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Autore: thedragontosaphira    18/12/2013    17 recensioni
Una mini long natalizia
Ispirata dal film Nine month, e rivisitata per l'occasione
Draco ed Hermione sono una coppia ben affiatata
Ma qualcosa arriva inaspettata a sconvolgere la loro routine
Dal prologo:
....
Il mio cuore perse un battito, non ero brava a mentire e, mordendomi il labbro mentre scomparivo veloce nel bagno, cercai di recuperare.
- Si, si .. Tutto bene, nessun problema, sono solo un po' stanca. -
Lo sentii rispondere
- Potevi dirmelo, avrei rimandato la cena. -
Dentro di me un tumulto, poi continuò con tono preoccupato
- In effetti ho notato che da qualche giorno hai delle occhiaie profonde e sei un po' pallida, magari sarebbe utile ti facessi vedere. -
Per poco non m strozzai con la mia stessa saliva.
" Si era accorto? E da quando era così attento, che sospettasse qualcosa? "
Mentre rieccomi sintonizzata sul canale della " Granger picture ", sentii delle voci provenire da basso, sicuramente gli ospiti erano arrivati.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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cap 7 Salve a tutti, questo capitolo è dedicato a To Saphira, che oggi compie gli anni
Unitvi a me nel farle gli auguri
Buon compleanno tesoro...




                                                                  Ottobre - Novembre


                                                                                           cap 7































Altra visita di controllo, ed anche questa volta non potemmo vedere il sesso del nascituro.

Ci mostrò bellamente il suo sederino, come a dirci

"Godetevi questa parte, perché l'altra è cosa privata."

Che fosse asessuato?

Sembrava farsi beffe di noi, anzi di me, probabilmente mi odiava.
E come dargli torto.

Doveva per forza essere così. 
Chissà magari sentiva che non lo avevo propriamente ben accolto quando avevo saputo di lui. Pensiero un po' assurdo, ma il mio senso di colpa era tale ancora, che la mia mente volava alta.

Scossi il capo, strappandomi alle mie strane elucubrazioni, ogni volta facevo un miliardo di domande al medico che gentilmente mi rispondeva. Spesso dal viso si denotava lastanchezza, ma per deontologia e professionalità continuava ad esaudire ogni mia curiosità. 
Persona paziente, al suo posto io non sarei riuscito a fare come lui.

Senza mezzi termini ad un certo punto Hermione mi spingeva fuori dallo studio e scusandosi diceva

- Lo perdoni, è una persona curiosa, e vuole avere il controllo su tutto. -

L'anziano annuiva, e forse una volta usciti, sbuffava e magari passandosi una mano sul capo pensava

"Anche stavolta me la sono cavata."


Quella sera lei propose una serata cinema.

Un bel dvd accompagnato da una montagna di pop corn.

Proposi una serie di film, ma lei decise per un film horror. 
Risi sbeffeggiandola, ricordandole il suo stato, e che sicuramente la notte avrebbe avuto gli incubi e poi lui avrebbe dovuto consolarla. Lo dissi con un ghigno soddisfatto, in fondo quel ruolo non mi spiaceva, ma le cose non andarono come immaginavo.

Infatti non feci conto con le mie paure, che riemersero prepotenti da quell'inconscio che i babbani avevano studiato così bene.

Gli incubi li ebbi io.

Enormi biberon mi rincorrevano, mio figlio con una risata satanica mi agguantava per poi vomitarmi addosso litri e litri di latte, quasi affogandomi in una sorta di vendetta.

Mi svegliai di soprassalto, ero sudato ed il cuore sembrava uscirmi dal petto, come sempre mi chiesi se Potter vivesse le mie stesse paure.

Ma ero certo di no, lui era Potter, l'uomo che aveva combattuto e sconfitto due volte l'Oscuro signore, e di certo un bebè non poteva fargli paura. Io mi sentivo molto meno coraggioso e molto più complessato.
 Per la prima volta nella mia vita lo invidiai un po'.


E poi come sempre quando credi che tutto sia perfetto, quello che hai creato crolla.

Un fulmine a ciel sereno ti colpisce, il mio aveva un nome ed un cognome, si chiamava Narcissa Malfoy.

Ero rientrato a casa pronto per farle una sorpresa, stringevo tra le mani le chiavi dell'auto nuova, quando uscendo dal camino la trovai in mezzo alla stanza.

Mi aspettava, ed il viso non annunciava nulla di buono.
Hermione mi fulminò, i suoi occhi parevano braci ardenti.
Ma le sue parole mi colpirono come una secchiata di acqua gelata in piena faccia, ma non avrebbero dovuto sorprendermi, non vista la situazione. Con freddezza emise il suo ultimatum.

- O io o lei! - Poi si girò ed uscì lasciandomi confuso, ma quest'ultima venne sostituita dall'irritazione quando una voce familiare arrivò dritta alle mie orecchie. 
Un sospiro mi sfuggì dalla labbra, mentre la comprensione più assoluta si faceva largo in me.

- Non pensavo di aver partorito un figlio babbeo. -

- Madre - salutai seccato. Aveva il raro dono di esasperarmi solo con due parole. Era una strega nel senso più deleterio del termine.

