E
finalmente siamo
arrivati al capitolo cinque, e il pallino dovrebbe alzarsi, ma per ora
lo
lascerò arancione, anche perché se questo
è rosso i capitoli più in là li
dovrò
fare di un colore insistentemente acceso! Ahahaha insomma, sono
così contenta
di inserire la QUINTA REGOLA perché al termine ho messo lo
spin off su MADARA
E HASHIRAMA, cortissimo e idiota all’ennesima
potenza (no, non ho scritto
tutta ‘sta fic solo per inserirci lo spin off, o
sì? Ahahaha) Insomma come
avete visto nei capitoli precedenti Sasuke ha fatto una bella
figuretta, ma
Naruto dov’era? Da Hinata, come logico, no? Gioca a fare
l’etero...ma questo
capitolo è dedicato all’altra sponda del
fiume...XD Un bacione e un grazie
speciale a tutti voi che recensite, cerco di fare del mio meglio per
rispondervi
come vedete <3 proprio perché siete grandiosi a
sopportare le mie fic idiote
e a darmi i vostri pareri! In ogni caso vi aspetto ancora, per sapere
cosa ne
pensate e per dirmi se anche a voi questo Sasuke non inizia a fare un
po’
tenerezza ahahahha :D (PS:ryanforever non so come hai fatto a farti
fuori e a
recensire tutti i capitoli in una volta, ahaha troppo buona)
VI
ASPETTO
Pps:
il capitolo 6
verrà inserito stasera o stanotte, altrimenti
l’appuntamento è a domani!! :D
Ppps:
i titoletti dei
capitoli sono più dementi della storia stessa.
Pppps:
perdonatemi!
Allyn
<3
QUINTA
REGOLA: sii
tollerante e rispetta gli orientamenti sessuali altrui, anche se non li
condividi. Sai, un giorno potresti essere proprio tu, a scoprirti gay.
Naruto non
rientrò quella notte, ma Sasuke controllò il suo
cellulare ad intervalli di dieci minuti tra una sbirciatina del display
e
un’altra, quasi potesse arrivargli un sms da un momento
all’altro, le
imprecazioni verso l’idiota invece avevano un intervallo di
cinque minuti.
Così
passarono le ore, intorno alle tre si assopì e lo
sognò,
sognò di strangolarlo sotto la doccia, anche se lui,
nell’onirica fantasia
rideva, con i capelli biondi tutti spettinati e
quell’espressione da cretino allegro
che si portava stampata in faccia.
Allora Sasuke lo
strozzava più forte, e Naruto apriva gli
occhi azzurri e guardava in basso, verso i suoi boxer, poi, il
perché si stesse
sognando in biancheria intima, quello non seppe spiegarselo, fatto sta
che
Naruto lo stesse guardando proprio lì, e più
l’azzurro delle sue iridi
indugiava sulla protuberanza protetta dal cotone scuro dei boxer,
più le sue
mani diminuivano la presa attorno al collo brunito
dell’amico, che, una volta
libero, portò le sue grandi dita sui suoi fianchi.
“Nah,
‘Suke, non ti si drizza?” Lo schernì con
voce affabile.
Il Sasuke del
sogno fece per dargli un pugno in testa, poi
invece di impattare con violenza sul capo biondo vi posò
delicatamente il
palmo, per poi stringere le dita attorno alle ciocche scomposte e
chiare e
borbottare rattristato.
“Vuoi
che ci pensi io?” Chiese Naruto.
Sasuke
sospirò, poi annuì sconfitto, stringendogli un
poco i
capelli e spingendolo verso il basso.
“Allora
lascia fare a me, eh Sas’ke!” Gli disse il ragazzo
ammiccante, per poi chinarsi in ginocchio ed estrarre il suo membro dai
boxer
con una mano.
“Non
hai problemi, con me” Sussurrò Naruto, lascivo.
Sasuke gli
strinse ancor di più i capelli con un gemito
soffocato, quando questo aprì la bocca per accogliere la sua
erezione.
Il Naruto del
sogno lo guardò per tutto il tempo, dritto
negli occhi, le labbra aperte e sporche di saliva strette attorno al
suo
piacere teso e pulsante.
