Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law
Ricorda la storia  |      
Autore: ladyElric23    16/12/2013    9 recensioni
“Non starò sotto di te, Jude”.
Servita su un piatto d’argento, proprio.
Law sorride provocante ed ironico.
“Peccato. Ricordo che ti piaceva parecchio…”
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota dell’autrice: One Shot. Ebbene si. In queste settimane che sono stata senza pc mi sono presa un po’ di tempo per me, ho scritto pochissimo, ma ho sentito il bisogno di allontanarmi almeno per un pochino di tempo da Convivenza Forzata.

Questa shot mi è venuta in mente mentre ero influenzata e mi guardavo un vecchio episodio di House; è molto concisa, molto corta, ma l’ho pensata così, avevo semplicemente voglia di scriverla così. Magari in maniera non molto chiara, ma non so. L’ho scritta in poche ore, e questo è quasi un miracolo, chi mi conosce lo sa. Forse sto scendo dal mio trip mentale della long xDD

E ora: Disclaimer.

I personaggi non mi appartengono, non ho nessun potere su di loro e questo mi rende molto molto triste, e certamente non sono gay (altra cosa per cui essere tristi? BAH.).

Un saluto e un grande abbraccio in anticipo a chi leggerà/preferirà/seguirà/ricorderà/commenterà/quellocheviparerà.

Buona lettura.

Col cuore,

ladyElric

 

 

 

 

BAD REPUTATION

 

 

La situazione stava cominciando ad essere imbarazzante, non poteva credere che in tutta la città non ci fosse un medico capace degno di questo nome desideroso di lavorare per lui.

Jude Law ha quarantaquattro anni e dirige il reparto di neurologia di una delle più famose cliniche private di Londra, ed è inutile dire che le malelingue si sprecano su di lui: troppo bello per essere anche davvero capace e competente nel suo lavoro, cinico oltre ogni misura, bastardo e manipolatore. Per di più gay dichiarato. A volte si chiede gli altri medici cosa facessero prima di poter parlare male di lui alle sue spalle.

Certo, ha anche tre specialistiche che troneggiano fieramente incorniciate sulla parete del suo studio, è stato il migliore del suo corso al college, conteso dalle migliori strutture ospedaliere del paese,  ma le persone sono sempre solite dimenticarsene. E lui certo non fa niente per limare il suo carattere difficile e farsi ben volere dagli altri. Semplicemente, non gli interessa.

Forse è  per questo che ai colloqui di lavoro si sono presentati solo medici mediocri: curriculum  mediocri, nessuno particolarmente brillante o che spicchi tra gli altri, perfino di aspetto mediocre.

Sbuffa per l’ennesima volta, facendo finta di ascoltare il ragazzino appena uscito dal college davanti a se, e quindi privo di ogni minima esperienza pratica ad eccezione del tirocinio universitario,  maledicendo mentalmente la Dott.ssa Paltrow che ha egoisticamente deciso di rimanere incinta e lo ha costretto a questo strazio.

“Guardi, la fermo subito” interrompe il fiume di parole del più giovane,  iniziando a massaggiarsi una tempia. Questo  ragazzino è riuscito a fargli entrare il mal di testa. “Non siamo interessati ad assumerla, mi dispiace” finge un sorriso di circostanza.

“Ma- Ma Dott. Law, se lei potesse…” prova ancora l’altro e – Dio, è fastidioso!

“Grazie” chiude definitivamente la conversazione, spostando il suo curriculum nella pila delle domande respinte, che al momento comprende tutti i candidati che ha visionato fino ad ora. Undici, per la cronaca.

Si passa una mano tra i capelli appena il candidato esce dallo studio, senza salutarlo e sbattendo la porta.

Che fine hanno fatto i medici competenti? E le buone maniere?

