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Autore: didi93    16/12/2013    1 recensioni
Bella si è appena trasferita a Seattle per allontanarsi da un passato che le condiziona la vita quando incontra Edward, l’unico con il quale sente di potersi aprire. Per un attimo crede di aver trovato nell’amore la sua salvezza, ma anche lui nasconde qualcosa…
Dal cap. 4
Tutto intorno a me era buio. Attesi che i miei occhi si abituassero all’oscurità, scostai piano le coperte e scesi dal letto, evitando accuratamente ogni rumore. Faceva freddo e il pavimento era gelato. Riuscivo a capire dove mi trovassi, era la mia vecchia camera, le pareti ancora dipinte di rosa come quando ero bambina, gli oggetti perfettamente in ordine sugli scaffali. Ogni cosa era uguale a se stessa, tutto esattamente al proprio posto…tranne me.
Dal cap. 7
Mi guardò per un po’ senza parlare, poi, tenendomi le mani sui i fianchi, mi si avvicinò. Credetti che stesse per baciarmi. In realtà volevo che lo facesse, ma non accadde, si fermò a pochi centimetri dal mio viso, accostò la guancia alla mia e mi sussurrò all’orecchio. -Ho una voglia terribile di baciarti.-
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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CAP 17

La porta del suo appartamento si chiuse alle nostre spalle ed Edward mi spinse contro il muro nella stanza buia. Senza aspettare neppure un attimo, prese a baciarmi lungo il collo, fino alla guancia e alla bocca.
- Mi odi ancora?- si staccava da me quel tanto che bastava a pronunciare queste parole, poi tornava a baciarmi senza neppure lasciarmi il tempo di rispondere. E non mi importava minimamente di rispondere.
-Ti amo Edward, da prima di incontrarti.- riuscii a dire in un sussurro.
 

