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Autore: Curly_crush    16/12/2013    1 recensioni
Iniziare a vivere in una città grande e sconosciuta e, perlopiù, da soli, può essere un'impresa davvero difficile per una ragazza giovane. Ma può anche essere l'occasione per cominciare a vivere una vera e propria favola!
"Mai avrei pensato che potesse succedere a me. Eppure ero lì, a perdermi nell’incredibile verde dei suoi occhi. Non poteva essere vero, doveva essere per forza un sogno, ma il tocco caldo delle sue mani sul mio viso mi confermò quella bellissima realtà. Le mie labbra si aprirono in un sorriso quasi ebete, credo, dato che lui scoppiò in una risata fragorosa."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No woman in the world deserves this



- Louis -
 
Quella sera, a cena, c’era un silenzio insolito ed opprimente, ma non avevo idea di come fare per animare la serata. Era come se anche Niall, Liam e Zayn sapessero cos’era successo tra Harry e Gioia, e non avessero il coraggio di parlare, né di quello, né di nient’altro. Guardai Harry, che fino a quel momento non aveva toccato cibo, ma continuava a giocarci, spostandolo da un lato all’altro del piatto, tenendosi la testa con l’altra mano.

“Ehi, Haz, so che non cucino bene come te, ma non hai ancora assaggiato niente”, tentò di scherzare Niall, ad un certo punto.

Incrociai il suo sguardo, e provai a sorridere della sua battuta, ma quello che mi uscì fu solo l’ombra di ciò che avrei voluto. Zayn e Liam, invece, risero leggermente. Harry, infine, guardò Niall in silenzio, poi si alzò e, senza dire niente, se ne andò dalla sala da pranzo.

“Ma cosa ho detto di male?”, chiese Niall, rivolgendosi a me.

Alzai le spalle.

“Non è colpa tua, Niall”, risposi.

Non sapevo se raccontare tutto anche a loro, oppure aspettare che fosse Harry a farlo di sua volontà.

“E’ tutta la sera che si comporta stranamente. Cos’è successo, Lou?”, chiese Zayn.

Cosa avrei potuto fare, a quel punto? Mentire, e dire che non ne avevo idea? Non ero abituato a farlo, proprio no.

“Si sono lasciati”, ammisi, infine.
Che cosa?!”, chiesero all’unisono Liam, Niall e Zayn.

Cercai di zittirli con un segno della mano, e loro, obbedienti, posarono i loro occhi attenti su di me.

“Non … Non so come sia successo, stamattina sono tornato e l’ho trovato sul divano, che fissava il nulla. Mi ha solo detto che tra lui e Gioia è finita, non ha voluto aggiungere altro”, spiegai, affranto.
“Non me l’aspettavo. Cioè, sono così belli, insieme. E lei … Mi piaceva, insomma …”, borbottò Zayn.

Guardai il mio amico, e mi venne quasi da sorridere: Zayn di solito non si esponeva mai così tanto sulle persone, ma quella ragazza doveva avere qualcosa di speciale, perché aveva conquistato anche me, fin dal primo momento.

Finimmo di mangiare parlando piano, per non farci sentire da Harry, poiché l’argomento della nostra conversazione rimasero i motivi possibili della loro rottura. Sistemato tutto, mi diressi verso la camera di Harry, trovandovi la porta socchiusa.

“Vieni pure, Lou”, mi chiamò Harry da dentro.

Quasi saltai per lo spavento, come diavolo aveva fatto a sentirmi e, soprattutto, a capire che ero io?

“Haz, che cavolo, cosa sei, un veggente?”, chiesi per l’appunto, entrando.

Lui rispose con un sorriso, poi nascose un foglio su cui stava scrivendo qualcosa alla fine di un librone verde, che non avevo mai visto fino a quella sera. Mi sedetti sul letto accanto a lui, molleggiando appena sul materasso.

“Louis, mi verrà il mal di mare se continui”, borbottò Harry.

Scoppiai a ridere, e anche lui si lasciò andare ad una risata liberatoria. Ero riuscito almeno in uno dei miei intenti. Ora veniva la parte difficile.

“Che fai?”, chiesi.
“Niente, provavo a scrivere qualcosa …”, rispose, tenendo lo sguardo basso.
“Una canzone?”, insistetti.

Lui annuì con la testa, poi tirò fuori il foglio da quello che avevo capito essere un album. Lo tenne fra le mani qualche istante, indeciso se farmelo vedere o no. Alla fine, me lo porse, in silenzio, e io presi ad osservare le poche righe che aveva messo giù con la sua scrittura semiordinata.   

