Ho
adorato tutte le vostre
bellissime recensioni!! E’ grazie a voi e alla
gioia che mi trasmettete che continuo a scrivere storielle
stupide come
questa... il quarto capitolo era già pronto,
perciò mi son detta: “perché non
inserirlo?” Perciò spero vi faccia piacere e spero
anche di leggere ancora tante
vostre impressioni, QUINDI SPAZIO A COMMENTI E ALBICOCCHE e se volete
anche
ITACHI NUDI.
L’influenza
non mi
abbandona, quindi perdonate gli scleri...XD
Un
bacione e buon stupido
capitolo!!! <3
Ps:
per scrivere il
titolo per poco non mi sono strozzata dal ridere...che imbarazzo ahahaha
Pps:
per chi odia Karin
beh, divertitevi!
Allyn
QUARTA
REGOLA: mai fare
i conti senza l’oste, soprattutto se l’oste
è il tuo pene che non vuole
collaborare.
Aveva passato
tutta la sera a pensarlo, e questo non lo
poteva negare.
Aveva
controllato il cellulare ogni volta che Karin se ne era
andata al bagno per rifarsi il trucco o chissà cosa
facessero le donne al
bagno, nessun messaggio da Naruto, lui, che lo tormentava fino allo
sfinimento
per ogni minima idiozia.
Perfino quando
Karin aveva allungato un piedino avvolto dal
tessuto leggero dei collant sui suoi pantaloni, ben nascosta dalla
tovaglia del
tavolo, lui aveva pensato a Naruto, si era chiesto cosa stesse
combinando in
quel momento, se mai avesse approfittato della sua uscita con Karin per
inaugurare le gioie del sesso con quella Hyuga, magari proprio nella
loro
stanza, mentre lui era assente.
Dannato!
“Ti
annoi?” Gli chiese la rossa, indagando i suoi occhi neri.
Sasuke scosse la
testa mimando un no, poi sospirò.
“Sembri
da un’altra parte” Osservò lei.
“Tu
dici?” Ribatté lui, bevendo appena un
po’ di coca dal
bicchiere ancora pieno.
Certo che era da
un’altra parte, Karin non gli piaceva, in
nessun modo, la trovava appiccicosa, aggressiva, noiosa, come tutte le
femmine,
eppure era lì, con uno scopo ben preciso, un capriccio
infantile da dover
rispettare fino alla fine, doveva farsela, solo in quel modo avrebbe
esorcizzato i demoni che lo tormentavano.
“Avrai
spiccicato sì e no due parole” Lo
sgridò lei.
Ecco
un’altra cosa delle donne, volevano sempre parlare,
Naruto invece era diverso, pensò, a lui non davano fastidio
i suoi monosillabi,
anzi rideva quando dopo un discorso lunghissimo lui si limitava a
scuotere il
capo annuendo, ecco, Naruto rispettava la sua scarsa inclinazione alla
conversazione.
“Sei
preparata per l’esame?” Le chiese, cercando di
fingersi
realmente interessato, mentre la sua mente ripensava al tempo che stava
sottraendo allo studio per quell’uscita, e poi... nuovamente a
Naruto, al fatto
che forse in quel momento, momento in cui avrebbero potuto studiare
assieme, e
in cui lui si sarebbe lamentato della scarsa intelligenza del biondo,
questo
magari stava allegramente copulando nella loro camera.
“...e
quindi ho pensato che sarebbe stato meglio
fotocopiarli” Concluse Karin, e quello fu l’unico e
finale frammento di frase
che Sasuke riuscì a carpire. Dannazione, non aveva ascoltato
una parola, così
sfoderò il suo asso nella manica.
“Chiedo
il conto, ti va?” Aggiunse un sorriso ammiccante, di
quelli che funzionavano, così almeno gli aveva confidato in
passato la ragazza
con gli stravaganti capelli rosa.
“Quando
sorridi sei
diverso, più bello”
Gli aveva confessato, rossa in viso, una fragola con un Big Bubble per
cappello. La ricordava ancora, ricordava la freddezza che aveva usato
per
scaricarla, le sue lacrime e la faccia indispettita di Naruto il giorno
seguente.
Karin
annuì, poi lo prese a braccetto e gli si strusciò
addosso come una gatta bisognosa di attenzioni. “Da me o da
te?” Soffiò.
Non poteva
andare meglio per i suoi piani. Sorrise e le
chiese: “Dove preferisci” Poi le dette un bacio
leggero sul collo.
“Da
te, è più vicino...” Gli
sussurrò lei, quasi fosse
impaziente di scartare un regalo.
Sasuke raggiunse
la porta dalla sua stanza, in caso avesse
trovato Naruto ancora meglio, lo avrebbe cacciato, dimostrandogli una
volta per
tutte che lui non era assolutamente il verginello che avevano deriso e
che
quella Hyuga poteva andare a farsi benedire, di certo non gli
interessava con
chi scopava.
Eppure mentre
girava la chiave nella toppa della porta
l’ansia lo assalì, se l’avesse trovato a
letto con lei? Magari nudo. Il ricordo
della sera precedente sotto la doccia lo invase, facendogli quasi
girare la
testa. Diede nuovamente colpa alla reazione del calore, la pressione,
il vapore
acqueo, lo stress, e rimosse nuovamente la strana esperienza.
Aprì,
accese la luce e guardò all’interno come se fosse
a
caccia di mostri, scrutando ogni angolo.
