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Autore: nessy89    19/12/2013    4 recensioni
La mia vita era bellissima, circondata dall'amore della mia numerosa famiglia, dai tanti amici che riempivano di gioia il mio tempo libero e dal mio migliore amico Jacob, anche se tra di noi qualcosa stava cambiando, io stavo cambiando o per meglio dire avevo raggiunto un'età in cui non sarei più cresciuta. Ma come ogni bella storia storia c'è il rovescio della medaglia, infatti ne io ne nessuno della mia famiglia poteva mai abbassare la guardia, i volturi e altri nemici per cui io rappresentavo un grave problema da eliminare erano sempre in agguato. Ma a me non pesa, non tanto l'indifferenza che mi riserva Jack, non mi degna di uno sguardo e questo non mi piace ma anzi da brava combattente scoprirò cos ha, lui è ..MIO.. e chissà cosa ci riserverà il futuro! Nemmeno mia zia Alice da brava indovina non ci ha mai visto niente se non grossi mal di testa, che per una vampira era tutto dire!!
Nessy
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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CAPITOLO 36.


Eravamo appena stati informati da Alice dell'imminente arrivo di Jane.
Non aveva visto nessun altro con lei, quindi era SOLA.
Perché stava venendo da noi? Perché, come da regola, nessun membro della guardia l’accompagnava?
Eravamo nuovamente tutti come statue di marmo.
Jacob prese in mano la situazione. Mi sollevò con cura dal divano e mi portò di sopra, in camera mia.
Dopo avermi fatto sdraiare sul letto mi coprì con il piumone dorato e si stese accanto a me.
Il suo profumo ed il calore del suo corpo mi aiutarono a rilassarmi e per mantenere la calma mi concentrai sui battiti del suo cuore. Funzionò.
- Jake, cosa pensi sia venuta a fare Jane?-
Mi guardò con i suoi grandi occhi.
- Non ne ho la più pallida idea e non mi interessa. Se è da sola non attaccherà mai, specialmente con tutti noi qui riuniti. Ora l’importante è che tu non ti preoccupi di niente, ma solo di te stessa.-
Annuii. La sua voce tranquilla era sincera. Chiusi gli occhi e mi spostai vicino a lui abbracciandolo forte. Anche se ero incinta avevo bisogno di lui, lo desideravo comunque, anzi, forse più di prima, ma sapevo che per lui non sarebbe stato lo stesso.


JACOB.

Gli avevo detto che non serviva preoccuparsi di niente. L’importante era lei, la sua salute e la sua sicurezza. L’importante era lei, la mia unica ragione di vita.
Annuì guardandomi con uno sguardo malizioso e sbattendo le sue lunghe ciglia chiuse gli occhi. Come ogni volta che dormivamo insieme mi si avvicinò e mi abbracciò stretto. Il suo seno si schiacciava contro il mio petto e sentivo il lento crescere dei suoi battiti.
L’attrazione che sentivo per lei era sempre forte ma ora lei era in attesa e sicuramente non pensava a me come amante, la sua attenzione era tutta per la crescita del piccolo dentro di sé, quindi me la dovevo metter via e pazientare, dandogli tutto il tempo di cui aveva bisogno.
Sospirai.
Lei aprì gli occhi e mi guardò dubbiosa. Con un tenero sorriso mi accarezzò i capelli e dopo aver abbassato lo sguardo, con la mano mi fece vedere quanto desiderasse fare l’amore.
Sgranai gli occhi. Come poteva pensare ad una cosa del genere con tutta la sua famiglia giù, con l’arrivo di Jane e nel suo …. stato.
Era assurda, completamente irragionevole e per questo l’amavo infinitamente tanto.
Contro ogni buon senso gli alzai il mento e la baciai. Avevo paura di poterle fare del male e ci andai piano, ma  dopo aver ansimato mi prese la testa fra le mani e mi diede un vero bacio, di quelli profondi, di quelli che ti fan dimenticare  come ti chiami e dove abiti.
Forse, pensai,  era quello che le serviva per distrarsi da quella difficile situazione, forse le avrebbe fatto bene  … stare con me.
Bene, non l’avrei fatta aspettare.
Mi prese la mano facendola passare sul suo viso, sul collo fino al suo seno visibilmente cresciuto. Sentivo i suoi capezzoli indurirsi al mio tocco e non resistetti al morderli con ancora la sua maglia addosso.
Il suo respiro divenne rapido e anche in quel momento non riuscii a far a meno di pensare se il bambino stesse bene.
Renesmee avvertì la mia preoccupazione e con la mano mi mostrò quanto stesse magnificamente.
Ero sul punto di arrendermi totalmente a lei e di strapparle quella tuta orrenda con la maglia a buchi che gli aveva fatto indossare Bella dopo la visita di Carlise, quando entrambi sentimmo il campanello di casa. Ovviamente il campanello era un futile strumento  di scena, inserito solo per mantenere l’apparenza, perché a nessuno di loro o di noi serviva visto che potevamo udire la gente avvicinarsi a metri di distanza.
