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Autore: Mari Lace    15/12/2013    2 recensioni
-Scusami Sasuke-kun, ma ora devo controllare i tuoi ricordi-
Così, vide Sasuke da bambino, spensierato, giocare con Itachi.
Lo vide allenarsi per rendere fiero suo padre, non volendo essere da meno del fratello, a cui voleva comunque un gran bene.
E lo vide tornare a casa, il giorno dello sterminio del suo clan.

[SasuIno]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Sasuke Uchiha, Team Hebi/Taka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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You will wait for me, won't you?

Colpita da quella domanda, esitò un momento prima di rispondere. Però si riprese in fretta, e annuì.
–Sì, Sasuke. Ti puoi fidare di me- gli disse, e ci credeva davvero. Non lo avrebbe tradito, lo sapeva. Non ne era capace.
Lui sospirò. Si sedette a gambe incrociate, e prese a fissare un punto non ben definito della parete rocciosa. Quindi, dapprima sussurrando, poi acquistando man mano sicurezza, si aprì con lei come non aveva mai fatto prima con nessuno. Riversò fuori tutti i sentimenti che era abituato a tenersi dentro, senza rivelarli mai, sopprimendoli dentro sé, facendoli così crescere e scoppiare tutto d’un tratto, come l’odio. Le raccontò tutto, di quando era morto Itachi, di cosa era successo dopo, della storia rivelatagli da Madara... di quanto avesse sofferto nell’apprendere le ragioni di suo fratello, e di come si fosse lasciato accecare dall’odio e avesse deciso di distruggere Konoha. Quando ebbe finito, si sentì immensamente meglio. Era come se si fosse tolto un enorme peso di dosso.
È una bella sensazione... si sentiva più leggero. Un po’ come quando, da piccolo, dopo aver combinato un guaio andava a confidarsi con Itachi, che lo rassicurava. Aveva dimenticato quella sensazione. Ed era contento di averla riscoperta. Alzò finalmente lo sguardo su Ino, osservandola. La sua mente formulò ciò che lui non avrebbe mai detto a parole: Grazie.
È... come se un peso più grande di me stesse provando a schiacciarmi... pensò Ino non appena ebbe metabolizzato tutto quel che le aveva detto il ragazzo. Poi però, vide lo sguardo sollevato del moro. Sembrava felice. Felice come non lo vedeva da molto... no, come non lo aveva mai visto. Sorrise. Se quello era il prezzo per vederlo così, avrebbe portato quel peso. Tanto non era sola. Lo avrebbero portato insieme.
Vedendo il sorriso radioso della ragazza, Sasuke incurvò a sua volta le labbra, abbozzando un mezzo sorriso. L’odio era svanito quasi del tutto dai suoi occhi; c’era sempre, non poteva dimenticarlo, ma poteva sopportarlo. Ormai aveva deciso di rispettare la volontà di Itachi. E sentiva di poterlo fare, ora.
Dopodiché, in silenzio, si misero in cammino.
-Che pensi di fare, adesso, Sasuke?- chiese Ino.
Lui ghignò amareggiato. –Che dovrei fare secondo te, tornare a Konoha?- chiese retorico.
-In quel caso saresti accolto a braccia aperte, Sas’kè!- esclamò una voce ben nota a entrambi i ragazzi.
Il moro si voltò di scatto. Quattro ninja stavano venendo dritti verso di loro. Si rivolse ad Ino. –Be’, sembra che le tue amiche stiano bene...- commentò piatto. Poi si girò nuovamente verso i nuovi arrivati.
-Che significa questo, Naruto?-
-Quel che ho detto, Sas’ké! Se tu tornassi a Konoha ora e senza fare storie, sono certo che Tsunade chiuderebbe un occhio su ciò che hai fatto! Il fratello del Raikage è stato ritrovato illeso, e hai pur sempre ucciso Orochimaru e un Nukenin di livello S!- esclamò il biondo, radioso. Anche perché Sasuke gli sembrava diverso dal solito. Più... sereno.
-T.. ti abbiamo trovata, Ino-chan! Co.. come stai?- le chiese Hinata, che era stata in pensiero per la compagna rimasta sola con l’Uchiha.
A vederla ora, però, sembrava stesse bene... anche se aveva una fasciatura intorno all’addome.
