Prima di cominciare con il capitolo vero e proprio un
paio di informazioni: non amando particolarmente i pairing
ooc le due storie d’amore che si svilupperanno in
questa storia sono Harry/Ginny e Ron/Hermione la seconda coppia ha un briciolo
più di attenzione della prima, ma non vi preoccupate anche Harry e Ginny
avranno i loro momenti. Ci sarà un accenno ad un’altra coppia totalmente OOc, ma non ha grande importanza per la trama.
Ora, fatte le premesse i dovuti ringraziamenti:
ariel_potter
spero di non deludere le tue aspettative (come ho
detto prima ci sarà tempo anche per Harry e Ginny, ma ci vuole ancora qualche
capitolo di pazienza)
marco121184
Hai ragione, George aveva bisogno di cambiare aria e
questa uscita gli servirà parecchio a riprendere contatto con la realtà
Lyan
Dato che la storia è già stata tutta scritta la
aggiornerò abbastanza velocemente, grazie per averla messa fra i preferiti.
ale90
Questo capitolo e il prossimo sono ancora un po’
tristi, ma vedrai che poi le cose saranno meno deprimenti anche se più
complicate…
lily_94
Non ti preoccupare, Harry e Ginny avranno il loro
momento, ma non ancora adesso, prima bisogna accogliere e comprendere il dolore…
E a tutti coloro che vorranno continuare, buona
lettura.
Capitolo 2
Da dove
ricominciare
Andromeda aprì la porta, il volto pallido, austero,
così simile a quello della sorella era contratto dal dolore, guardò Harry negli
occhi e lui non seppe cosa dire, era giunto lì senza sapere bene quali fossero
ora i suoi doveri nei confronti di Teddy e di Andromeda visto che Lupin e Tonks erano morti.
Abbassò lo sguardo e prima che se ne rendesse conto
Andromeda lo aveva stretto in un abbraccio molto simile a quelli della signora
Weasley, sentì che le sue lacrime gli bagnavano la maglietta e ricambiò
l’abbraccio di quella donna sola e triste.
- Grazie di essere venuto, ragazzo, vieni.
Asciugandosi le lacrime fece accomodare i due in
salotto. Harry vide sulla destra una culla di vimini, ma si trattenne dal
muoversi in quella direzione temendo di essere invadente.
- Avvicinati – disse Andromeda – è il tuo figlioccio,
prendilo pure…
Harry non aveva mai visto un bambino così piccolo e
non aveva idea di come si prendesse senza fargli male, Andromeda capì
immediatamente, si avvicinò alla culla, prese il bambino e poi quando Harry si
fu seduto glielo mise in braccio.
Era avvolto in una morbida copertina azzurra da cui
spuntava solo un faccino a forma di cuore, lo stesso di Tonks,
sormontato da un ciuffetto di capelli
che variavano dal blu elettrico al viola. Gli occhi, però erano gli
stessi del suo vecchio professore, dolci e tristi allo stesso tempo. Harry era
talmente assorto dal bambino che non si accorse che George ed Andromeda lo
stavano guardando perplessi. Poi sentì una sonora risata e si voltò di scatto,
Gorge aveva la pancia in mano e stava ridendo a crepapelle: - Harry, tu non hai
mai visto un bambino, vero? Ed immagino che tu non lo abbia mai nemmeno tenuto
in braccio, sei duro come un manichino, guarda che se si accorge che hai paura
si mette a piangere!
Harry, terrorizzato dall’ipotesi e vedendo che Teddy
iniziava a fare delle strane smorfie lo porse velocemente ad Andromeda
scatenando di nuovo l’ilarità di Gorge, che questa volta contagiò anche la
donna la quale riuscì ad accennare un breve sorriso.
Appena Teddy fu di nuovo al sicuro fra le braccia
della nonna Harry guardò George e gli chiese:- Com’è che sei così esperto di
bambini?
Il ragazzo diventò rosso fino alla punta dei capelli
poi disse:- Ti ricordi quella ragazza Babbanba del
villaggio vicino alla tana? – Quella che trovava i tuoi giochi di carte davvero
magici? – chiese ironicamente Harry – Bè – rispose
George – anche lei ha un sacco di fratelli ed abbiamo badato spesso insieme al
più piccolo, l’inverno scorso, così mi sono fatto una certa cultura…
Il ragazzo aveva terminato la frase con un lieve
sorriso ripensando a quella ragazza.
Andromeda rimise Teddy nella culla visto che si era
riaddormentato, poi rivolse uno sguardo penetrante ad Harry. Il ragazzo cominciò:
- Io sono il suo padrino- disse rivolgendo lo sguardo verso la culla - e mi
chiedo cosa devo fare per occuparmi di lui al meglio.
Andromeda lo guardò penetrante, poi gli disse: - Sei
un bravo ragazzo, Harry Potter e so che sarai un ottimo padrino, ma ora questo
bambino ha bisogno di qualcuno che si occupi di lui costantemente, giorno e
notte, ti garantisco che non ci si può improvvisare genitori da un giorno
all’altro, so che è merito tuo se Remus non ha
abbandonato Dora quando è rimasta incinta, so che anche tu hai perso i tuoi
genitori quando eri molto piccolo, ma ora Teddy ha bisogno di me ed io di lui.
Concluse la donna con un sospiro.
Harry sorrise:- Sono sicuro che lei si occuperà di lui
meglio di chiunque altro e sicuramente meglio di quanto potrei fare io,
desidero comunque far parte della sua vita ed aiutarlo nelle difficoltà, vorrei
essere per lui un punto di riferimento, un amico…- proprio come Sirius è stato per me pensò senza terminare la
frase.
Notando che gli occhi di Harry si erano velati di
tristezza Andromeda posò una mano sopra la sua e disse dolcemente: - Perché non
cominci venendo a trovarci ogni tanto, tu ed i tuoi amici sarete sempre i
benvenuti in questa casa … sai, è molto silenzioso, qui senza Ted e Dora e
senza i loro continui battibecchi con Remus… - trasse
un profondo sospiro poi, quasi a bruciapelo chiese – Hanno sofferto?
-No! – rispose risoluto Harry sapendo di non mentire.
George lo guardò con interesse ed Harry riprese: - Nessuno di loro ha sofferto.
Il suo amico si afflosciò sulla poltrona con la testa
fra le mani, ma prima che potesse farsi di nuovo cogliere dallo sconforto Harry
prese in mano la situazione e disse: - Credo che sia ora di andare. Suppongo
che anche lei verrà con noi e credo che per Teddy sia meglio che utilizziamo la
Metropolvere.
Andromeda prese il bambino dalla culla, lo avvolse
accuratamente nella sua copertina azzurra e gli coprì il viso con il suo
mantello, poi prese una manciata di polvere volante ed entrando nel camino
pronunciò con voce sicura :- Hagwarts!
I due ragazzi la seguirono.