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Autore: perfectdirection    15/12/2013    1 recensioni
Due destini che si incrociano, sulle labbra il colore rosso della passione. Elizabeth è una ragazza inglese di diciassette anni, e fa l'infermiera in un paese in guerra. Ogni giorno i suoi occhi vedono povertà, dolore, orrore e devastazione. Ma in questo posto riuscirà a trovare qualcosa di più di un lavoro, o di una soddisfazione personale. Riuscirà ad innamorarsi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Night's Light


3. Capitolo 2







I giorni, nell’ultimo periodo, sembravano come scorrere più lentamente, e ad Elizabeth pareva di diventare attimo dopo attimo sempre più inutile.
Ultimamente aveva ripensato a quelle foto che le avevano fatto venire la pelle d’oca, e che l’avevano fatta apparire un essere viscido e prepotente. Perché lei se ne stava lì, sotto le coperte di una possente villa, con una tazza di cioccolata calda a portata di mano, ed invece altri, con i suoi stessi diritti, stavano soffrendo il freddo nel terzo mondo?
La sua idea di diventare infermiera, si stava concretizzando sempre di più. Lei voleva davvero aiutare, in qualche modo, e voleva essere utile, e visto che Tom ormai non c’era più -si poteva dire la stessa cosa anche per la madre-, le sembrava praticamente scontato, avere l’obbligo di dover fare ciò che il cuore le sussurrava da tempo.
Ripose I passi dell’amore di Nicholas Sparks dentro il suo zainetto blu, se lo infilò in spalla, e corse ad afferrare il biglietto da visita dell’infermiera che aveva conosciuto all’ospedale il giorno della morte del fratellino.
Al centro, con una scrittura importante e ben elaborata, vi era un disegno di una farfalla, che dietro la coda lasciava scivolare le lettere di un nome. Katy.
Elizabeth compose velocemente il numero al telefono, e dopo aver atteso qualche istante mordicchiandosi le unghie, qualcuno dall’altro capo del filo rispose.
“Pronto?” Riconobbe quasi subito quella voce, come se le fosse rimasta ancora impressa nella mente.
“Pronto, Katy?” Domandò la castana, giocherellando con una ciocca di capelli.
“Sì, chi parla?”
“Sono Elizabeth Lawrence, l’altro giorno ero all’ospedale e..”
“So chi sei” La interruppe l’altra voce.
“Oh” Si lasciò sfuggire la ragazza, sorpresa “Come stai?” Le domandò poi, dopo qualche esito di silenzio.
“Elizabeth, so benissimo che non mi hai chiamato per sapere come sto. Più che altro, come stai tu?”
“Io..io, beh.. Potrei stare meglio, Tom mi manca tantissimo” Il ricordo del piccolo le spezzò la voce.
“Sai, quando avevo la tua età, la mia sorellina morì, fu un brutto colpo per me”
“E come lo hai superato?” Domandò Elizabeth tirando su col naso.
“E’ stato difficile, ma alla fine mi è bastato capire che lei in realtà c’era ancora. Lei c’è ancora. E’ con me durante tutte le ore del giorno, semplicemente ora riesce ad osservarmi meglio da un altro punto di vista” Si interruppe, ed inspirò “Alla fine, basta semplicemente convincersi che ora è in un posto migliore. E se ce l’ho fatta io, ce la farai anche tu”
“Grazie mille, Katy” Balbettò l’altra.
“Figurati. Allora, come mai questa chiamata inaspettata?” Elizabeth si ricordò solo in quel momento del motivo per cui l’aveva chiamata.
“Ah, già” Disse, sbattendosi una mano sulla fronte “Ti avevo chiamata perché ho deciso che voglio diventare un’infermiera. Ormai non ho più motivo per restare qui, per chi dovrei farlo?”
“Cosa intendi dire, cara?”
“Voglio diventare un’infermiera per qualcuno che ha davvero bisogno. Voglio essere quel tipo di donna che si sveglia all’alba in un paese dove le persone lottano per la sopravvivenza tutti i giorni, e beh, voglio cercare di rendere la loro vita migliore”
“Stai dicendo che vuoi fare del volontariato? Ma è una cosa stupenda! Tu non immagini di quante persone come te avremmo bisogno! E’ un gesto stupendo, ma è impegnativo. Sei sicura di volerlo affrontare?”
“Sicurissima”
“Bene, allora da domani mattina alle otto, ti voglio all’ospedale a far un po’ di pratica, sul come un’infermiera si deve comportare, e soprattutto quando e cosa deve fare, e quando sarai pronta, si vedrà”
“Dici davvero?” Esultò Elizabeth, facendo un piccolo urletto strozzato.
“Certo che dico davvero!”
“Grazie mille, Katy, a domani”
Così si concluse la chiamata.
Forse la chiamata più significativa che Elizabeth avrebbe mai affrontato.
Effettivamente era stata un’idea folle, quella di decidere così, su due piedi, senza nemmeno parlarne con la madre, di volere diventare un’infermiera al servizio di paesi più poveri del suo.








Look at me!
Ehi, bellissime, mi dispiace di aver aggiornato solo adesso, ma ho passato un periodo molto impegnato, dove ho scoperto che passerò i primi giorni dell'anno nuovo a Londra (urlo),e scrivere non mi è nemmeno passato per la mente. Il prossimo capitolo sarà più lungo, come tutti gli altri poi, perchè è da qui che comincia a svilupparsi per bene la storia!
Spero che lascerete una recensione,
Baci
   
 
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