-Fammi vedere...- si distinse la voce di Sakura, con un’intonazione strana. Sembrava avesse visto uno spettro.
Si avvicinò ad Ino e pose le mani sopra la fasciatura, per verificare se la ferita era grave. Con lo stesso tono di prima, disse: -Va bene, non sei più a rischio, ma dovresti evitare di sforzarti...-
-Sakura-chan, fai paura...- commentò Naruto, mentre un brivido gli correva lungo la schiena. Era facile immaginare perché la kunoichi dai capelli rosa stesse reagendo così. Sasuke si era sempre dimostrato ostile con entrambi i suoi ex-compagni di Team, e ora lo trovavano insieme ad Ino, dopo che erano rimasti soli per pochi giorni, a parlare tranquillamente? Poco ci mancava che sorridesse. Non lo aveva mai visto così felice... e lo era solo con Ino... Sakura provava per Sasuke qualcosa di più forte dell’amicizia, ma doveva farsene una ragione: non era ricambiata, e non lo sarebbe stata.
In quel breve lasso di tempo in cui erano state separate, era stata in ansia per Ino. Temeva che Sasuke le facesse del male, anche se una parte di sé sperava che non fosse cambiato fino a quel punto. Ed ora, li avevano finalmente ritrovati... e sembravano migliori amici? Se non più di questo... pensò triste. Dopo poco le si avvicinò Sai. –Lascia perdere- le disse solo.
-Allora torni senza opporre resistenza, o ci prendiamo a pugni come al solito, Sas’ké?- chiese Naruto, radioso. Si era accorto subito che l’amico era strano; diverso dal solito, sembrava che l’odio che intravedeva sempre nel suo sguardo si fosse sopito, almeno un po’. Forse, sperava, sarebbe finalmente riuscito a portarlo a Konoha. Avrebbe convinto Tsunade a perdonarlo, o almeno a dargli una pena minima.
Il moro ghignò. –Tsk, dobe. Pensi davvero che lo farò?-
-Ci speravo Teme, ma se non vieni tu ti ci trascinerò io!- rispose lui, cercando di decifrare lo sguardo dell’amico. Si preparò ad evocare una copia per fare il rasengan.
Sasuke si voltò verso Ino. –Grazie, davvero- sussurrò in modo che sentisse solo lei. –Non tornerò a Konoha, ci sono delle cose che devo fare- affermò poi con tono più alto, in modo da farsi sentire da tutti.
-Non ci sperare, Teme!- Kage bunshin no jutsu!
-Non te lo lasceremo fare, Sasuke-kun!- esclamò Sakura, cercando di acquisire sicurezza.
Perché... Sasuke? si chiese Ino, ma se era questo che il ragazzo voleva, non gli si sarebbe opposta. Sarebbe voluta andare con lui, ma non era possibile. Il suo posto era al Villaggio, con la sua famiglia, e questo lo sapeva bene.
-T.. ti fermeremo, Sasuke-kun- disse Hinata, attivando il Byakugan.
-Esatto, non ti lasceremo andar via così- confermò Sai, estraendo il pennello e una pergamena.
-Serve una mano, Sasuke?- esclamò una voce a pochi metri di distanza da loro. Il ragazzo che aveva parlato si fece presto vedere: la Kubikiri Bouchou in mano, Suigetsu ghignava osservando i ninja di Konoha.
-Ce ne avete messo di tempo, ad arrivare- commentò piatto Sasuke, saltando all’indietro per prendere le distanze da Sakura e dagli altri.
-Sasuke non verrà con voi- intervenne una ragazza dai capelli rossi, facendo anche lei la sua apparizione, accanto ad un ragazzo dai capelli arancioni, su un altro lato ancora.
Senza una parola, Sai si posizionò davanti a Suigetsu. –Pensiamo noi a loro; tu occupati di Sasuke, Naruto!- esclamò.
-Vedi di non uccidere nessuno, Suigetsu- fu l’unico commento dell’Uchiha, che si accingeva ad usare il Chidori. Poi intravide la sua Kusanagi: pendeva dal fianco di Hinata. Mentre pensava a come recuperarla, il biondo figlio del Quarto Hokage gli si parò davanti. Stupido dobe...