 

 

 

Apre la porta del suo ufficio con espressione rassegnata , pronto a perdere l’ennesimo tempo con qualcuno che già a prima vista non gli ispira fiducia, nella fattispecie una ragazza bionda molto  bassa,scheletrica nel suo vestitino più adatto ad un cocktail party che ad un colloquio di lavoro e molto truccata, quando sente una voce provenire dalla sua sinistra, vicino all’ascensore.

“ Spero che sia davvero importante come dici, Law”.

La voce profonda e con un accento americano ormai non troppo marcato è come un suono angelico per le sue orecchie.

“Si può sapere cosa c’è di tanto urgente che non puoi dirmi per telefono?”.

 Robert Downey Jr. entra nel suo campo visivo.

Trentuno anni, quasi trentadue, figlio di un famoso neurologo di fama internazionale, caratterino difficile, arrogante, ironico, pungente e tanto tanto sexy. Il tutto in un metro e tanta voglia di crescere, come è solito prenderlo in giro lui.

Jude lo conosce da quando era solo un ragazzino, da quando appena uscito dal college lavorava come assistente del Dott. Downey  ed era spesso a casa loro. Si può certamente affermare che lo ha visto crescere, sia in campo personale che professionale e, beh, diciamo che non sempre si è limitato a guardare, negli anni.

“Anche io sono felice di vederti” commenta ironico il biondo, facendogli cenno di entrare nel suo studio, cogliendo l’occasione per squadrarlo da capo a piedi con un certo compiacimento, soffermandosi forse un po’ troppo sul suo fondoschiena.

Giacca di pelle nera, cardigan scuro su camicia bianca, pantaloni scuri, tracolla col portatile in spalla.

Ha cambiato taglio di capelli, lo ha notato subit;, li ha tagliati ai lati, lasciando un ciuffo che più che ad un medico lo fa assomigliare ad un ribelle, ma gli dona molto perché Robert in fondo è entrambe le cose, e lui lo sa, lo sa bene.

“Devo parlarti”

“Si, qualcosa me lo ha fatto intuire…” si finge pensieroso, portandosi una mano alla fronte con fare pensieroso. “Per esempio tutti gli sms che mi hai inviato nelle ultime due ore, le telefonate a cui non ho risposto, i messaggi sul cercapersone e –c he cazzo, hai perfino chiamato in ospedale!” sbotta.

Odia chi gli sta col fiato sul collo, Robert, probabilmente una reazione di rigetto a tutte le pressioni che gli ha sempre fatto suo padre durante l’adolescenza affinché intraprendesse la carriera di medico.

“Ok, forse ho esagerato” ammette Jude vedendolo accomodarsi sulla sua poltrona dietro la scrivania, quella girevole in pelle che adora. Doveva aspettarselo, lo fa sempre, e lui non fa mai niente per impedirglielo. “Ma come avrai visto la situazione è piuttosto disperata” accenna con la mano alla sala d’aspetto in cui ancora lo stanno attendendo altri candidati mediocri, facendolo sorridere mentre si mette comodo contro lo schienale, le mani poggiate sui braccioli, le gambe appena aperte.

“Si, ho sentito della Paltrow. Pessimo momento per rimanere incita, proprio sotto Natale…” sospira lasciando cadere il noioso argomento che non trova di alcun interesse, prendendo una delle foto incorniciate sulla scrivania di Jude, quella che lo ritrae con Ewan, il suo attuale compagno. Sono seduti, abbracciati e sorridenti su quello che riconosce essere il divano di Law.

La osserva per qualche secondo, poi inizia a giocarci rigirandosela tra le mani.

Jude gli arriva praticamente di fronte, poggiandosi alla scrivania con i fianchi ed entrambe le mani, accavallando le gambe.

“Sarò breve” inizia il suo discorso con tono grave, guardandolo negli occhi, “Ti voglio”.