Camminavo a piedi nudi affondando nella neve fino alle caviglie. Mi guardai attorno. Dove mi trovavo? Una foresta, un luogo mai visto prima. Non sapevo come fossi arrivata fin lì, ma una cosa era certa, non potevo andarmene. I rami degli alberi erano spogli e appesantiti dalla neve. Guardai il cielo. Buio pesto. Niente stelle. Rabbrividii mentre mi rendevo conto di indossare il mio vestito bianco scollato, per nulla adatto a quella temperatura gelida. Volevo scappare, ma in che direzione? Il mio respiro diventava affannoso. Era come se i rami degli alberi si chiudessero su di me togliendomi la luce, l’aria. Non respiravo! Girai su me stessa cercando disperatamente una via di fuga. Inciampai nella neve e caddi a terra. Un rumore. Un ramo che si spezzava. Guardai dritto davanti a me, appena in tempo per vedere qualcuno nascondersi dietro un albero. Era lei, riconobbi il suo vestito svolazzante, sentii la sua risata, ma non potevo alzarmi in piedi perché qualcosa mi teneva come incatenata, né potevo chiamarla, non riuscivo a pronunciare neppure una parola, la voce mi mancava. D’un tratto qualcuno comparve davanti a me. Edward. Il suo viso splendeva come mai prima di allora, era rilassato e tranquillo. Cercavo aiuto nei suoi occhi, un aiuto che non arrivò. Mi sorrise, poi si voltò. Aveva raggiunto l’albero. Vidi la mano di Lucy tendersi verso la sua. La prese. Sparirono. Ero sola.
Aprii gli occhi. Non avevo idea di che ora fosse ma una luce intensa inondava la stanza. Edward non c’era. Mi alzai coprendomi con il lenzuolo e cercai con lo sguardo qualcosa da mettere. Il mio vestito giaceva ancora abbandonato in un angolo vicino alla porta, arrossii al pensiero della notte precedente, lo raccolsi e lo indossai. Non era molto coprente, ma meglio di niente.
-Bella?-
Mi voltai. Lui era comparso sotto l’arco della porta che dava in cucina e mi guardava con un’aria interrogativa. I suoi occhi erano più chiari del solito e i capelli ramati deliziosamente spettinati contrastavano con il viso candido. Mi ero di nuovo persa nel contemplarlo e neanche mi ero resa conto che ormai si trovava ad un passo da me.
-Hai avuto un incubo?- chiese indagando il mio viso.
-Si…credo…ma non è una novità. Ho gridato?-
-Si.-
-Ah…a volte mi capita.-
Mi accarezzò piano una guancia, il suo sguardo era dolce e caldo come mai prima di allora.
-Va tutto bene?- chiese.
-Dici per l’incubo? Ormai ci ho fatto l’abitudine.-
-Veramente dico per…tutto….anche ieri notte…-
Il fuoco divampò sulle mie guance.
-Va benissimo.- risposi abbassando lo sguardo.
Rise, mi sollevò il viso e mi diede un bacio leggero sulle labbra. –Sei bellissima appena sveglia amore mio.-
Le ultime parole mi colsero di sorpresa e quasi credevo di averle immaginate, non riuscivo ad abituarmi a quella realtà tanto desiderata. –Che vuoi dire?-
-Io ti amo Bella e non voglio più torturarmi chiedendomi se sia giusto o sbagliato.-
Gli gettai le braccia al collo e lo baciai. Ricambiò il bacio e quando si staccò da me esaminò il mio abbigliamento. –Non puoi rimanere vestita così. Non posso stare lontano da te se indossi questo vestito.-
A queste parole raccolse la sua camicia che era rimasta sul letto e me la appoggiò sulle spalle, poi si allontanò di un passo e mi guardò attentamente. –Così dovrei riuscire a resistere qualche minuto in più.- disse con un sorrisetto piegando la testa di lato.
Mi posò un bacio sulla fronte e il mio viso doveva essere color pomodoro.
-Caffè?-
-Si.-
Lo seguii in cucina e mi appoggiai con la schiena alla porta. Lo guardai per un attimo, era girato di spalle e preparava il caffè. Dovevo dirglielo. Bisognava che mi fidassi completamente di lui e, perché questo fosse possibile, dovevo sapere.
-Edward, voglio sapere la verità.-
Lo vidi immobilizzarsi. -Cosa vuoi sapere?-
Tirai un respiro -Chi era la donna di cui parlavate tu ed Alice?-
A questo punto si voltò e incrociò il mio sguardo –Ti prego non chiedermi questo.-
Il tono della sua voce e il suo viso tormentato mi causarono un momento di esitazione.
Scossi la testa. –Come posso conoscerti davvero se non so nulla del tuo passato?-
Lo vidi esitare, poi cercare le parole giuste. -E’ iniziata quando avevo sedici anni, poi tre anni fa lei è morta.- disse alla fine.
-Morta? Come?-
-Che importanza ha?- chiese con tono implorante.
Domanda sbagliata, pensai. -L’amavi?- chiesi cambiando argomento.
-Si.-
Come se mi avesse letto nel pensiero mi si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra –Ma non l’ho mai amata come amo te.-
-Dici sul serio?-
-Sul serio.-
-Promettimi che prima o poi mi racconterai tutto.-
 Abbassò lo sguardo senza rispondere. Sospirai. No, non avrei mai saputo nulla da lui, dovevo rassegnarmi. C’era solo un’altra persona a cui potevo chiedere…
-Mi dispiace.- sussurrò interrompendo quel susseguirsi di pensieri.
Tutt’a un tratto, come in un lampo, mi tornarono in mente Rose e Jasper e il fatto che non avevano idea di che fine avessi fatto.
-Devo tornare a casa.-

 


NOTE
Rieccomi con il solito ritardo.
Ultimamente ho una certa tendenza a scrivere capitoli brevi, lo so (scusatemi).
Questo capitolo mi ha impegnata un po’, non sapevo come rendere bene tutta la scenaXD, ma spero di esserci riuscita. 
Grazie a tutti quelli che mi seguono\preferiscono\ricordano\recensiscono nonostante i miei ritardi paurosi.
  
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