Ino, senza sapere né che pensare né cosa fare, si accasciò sul ramo. La ferita, seppur fosse praticamente guarita, le faceva ancora un po’ male, quindi dubitava che sarebbe stata in grado di dare una mano in quello scontro. Meglio, perché non avrebbe davvero saputo da che parte schierarsi.
Sakura e Hinata erano andate a fronteggiare Karin e Juugo; all’improvviso, mentre schivava un pugno della kunoichi dai capelli rosa, la ragazza Uzumaki riuscì a prendere la katana dal fianco di Hinata; subito la lanciò a Sasuke.
Il moro la prese senza problemi e tornò a fronteggiare Naruto. –Lascia perdere, dobe: non puoi fermarmi- sibilò, tra un colpo e l’altro.
-Questo lo dici tu, Teme... sembra proprio che ti costi tanto riconoscere la mia forza, ti farò ricredere dattebayo!-
Dopo aver fatto a pezzi l’ennesimo animale d’inchiostro, l’Hozuki riuscì a colpire Sai con la parte piatta della spada; con un colpo secco in testa, gli fece perdere i sensi. Si precipitò ad aiutare Sasuke.
Karin si era tirata indietro dallo scontro; era più adatta al supporto, e non riusciva a fronteggiare i colpi di Sakura o della Hyuuga. Fortunatamente, Juugo sembrava in grado di impegnarle entrambe. –UCCIDEREE!- esclamò ad un tratto, e la ragazza del Villaggio dell’Erba puntò lo sguardo su Sasuke, preoccupata. Juugo stava perdendo il controllo.
L’Uchiha sembrò averlo notato, si disfò di due copie di Naruto che gli si erano precipitate addosso per bloccarlo e corse verso le due kunoichi di Konoha, attivando lo sharingan. –Juugo, guardami. Devi calmarti-
Il ragazzo sembrò riacquisire il controllo di sé. Sembrava dispiaciuto. Hinata si fece coraggio e tentò di approfittare di quel momento per bloccargli il chakra, ma dovette spostarsi subito per evitare tre palle di fuoco in rapida successione. Col Byakugan aveva visto Sasuke eseguire i sigilli, e non ebbe problemi nello schivarle, ma il movimento le impedì di bloccare Juugo.
Sakura si ritirò verso Sai, affidando quello strano ragazzo ad Hinata: doveva curare il compagno. Pose le mani, piene di chakra, sulla sua testa, dove era stato colpito da Suigetsu. –Sai, mi senti?-
-Lasciami passare, ‘ttebayo!- urlò Naruto contro Suigetsu, mentre gli si scagliava contro con un Rasengan. Il mezzo-pesce parò con la spada. Non sarà facile...
-Ino, puoi occuparti tu di Sai?!- la voce di Sakura la distrasse. Si era persa a guardare Sasuke, voleva aiutarlo... Sono una stupida, non posso tradire il Villaggio! si rimproverò. Si alzò e, un po’ a fatica, si diresse verso l’amica. –Vai pure Sakura, a lui ci penso io-
-Grazie Ino, conto su di te!-
Sasuke riuscì finalmente a stendere Hinata. Lottare senza aver intenzione di uccidere è molto più complicato... constatò infastidito per averci messo così tanto. Aveva mandato Juugo ad aiutare Suigetsu, ma entrambi avevano difficoltà a contrastare Naruto.
All’improvviso, tutto quel che poté vedere furono i flussi di chakra, perché un fumo denso si era sparso sul campo; non si vedeva a un palmo dal naso. Probabilmente ci si sarebbero ritrovati solo lui e Hinata, grazie alle loro abilità oculari, ma fortunatamente aveva steso la Hyuuga pochi secondi prima. O scappiamo ora, o non so che succederà! Si disse, e si accostò a Karin. Ripensandoci, anche lei poteva orientarsi, grazie alla sua abilità. –Karin, ci ritiriamo; io e te siamo gli unici a riuscire a vedere, quindi aiutami a guidare Juugo e Suigetsu fuori di qui- le sussurrò.
Lei fece un cenno positivo col capo, che Sasuke non poté vedere, ma che intuì lo stesso.
Poco prima di uscire da quel fumo che non accennava a disperdersi, gli venne un’idea. Creò una copia di sé, e così fecero anche gli altri componenti di Taka. Magari Naruto non se ne sarebbe accorto subito.
