Eleonora La mattina seguente ci svegliammo abbastanza presto, dato che dovevamo tornare a scuola. Ci incamminammo verso le 7.15 per arrivare in tempo. Ci salutammo velocemente,poi io e Caroline ci dirigemmo verso la nostra classe,ma prima che potessimo entrare Niall, con il fiatone, mi bloccò: “Senti ti andrebbe di tornare a casa insieme?” mi domandò sorridendo. “Ehm, va bene” Tra a me e me pensavo a quanto fosse stato carino Niall, ma Caroline con la sua voce squillante mi interruppe: “Pensi a lui?” mi chiese sorridendo Io ovviamente mentendo gli risposi: “Veramente pensavo che oggi dovevo andare a lavoro” “Signorina,per questa volta la passi liscia” disse Caroline ridendo, poi scoppiamo entrambe a ridere. Le cinque ore di scuola passarono più velocemente del solito oggi, forse perché non vedevo l’ora di uscire di lì. Poi la campana che segnava la fine delle lezioni suonò. Mi incamminai al di fuori dell’ edificio e notai Niall accostato sul muro con il cellulare in mano, come era solito fare. Mi feci strada dalla folla,fino a quando non lo raggiunsi. “Hey Niall!” “Oh ciao, andiamo?” “sisi” Durante il tragitto parlammo del più e del meno,fino a quando non arrivammo davanti casa mia. “Ehm, io sono arrivata, allora ci vediamo domani” “Perché non ci vediamo oggi?” “Vorrei,ma sono a lavoro” dissi,mettendo il broncio “E se ti vengo a prendere da lavoro e poi mangiamo a casa mia? Okay sono un rompicoglioni” “Nono,anzi mi farebbe piacere” “Okay allora a dopo” “A dopo Niall” Niall Raggiunsi la via al di sopra della casa di Eleonora, dopodiché entrai in casa, quella casa, cosi buia e cupa. Avrei tanto voluto che ci fosse qualcuno qui con me per condividerla, ma forse non ero quel tipo di ragazzo che la gente si aspettava. Insomma diciamocelo, chi avrebbe mai voluto stare con un ragazzo timido, con tanto di apparecchio fisso che alla luce brillava come se fosse un lampione? Ma era meglio non pensarci,tanto niente poteva cambiare questa situazione. Verso le sette scesi le scale e presi il mio scooter, lo misi in moto e partii. Posteggiai davanti alla porta d’entrata e aspettai uscire Eleonora. Aveva un labbro sanguinante. “Cosa ti è successo?” “Niente” “Eleonora,dimmi la verità!” “Evidentemente non sto simpatica ai proprietari” “E tu hai il coraggio di lavorare ancora li?, andiamocene! Meglio disinfettare subito questo taglio” “Cosi perderò il lavoro lo sai?!” “Hai bisogno di medicarti!” “Niall,ma..” “Zitta e sali!” Le feci mettere il casco e in un batter d’occhio il mio scooter partì. Mi stringeva forte il bacino,tanto da procurarmi forti brividi,che spiegare ancora non sapevo, ero troppo impegnato a preoccuparmi di arrivare a casa il più presto possibile.