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Autore: littlepony94    18/12/2013    0 recensioni
gli dei e le dee esistono.
e se fossi una di loro ?
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Non-con, Triangolo
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Ero rimasta sorpresa dal gesto di Ares. Solamente a pensarci il cuore cominciava a battere all'impazzata.
Era successo tutto troppo in fretta e, certamente, non mi sarei innamorata di lui per un bacio; per tanto decisi di lasciar correre e vedere cosa sarebbe successo il giorno dopo a scuola.
Andai a dormire tranquilla, nei miei sogni non aspettavo ospiti.
Ma mi sbagliavo.
Mi ritrovai in un'ambientazione differente da quella del sogno precedente.
Ero all'aperto, su una grande spiaggia, dove il sole stava sorgendo.
Il mare era tinto di colori bellissimi: il blu dell'acqua era invaso da una macchia arancione e rosata; il riflesso del disco solare.
Una brezza leggera soffiava da Sud, era un vento caldo che avrebbe sicuramente reso l'aria irrespirabile nel momento in cui il sole avesse raggiunto lo zenit.
Dando le spalle alla spiaggia, dall’acqua una ripida scogliera si ergeva bianca e splendente, punteggiata da qualche cespuglio di arbusti.
Il mio corpo era cinto da una leggera veste bianca stretta in vita, talmente leggera da essere quasi trasparente, mostrando parzialmente il mio fisico atletico.
Non ci pensai più di tanto, dato che sembravo l'unica persona presente sulla spiaggia.
Ma mentre volgevo lo sguardo a destra e a sinistra con gli occhi luccicanti per la meraviglia, sentii una voce femminile recitare dei versi a gran voce.
Mi voltai e, aguzzando la vista, notai una bellissima ragazza seduta su un gruppo di scogli poco lontano da dove mi trovavo.
Era completamente nuda. I capelli neri e setosi, l’opposto dei miei, le scendevano in onde sulla spalle, coprendo un corpo magro e secco, privo di qualsiasi tipo di forma. Gli occhi, scuri e lucidi, scrutavano persi il paesaggio.
Ero talmente presa a fissarla che non mossi un muscolo né dissi una parola mentre voltava lo sguardo, come se avesse percepito la mia presenza (o mi stava aspettando? ), e scendeva agilmente dagli scogli per correre verso di me e fermarsi a pochi passi di distanza.
La sua nudità mi imbarazzava, ma mi costrinsi a reprimere l’imbarazzo.
Prima che potessi dire qualcosa, sentii delle risate maschili alle mie spalle. Ci voltammo entrambe.
Dall'acqua uscivano Ermes ed Ares, i corpi muscolosi erano bagnati e coperti solo da un gonnellino di stoffa, mentre i petti nudi splendevano alla luce del sole. Notai, stranita, che insieme a loro c’era un terzo ragazzo dai capelli rossi.
"Areeeees!!" gridò la ragazza misteriosa e corse come un fulmine verso il ragazzo, che si ritrovò le sue braccia attorno al collo così velocemente che per poco non perse l'equilibrio.
Ermes e il rosso si avvicinarono a me e subito il secondo si presentò come Narciso, porgendomi la mano.
Allungai anche la mia, lui la prese e la baciò sul dorso, fissandomi con due enormi e profondi occhi color dell'oceano.
Arrossii violentemente, non solo per il gesto: ero in presenza di tre bellissimi ragazzi praticamente nuda.
Ma, pensandoci bene, c'era chi non si faceva problemi.
"Cal, è una vita che non ci vediamo!" esclamò Ares.
"E' passato troppo tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, mi sei mancato.." rispose la ragazza, guardando sorniona e maliziosa il suo viso.
Subito dopo appoggiò le labbra su quelle di Ares.
Iniziarono a scambiarsi un bacio che sprizzava tensione erotica: le mani di lei si immersero nei capelli di lui e Ares poggiò una mano sulla schiena nuda di lei, poco sopra le natiche.
Rimasi offesa da quella scena e pensai che avrebbero potuto continuare per ore se Ermes non si fosse schiarito la gola, avvisandoli che non erano soli.
Ares sembrò notare la mia presenza solo dopo essersi staccato da quella che lui aveva chiamato "Cal".
"Venus, lei è Calliope e.." non concluse la frase.
La ragazza mi rivolse la parola "Il piacere è tutto tuo, te l'assicuro!"
Poi mi rivolse uno sguardo infuocato. Non capivo il perché di tanto astio.
"Cal, non essere maleducata!" la rimproverò Narciso. "Mia sorella sa essere davvero insopportabile.."
"Sono venuta solo per portare un messaggio, sei tu quello fuori luogo, mio caro!" ribatté la mora con un sorrisetto impertinente stampato in volto.
Senza dire nient'altro, chiuse gli occhi e trasse un lungo sospiro.
L'atmosfera si era fatta tesa, non osai proferire parola dato che anche gli altri tre sembravano aver rivolto la loro concentrazione su Calliope, ritta in piedi, con le braccia lungo i fianchi, il viso leggermente rivolto al cielo.
Dei versi uscirono dalla sua bocca, inquietandomi:
"L'equilibrio all'alto cielo va riportato,
il cuore di lei a lungo non può essere strattonato.
Uno solo dei due il suo amore deve ottenere
oppure umano sulla terra dovrà rimanere.
Il tempo veloce corre, un mese ancora resta.
Lei anche deve sapere della sua natura divina celata,
quando all'Olimpo tornerà una corona di fiori verrà posta sulla sua testa
e gioia sarà allora nel cuore della dea bendata."
Finito di parlare, Calliope cadde in ginocchio con un gemito.
Narciso le si avvicinò e la sorresse per le spalle.
Portandosi una mano alla fronte, la ragazza riaprì gli occhi. Fiacca e provata si rialzò a fatica, appoggiandosi alla spalla destra del fratello.
"E' ora che lei vada" disse Ermes guardandomi intensamente. "Non possiamo trattenerla qui così a lungo"
"E chi le spiegherà il significato dei versi?" parlò Ares al fratello "Anche i Superiori hanno deciso che deve sapere!"
"Ci penseremo in un altro momento, ora lasciamola andare" Ermes sembrava fermo nella sua decisione.
"Spiegarmi cosa? Cosa c'entro con quello che ha appena detto Calliope?"
Ero agitata, cosa stava succedendo?
La mia mente divenne improvvisamente buia e mi svegliai, stesa nel letto con la fronte madida di sudore e il respiro affannato quanto il mio cuore.

  
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