The script was written and I could not change a thing 
I want to rip it all to shreds and start again 
One day I came I’ll come into your world again and get it right
I’ll say we’re better off together here tonight 


Lessi e rilessi quelle parole almeno una decina di volte, ne ero rimasto impressionato. Potevo capirlo benissimo, anche senza chiedere niente ad Harry, che il testo parlava della sua situazione in quel momento. Ma volevo delle spiegazioni, per capirlo meglio, e stargli il più vicino possibile.

“E questa da dove ti è venuta?”, chiesi, dopo aver riletto un’ultima volta quei quattro versi.

Lui alzò le spalle e non rispose.

“Harry … Non potrai tenerti tutto dentro per sempre. Io, Liam, Niall e Zayn, siamo qui per te, lo sai vero?”, insistetti.

Lui annuì con la testa, come se non mi avesse nemmeno sentito, poi aprì l’album, e prese a sfogliarlo. Mi arresi al suo silenzio, almeno per il momento, e guardai le foto con lui. La prima raffigurava Harry con un cappello grigio in testa, femminile. Nella seconda, c’erano lui e Gioia davanti al Tower Bridge, sorridenti, lui le cingeva le spalle con un braccio. La terza era una buffa rappresentazione della ragazza, in cui lei faceva una linguaccia, mentre in quelle dopo il riccio si aggiungeva a lei. E continuavano così, foto di loro due semplici amici, e di loro due innamorati, insieme. Foto scattate da loro, o dai paparazzi, leggermente sfocate o in alta definizione. Ma, in ogni caso, erano foto di loro due insieme e felici.

“Avete documentato proprio tutto, eh?”, buttai lì.

Harry sorrise.

“E meno male che l’abbiamo fatto … Quest’album è tutto ciò che mi rimane, Louis”, rispose finalmente.
Tu la ami ancora”, affermai.
“Sì”, rispose comunque lui, “Troppo”
“E allora che cosa fai qui? Vai da lei e diglielo, no?”, replicai.
“Non è così semplice”, rispose lui, chiudendo l’album di colpo.

Rimasi ad osservarlo, in attesa che si spiegasse meglio.

“Ma sì che lo è, Harry! D’accordo, dovrai mettere da parte l’orgoglio, ma credo che stare con lei valga molto più di questo”, dissi.

Harry continuava a non parlare, non capivo dove volesse arrivare. Vedevo che aveva bisogno di sfogarsi, di confidarsi, ma, per qualche motivo a me oscuro, non ci riusciva.

“Stai per diventare papà, per caso?”, chiesi, tentando di smorzare la tensione.
“No!”, esclamò lui, guardandomi storto.
“E allora che c’è di tanto difficile?”, chiesi, ancora una volta.

Il suo silenzio testardo stava cominciando ad irritarmi, e mi chiesi se non sarebbe stato più sensato andare direttamente da Gioia e farmi raccontare tutto. Ma non potevo farlo, per quanto le volessi bene, Harry veniva prima.

“Lei non vorrà vedermi mai più, ecco che c’è!”, rispose il riccio, portandosi le mani al viso.
“Non ci credo. Tu sei qui, e vedo come sei preso, e lei, posso solo immaginarlo, ma sono sicuro che non sta sicuramente meglio di te”, ribattei, “Quindi, perché stare lontani?”
“Ho … Ho fatto una cosa, in modo che lei non senta più il bisogno di vedermi …”, mormorò, a fatica.

Respirai a fondo, calmandomi un attimo, in attesa di sentire la spiegazione che, questa volta, sarebbe arrivata, lo sentivo.

“Cosa avresti fatto di tanto terribile, dai, dimmi …”, chiesi quindi.
“Le ho detto che mi vedo con un’altra”, rispose, secco.
“Ma allora sei un coglione!”, esclamai, alzandomi di botto dal letto.

Non ci potevo credere, non sapevo come convincermi del fatto che Harry avesse davvero detto una cosa del genere a quella ragazza. Che fossi sconvolto è dire poco. Harry mi fulminò con lo sguardo.

“Grazie mille della comprensione”, rispose, tagliente.
“Grazie della comprensione, Harry, ti rendi conto di come l’avrai ridotta dicendole questo?”, chiesi, provando a farlo ragionare.

Poi, un dubbio si fece strada in me.