La frase è altamente fraintendibile ma Robert non fa una piega; si limita a sbattere le palpebre un paio di volte prima di rispondergli con naturalezza disarmante un “Lo so. Più o meno da quando avevo diciassette anni”

“Diciotto…”

“No, ti sbagli, sono sicuro” scuote la testa con una smorfia, chiudendo gli occhi per aiutarsi a ricordare. “Avevo compiuto diciassette anni da qualche settimana, finalmente mio padre era a casa e stavamo festeggiando il compleanno in famiglia e c’eri anche tu perché eri il suo schiavetto-barra-assistente-barra-porta caffè” . Fa una breve pausa, poi ghigna divertito. “Te l’ho fatto venire duro mentre facevamo il bagno in piscina”.

Maledetto bastardo.

Nonostante siano passati tanti anni è ancora un ricordo imbarazzante, e sperava che lo avesse dimenticato.

“Ah Jude, ho incontrato la tua dolce metà in ascensore” continua poi, cambiando completamente argomento, posando la foto che immortala il suddetto ragazzo al suo posto. Robert è fatto così: serissimo, diligente e pignolo nel proprio lavoro e lunatico per tutto il resto. “Mi ha guardato malissimo, chissà perchè…” ironizza, accavallando le gambe.

“Io un’idea ce l’avrei…”

Un’idea che assomiglia molto ad una precedente relazione finita da non così tanto tempo e non per volere di Jude.

Non una di quelle separazioni che comprendono pianti e crisi isteriche, sia chiaro, ma essere privati di una persona a cui, nonostante tutte le frecciatine ed i battibecchi, si è molto legati non fa mai piacere; Anche  perché Robert non gli ha mai dato una vera e propria spiegazione.

Non avevano una vera storia, niente sentimenti, o almeno così erano i patti, ma Law a volte ancora ci pensa a quel “Dobbiamo smettere di vederci” che ha spezzato il silenzio nella sua camera, appena sussurrato con un filo di voce dopo un appagante amplesso, ma così forte da fare male.

Ci pensa e basta, così, quasi per caso come adesso o volontariamente, magari dopo un litigio con Ewan per un qualche motivo stupido.

E lo sguardo che Robert gli rivolge a sentire quelle parole sembra volergli chiedere tacitamente scusa.

 

 

 

 

 

 

 

 

“Vieni a lavorare per me”

“No”

“So che hai litigato con tuo padre e che momentaneamente non eserciti più nel suo studio” prova a convincerlo, di nuovo.

“Perché sei così informato?” chiede a bruciapelo, con sguardo malizioso.

Jude fa finta di niente, non vuole dirgli che nonostante tutto è ancora interessato alla sua vita e alla sua carriera. Ha un orgoglio da difendere, e inoltre sa che ammettendolo non farebbe altro che ingigantire l’ego già ipertrofico di Robert. O almeno, questo è quello che pensa.

“Non hai risposto” svia abilmente l’argomento, ritornando sul punto cruciale della situazione. Lo vuole come collega, e non è disposto a scendere a patti, o a rinunciare. Robert è un giovane brillante e di talento, lo sa bene, sarebbe da stupidi lasciarsi sfuggire questa occasione.

“Hai detto bene, momentaneamente” ribadisce Downey inclinando la testa indietro con fare annoiato, “E poi ho sempre il mio lavoro in ospedale. Ti dirò, avere più tempo libero non mi dispiace, almeno finchè il mio vecchio non sbollisce la rabbia”.

“Conoscendo tuo padre ci vorrà un bel po’…”

“No, ti sbagli. Sono suo figlio, lo conosco meglio di te e so perfettamente su cosa fare leva per avere quello che voglio. Basta che gli mostri i miei occhioni dispiaciuti…” si cimenta in una ottima imitazione di un cucciolo bastonato, facendo sospirare Jude che ormai si è quasi arreso  all’idea di dover continuare i colloqui.

No.

No, questo non succederà, ha proprio un rifiuto a livello inconscio. Deve convincerlo, sa che nessun altro dei candidati è al suo livello, e poi lo conosce praticamente da sempre, sa di potersi fidare. Almeno in campo lavorativo.

“Vieni a lavorare per me. Possiamo trattare su stipendio e ore lavorative” insiste.