Mentre si allontanava da lì, Sasuke pensò alla kunoichi bionda con cui aveva passato quelle ultime giornate, e con cui alla fine si era confidato. Alla fine la hai avuta vinta tu, Ino... Devo pagare per i miei errori, io e il mio Team ci schiereremo contro Alba e contro Madara, aiutandovi dall’esterno! Ma prima o poi, quando tutto questo sarà finito, io... verrò a scontare le mie colpe al Villaggio. Aspettami, Ino.
Finalmente il fumo si dissolse, ma Naruto e Sakura non si accorsero subito che quelli con cui combattevano ora erano solo copie. Quando se ne accorsero, il Team Taka si era già allontanato abbastanza. –Non possiamo inseguirli, Naruto... dobbiamo occuparci di Sai e di Hinata. Dobbiamo tornare a Konoha- disse Sakura, con voce incrinata.
Naruto strinse i pugni. –Hai ragione, Sakura-chan...- fu costretto ad ammettere. E dire che ero così vicino a riportarti a Konoha, Sas’kè... Ma tanto ci riuscirò prima o poi, lo sai benissimo anche tu!
Ino sorrise sollevata, alla fine ce l’avevano fatta a scappare. Si alzò, guardando nella direzione in cui sentiva che era scappato l’Uchiha. Forse grazie alla sua Abilità, forse anche perché in quel breve lasso di tempo tra i due si era instaurato un legame profondo... era riuscita a sentire gli ultimi pensieri di Sasuke, quelli in cui le prometteva di tornare.
E mentre Sakura controllava l’armamentario e si chiedeva dove fossero finite le bombe fumogene che avevano portato con sé, un solo pensiero si fece strada nella sua mente:
Prenditi tutto il tempo che ti serve, perché... Ti aspetterò, Sasuke. Colpita da quella domanda, esitò un momento prima di rispondere. Però si riprese in fretta e annuì.
–Sì, Sasuke. Ti puoi fidare di me- gli disse, e ci credeva davvero. Non lo avrebbe tradito, lo sapeva. Non ne era capace.
Lui sospirò. Si sedette a gambe incrociate e prese a fissare un punto non ben definito della parete rocciosa. Quindi, dapprima sussurrando, poi acquistando man mano sicurezza, si aprì con lei come non aveva mai fatto prima con nessuno. Riversò fuori tutti i sentimenti che era abituato a tenersi dentro, senza rivelarli mai, facendoli così crescere e scoppiare tutto d’un tratto, come l’odio. Le raccontò tutto, di quando era morto Itachi, di cosa era successo dopo, della storia rivelatagli da Madara... di quanto avesse sofferto nell’apprendere le ragioni di suo fratello, e di come si fosse lasciato accecare dall’odio e avesse deciso di distruggere Konoha. Quando ebbe finito, si sentì immensamente meglio. Era come se si fosse tolto un enorme peso di dosso.
È una bella sensazione... si sentiva più leggero. Un po’ come quando, da piccolo, dopo aver combinato un guaio andava a confidarsi con Itachi, che lo rassicurava. Aveva dimenticato quella sensazione. Ed era contento di averla riscoperta. Alzò finalmente lo sguardo su Ino, osservandola. La sua mente formulò ciò che lui non avrebbe mai detto a parole: Grazie.
È... come se un peso più grande di me stesse provando a schiacciarmi... pensò Ino non appena ebbe metabolizzato tutto quel che le aveva detto il ragazzo. Poi però, vide lo sguardo sollevato del moro. Sembrava felice. Felice come non lo vedeva da molto... no, come non lo aveva mai visto. Sorrise. Se quello era il prezzo per vederlo così, avrebbe portato quel peso. Tanto non era sola. Lo avrebbero portato insieme.
Vedendo il sorriso radioso della ragazza, Sasuke incurvò a sua volta le labbra, abbozzando un mezzo sorriso. L’odio era svanito quasi del tutto dai suoi occhi; c’era sempre, non poteva dimenticarlo, ma poteva sopportarlo. Ormai aveva deciso di rispettare la volontà di Itachi. E sentiva di poterlo fare, ora.
Dopodiché, in silenzio, si misero in cammino.
