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Autore: ParalyzedArtwork    16/12/2013    1 recensioni
”Cosa volete?”
“Quello che continua a dividerci e continua a tenerci uniti. L’odio verso di voi, quello che continua a gettarci nel caos ed ha farci risorgere.”
Genere: Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stava cadendo nel vuoto, precipitando velocemente, ma il suo cuore si era fermato, il soffitto, le pareti della Rocca continuavano a crollare, come se la stesso accompagnando in quella caduta. Si stava trascinando dietro il corpo del Ghoul ormai esanime,  fissava le macerie che crollavano insieme a loro, mentre percorreva piani e piani della Rocca, ripensando a Frà Cliff, ed a tutto quello che era successo, al piccolo Klaus, a Margaret, ed a John. Le immagini di quella serata le scorrevano nella mente come un film. Poi chiuse gli occhi, sul suo viso scivolarono giù delle lacrime e poi arrivò al suolo. Ci fu un tonfo e il corpo di Cassidy andò a schiantarsi contro il pavimento dell’ultimo piano della Rocca, aveva ancora il corpo del Ghoul avvinghiato a sé, provò a staccarlo ma non ci riuscì, sembrava stesse facendo un ghigno, non riusciva ad alzarsi e il suo respiro si faceva sempre più pesante. Il sangue del Ghoul la stava soffocando, allungò le mani e vide che sotto di lei c’era un cerchio Runale ancora bagnato di sangue. Ormai dal soffitto continuavano a cadere macerie sempre più grosse e si stavano depositando pian piano accanto a loro. Riuscì a togliersi la benda dal polso sinistro ed a grattare un po’ la ferita sul pavimento, in modo da far riuscire di nuovo il sangue, si spostò leggermente nella direzione della Runa dispari Raido. Con un ultimo respiro e con le lacrime agli occhi disse debolmente:


“Raido..”
“.. viaggio.”


Girò la testa verso l’alto e piangendo chiuse gli occhi prima che una maceria potesse cadere sopra di lei.
In quel momento, le Rune del cerchio iniziarono ad illuminarsi di turchese, una per una a cominciare da Raido, alla fine anche gli ultimi contorni del cerchio Runale si accesero ed appena sotto Cassidy si sprigionò un bagliore che inghiottì sia lei che il Ghoul.
Era come se in quel momento il suo corpo fosse sollevato e spoglio di ogni veste, tutte le sue ossa si fossero spezzate a partire dal petto; le costole si aprirono fino a spezzarsi ed a ridursi in frantumi per poi finire con un ruggito ed infine il silenzio.



Strabuzzò gli occhi, una forte luce batteva su di essi, provò a rigirarsi ma sentiva le ossa doloranti digrignò i denti, cercò di aprirli ma fu molto difficile. Quando Cassidy si svegliò si trovata dentro un letto bianco ed accanto a lei c’era una figura dalle grandi ali nere piumate e dai capelli neri lunghi fino a poco sotto le spalle. Indossava un vestito azzurrino con delle sfumature nere ai lati. Stava sistemando la tavola quando Cassidy si svegliò.  Si stava guardando intorno, l’abitazione era piccola e semplice ed una strana luce illuminava tutta la stanza, quando la donna si girò di scatto.


“Finalmente ti sei svegliata.”


Contrariamente a quanto aveva immaginato, il suo tono era irritato e infastidito.


 “Dove sono? Per quanto sono restata qui?”

Cassidy rimase con una faccia ancora assonnata ed innocente, mentre con voce flebile pronunciava queste parole. Cercò di alzarsi pian piano quando il Gaunt le andò vicino e l’aiuto a tirarsi su.

 
“Fa piano, il tuo braccio rischiava di essere amputato, ti è andata bene.”
“Chi sei? “


La ragazza cercava di evitare le sue domande.


“Lì sul letto ci sono dei vestiti, prendili e vattene.”
“Chi sei.”
 “Sbrigati o non sarò clemente con te.”
“Chi sei. Sei un Gaunt?”
“Sì, sono un Gaunt della Notte, Sacerdotessa del consiglio dei Sette, una tra i 5 sopravvissuti.”
“Il consiglio dei Sette? Dove ci troviamo? Dove sono i Ghoul?”
“Divertenti le tue domande, Mastino.”
“Cosa vuoi.”
 “Piano, procediamo con calma.”


Adesso il Gaunt si era seduto accanto alla tavola su di una sedia mentre Cassidy cercava di prendere le distanze.