“Harry … E’ una bugia, vero?”, chiesi, iniziando a tremare.

Lui mi guardò fisso negli occhi, poi sbuffò, come a deridere la mia domanda.

“Harry, sono serio. Dimmi che è tutta un’invenzione, per favore”, lo pregai, scandendo bene parola per parola.
“Sì, Louis, sì, è una balla, me la sono inventata perché lei non sentisse più il desiderio di stare con me e di vedermi”, rispose, portandosi poi di nuovo le mani al viso.

Girai per la camera, con le braccia incrociate sul petto, elaborando ciò che mi aveva appena detto. In quel momento, capii quanto Harry fosse davvero il più piccolo del gruppo, quanto fosse immaturo e, probabilmente, di quanto avesse bisogno di una sberla. Mentre riflettevo su questo, però, lo sentii sospirare forte, e tutta la mia rabbia venne meno. Tornai a sedermi accanto a lui sul letto, tenendo le mani incrociate tra le gambe. Harry si scoprì il volto, e si passò le mani sugli occhi, asciugando quelle poche lacrime che erano riuscite ad uscire, colorandoglieli comunque di rosso. Sospirò forte un’altra volta, poi mi guardò.

“Io la amo, Lou, sul serio”, confessò.
“Scusami, ma faccio fatica a crederti in questo momento”, ribattei, secco.

Lui alzò gli occhi al soffitto, borbottando un “Perfetto” che capii a stento.

“Ok”, sospirò ancora, “D’accordo”.

Aspettai, in silenzio.

“Tu sai cosa stava succedendo, vero? Le critiche, gli insulti, tutte quelle storie inventate. E sai bene anche che io sopporto fino ad un certo punto”, iniziò a spiegare.

Annuii, facendogli segno di continuare.

“So come ci si sente quando il mondo intero è contro di te, lo so bene. E io non voglio questo per lei, io voglio che lei abbia una vita normale, e felice, lontana da qualsiasi tipo di offesa”, continuò.

Finalmente cominciavo a capire qualcosa.

“Ma, stando con me, lei non può avere tutto questo. Stando con me, lei avrebbe soltanto giornate nere, giornate in cui rimpiangerebbe di avermi conosciuto, giornate in cui sarebbe più facile mollare tutto e tornare alla vita di sempre”, ipotizzò.

Chiusi gli occhi, ascoltandolo. Avevo sbagliato tutto: Harry non era un immaturo, anzi, lui aveva già pensato a tutto, mettendo al primo posto Gioia e il suo benessere, rinunciando a lei ed ai suoi sentimenti verso la ragazza.

“Perciò, ho preferito anticipare quel giorno, in cui sarebbe stata lei a lasciarmi, e soffrire un po’ adesso, prima che tutto diventasse più difficile”, concluse.
“Ho capito. Però lo sai che ora siete in due a soffrire, per un motivo che non ha senso, secondo me. E chissà quanto durerà questa cosa …”, dissi, nel tentativo di farlo ragionare.
“Louis, credimi, è meglio così, per tutti e due. Dovevo allontanarla, per forza. Lei ora starà soffrendo, lo so, e mi faccio schifo per quanto le ho detto. Ma prima o poi, incontrerà qualcun altro, e si dimenticherà di me”, replicò, convinto.
“Tu pensi davvero che sarà così facile? È probabile, invece, che non si fiderà più di nessun ragazzo”, ribattei.
“Meglio così, allora”, rispose, freddo.
“Che vuol dire?”, chiesi.
“Che non voglio saperla con nessun altro, se non con me”, spiegò.

Chiusi gli occhi, reprimendo l’istinto di schiaffeggiarlo un’altra volta. Mi alzai, deciso ad uscire da quella camera: non volevo mettere in pericolo la nostra amicizia, il riccio aveva già combinato abbastanza guai nella sua vita.

“Louis”, mi chiamò Harry.

Mi voltai, fulminandolo.

“Promettimi una cosa”, iniziò.

Lo guardai, curioso.

“Promettimi che non ti metterai in mezzo a questa storia”, chiese.

Strabuzzai gli occhi, non potevo credere che mi avesse chiesto una cosa del genere.

“Non posso farlo, Harry. Io le voglio bene, è come se fosse un’altra sorella minore. Non chiedermi di lasciarla soffrire così”, ribattei.
“Io sono uno dei tuoi migliori amici”, replicò.
“Mi stai chiedendo di scegliere?”, indagai, incredulo.