-Che pensi di fare, adesso, Sasuke?- chiese Ino.
Lui ghignò amareggiato. –Che dovrei fare secondo te, tornare a Konoha?- chiese retorico.
-In quel caso saresti accolto a braccia aperte, Sas’kè!- esclamò una voce ben nota ad entrambi i ragazzi.
Il moro si voltò di scatto. Quattro ninja stavano venendo dritti verso di loro. Si rivolse ad Ino. –Be’, sembra che le tue amiche stiano bene...- commentò piatto. Poi si girò nuovamente verso i nuovi arrivati.
-Che significa questo, Naruto?-
-Quel che ho detto, Sas’ké! Se tu tornassi a Konoha ora e senza fare storie, sono certo che Tsunade chiuderebbe un occhio su ciò che hai fatto! Il fratello del Raikage è stato ritrovato illeso, e hai pur sempre ucciso Orochimaru e un Nukenin di livello S!- esclamò il biondo, radioso. Anche perché Sasuke gli sembrava diverso dal solito. Più... sereno.
-T.. ti abbiamo trovata, Ino-chan! Co.. come stai?- le chiese Hinata, che era stata in pensiero per la compagna rimasta sola con l’Uchiha.
A vederla ora, però, sembrava stesse bene... anche se aveva una fasciatura intorno all’addome.
-Fammi vedere...- si distinse la voce di Sakura, con un’intonazione strana. Sembrava avesse visto uno spettro.
Si avvicinò ad Ino e pose le mani sopra la fasciatura, per verificare se la ferita era grave. Con lo stesso tono di prima, disse: -Va bene, non sei più a rischio, ma dovresti evitare di sforzarti...-
-Sakura-chan, fai paura...- commentò Naruto, mentre un brivido gli correva lungo la schiena. Era facile immaginare perché la kunoichi dai capelli rosa stesse reagendo così. Sasuke si era sempre dimostrato ostile con entrambi i suoi ex-compagni di Team, e ora lo trovavano insieme ad Ino, dopo che erano rimasti soli per pochi giorni, a parlare tranquillamente? Poco ci mancava che sorridesse. Non lo aveva mai visto così felice... e lo era solo con Ino. Sakura provava per Sasuke qualcosa di più forte dell’amicizia, ma doveva farsene una ragione: non era ricambiata, e non lo sarebbe stata.
In quel breve lasso di tempo in cui erano state separate, era stata in ansia per Ino. Temeva che Sasuke le facesse del male, anche se una parte di sé sperava che non fosse cambiato fino a quel punto. Ed ora, li avevano finalmente ritrovati... e sembravano migliori amici? Se non più di questo... pensò triste. Dopo poco le si avvicinò Sai. –Lascia perdere- le disse solo.
-Allora torni senza opporre resistenza, o ci prendiamo a pugni come al solito, Sas’ké?- chiese Naruto, radioso. Si era accorto subito che l’amico era strano; diverso dal solito, sembrava che l’odio che intravedeva sempre nel suo sguardo si fosse sopito, almeno un po’. Forse, sperava, sarebbe finalmente riuscito a portarlo a Konoha. Avrebbe convinto Tsunade a perdonarlo, o almeno a dargli una pena minima.
Il moro ghignò. –Tsk, dobe. Pensi davvero che lo farò?-
-Ci speravo Teme, ma se non vieni tu ti ci trascinerò io!- rispose lui, cercando di decifrare lo sguardo dell’amico. Si preparò ad evocare una copia per fare il rasengan.
Sasuke si voltò verso Ino. –Grazie, davvero- sussurrò in modo che sentisse solo lei. –Non tornerò a Konoha, ci sono delle cose che devo fare- affermò poi a voce più alta, in modo da farsi sentire da tutti.
-Non ci sperare, Teme!- Kage bunshin no jutsu!
-Non te lo lasceremo fare, Sasuke-kun!- esclamò Sakura, cercando di acquisire sicurezza.
Perché... Sasuke? si chiese Ino, ma se era questo che il ragazzo voleva, non gli si sarebbe opposta. Sarebbe voluta andare con lui, ma non era possibile. Il suo posto era al Villaggio, con la sua famiglia, e questo lo sapeva bene.
