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Autore: SamanthaCBlack18    14/12/2013    0 recensioni
Raccolta di due flashfic ambientate a Grimmauld Place n. 12.
Sirius e la sua solitudine.
Una richiesta che può cambiare il destino di una persona.
In origine scritte per il contest "3x3 Tre Prompt x Tre Storie" di Lui_LucyHP sul forum di EFP.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Narcissa Malfoy, Sirius Black
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: SamanthaCBlack18
Pacchetto: 6
Tema: Grimmauld Place n. 12
Prompt: Sera
 
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Il cielo era tempestoso.
Londra era colpita da una delle più violenti bufere degli ultimi anni. Il cielo era stato scuro tutta la giornata, ma, man mano che il tempo passava, diveniva sempre più buio.
Poche persone si aggiravano per quella città sotto attacco del cielo, le strade erano monotone e grigie, come se volessero cercare di rispecchiare le nuvole che le sovrastavano.
Il sudiciume di Grimmauld Place sembrava sciogliersi sotto quella pioggia torrenziale. L’unica chiazza di verde, al centro della piazzetta, era diventata più simile ad uno stagno, che non a quel misero tentativo di portare un po’ di colore in una zona della città decadente. Piccoli fiumiciattoli di acqua, fanghiglia e sostanze appiccicose scorrevano al bordo del marciapiede.
Un fulmine improvviso illuminò la piazzetta. Per pochi secondi non si udì altro che lo scrosciare incessante della pioggia, poi il tuono arrivò fragoroso facendo tremare quei pochi vetri che resistevano ancora intatti.
Una figura ammantata, non presente prima, iniziò a camminare a capo chino verso il numero 11. Si fermò un momento, guardando prima a destra poi a sinistra. Poi, alzò leggermente il capo, osservando qualcosa di visibile solo a lei. Avanzò di alcuni passi e sparì alla vista.
Un porta, anzi, un’intera casa, era, infatti, comparsa davanti a lei. Era una porta piccola e malconcia, a un primo sguardo, ma osservandola bene si notava che qualcuno aveva provato a ristrutturarla.
Una mano diafana ed elegante uscì da sotto il mantello e bussò vigorosa.
Passò forse un minuto, quando finalmente qualcuno aprì la porta. Era un uomo di media altezza, dai capelli scuri e disordinati, con due lenti rotonde a velargli lo sguardo.
La persona sotto al mantello portò le mani affusolate a scoprire il capo, liberando una folta chioma di capelli biondi.
L’uomo sussultò leggermente, inalando una boccata d’aria fredda.
“Narcissa.” Mormorò leggermente sorpreso.
La donna annuì e ricambiò il saluto. “Signor Potter.”
Harry si fece da parte, invitandola ad entrare. Narcissa attraversò la soglia, lanciando sbrigativa un incantesimo per asciugarsi il mantello.
“Perdonate l’improvvisata, avevo bisogno di parlarvi.” La donna iniziò a torcersi le mani, un piccolo segno di nervosismo, che da tempo non riusciva più a nascondere.
Ancora nell’atrio della casa, Harry le fece segno di rimanere in silenzio, poi le fece strada verso il piano superiore. La fece accomodare in uno dei salottini del primo piano, offrendole da perfetto padrone di casa un tè.
“Di cosa volevate parlarmi, Narcissa?”
La donna lo osservò incerta per un momento. Sembrava aver perso quel coraggio che le aveva permesso di andare contro il Signore Oscuro, stando davanti a Harry Potter.
“Non so se sia un mio diritto, venire qui per farvi una richiesta così esplicita.” Fece una pausa, bevendo un piccolo sorso di tè.
Studiò ancora per un attimo l’uomo di fronte a sé, sospirò e riprese a parlare.
“Voglio riscattare il debito che avete con me.”
Il silenzio calò pesante in quell’atmosfera cupa e buia, fiocamente illuminata dalle candele.
Harry rimase sorpreso da quella richiesta, gli occhi spalancati e la tazza di te a metà strada fra il piattino e la bocca. Era stata molto diretta e soprattutto inaspettata.
“Perché proprio ora?” Chiese confuso.
La donna sospirò nuovamente. “La casata dei Malfoy è in decadenza. Mio figlio deve trovare una moglie e ciò non potrà avvenire se non riacquisteremo prestigio.” Gli occhi chiari di Narcissa si fissarono in quelli verdi del giovane uomo di fronte a lei.
Harry ragionò su quella richiesta. Era più che valida, eppure qualcosa gli diceva che non era abbastanza. La sua mente pareva vorticare, immersa in mille possibili sviluppi. Tutto poteva succedere, tutto poteva cambiare, tutto dipendeva dalla decisione che avrebbe preso in quella sera tempestosa. Così, preso un respiro profondo, diede la sua risposta.
 
Conteggio parole: 623
   
 
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