Nessy si bloccò e mi guardò con occhi spaventati.
La strinsi a me. - Non temere, nessuno ti farà mai del male!- Le sussurrai.
L’involucro traslucido dello scudo di Bella avvolgeva anche noi.

Abbracciati immobili ascoltavamo le voci provenienti dall’entrata.
- Jane! Che … fantastica sorpresa! A cosa dobbiamo la tua visita?- Domandò calmo il dottore.
Ma come cazzo faceva a restare sempre tranquillo e diplomatico? Forse potevo adattare questo metodo anche con i ragazzi quando combinavano cazzate … nah, non ce l’avrei mai fatta!
Nessy mi fece una smorfia. Già, vero, ora sentiva i miei pensieri.
-  Carlise, Edward, Bella e famiglia Cullen più … ospiti, vedo, vi porgo i miei più sentiti saluti. Non vengo qui come nemica o da parte di Aro, ma sono qui per conto mio, diciamo … per una vacanza.-
Edward la interruppe e con voce aggressiva prese la parola.
- Vuole vedere con i suoi occhi se il nostro stile di  vita le si può adattare, non vuole più stare ne con Aro ne con il fratello. Pensa che noi possiamo essere più forti di tutti loro messi insieme e poi … vuole cambiare, vorrebbe essere come … Bella!-
Ci fu un breve ed agghiacciante attimo di silenzio.
Nessy sgranò gli occhi e restò a bocca aperta.
-Esatto,- rispose Jane, - sono rimasta scossa, stupita e mai e poi mai in tanti secoli avrei pensato che una semplice, sciocca e goffa umana potesse avere tutte queste potenzialità. Bella ha rimesso in discussione tutto quello in cui credevo, tutto l’odio e il  risentimento che nutrivo per gli esseri umani è cambiato, mutato . Per cui è con la più assoluta verità ed umiltà che chiedo scusa a lei e alla vostra famiglia. Per rimediare al mio comportamento ti prego di accettare questo pegno come prova della mia intenzione.-
Sentimmo il rumore del passo di Bella e di nastrini di un sacchetto di … cotone … anzi, di raso, aprirsi.
- Questa spilla non ha un valore economico ma per me vale più di ogni cosa al mondo. E’ l’unico ricordo che ho di mia madre, ti prego di accettarlo.-
Ancora silenzio.
Avrei pagato pur di vedere la faccia tosta di quella vipera che voleva fare dietro front dopo aver più volte tentato di ammazzarci e ancor di più avrei voluto vedere la faccia di Bella mentre riceveva il regalo da Jane! Lei non poteva saperlo che Bella odiava i regali tanto quanto odiava Jane!
- Ti ringrazio ma io non posso accettarlo. Era di tua madre e non sento di poterla tenere. I rubini intorno ai diamanti di questa spilla s’intonano al tuo viso, starebbe sempre meglio a te.-
E’ già! Occhi rosso sangue e viso bianco, perfetti per quella spilla!
Nessy mi diede un calcio e mi guardò male. Io alzai e abbassai le spalle, che rottura dopo Edward adesso anche lei a leggermi la testa!
- No, non la riprenderò,- continuò Jane,  - che tu la voglia o no. Per me è ora di cambiare vita e prometto che saprò farmi perdonare se voi mi accetterete.-
- Jane,- continuò Carlise,- cosa potrebbe pensare Aro di noi se ti accettassimo. Sarebbe come se avessimo agito alle sue spalle, il che equivale ad infrangere le regole, per non parlare di te, per lui sarebbe peggio di un tradimento!-
- Con Aro mi assumerò personalmente ogni responsabilità della mia scelta, dopo secoli di obbedienza me lo deve. Vi prego fatemi restare solo qualche giorno, se poi non mi vorrete me ne andrò ma vi prometto che avrete per sempre la mia gratitudine.-
Io e Nessy non respiravamo più. La tensione era alle stelle, cosa avrebbero fatto i Cullen? Si sarebbero fidati di quella arpia?
-  Jane - Edward prese la parola, - Bella sarebbe lieta di accettare il tuo regalo, se me lo passi vado a riporlo nella mia cassaforte, ma se un giorno tu lo vorrai indietro …-
- Grazie!- Rispose Jane interrompendolo, - sono lieta che possiate accettare qualcosa di mio, tenete.-
Sentii Edward prendere il sacchetto e in un baleno ce lo ritrovammo davanti.
Ci fece cenno di silenzio con il dito davanti alla bocca e poi guardò per qualche istante sua figlia, prima di sparire giù con gli altri.
Sicuramente si erano comunicati qualcosa.
Nessy mi toccò la mano.
‘Jake prendimi in braccio e portami a La Push a casa di Billy. Una volta arrivati raduna tutti i ragazzi e spiega loro la situazione. Carlise accetterà di ospitare Jane solo per qualche giorno, per vedere cosa ha in mente, ma mio padre non vuole che lei mi veda.’