-T.. ti fermeremo, Sasuke-kun- disse Hinata, attivando il Byakugan.
-Esatto, non ti lasceremo andar via così- confermò Sai, estraendo il pennello e una pergamena.
-Serve una mano, Sasuke?- esclamò una voce a pochi metri di distanza da loro. Il ragazzo che aveva parlato si fece presto vedere: la Kubikiri Bouchou in mano, Suigetsu ghignava osservando i ninja di Konoha.
-Ce ne avete messo di tempo, ad arrivare- commentò piatto Sasuke, saltando all’indietro per prendere le distanze da Sakura e dagli altri.
-Sasuke non verrà con voi- intervenne una ragazza dai capelli rossi, facendo anche lei la sua apparizione, accanto ad un ragazzo dai capelli arancioni, su un altro lato ancora.
Senza una parola, Sai si posizionò davanti a Suigetsu. –Pensiamo noi a loro; tu occupati di Sasuke, Naruto!- esclamò.
-Vedi di non uccidere nessuno, Suigetsu- fu l’unico commento dell’Uchiha, che si accingeva ad usare il Chidori. Poi intravide la sua Kusanagi: pendeva dal fianco di Hinata. Mentre pensava a come recuperarla, il biondo figlio del Quarto Hokage gli si parò davanti. Stupido dobe...
Ino, senza sapere né che pensare né cosa fare, si accasciò sul ramo. La ferita, seppur fosse praticamente guarita, le faceva ancora un po’ male, quindi dubitava che sarebbe stata in grado di dare una mano in quello scontro. Meglio, perché non avrebbe davvero saputo da che parte schierarsi.
Sakura e Hinata erano andate a fronteggiare Karin e Juugo; all’improvviso, mentre schivava un pugno della kunoichi dai capelli rosa, la ragazza Uzumaki riuscì a prendere la katana dal fianco di Hinata; subito la lanciò a Sasuke.
Il moro la prese senza problemi e tornò a fronteggiare Naruto. –Lascia perdere, dobe: non puoi fermarmi- sibilò, tra un colpo e l’altro.
-Questo lo dici tu, Teme... sembra proprio che ti costi tanto riconoscere la mia forza, ti farò ricredere dattebayo!-
Dopo aver fatto a pezzi l’ennesimo animale d’inchiostro, l’Hozuki riuscì a colpire Sai con la parte piatta della spada; con un colpo secco in testa, gli fece perdere i sensi. Si precipitò ad aiutare Sasuke.
Karin si era tirata indietro dallo scontro; era più adatta al supporto e non riusciva a fronteggiare i colpi di Sakura o della Hyuuga. Fortunatamente, Juugo sembrava in grado di impegnarle entrambe. –UCCIDEREE!- esclamò ad un tratto, e la ragazza del Villaggio dell’Erba puntò lo sguardo su Sasuke, preoccupata. Juugo stava perdendo il controllo.
L’Uchiha sembrò averlo notato, si disfò di due copie di Naruto che gli si erano precipitate addosso per bloccarlo e corse verso le due kunoichi di Konoha, attivando lo sharingan. –Juugo, guardami. Devi calmarti-
Il ragazzo dai capelli rossisembrò riacquisire il controllo di sé. Sembrava dispiaciuto. Hinata si fece coraggio e tentò di approfittare di quel momento per bloccargli il chakra, ma dovette spostarsi subito per evitare tre palle di fuoco in rapida successione. Col Byakugan aveva visto Sasuke eseguire i sigilli, e non ebbe problemi nello schivarle, ma il movimento le impedì di attaccare Juugo.
Sakura si ritirò verso Sai, affidando quello strano ragazzo ad Hinata: doveva curare il compagno. Pose le mani, piene di chakra, sulla sua testa, dove era stato colpito da Suigetsu. –Sai, mi senti?-
-Lasciami passare, ‘ttebayo!- urlò Naruto contro Suigetsu, mentre gli si scagliava contro con un Rasengan. Il mezzo-pesce parò con la spada. Non sarà facile...