Lui rimase in silenzio. Sapevo già come sarebbe andata a finire. Non potevo tradire Harry, anche se sapere che Gioia sarebbe stata male per chissà quanto tempo, a causa di una bugia, mi distruggeva. Mi avvicinai alla porta.

“Non chiedermi nient’altro, Harry, niente che abbia a che fare con questa storia”, dissi, aprendo la porta, “Pensaci bene”.

Poi uscii, e lo lasciai solo con i suoi pensieri e le sue convinzioni. Mi sentii in colpa per il fatto che avrei potuto risolvere la situazione in un attimo, ma ero legato, costretto a farmi i fatti miei, cosa che mi dava più fastidio di tutta quella situazione assurda.
Harry, in qualche strano modo, aveva ragione: Gioia sarebbe stata meglio senza tutte le attenzioni dei media a cui sarebbe stata sottoposta stando assieme a lui. Ma in quel momento, sia lei che Harry, stavano soffrendo in un modo innaturale, un modo che non riuscivo nemmeno ad immaginare. Loro si amavano, eppure non potevano stare insieme. Non sarebbe dovuta andare così.
Ma, di lì a poco, la ragazza sarebbe tornata in Italia, e, con un po’ di tempo e fortuna, sarebbe riuscita a riprendere in mano la sua vita e a stare meglio. Quanto ad Harry, ero deciso a stargli vicino il più possibile, finché non si sarebbe sentito bene di nuovo anche lui.

Ma, per quanto riguardava il mio coinvolgimento in quella storia, mi chiamai fuori. Decisi di continuare come se niente fosse stato, sapendo comunque che Gioia mi sarebbe mancata da morire, a me come a Niall, Zayn e Liam. Li raggiunsi in salotto, e venni accolto da tre paia di occhi curiosi, impazienti di ascoltare ciò che avrei raccontato loro. Dopodiché, quella storia per me sarebbe stata chiusa, in un angolo del mio cuore, possibilmente per sempre.



Curly space:
Yayyyyyyyyyyyyyyyyyyy sono tornataaaaaaaa finalmente! Mi mancava troppo la mia storiella bella (?) :D
Allora, intanto scusate il ritardo, d'ora in poi dovrei riuscire ad essere più puntuale, prometto :) Colgo l'occasione per ringraziare coloro che hanno aspettato pazientemente e che non hanno mollato la mia piccola <3 Grazie :D

Quindi, qui ci sono un bel po' di cose da dire...

Intanto, finalmente svelato il mistero per cui Harry ha deciso di lasciare Gioia. Quanto dolce è questo ragazzo?! *-* (cioè, se mi fa una cosa del genere gli strappo i capelli, ma sapendo cosa gli passa in quella testolina riccia, potrei perdonarlo ;)
Poi, Louis, il nostro Lou: questo è il suo capitolo, che cosa ve ne pare? E' stata una sfida per me, provare ad entrare nel suo personaggio, ma spero di essere riuscita a renderlo bene... Vorrei anche io un amichetto come il Tommo, che si incazza un sacco, però sai che ti vuole un bene dell'anima... *-* Aweeeee :3
Come avrete sicuramente notato, sono riuscita ad infilare in questo capitolo Something great (sì, è la mia canzone preferita dell'album, ma chissenefrega), e di questo devo ringraziare/incolpare Tommos_girl93 che, al primo ascolto di questo pezzo ha avuto l'ideona di dirmi: "Sembra la tua storia". E così, eccoci qui, mi pareva potesse starci, ma sarete voi a darmene la conferma o meno... Vero? :D

Bene, dovrei aver finito con i miei scleri, a momenti sono più lunghe le note del capitolo, e quindi passiamo a voi:
GRAZIE a Italian_Directioner e justin 1394 per aver aggiunto la storia alle Seguite :)
GRAZIE a AdryLOL per aver recensito :)
E un GRAZIE speciale a Nanek per il banner <3 

Alla prossimaaaaaaaa! :)
Curly crush <3

PS: grazie a tutte quelle che continuano a leggere, mi rende enormemente felice vedere che le visite salgono ogni giorno... :D 
Ah, e ho notato che alcune di voi sono piuttosto contrariate per la fine di questa relazione... Sono trooooooppo contenta che la coppia Giohaz vi piaccia così tanto insieme! *-* Continuate a leggere, non vi deluderò! 
PS2: Grazie Loueeeeeeeeeeh! ;)

 
  
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