”Una domanda per una domanda. Te ne concedo due. Poi te ne andrai. “
”Dove mi trovo. “
”Ti trovi in una casa fuori dal regno dei Cieli. “
”Il regno dei Cieli? Voi non dovreste essere qui. “
” Voi potete vivere in regge e noi dobbiamo soccombere nell’Inferno? Due domande.”
”Che cos’è successo.. a tutti quanti?”
”Interessante domande da parte tua, sarò breve, tranquilla. Stavo girando i pattuglia nel mondo dei Ghoul quando ho visto degli uccelli che cercavano di fare banchetto con qualcuno, mi sono avvicinata e ti ho visto. Semplice.” Teneva le braccia incrociate, distogliendo lo sguardo da Cassidy.
 A tutti.”
 Cosa vorresti sapere?”

Adesso le due si stavano fissando negli occhi. Cassidy, da una parte, si sentiva smarrita come un piccolo anatroccolo abbandonato a se stesso in mezzo ad uno stagno, mentre dall’altra si sentiva addolorata come se avesse perso da poco un parente caro.



”Vorresti sapere che cosa, di come tutto è andato in frantumi?! Di come ci avete lasciato morire e che adesso le regole del cielo sono mutate ?!
 “Stavamo lottando per salvare TUTTI QUANTI.”  
“Ma ci avete lasciato morire. Dopo che tu sei arrivata in questo mondo, sono successe tante cose. Più di quante tu potrai mai immaginarne.”


Le due si fissavano negli occhi, con un velo di tristezza che le stava legando ma con una piccola aria di sfida che accendeva una scintilla nei loro occhi.


”Quando tu hai attivato il cerchio Runale posto sotto la Rocca dei Mastini, è stata liberata un’enorme energia, che ti ha permesso di viaggiare fra i mondi ed arrivare nel Regno dei Ghoul e di noi Gaunt. La tua città ha continuato a bruciare sotto le fiamme appiccate dai “nemici”. Non ricevevamo più segnali dal vostro mondo, dai nostri Gaunt, pertanto ci siamo monitorati per fare immediatamente un sopraluogo ed abbiamo visto il vostro capo scappare, coperto da qualche uomo ed il popolo che cercava di farlo fuggire mentre lottava contro i Ghoul che si avvicinavano. C’era un vecchio in pessime condizioni tra le macerie, mi pare che qualcuno lo stesse aiutando a rialzarsi. Stava scappando senza difendere il suo popolo. I Ghoul non sono così stupidi, come saprai, si sono avventati sui Mastini rimanenti, scaraventando via il popolo. E’ stata una scena orribile.”
”Quanti Mastini erano rimasti?”

Cassidy aveva una calma innaturale.


”A difendere il santo padre circa tre. Non conosco i loro nomi per bene, una ragazza dai lunghi capelli rosati con delle codine e due ragazzi, uno dai capelli neri ed uno con i capelli biondo cenere.”


Cassidy capì subito che si riferiva al Mastino Anziano Amy ed i suoi compagni più giovani, Simon e Peter. Adesso la sua calma stava scivolando lentamente sul suo volto, sotto forma di lacrime.


”Amy, Simon e Peter. Sono morti immagino. Ne mancano molti di più.”
”Non ho visto altri Mastini lì, negli ultimi anni ho rivestito il ruolo di Sacerdotessa e di apprendista per I Sette. Non conoscevo molti di voi, sapevo riconoscervi giusto dalla tunica e da qualche informazione datami nell’apprendistato. Ho visto solo loro.”


Cassidy pensava a John ed al piccolo Klaus, sperava fossero riusciti a fuggire e pensava agli altri Mastini ed alla fine che avessero fatto. Stava immaginando quella scena di massacro ricordando quella del suo mentore Antony.


”Dopo quel momento, il vostro Capo è riuscito a scappare lasciando la vostra gente tra le fiamme. Con i miei fratelli siamo riusciti a fermarlo. Stava chiedendo disperatamente aiuto. Non sapeva rispondere a nessuna domanda, neanche a quella che riguardava la fine della sua gente. Ci pregava di salvarlo in nome di una futile alleanza che lui, aveva appena sciolto. Adesso le regole dei Tre regni sono cambiate più di quanto tu possa pensare. I Ghoul, sono nemici più feroci di quanto pensassimo ed il nostro patto è stato sciolto, adesso anche voi siete nostri nemici. Mentre noi, ci siamo dimezzati.
I Mastini hanno lasciato morire i Gaunt, approfittandosi del  loro aiuto ed a quanto pare il vostro “Capo” ha peggiorato la situazione. Insinuava che non vi avessimo difesi per niente. Prima di lasciarlo andare in pasto a quegli esseri, ha sciolto il patto, urlandoci traditori e parole che preferirei non riferiti. “
”Ma tu mi hai salvato, oltre il patto, oltre tutto…. Grazie”

Cassidy si era alzata ed aveva allungato la mano, in segno di pace verso il Gaunt della Notte. Il suo tono deciso e sfrontato era stato spezzato da quella piccola e corta parola.



