E non hai l'aria sadicamente felice che di solito hai dopo aver torturato qualcuno. Parla John Casey.

-Chiudi il becco idiota!- gli ringhiò l'altro in faccia, punto sul vivo.- Concentrati.

Chuck lo guardò stranito:

-Perché dovrei concentrarmi?

Prima che John rispondesse, Lester, seguito da tutti i dipendenti del negozio, si materializzò accanto alle due spie e tossicchiò per richiamare l'attenzione:

-Caro, carissimo John..-esordì, battendo una mano sulla spalla di Casey, il quale la guardò come se stesse per staccargliela. Lester la tolse, prima di continuare- Lavoriamo insieme da tanto tempo..possiamo considerarci quasi amici. C'è un profondo rispetto tra noi..-Chuck stentava a trattenere una risata, mentre Casey stentava a non colpirlo-Quindi vorremmo sapere a chi di noi darai il permesso di uscire con tua nipote.

Queste ultime parole scatenarono il putiferio: Casey involontariamente colpì con un pugno Lester, che volò a terra. Chuck si mise tra i due per evitare ulteriori danni.

-Io ti ammazzo sottospecie di lesbica indiana! Se solo osi appestarla con la tua colonia alla fogna io..

-Ok, Casey, calmati!- Chuck lo trascinò nello spogliatoio.- Ma sei impazzito? Potevi rompergli il naso!

-Sono stato delicato, smettila di starnazzare!

-Delicato? Ti sembra delica..? Ok. Questo è troppo anche per te. Oggigiorno uno zio non è così geloso e possessivo, cerca di adeguare la copertura al 2000.

Casey grugnì, sperando che la conversazione si chiudesse lì, ma Chuck continuò:

-Un uomo innamorato forse avrebbe agito così, 50 anni fa, forse. E comunque non è il nostro caso.

Casey lo guardò di sottecchi, senza farsi notare.

-Tutto fiato sprecato, con te. Il mio turno è finito da ben cinque minuti, andiamo dalle ragazze.- sembrò riflettere un momento.- Ci sono in programma missioni, sparatorie o pestaggi per stasera?

-No, perché?- domandò l'altro, già disgustato.

-E' la Vigilia. Ellie ci ha invitato a cena.





Nda_Dart of Pleasure:

*Casey disse questa frase a Sarah in una delle prime 2 stagioni, non ricordo quale XD

Grazie a tutti coloro che leggono!




  
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