Nessuno, il
vuoto totale, il letto di Naruto sfatto, qualche
vestito in qua e in là, niente di diverso dal pomeriggio,
quindi...Dove diavolo
si era cacciato?
Non ebbe il
tempo di borbottare alcun insulto;Karin gli saltò
addosso come un cacciatore fa con la preda. Lo stese sul letto giusto
fortunatamente, quello rifatto e ordinato che gli apparteneva, poi
prese a
baciarlo con foga.
Le labbra, il
mento, le orecchie, perché diavolo gli stava
baciando le orecchie? Si chiese Sasuke, mentre la ragazza lambiva il
suo
padiglione auricolare con la lingua, per poi mordicchiargli il lobo
carnoso.
Sasuke prese un
profondo respiro e cominciò a baciarle una
spalla lasciata scoperta dal vestito, allungò le mani sui
suoi fianchi,
cercando le sue forme sinuose, ma nella sua mente comparvero i fianchi
snelli e
atletici di Naruto sotto la doccia, i suoi addominali leggermente
delineati
sotto la pelle brunita.
“Ehi,
qualcosa non va?” Chiese Karin, scuotendolo da un
attimo di immobilità.
Sasuke la
guardò torvo, poi, quasi quegli insoliti pensieri
fossero stati colpa sua, la morse sul collo.
“Oh
sì!” Mugolò lei compiaciuta.
“Spogliami
e mordimi ovunque...” Rantolò con in un gemito
sommesso.
Sasuke, stupito,
eseguì, la spogliò senza tanto indugiare,
senza neppure guardare la sua pelle chiara e perfetta, la
baciò con tecnica,
come se stesse eseguendo un compito preciso da portare a termine alla
perfezione.
Karin ansimava,
si contorceva, lo spogliava stropicciandogli
tutti i vestiti, ma lui cercò di non badarci, fino a quando
non si tolsero la
biancheria.
Lei era sotto di
lui, già persa, le gambe leggermente
divaricate, già pronta ad accoglierlo, a lasciarsi amare per
intero, i capelli
rossi sparsi sul cuscino, gli occhiali abbandonati sul comodino a
fianco del
letto. Ma lui non c’era,
o meglio, il
piccolo lui tra le sue gambe
pallide
e affusolate non voleva collaborare.
Sasuke lo
ignorò e riprese a baciarla, forse era solo un
attimo di panico, dopotutto per quanto fosse stata pianificata per una
sorta di
ripicca, quella era pur sempre la sua prima volta.
Karin sembrava
gradire i suoi baci, perché rispose con
enfasi, mordendogli le labbra sottili, cercando la sua lingua rossa.
Ma...niente, lui non
accennava a reagire.
“Alzati,
merda!” Si ordinò mentalmente, mentre le mani di
lei
correvano sui suoi addominali accennati, poi più
giù tra i peli radi e neri del
pube, per cercare quell’erezione che...no, per quanto si
sforzasse, proprio non
c’era.
Quando lo
afferrò, molle e svogliato, lei sgranò gli occhi,
quasi si fosse appena svegliata da un incubo.
“Sasuke!”
Lo richiamò, forse con l’intenzione di richiamare
il suo “coso”.
Pensò
di poter morire in quell’istante, con le mani di lei
attorno al suo membro indifferente.
“No,
no, aspetta” Incespicò.
“Hai
voglia di fare sesso o no?” Sbottò lei irritata.
Sasuke non
sapeva più che pesci prendere, cosa non stava
funzionando? La donna c’era, lui c’era, e il suo
pene non era difettoso, lo
sapeva bene, lo sapeva dai suoi tanti momenti di amor proprio sotto la
doccia,
insomma, cosa non andava?
Quello non era
assolutamente il momento di abbandonare i remi
in barca, quando il piano era ad un passo dalla sua realizzazione, anzi
dalla
penetrazione vincente che avrebbe pareggiato i conti con
quell’idiota di
Naruto.
Stava ancora
pensando al suo amico, quando Karin, indignata,
e tornata nuovamente pudica, perché si stava coprendo le
nudità con una mano, si
alzò e fece per rivestirsi.
“No,
dove vai?” Chiese Sasuke, ma ormai tutto sembrava
sfuggirgli di mano.
“’Fanculo
Uchiha, allora le voci su di te erano vere!”
Sbottò
lei, incattivita, rinfilandosi il vestito senza indossare il reggiseno.
“Quali
voci?” Chiese lui, alzando un sopracciglio, ormai
arreso all’idea di non poterla riportare sul letto.
“Quelle
a cui nessuno vuole credere” Continuò lei,
infilandosi le scarpe e scaraventando la coppa B nella borsetta.
“Quelle
che dicono quanto tu sia finocchio!” E detto questo
se ne andò sbattendo la porta.
Sasuke
crollò sul letto, ancora nudo, incazzato a morte con
quella parte di sé che non aveva collaborato al piano
perfetto.
“Ancora
vergine...” Si disse.
“E ora
pure finocchio” Concluse, tirandosi addosso le coperte
e maledicendo il suo migliore amico.
N.d.Allyn:
Sasuke tranquillo,
non sei impotente o altro, semplicemente hai altri gusti, anzi...un
solo gusto:
Naruto!! In ogni caso la figuretta credo che sia tra le peggiori mai
collezionate!
Vi
aspetto con
impressioni e pomodori marci... Prossimo capitolo a brevissimi,
probabilmente
anche domani, e beh...lo SPIN OFF sarà su Hashirama e Madara
e...per il
capitolo in sé, preparatevi ad una scena un po’
più hot! <3 mauhahaah <3