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Autore: lapervincachescoppietta    19/12/2013    4 recensioni
E se Clary fosse rimasta a casa quando Jocelyn è stata rapita?
E se non avesse incontrato Jace?
La storia parla dell'eventualità che Jocelyn avesse messo in punizione Clary quando viene presa e di conseguenza anche Clary viene presa da Valentine.
Attenzione Spoiler Città di vetro quindi chi non vuole sapere non legga.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jocelyn Fray, Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Comincio col dire di non mandarmi dai fratelli silenti! Perfavore, scusate l'assenza, ma in questi giorni, direi mesi, non ho l'ispirazione, ma io compenso ho un bel ccapitolo un pò lunghetto
Buona lettura,

Pervi_


-Sorellina? Sei sveglia, lo so che lo sei, non fingere. – Clary aveva provato a tenere gli occhi chiusi per far finta di dormire, ma quando Jonathan aveva cominciato ad accarezzarle i capelli li aveva sbarrati per poi richiuderli subito alla vista del fratello.  Sapeva che tenere gli occhi chiusi non avrebbe migliorato la situazione, ma finché era immersa nel buio poteva fingere che non fosse successo niente. Provò ad alzare una mano per togliere quella di Jonathan dai suoi capelli, ma la ritrovò legata da dei lacci di cuoio. –Non voglio farti del male, non ti preoccupare. – Quella situazione le ricordò molto il loro primo incontro.
-Allora perché sono legata? – Disse mostrando i polsi.
-Perché è più sicuro, non rischiamo che tu scappi, tu e nostra madre siete molto disposte alla fuga, a proposito, come sta mammina? –
-Bene, mi odia e adesso è rinchiusa in prigione, sta benone direi, tutto questo grazie a voi! –
-Voi? Quale voi? –
-Valentine. –
-Lui ha avuto un piccolo incidente e stava così male che ho deciso di graziarlo uccidendolo, un puro atto di compassione. – Si guardava svogliatamente le unghie e qualche volta alzava gli occhi verso di lei.
-Hai ucciso tuo padre!? –
-Nostro padre, Clarissa, se ti ricordi io sono tuo fratello.  –
-Tu non puoi essere mio fratello, sei solo un mostro! Hai il coraggio di uccidere la tua famiglia! Perché sono qui! Lasciami andare! – Vide il fratello prendere una siringa e iniettarla nella flebo che aveva attaccata al braccio e prima che lei si addormentasse le sussurrò qualcosa all’orecchio.
-Riposati sorellina, domani avrai bisogno di forze. –
 