“Grazie.”

Continuava a ripetere.


”Dovere, non potevo lasciarti morire, infondo ti sei comportata lealmente.”
”Mi dispiace per le vostre perdite, ero molto affezionata a molti di voi..”


Le sue parole si interruppero e le lacrime continuarono a scendere sul suo volto.


“… Non ho mai visto Gaunt in tutta la battaglia. Né dal centro né dalla fine.”
”Cosa vorresti insinuare? Che non vi abbiamo difeso?”


Cassidy si asciugò le lacrime.


“No, che in un momento di guerra abbiamo scelto l’unica cosa che potrebbe salvare entrambi.”
”Non siamo stati noi a volerlo, ci avete trattato come dei dannati.”
”Cosa farete adesso? Starete qui a far.. Cosa?”
”Nulla, aspetteremo. Faresti meglio ad andartene adesso, mi uccideranno se ti trovano qui.”


Lei le indicò i vestiti sul letto.
Era una lunga toga azzurra, con uno spacco al centro del vestito molto altro, con maniche larghe e con una scollatura a V che presentava dei lacci per essere chiusa. Sotto una gonna lunga ed una canottiera. Cassidy indossò tutto, strappo la lunga gonna, fino alle ginocchia.

“Mi spiace ma non avrei potuto muovermi.”
“Vecchi abiti, tranquilla. Adesso va, non fare più invocazioni con quella mano. E’ stato molto difficile medicarla, quel guanto si è come cucito su di te. Non so spiegarti il motivo, l’altro è lì sulla sedia.”



Cassidy lo prese, era perfettamente intatto con il sigillo Runale pulsante. L’altro era distrutto, ma come aveva affermato il Gaunt, era come cucito sul suo braccio, neanche lei riuscì a toglierselo.


”Hai delle armi?”


Il Gaunt si alzò, aprì un cassetto e le diete alcuni coltelli, che il giovane Mastino racchiuse nella stoffa strappata. Avvicinandosi  verso la porta di casa vide una spada nera luccicante, appena le si avvicinò vide il suo volto riflesso sulla nera lama e potè vedere che dentro era vuota. Era una spada di Cristallo Nero. Una delle spade più uniche ed antiche al  mondo, di cui non se ne fabbricavano più.


”Quella del mio Capo?”

 Il Gaunt scosse la testa, come a dire – i dispiace ma non ho idea di dove sia finita. -

”Come faccio a tornare a casa?”
 “Non lo so dolcezza, posso solo portarti da dove ti ho presa.”


Aprendo la porta vennero investite da un vento gelido che tirava proprio dalla loro parte, uscendo la porta sbattè con violenza e le due fecero fatica a parlarsi, ma soprattutto a restare in piedi.


”Cercherò di farti arrivare più vicino possibile alla loro Rocca, non posxo far altro.” “Grazie.”



 
“Mettiti di fronte a me, spalle al panorama.”


Prima di girarsi Cassidy notò tutto ciò che la circondava: nuvole. C’erano una marea di nuvole azzurre che formavano strade ed ingressi e con sopra delle costruzioni, case, ponti.
Si trattava di una città sospesa. Era rimasta estasiata da questa vista.
La casetta dove alloggiava il Gaunt, che era posta su un piazzale di nuvolette, era leggermente fuori dal centro, che con le sua moltitudine di luci si poteva ammirare da lontano, ma solo come un piccolo puntino luminoso sbiadito. Da lì c’erano solamente leggere stradine e nuvole o ponti che potessero portare alla Città o collegarsi ad altre abitazioni.
Un posto sicuro.



”Pronta?”

 L’aveva interrotta il Gaunt.

“Pronta.”


Cassidy fissava quel magico mondo con occhi decisi a vendicare la sua gente.
Si girò di scatto verso l’altra ragazza.


” Le tue domande, una domanda per una domanda avevi detto.”
”Non avresti saputo dove fosse mio fratello.”
 

 Cassidy a quelle parole la fissò come se una freccia le avesse trafitto il cuore.


“Ah, un’ultima cosa: Marì Leavù.”
“Cassandra Proprethia.”


Marì, chiuse gli occhi, posò le sue mani sulle spalle di Cassandra, pronunciò delle formule di Arabo e le diede una spinta. Cassidy precipitò oltre le nuvole, in un volo nel vuoto senza fine.

 


Note dell'autore: Spero che questo nuovo capitolo possa essere di vostro gradimento e possiate recapitarmi impressioni o aspettative sulla storia.
 
   
 
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