'Ci vediamo tra 2 mesi amore mio.'
lasciai la sua mano consapevole che lo avrei visto 2 mesi più tardi.
Uscii dall'aereoporto triste,le lacrime erano sul mio viso in una quantità assurda.
Mentre aspettavo il bus una ragazza visibilmente incazzata mi si avvicinò.
'Stavi litigando con Louis prima?'
'Con chi?'
'Louis Tomlinson. Cretina.'
Ma cosa voleva quella? Chi si credeva di essere? Dio sceso in terra?
'Non mi pare siano affari tuoi.'
'Invece lo sono. Visto che lui è il mio idolo.'
'Non me ne frega un cazzo ciccia, levati dalle palle.' '
Ma dal cazzo ti levi tu.'
'Ehm, no.'
Quella ragazza era davvero indisponente.
Come si permetteva di venirmi a parlare così?
'Senti, sei una cogliona di merda lascia stare Louis!'
'Ma chi lo vuole!! Io no. Io sto già con qualcuno. E poi, tu non sai perchè litigavo con lui.'
'Sentiamo perchè?'
'Non sono cazzi tuoi.'
Le lacrime sul mio volto passarono da tristezza a nervoso.
'Ohh la piccina piange.'
'Non piango per la tua 'aggressione' deficente.'
'Si, dai cosa? Ti si è rotta un'unghia?'
'No. Il mio ragazzo è appena partito per l'America. Ah, se non lo sai il mio ragazzo è Harry.'
Rimase di stucco e i suoi occhi cominciarono a versare lacrime.
'Non te lo aspettavi eh? Ma sai, succede. E ora levati dalle palle.'
Si voltò e se ne andò e io potei godermi un po' di sana musica.
Anche se ogni volta che Harry aveva un assolo era un tuffo al cuore. Strinsi tra le mani la collanina che mi aveva regalato.
Ripensando alla conversazione avuta poco prima mi venne il nervoso.
Scesi dal bus e entrai in casa.
Regnava il silenzio dentro quelle mura fredde e mi sembrava di sentire la sua voce in lontananza.
Mi connessi un po' al pc e vidi con stupore che la notizia del fidanzamento di Harry aveva già fatto il giro del mondo.
CAZZO.
Mi misi sul letto sconsolata.
Nessuno nel mondo stava parlando bene di me.
Mi svegliai il mattino dopo.
Il cuscino bagnato e il cuore pesante.
Accesi il mio telefono.
1 nuovo messaggio.
Harry.
'Cos'hai combinato?D:'
Risposi velocemente.
‘Io niente, una troia ha combinato tutto.’
Mentre aspettavo una sua risposta mi vestii. Poi il cellulare vibrò. Mi precipitai a rispondere.
‘Cosa dobbiamo fare? Sei pronta ad affrontare tutto? Ah, mi manchi da morire..’
‘Facciamo quello che viene meglio a te. Ah, mi manchi anche tu.’
‘Allora non smentiamo, alimenterebbe solo le voci. Io lo dico domani alla conferenza. Devo andare. Ti amo tantooo Xxx.’
Non risposi.
Era arrivato il momento di trovare qualcosa da fare. Dovevo fare qualcosa se non volevo impazzire.
Chiamai una mia amica.
‘Ehy!’
‘Cosa c’è?’
‘Simpatica oggi eh!’
‘Non è giornata. Scusa ciao.’
E andò avanti così per un paio d’ore. Fin che esausta non lasciai perdere.
Mi attaccai al pc e cominciai a leggere tutto ciò che dicevano su di me.
‘Lurida troia.’ ‘Spero che muoia.’ ‘Non sa che Harry è gay.’ ‘è troppo piccola per stare con lui.’ ‘Ma non vedete quanto è grassa?’
Ogni commento era una lama dritta nel cuore. Delle lame dolorosissime.
Cominciai a farmi complessi.
Andai davanti lo specchio e mi guardai. Vidi solo grasso. Grasso su grasso. Schifo su schifo.
‘Dieta.’
Proferii solo quella parola ma arrivò dritta nel mio cervello.
Mi rimisi seduta al mio pc e continuai a leggere.
‘è una balena.’ ‘che schifo.’
Non potevo sopportare altro. Piangevo e continuavo a toccarmi la pancia.
‘Che schifo!’
Le directioners sanno essere vere e proprie iene.
Era una droga leggere quei commenti. Più leggevo più stavo male. Ma qualcosa mi spingeva a leggere.
La mia home di facebook era piena di insulti.
Arrivò mia madre.
Erano già le 7.30. Scesi di corsa e sprofondai nel suo abbraccio.
‘Mamma, è andato via!’
‘Ma chi? Harry?’
‘Si!’
‘Perché?’
‘Mamma, ha impegni con la band. Mi manca da morire. Lo voglio qui con me. E oltre al tutto le sue fan hanno cominciato a prendersela con me.’
‘Mi dispiace piccola.’
Non risposi e mi lasciai andare tra le sue braccia. Poco dopo parlò.
‘Ora mangiamo qualcosa. E poi vai a letto e non ci pensi ok?’
‘Ok..’
Tirai su col naso come facevo sempre dopo aver pianto.
Mangiai. Ma un senso di colpa mi prese.
‘Vabbè mamma, io vado a letto. Notte.’
Corsi al piano di sopra. Entrai in bagno e chiusi a chiave. Mi guardai allo specchio.  Il mio unico pensiero era il cibo che avevo appena ingerito. Ero già più grassa. Più grassa di prima. Dovevo espellere tutto ciò che avevo ingerito.
Fissai il bagno.
Si. Era la cosa giusta da fare.
Due dita in gola e via tutto.
Quando finii mi guardai allo specchio. Molto meglio. Ero già più magra.
Ma qualcosa da quella sera si innescò nella mia mente. E potevo spiegare tutto in una parola.
BULIMIA.

#angolo autrice.
Beh, che dire di questo capitolo? 
Sono io. Cioè, quello che avete letto nell'ultima parte sopratutto sono miei pensieri. Sono cose che ho sulla pelle ma non ho mai avuto il coraggio di fare quello che fa Emy, forse paura, forse consapevolezza che è una malattia.
Ma comunque. Spero che il capitolo vi piaccia, ci ho messo tipo 10 minuti a scriverlo. è corto, ma è stato un lampo di genio <3 
Grazie alle 2 ragazze che hanno recensito, spero che non mi abbandonerete <3 
E il grazie più grande di tutti. GRAZIE SOFI <3 Senza te questa storia sarebbe già fatta e finita <3
ti voglio bene <3