Muoveva la
lingua, lo toccava con quelle mani grandi, e gli
lasciava toccare i capelli, oh, quei capelli tanto morbidi.
Sasuke gli venne
in bocca chiamandolo per nome.
Si
svegliò di soprassalto, ancora scosso dai brividi e dalla
sensazione vibrante dell’orgasmo.
“Merda!”
Imprecò. Aveva la bocca impastata e il mal di testa
da sonno insufficiente, ma c’era altro, c’erano le
lenzuola bagnate, le dita
della mano destra appiccicose e il suo battito accelerato.
Era fottuto.
Come poteva
essere accaduta una cosa del genere? E quel
sogno? Impossibile, tutta colpa di Karin e delle sue stupide
insinuazioni. Fu
questo quello che gli ripeteva la vocina nella sua testa, anzi che gli
urlava
istericamente, prima che si voltasse e vedesse che l’oggetto
dei suoi incubi
era tornato all’ovile, la bionda pecora smarrita dormiva
beata nel letto vicino
al suo, noncurante che fino a cinque minuti prima si stesse trovando in
un
sogno a sfondo erotico e con la bocca piena.
“Cazzo,
proprio ora dovevi tornare!” Imprecò mentalmente
Sasuke, alzandosi dal letto e guardandolo.
Aveva le fauci
da divoratore di ramen completamente
spalancate e un rivolo di saliva colava sul cuscino.
“Dannato
idiota!” Lo insultò sottovoce, poi però
un’immagine
ben chiara prese forma nella sua testa, c’era sempre Naruto
con la bocca
aperta, solo che dalle sue labbra non colava saliva...
Imprecò
ancora e per poco non pianse, anzi, non vomitò per il
ribrezzo che provava verso se stesso.
Strappò
le lenzuola e le coperte dal letto e le appallottolò
in un angolo della camera, poi aprì l’armadio in
cerca di altre lenzuola,
niente, non c’erano, erano tutte scomparse, oppure tutte in
lavanderia...
Imprecò per quell’enorme nuvola di sfiga che gli
stava piovendo addosso, poi la
pioggia si tramutò in grandine.
“Ah,
Sasuke, che minchia ci fai in piedi in mezzo alla stanza?!”
La voce impastata di Naruto lo congelò.
Accese la
piccola abatjour sul comodino e si alzò a sedere.
“Sasuke,
perché sei nudo? Facevi prendere un po’
d’aria al
tuo amichetto?” Sorrise strizzando un occhio azzurro per la
troppa luce e indicando
il membro libero tra le sue gambe pallide.
“Cosa
guardi! Idiota, rimettiti a dormire!” Quasi non gli
strillò contro. Eppure era già capitato che lo
vedesse nudo, in tutti quegli
anni di amicizia, ma improvvisamente la cosa era diventata un problema.
“Ehi,
che è successo al letto?” Lo ignorò
Naruto, indicando
il materasso spoglio.
Sasuke
avvampò, ma dopotutto, e che diamine, era pure sempre
un Uchiha, e un Uchiha non perde mai il controllo.
“Un
incidente con la bottiglia d’acqua, l’ho rovesciata
tentando
di bere al buio”
Naruto se la
bevve, perché scoppiò a ridere con la sua solita
innocenza.
“Oh,
ma sai che il cambio delle lenzuola non torna dalla
lavanderia fino a giovedì?” Continuò a
ridere.
“Dai
infilati un paio di boxer e vieni qui, ho anche freddo!”
Scherzò, smuovendo le coperte.
Forse era il
bisogno di sonno, o forse perché erano passati
anni da quando avevano dormito insieme, ma Sasuke annuì, si
rivestì e si infilò
sotto le coperte con Naruto.
“Ti
ricordi le notti al campeggio?” Gli sussurrò il
biondo
dopo aver spento la luce.
“Sì”
Rispose laconico Sasuke, ancora interdetto per la piega
che tutta quella faccenda stava prendendo.
“Io
avevo paura che i lupi e le volpi venissero a sbranarci,
soprattutto le volpi mannare a nove code...”
Continuò Naruto.
“Che
idiota” Sbuffò una risata il moro, ricordando i
vecchi
tempi.