-Cosa vorrebbe dire che Clarissa Morgenstern, figlia di Valentine, è sparita!? – Urlò l’inquisitrice.
-Stavamo parlando ed è scappata via, non so dove sia andata. – Rispose Jace.
-C’è qualcosa si suo per poter fare un incantesimo di localizzazione? –
-Non c’è niente di suo qui, almeno che quei vestiti non si possano considerare suoi. –
-Lo sapevo che non dovevo fidarmi! Piccola stupida, ci siamo cascati come polli! –
-Lei non mentiva … e neanche sua madre. – Una voce sconosciuta aveva parlato e quando si girarono incontrarono due occhi gialli, da gatto.
-Uno stregone? Come hai fatto … -
-Non perdiamoci in chiacchere, conosco Jocelyn da quando Clary è nata, ero io che le facevo gli incantesimi per nascondere il mondo invisibile ai suoi occhi. Comunque piacer, sono Magnus Bane, il sommo stregone di Broklyn. –
-Come facciamo a fidarci di lei? – L’inquisitrice non si fidava mai di nessuno.
-Me lo dica lei, io sono l’unica persona di cui potete fidarvi in questa storia, ho visto crescere Clary, da quando era piccola non ha mai dimostrato di essere un genio del male. –
-E la madre? –
-Ma lo avete capito perché Jocelyn portava Clary da me? Non voleva che vivesse in questo mondo e non voleva che Valentine la ritrovasse. Ora ditemi, credete che quelle due abbiano potuto in qualche modo complottare con Valentine? –
-D’accordo, credo alla tua storia, ma ricordati Magnus Bane, non farmi ricredere. – Dicendo questo l’inquisitrice li lasciò soli.  Calò un silenzio di tomba che venne rotto proprio da Magnus.
-Si può sapere come ha fatto Clary a fuggire? – Chiese con voce arrabbiata.
-Non lo so e sai qual è un’altra cosa che non so? Non so dove è andata.- Jace era seccato per questa storia.
-C’è qualcosa che sai, nephilim? –
-Si, so che suo padre e suo fratello la stanno cercando, so che probabilmente l’hanno già trovata, ah e un’altra cosa, so di non avere niente di suo. – Jace non sembrava minimamente toccato dalla faccenda, ma dentro la sua mente soffriva, perché sapeva che era colpa sua se lei era scappata, lei nelle grinfie di quei mostri.
-Potremmo cercarla nel bosco, tanto vale provare se non abbiamo altre piste. – Disse Alec.
-Ha ragione quello sexy. – Affermò Magnus.
-Ho ragione io? – Chiese Jace.
-No, quello con gli occhi azzurri e i capelli neri, lui è sexy, tu sei uno spaventapasseri venuto bene. – A questa affermazione Alec arrossì visibilmente cosa di cui Magnus si accorse. – È inutile che diventi rosso, io dico ciò che è vero, ho sempre amato la combinazione chioma nera e occhi azzurri. –
Jace fece spallucce. – Voi stregoni avete dei gusti strani. –
-No, sono le ragazze che hanno dei gusti strani per ritenerti attraente. Ma adesso pensiamo a ritrovare Clarissa. –
-Quindi andiamo a cercarla nel bosco? –
-Si, andiamo a cercarla nel bosco. – Detto questo gli shadowhunters andarono in armeria per prepararsi.
 
Clary si risvegliò con un forte mal di testa con ancora i polsi e le caviglie legati. Sulla sedia accanto al letto c’era una tuta nera in cuoi e sopra c’era un biglietto.  Ad un certo punto non sentì più il dolore ai polsi e si accorse che le cinghie erano sparite, finalmente poteva alzarsi in piedi.  
Non degnò di uno sguardo i biglietto e la tuta, ma si diresse subito vicino alla porta, anche su essa c’era un biglietto:
Avanti sorellina, prova ad aprire la porta, avresti una grossa delusione e una grossa bruciatura, ma se vuoi fai pure,
con amore,
Jonathan
 
Clary non si fidava di quel mostro quindi provò ad aprire la porta e come scritto nel biglietto si ustionò la mano toccando la maniglia. Il dolore fu lancinante, tremendo come mille spade infilate nella sua mano.  Lo odiava, perché le faceva questo?  
Si avvicinò alla tuta sulla sedia e prese in mano il biglietto, lo lesse:
Ti è piaciuto il trucchetto della porta? Spero di si. Comunque mettiti questa divisa, fidati ti servirà; non c’è del veleno dentro, tranquilla. Poi vai in bagno e attraversa la porta al suo interno, ci sarà un corridoio, questo ti porterà dove devi andare, mi raccomando non cercare di scappare, non ci sono vie per uscire da qui.
Jonathan
 
Clary sbuffando indosso la divisa ed era comodissima, le stava alla perfezione. Andò in bagno e attraversò la porta. Il corridoio la condusse davanti ad una porta enorme, forse l’uscita!?
Spalancò le porte e davanti a lei non c’era l’aria aperta, ma una sala piena di armi e al centro della stanza Jonathan.
-Buongiorno sorellina, benvenuta in armeria. - 

Spero vi sia piaciuto e mi raccomando recensite!

Pervi_

 
  
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