Little things
1_Change your Life
"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile.
E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
-Nicol! Muoviti che lo perdiamo!-
-Arrivo, arrivo!-
Tre ragazze si facevano largo tra la folla, nei fine settimana l’aeroporto di Malpensa era impraticabile. Erika correva davanti a tutte, odiava essere in ritardo, quello poi era un volo speciale, non potevano perdere il volo della libertà.
Camminava verso il Gate a passo spedito trascinando un piccolo trolley verde, teneva i lunghi capelli castani legati in una coda alta con alcuni ciuffi ribelli che coprivano parte di quegli occhi dalle mille sfumature di verde e azzurro.
Riuscì a prendere il posto vicino al finestrino facendo un’espressione di vittoria a Cecilia che sbuffando si sedette al centro seguita da Nicol che prese posto vicino al corridoio.
Per Ceci era il primo volo, tremava per l’agitazione, si raccolse i capelli corvini in una mezza coda spettinata, appoggiò la testa allo schienale e sbuffò per levarsi la frangetta dagli occhi.
Niki posò dolcemente una mano sulla sua.
-Stai tranquilla? E’ solo un’ora e mezza di viaggio, passa in fretta!-
Le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi, uno di quelli che faceva cambiare umore alle persone, la risata di Nicol era come una medicina.
La mora si rilassò istintivamente e fece cenno di si con la testa. Era sempre stata la più impavida del gruppo ma per lei l’aereo è sempre stato un taboo.
Erika guardò distrattamente fuori dal finestrino, non vedeva l’ora che l’aereo decollasse per lasciarsi tutto alle spalle; guardò poi le sue amiche, Niki cercava di tenere impegnata l’altra in chiacchere futili per distrarla, si fermò ad osservarla per un momento, si conoscevano da 5 anni ormai e poteva affermare di saper cogliere qualsiasi sfumatura di emozione nei suoi occhi color cioccolato.
Nicol sorrideva, sempre. Sorrideva la sua bocca, le sue fossette, i suoi occhi, persino i suoi gesti sorridevano. In quel giorno però erano un po’ più forzati, era una ragazza affettuosa per questo il distacco dalla famiglia a lei risultava più complicato, separarsene non sarebbe stato facile ma aveva fatto questo grande sacrificio per lei, per loro, per la loro nuova vita insieme.
-A che pensi Eri?-
Chiese la ragazza accorgendosi di esser fissata.
-Ce la faremo vero?-
Chiese lei seria. Cecilia afferrò le mani di entrambe e le strinse forte.
-Certo che ce la faremo! Mi avete fatto salire su questo dannatissimo aereo quindi noi ce la faremo, chiaro?!-
La mora sbuffò sonoramente per poi scoppiare a ridere assieme alle altre.
Ormai era fatta, non sarebbero tornate indietro, dopo tanti progetti il sogno apparentemente irraggiungibile si stava avverando.
Londra le stava aspettando.