- Bando ai convenevoli - rispose lei muovendo la mano. - Ti ho lasciato divertire, quando mi hai detto che la frequentavi, ho pensato “mah sì, è la sua voglia di riscatto, poi farà la cosa giusta.” Sono passati tre anni, e alla fine ti sei fatto incastrare come un pollo. Non pensavo che fossi tanto stupido. -

- Non mi sono fatto incastrare, e poi..- Protestai indignato. Come al solito però non mi lasciò parlare. Non lo faceva mai.

- Abbi almeno la decenza di tacere, ora sono tornata e metteremo le cose a posto. Come al solito sono io che devo raccogliere i cocci, prima con tuo padre e ora con te. - Il suo tono sottintendeva una somiglianza con suo padre che di certo non ritenevo piacevole condividere. In passato spesso le avevo lasciato dominare la mia vita, ma quei tempi erano finiti, ora lo avrei reso chiaro.

- Non ho chiesto il tuo aiuto, la tua presenza qui non è necessaria. Se non avessi afferrato, lei aspetta un mio erede. - Sibilai a occhi stretti.

- Ho afferrato ed anche bene. La famosa eroina ha pensato bene di incastrarti e tu ci sei cascato con tutte le scarpe. - La sua voce grondava sarcasmo. 

La odiavo quando faceva così, si era auto esiliata dopo la guerra, non tollerava i pettegolezzi su mio padre ed ora era tornata per rendermi la vita un inferno.

Non sapevo però che stavo per sprofondare a piè pari nel girone dei dannati.

Grazie al suo comportamento tutto quello che avevo cercato di rimettere insieme stava per finire nel cesso.

Dovevo liberarmi di lei, ed anche alla svelta.

- Perché sei tornata? - Chiesi, anche se il quadro mi era chiaro. Solo che masochisticamente lo volevo sentire dire da lei.

- Per mettere le cose a posto, cacciare quella impostora, ed assicurarmi che tu faccia un matrimonio degno di un Malfoy.E comunque sono qui per passare il Natale con il mio unico ma idiota figlio -  aveva rimarcato le ultime parole.

La fissai con astio, sperando che il messaggio subliminale le arrivasse forte e chiaro. 
Ma Narcissa Malfoy non si lascia impressionare da così poco e io avrei dovuto saperlo.

Altro che Natale, anche perché era in netto anticipo sulle festività, le voci erano giunte ai suoi padiglioni auricolari, ed era corsa a mettere " pezze ", tutto nel nome della famiglia.

*****



Ero arrabbiata, quella donna e la sua cattiveria avevano il potere di farmi uscire fuori dai gangheri.

Avevo abbozzato ad ogni sua cattiveria nel passato, ma ora non ero disposta a cedere.

O la buttava fuori a calci, o me ne andavo io. Non vedevo altre soluzioni, anche se sapevo di fare il suo gioco. Ma di certo non potevo vivere e respirare la stessa aria di quella vipera.

In quegli anni avevo ingoiato troppi bocconi amari a causa sua, e non ero più disposta a chinare il capo.

Chiusa nella stanza, sentivo le voci concitate provenire dal salone.

La strega, stava cercando di fare leva sull'onore ed i doveri che Draco, da bravo purosangue, avrebbe dovuto seguire.

Io per lei non ero abbastanza, andavo bene per far sollazzare il figlio, ma non ero degna di sposarlo, né dargli un figlio.
 Discorsi vecchi, discorsi purosangue che mille volte nella mia vita avevo sentito e che mi fecero storcere il naso.

Ed in aggiunta a questo, lei era il prototipo classico di suocera, prepotente e odiosa.

Ma stavolta non gliela avrei data vinta, le avrei fatto ingoiare tutte le cattiverie sputate gratuitamente in quegli anni, e con gli interessi.

Decisa a non farmi mettere i piedi in testa, decisi di prendere in mano la situazione e come un panzer  mi diressi nel salone.

Avanzai con il piglio di un generale, con poco garbo le dissi categorica, facendola rimanere a bocca aperta,

- Mi spiace di non essere quello che lei considera il meglio per Draco, ma è tutto quello che lui ha o che avrà. Se vorrà fare parte della nostra vita senza mettere becco, sarà la benvenuta, se no, quella è la porta. Può andare! -

Era spiazzata, ma non accusò il colpo e acida poco dopo mi rispose

- Tu non hai voce in capitolo. Non conti nulla, sei stata un diversivo, ed è lui che mi deve dire se sono gradita o no, questa non è casa tua. - Il suo atteggiamento era glaciale, aveva tirato fuori tutta la sua spocchia snob. Mi fissava dall'alto in basso nello stesso modo in cui una signora medioevale sicuramente avrebbe guardato l'ultima delle sue serve.

Ero talmente furiosa che quando sentii le parole di Draco, per quanto stupende alle mie orecchie, non me le gustai come dovevo, anche se il mio cuore non poté che esultare di gioia.

- Sbagli madre, lei ha tutti i diritti di questo mondo, questa è casa sua. Presto diverrà la nuova Lady, e se la cosa non ti sta bene, quella è la porta, ritorna pure da dove sei venuta. -

Mai parole mi erano uscite con tanto ardore, non avrei mai pensato di poter parlare così a mia madre, l'avevo sfidata senza tentennamenti, ero orgoglioso di me stesso.


Alzai lo sguardo e incontrai quello di Hermione, era lucido e quasi incredulo. In quel momento ebbi conferma di avere fatto la cosa giusta.


Finalmente avevo preso una posizione.

Finalmente le avevo dimostrato che ci tenevo a lei.

E che niente e nessuno ci avrebbe separato.
   
 
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