“Mi
prendesti in giro anche quella volta, poi però afferrasti
la mia mano...non la lasciasti finchè non mi
addormentai” Sussurrò il ragazzo.
“Perché
ti viene a mente proprio adesso?” Chiese Sasuke,
stringendosi tra le lenzuola già calde del calore
dell’altro, in un letto
decisamente troppo piccolo per entrambi.
“L’esame
di questo mese mi spaventa” Ammise il biondo.
“Cosa
vuoi, che ti tenga la mano?” Lo sbeffeggiò
l’Uchiha,
anche se nel buio, sul suo viso, era fiorito un sorriso dolce.
Naruto rise.
“No,
ma ultimamente sei stato più lontano” Gli
confidò.
“Io,
lontano?” Chiese Sasuke, voltandosi su un fianco,
intravedendo anche nell’ombra il profilo della schiena di
Naruto. Per un attimo
avrebbe voluto abbracciarlo.
“Sì,
sono mesi che non fai altro che studiare, non parliamo
più come prima e tu, non so, sembri ignorarmi anche se
condividiamo la stessa
stanza” Lagnò.
“La
compagnia non ti manca, ora hai la ragazza...e poi lo sai
che il mio obiettivo è laurearmi con il massimo dei voti, la
mia vendetta nei
confronti di Itachi sarà superarlo”
Esclamò cercando di non far trapelare la
nota d’astio con cui aveva pronunciato la parola
“ragazza”.
“Tu e
le tue stupide vendette scolastiche, ti sei mai chiesto
se nella vita ci fosse altro per cui lottare?”
Domandò Naruto.
Sasuke
sospirò, era un discorso che non amava affrontare.
“Da
quando sei diventato così serio tu? Il sesso ti ha messo
a posto i neuroni?” Scherzò.
“Voglio
lasciarla” Esordì Naruto voltandosi verso di lui,
afferrandogli solo per un secondo le mani, per poi lasciarle.
Sasuke
sentì il calore del suo corpo sotto le lenzuola,
quello dei suoi polpastrelli, che, seppure per un brevissimo istante
gli
avevano impresso a fuoco la loro impronta sulla pelle.
“Che?
E perché mai? Lei è carina, no? Mica hai scoperto
che
ti piacciono i ragazzi?” Chiese stupito, eppure con il cuore
che gli batteva
all’impazzata nel petto.
“M-ma
che dici?” Incespicò Naruto.
“Io mi
riferivo all’università” Si riprese poco
dopo, anche
se la sua voce per un attimo aveva vacillato.
“Ah,
ecco! Perché lo sai, io proprio i froci non li
tollero!”
Sussurrò Sasuke, con una nota di dispiacere nella voce
melodiosa.
“Ma,
da quando? Tu non eri quello tollerante?” Chiese Naruto
sorpreso.
“Da
oggi, e ora dormi! Ah, un’altra cosa! Tu
l’università non
la molli, capito?” Lo brontolò Sasuke serrando gli
occhi e voltandosi dalla
parte opposta.
“Allora
torna ad aiutarmi con i compiti” Sorrise il biondo,
accostando le spalle a quelle dell’amico, inconsapevole della
gioia che l’altro
traeva da quel calore condiviso.
EXTRA:
di quando
Sasuke, ancora bambino, decise di sostenere i diritti degli
omosessuali. Un
tema su Madara e Hashirama e un Naruto un po’ confuso.
Sasuke era alle
elementari, frequentava il quarto anno, e la
maestra Shizune aveva scritto alla lavagna il compito del giorno, in
quanto San
Valentino il tema era: la coppia più bella e innamorata che
conoscete.
Shizune era una
brava insegnante, di quelle con il sorriso
stampato sul viso cordiale e tante idee creative per conoscere e
crescere bene
i suoi studenti, nella sua carriera aveva visto molti casi particolari,
menti
brillanti, ragazzi buoni e volenterosi, Naruto, il migliore amico di
Sasuke
rientrava tra questi, ma mai, mai nella sua carriera aveva letto un
tema come
quello del piccolo Uchiha.