-Ino, puoi occuparti tu di Sai?!- la voce di Sakura la distrasse. Si era persa a guardare Sasuke, voleva aiutarlo... Sono una stupida, non posso tradire il Villaggio! si rimproverò. Si alzò e, un po’ a fatica, si diresse verso l’amica. –Vai pure Sakura, a lui ci penso io-
-Grazie Ino, conto su di te!-
Sasuke riuscì finalmente a stendere Hinata. Lottare senza aver intenzione di uccidere è molto più complicato... constatò infastidito per averci messo così tanto. Aveva mandato Juugo ad aiutare Suigetsu, ma entrambi avevano difficoltà a contrastare Naruto.
All’improvviso, tutto quel che poté vedere furono i flussi di chakra, perché un fumo denso si era sparso sul campo; non si vedeva a un palmo dal naso. Probabilmente ci si sarebbero ritrovati solo lui e Hinata, grazie alle loro abilità oculari, ma fortunatamente aveva steso la Hyuuga pochi secondi prima. O scappiamo ora, o non so che succederà! Si disse, e si accostò a Karin. Ripensandoci, anche lei poteva orientarsi, grazie alla sua abilità. –Karin, ci ritiriamo; io e te siamo gli unici a riuscire a vedere, quindi aiutami a guidare Juugo e Suigetsu fuori di qui- le sussurrò.
Lei fece un cenno positivo col capo, che Sasuke non poté vedere, ma che intuì lo stesso.
Poco prima di uscire da quel fumo che non accennava a disperdersi, gli venne un’idea. Creò una copia di sé, e così fecero anche gli altri componenti di Taka. Magari Naruto non se ne sarebbe accorto subito.
Mentre si allontanava da lì, Sasuke pensò alla kunoichi bionda con cui aveva passato quelle ultime giornate, e con cui alla fine si era confidato. Alla fine la hai avuta vinta tu, Ino... Devo pagare per i miei errori, io e il mio Team ci schiereremo contro Alba e contro Madara, aiutandovi dall’esterno! Ma prima o poi, quando tutto questo sarà finito, io... verrò a scontare le mie colpe al Villaggio. Aspettami, Ino.
Finalmente il fumo si dissolse, ma Naruto e Sakura non si accorsero subito che quelli con cui combattevano ora erano solo copie. Quando se ne accorsero, il Team Taka si era già allontanato abbastanza. –Non possiamo inseguirli, Naruto... dobbiamo occuparci di Sai e di Hinata. Dobbiamo tornare a Konoha- disse Sakura, con voce incrinata.
Naruto strinse i pugni. –Hai ragione, Sakura-chan...- fu costretto ad ammettere. E dire che ero così vicino a riportarti a Konoha, Sas’kè... Ma tanto ci riuscirò prima o poi, lo sai benissimo anche tu!
Ino sorrise sollevata, alla fine ce l’avevano fatta a scappare. Si alzò, guardando nella direzione in cui sentiva che era scappato l’Uchiha. Forse grazie alla sua Abilità, forse anche perché in quel breve lasso di tempo tra i due si era instaurato un legame profondo... era riuscita a sentire gli ultimi pensieri di Sasuke, quelli in cui le prometteva di tornare.
E mentre Sakura controllava l’armamentario e si chiedeva dove fossero finite le bombe fumogene che avevano portato con sé, un solo pensiero si fece strada nella sua mente:
Prenditi tutto il tempo che ti serve, perché... Ti aspetterò, Sasuke.  

 
  *Angolino Lita*
Scusate C___C Sono in ritardo >_< Enorme, ritardo D: Spero che almeno il capitolo vi sia piaciuto! Vana speranza, perché ho paura che l'IC di Sasuke sia andato a farsi benedire >.< In questo periodo sono impegnatissima, questa settimana il PC l'ho visto giusto di sfuggita.
Questo capitolo lo ho cambiato molto dall'altro: la storia è più o meno la stessa, in particolare ho lasciato quasi intatto lo scontro, ma ho cambiato la forma, in alcuni casi anche di molto :) Nel fragile tentativo di rendere Sasuke più o meno IC...
Purtroppo anche questa settimana sarò piena d'impegni, quindi aggiornerò con l'epilogo (anche se ammetto di essere parecchio tentata di finirla così XD) durante le vacanze di Natale! Grazie a tutti voi che seguite :) E grazie a The Death of Valkiria e Pichan per aver recensito c: Mi avete fatto davvero piacere :')
A presto, spero!

Lita
  
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