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Autore: Radcliffe_    15/12/2013    4 recensioni
Mh, prima Scott/Isaac in assoluto (side Stiles/Derek!). La dedico interamente ad una mia amica, M., che è stata quella che mi ha spronato a scriverla. Thank you very much. ♥
"Su che lato vuoi dormire?"
"È uguale."
"Io scalcio."
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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…Wow. Okay: sono in ritardo. Okay: passiamo oltre pls, sono stata in punizione.
Adoro questo capitoletto, T_T, pieno di fluff. Possiamo riassumerlo con “Mamma McCall si preoccupa per loro, perché hanno un solo lenzuolo, ma a loro va bene così.”
Curiosi? Io sono curiosa di cosa ne pensate voi -> recensite! Tengo davvero tanto a questa storia nonsense, non immaginate neanche. T_T. Spero vivamente vi sia piaciuta e vi piaccia anche questo epilogo un po’ così.
La storia è ufficialmente finita. *ride istericamente*. Sono attaccatissima a questa storia e so d’averla trattata male ed averla aggiornata poco e radamente, XD, spero mi perdoniate.
Grazie a tutte le persone che l’hanno letta, seguita, recensita e ricordata! Vagonate di cuori per voi.
 
 

 
 
Epilogo:
sheet(s).
 
 
            "Cazzo" Scott si strinse al braccio di Isaac prepotentemente, dopo aver sentito il tuono. "Questo era vicinissimo."
Tra le cose che Isaac aveva imparato di Scott in queste settimana c'era anche la sua assurda paura dei temporali, soprattutto notturni. E la sua sofferenza al solletico. E che adorava il cibo messicano più del giocare a Final Fantasy.
Nemmeno ad Isaac piacevano i temporali, figurarsi: li odiava, ma non ne aveva paura. La prima volta che le nuvole sopra Beacon Hills avevano deciso di scaricarsi tutte allo stesso momento, circa alle due del mattino, Isaac trovò la paura di Scott quasi tenera, e così lo coccolò.
Quando questo successe per la ventesima notte, però, Isaac decise di lasciarlo fare da solo.
            "Copriamoci bene." disse Scott, tutto concitato. Isaac era sdraiato a pancia in giù, distrutto, e non gli rispondeva.
L’orologio segnava le tre meno un quarto.
Scott sistemò il lenzuolo - decisamente troppo piccolo per due - sopra Isaac, poi ci si mise sotto, rannicchiandosi vicino al suo fianco: “Isaac?”, chiese. L’altro si limitò a mugugnare qualcosa contro il cuscino, così Scott lo scosse un pochino. “C’è il temporale.”
            Isaac alzò la testa dal cuscino. “Non ti coccolo stasera.”
            Scott approfittò del momento, baciandolo; un bacio scomposto, con le bocche aperte e posizioni scomode. “Copriamoci bene” Gli sussurrò Scott, quando si furono staccati.
Isaac lo guardò un po' storto ma con il cuore che, ahimé, gli esplodeva di tenerezza. "Quindi se, uh, ci copriamo... il temporale non può farci del male?"
            "Esattamente."
            "Dormi, Scott. E’ meglio per tutti."
 
 
Cover me up 
Cuddle me in 
Lie down with me 
Hold me

in your arms
[Ed Sheeran – Kiss me] 
 
 
 
Andarono avanti così per tante notti: con dialoghi troppo teneri, l’aria di chi dorme poco ed il costante rumore di pioggia in sottofondo. Poi, dopo poco, il problema del lenzuolo si ingrandì.
            “Scott? Stasera fa più fresco del solito. Cerca di non arrotolarti con le coperte”. Isaac fece un cenno con la testa in direzione del letto, per enfatizzare la cosa.
Scott rispose a mala pena, continuando a guardare il computer: allora Isaac prese un cuscino e glielo tirò addosso, poi si stese sul letto.
Si mise leggermente sulla destra, dalla propria parte, e si tirò il lenzuolo fino al mento. Non era un freddo da piumone, più che altro era uno di quei freschi che la pioggia si porta dietro.
Scott rimase al computer per un’altra mezz’ora, mentre Isaac pensava, tranquillo. In quasi due mesi la sua vita era totalmente cambiata.
Quando Scott si decise a mettersi a letto, mormorando “domani abbiamo chimica” e “ammazzami”, Isaac aveva già sistemato il lenzuolo in modo parziale per tutti e due. A lui, ovviamente, la cosa non andava bene: o meglio, la cosa gli andava bene, solo che voleva far arrabbiare Isaac. Allora lo strattonò e, prima che Isaac potesse insultarlo in qualche maniera, ci si infilò sotto.
            “Dammi il lenzuolo Scott.” Lo sentì dire.
L’altro non rispose, mentre si sistemava per bene al calduccio. Aveva i capelli davanti agli occhi e vedeva poco e niente, mentre si arrotolava come una palla da bowling.
            “Vaffanculo” sentì dire da Isaac.
            Scott fece sbucare la testa dalla tana che si era costruito. “Ti amo.”
            “Anche io. Ma dammi il lenzuolo.”
            “Mai.”
 
 
 
 
 
 
            “Sicuri vi basti un lenzuolo?” Chiese Mamma McCall. C’erano solo lei e Isaac in salotto quel giorno, intenti a fare cose diverse e cercando di evitare di conversare: Isaac si sentiva ancora un po’ in imbarazzo per il discorso che le aveva fatto su Scott.
            “No” rispose Isaac. “Non ci basta per niente.”
            “Oh. Ne volete un altro?”
            Isaac sorrise: “Certo che no”.
La verità è che ad Isaac piaceva quella situazione ancora più di quanto piacesse a Scott.
 
 
 
 
            "Isaac? Cè il temporale."
            "Quindi?"
            "Puoi rimboccarmi le coperte?" Poi scoppiò a ridere, tirando il lenzuolo tutto dalla sua parte e scoprendo totalmente Isaac.
Ed Isaac era praticamente certo d'aver sentito Scott più ridere che parlare, così gli morse la spalla, ridendo con lui e chiedendosi dove sarebbero andati a finire.
 
 
 
 
 
"Isaac, quando vuoi partire ed andare in una città soleggiata... portami con te."
   
 
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