Certo,
grammaticalmente e ortograficamente impeccabile per un
ragazzino di quarta elementare, ma non era quello a lasciarla basita,
piuttosto
il contenuto, si era aspettata righe e righe sulla mamma e il
papà, al massimo
sui personaggi di qualche seria animata che trasmettevano alla tv, ma
il
piccolo Sasuke la sorprese.
Alunno:
Sasuke Uchiha
Anno:
IV
Tema
assegnato dalla maestra:
parla della coppia più bella e innamorata che conosci
Oggi
è San Valentino, una
festa secondo me stupida, ma la maestra Shizune mi ha chiesto di
scrivere su
una coppia bella e innamorata, perciò lo farò.
Mio
zio Madara e il suo
fidanzato Hashirama sono per me le due persone più
innamorate di questo
pianeta.
Certo,
non fanno che litigare
quasi tutti i giorni, e mia madre dice sempre che prima o poi
riusciranno a
distruggere un’intera città, ma io sono sicuro che
se mai accadrà loro
rimarranno insieme.
Mio
zio Madara ha la faccia
sempre arrabbiata e i capelli lunghi e neri che porta spettinati,
Hashirama
invece è un tipo solare e allegro e anche lui ha i capelli
lunghi, ma castani,
quando li guardo da dietro a volte mi sembra di guardare due donne, ma
questo
Itachi mi ha proibito di dirlo, credo perché anche a lui
piaccia portare i
capelli lunghi.
Una
volta li ho visti
baciarsi, avevano litigato da poco, lo zio voleva uccidere Hashirama
con un
coltello da cucina, ma lui gli rideva in faccia tutto allegro, come
sempre,
allora lo zio Madara ha posato il coltello, ha fatto no con la testa e
si è buttato
contro Hashirama per baciarlo sulle labbra.
Non
ho mai visto un bacio di
quel tipo, neppure tra mamma e papà, lo zio sembrava voler
mangiare Hashirama,
ma a lui stava bene, perché sorrideva e lo abbracciava.
Per
questo credo che loro
siano la coppia migliore del mondo, sono amici, litigano sempre, poi
tornano a
giocare, ma si amano, si baciano come se volessero mangiarsi a vicenda.
Sasuke
Uchiha
Shizune lo
rilesse più volte, prima di comprendere bene la
situazione. Era ovvio, per il piccolo Sasuke la coppia più
bella del mondo era
una coppia di omosessuali.
Scoppiò
a ridere poi passò a correggere il compito di Naruto,
il suo compagno di banco, fu difficile, perché sul foglio
protocollo c’erano
parecchie macchie d’inchiostro e frasi completamente
cancellate.
Alunno:
Naruto Uzumaki
Anno:
IV
Tema
assegnato dalla maestra:
parla della coppia più bella e innamorata che conosci
Io
e Sasuke Uchiha siamo la
cop-
Un
giorno io e Sasuke Uchih-
Secondo
me la coppia più
bella...
La
coppia più bella che ho (che io abbia,
ma Naruto mica si
preoccupa di coniugare per benino n.d.Allyn)mai
conosciuto sono la mamma e
il papà.
Lei
gli urla contro quando
litigano e a volte fa un po’ paura come la volpe mannara a
nove code di cui mi
ha parlato papà, poi però sorride e torna calma.
Papà
invece è sempre allegro e
la abbraccia di continuo, ed io penso che l’amore vero sia
questo, amarsi e
litigare un po’ tutti i giorni, un giorno io e
Sasuk- quindi un giorno
vorrei proprio vivere un amore come quello della mamma e del
papà.
Uzumaki
Naruto.
Shizune scosse
la testa, in quei due ragazzini c’era proprio
qualcosa di strano.
N.d.Allyn
à
spero vi sia piaciuto! Lo zio Madara ahahah e Naruto, beh ce lo vedevo
a
barrare tutti quei pensieri, dopotutto il ragazzino è
fissato con Sasuke anche
nel manga, no? Per l’italiano strano e un po’ lento
nei temi, beh, non so è
così che credo scriva un bambino...ma non saprei!
Spero
di avervi
divertito, anche un pochino.
Alla
prossima,
prestissimo!
Aspetto
le vostre
impressioni <3 <3 <3