“Noo-oo” cantilena il moro in risposta, “Non starò sotto di te, Jude”.

Servita su un piatto d’argento, proprio.

Law sorride provocante ed ironico.

“Peccato. Ricordo che ti piaceva parecchio…” si diverte a provocarlo, facendolo ridere.

E non solo sotto…

Si morde il labbro inferiore con fare nervoso, sospirando mentre ascolta la sua risposta.

“Dottor Law un uomo impegnato come lei  non dovrebbe dire queste cose” si finge offeso il più giovane, stando al gioco mentre si alza in piedi e gli arriva di fronte, forse un po’ troppo vicino. “E per la cronaca: ho già altre proposte di lavoro da parte di persone che si ricordano che oltre ad un bel faccino, ho anche una laurea e due specializzazioni”.

“Si, ma tu mi ami” gli sorride sensuale, avvicinandosi al suo viso.

Scoppia a ridere, Robert, di una risata imbarazzata, mentre gli da un leggero pugno sulla spalla appellandolo con un “Che stupido!” che riesce a farlo sorridere.

“E comunque lo so bene che sei anche intelligente in fondo… molto in fondo”

“Ah, davvero?! Ricordami di svelare a tutti i particolari scabrosi della tua vita” risponde offeso, e Jude ha davvero il dubbio che non stia fingendo.

Permaloso come sempre.

Questo pensiero lo fa sorridere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Sinceramente… almeno prenderai in considerazione la mia proposta?”

Ci pensa solo un attimo Downey, poi scuote la testa, le labbra increspate in una adorabile smorfia di scuse.

“No, Jude”

“Perché no?”

“Non insistere, dai…”

“Siamo una delle migliori cliniche del paese, abbiamo una struttura nuovissima e all’avanguardia per quanto riguarda tecnologie e cure sperimentali, un fatturato molto alt-“

Non riesce a finire la frase perché Robert lo interrompe con un “Non possiamo lavorare insieme” che riesce a farlo ammutolire.

“Non ci riuscirei, io…” continua, sentendosi il suo sguardo addosso, per poi stemperare subito il tono della conversazione con una battuta. Come sempre. Robert non riesce ad aprirsi con lui. “E poi diciamoci la verità, Law: con una distrazione come me in giro per il reparto non riusciresti a pensare ai pazienti”.

Jude sorride mentre non combatte più l’istinto di toccarlo, portando una mano sulla sua nuca; è un sorriso strano però, un sorriso a metà perché sente che manca qualcosa.

Gli manca qualcosa. Gli manca qualcuno.

Un sorriso che si spegne appena l’altro si sottrae al suo tocco, dandogli le spalle e camminando velocemente fino alla porta.

A quanto pare qualcuno che non potrà più avere.

“Salutami il tuo ragazzo, Law” cerca di ostentare sicurezza anche adesso il moro, con una frecciatina che gli fa male, che lo fa sentire in colpa perché Ewan sembra sempre sparire a suo confronto.

Robert ha già una mano sulla maniglia della porta quando è costretto a fermarsi.

Il cuore perde un battito.

“Se potessi tornare indietro non ti lascerei andare…”

Abbassa la testa chiudendo gli occhi, lo stomaco sotto sopra, poi prende un bel respiro e apre la porta, creandosi una via d’uscita, l’ennesima.

Non ha mai voluto mettere la vita privata davanti al lavoro, ma Jude sembra sempre voler sgretolare ogni sua convinzione. Non ha mai voluto una storia seria, non ha mai voluto una vera relazione, e quando i sentimenti hanno iniziato a farsi sentire, opprimenti all’altezza del petto, ha deciso di allontanarsi da lui.

Non si sentiva ancora pronto.

Non lo è neanche adesso.

E Jude lo sa, adesso lo ha capito.

Ma non si arrende.

Sospira, nuovamente solo nel suo studio.

Sorride.

Probabilmente non lo farà mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law / Vai alla pagina dell'autore: ladyElric23