Annuii. Guardandola in viso sembrava più dimagrita e sofferente. Strinsi i pugni.
La presi fra le mie braccia e con un salto balzai sotto. Corsi con Lei in braccio  fino a La Push. La neve era alta ma tra le mie braccia non avrebbe mai sofferto il freddo.
Nessy, lungo il tragitto, stravolta, si addormentò.Il suo viso era molto pallido.
Ero ormai arrivato a casa e Billy mi aprì la porta.
-Figliolo ma che …-
-Ssshh, dorme, la distendo nel letto e ti racconto tutto.-
Entrai in camera mia e dopo essermi assicurato che stesse al caldo radunai tutti i ragazzi fuori casa e spiegai loro dell’arrivo di Jane.
- Figliolo, cosa vuol dire  che quella resterà per qualche giorno, ti rendi conto che Nessy potrebbe partorire a giorni, la sua pancia è bella grossa ormai.- Disse Billy. Ci mancava anche lui! Lo sapevo che era una possibilità e ricordarmelo mi fece essere ancora più nervoso.
Sam si fece avanti.
- Noi crediamo alle leggende. Noi stessi siamo una leggenda. E se veramente tuo figlio potesse essere così potente da sconfiggere il Male è nostro dovere difenderlo, a costo della vita, qualsiasi cosa accada.
Non ci muoveremo da casa tua Jacob, almeno finchè non avremmo capito le vere intenzioni di quella succhiasangue.-
Paul, Quil, Seth, Leah e Brandom si guardarono e annuirono.
- Vi ringrazio ragazzi!- Finalmente una notizia positiva.
L’allegria durò poco, un urlo agghiacciante spazzò via quei brevi accenni di sorriso dai nostri volti.
L’urlo disperato di Renesmee.
-Nessy!- Urlai correndo in casa.
Si stava piegando nel letto.
-Jake … aiuto! Credo che ci siamo …- disse con le lacrime agl’occhi piegata dal dolore.
- Corro a chiamare il dottore.- Urlai balzando fuori dalla porta ma mio padre mi bloccò per il braccio.
- No, non c’è più tempo! La luna fuori è alta e fra un po’ scoccherà la mezzanotte, esattamente come la leggenda di mio nonno.-
- Non me ne frega un cazzo delle tue leggende, lei stà male e non lascierò che soffra ancora.-
- Jake!!!- Urlò Nessy. - Fa male!-
Gli andai vicino e le presi la mano. Chiusi gli occhi per un istante e quando gli riaprii avevo chiare le idee.
- Seth! Corri da Carlise e senza farti vedere da Jane dille di Nessy. Papà! Hai fatto nascere me e le mie sorelle quindi rimani vicino a lei e dalle tutto ciò di cui ha bisogno. Voi, tutti fuori e attenti, attenti e ancora attenti, che nessuno si avvicini.-
Tutti eseguirono subito i miei ordini.
Le lenzuola del letto si stavano inzuppando di sangue.
Billy uscì dalla porta e quando tornò le sistemò degli asciugami dietro il collo e sulla pancia. Dalla tasca prese uno strano strumento, simile ad uno scaccia sogni ed iniziò a dire strane parole agitandolo sulla pancia di Nessy.
-Jake, ho paura … non ce la faccio più… - Mi disse piangendo, muovendo le gambe avanti e indietro. Urlò ancora ed ancora.
Mi sentivo impotente. L’unica cosa che potevo fare era tenerle la mano.
-Jacob guarda  ci siamo, corri a prendere altri asciugamani.-
Volai nell’armadio e quando tornai c’erano anche Carlise ed Edward con Bella accanto a Renesmee. Grazie al cielo ce l’avevano fatta.
C ‘era anche un’altra puzza che veniva da fuori .. Nahuel.
- E’ venuto per dare una mano in caso di bisogno.- Mi rispose rapido Edward. L’espressione seria e concentrata era la stessa del giorno in cui Bella partorì.
- Renesmee, - disse Carlise, - ci siamo ormai, alla prossima contrazione spingi più che puoi.
Annuì, stremata. I capelli le si attaccavano al viso sudato, feci per sistemarglieli ma mi afferrò la mano.
‘Ti amo Jake, se andasse male, se non ce la facessi … amalo più della tua stessa vita.’
Cosa…? Cosa stava dicendo?
-Nessy, andrà tutto bene, tu e il bambino starete … bene! Ti amo, devi vivere, devi farlo per me !- Le risposi disperato.
Non ebbe il tempo di rispondermi che esplose in un urlo fortissimo. Mi strinse talmente la mano che sentii le ossa delle dita spezzarsi.
Bella ed io ci guardammo terrorizzati.
L’orologio sulla parete indicava Mezzanotte in punto.
Le sue gambe non si scuotevano più.
Un piccolo pianto, simile al miagolio di un gatto rianimò la stanza.
Gli occhi mi pungevano ed enormi lacrime iniziarono a scendere.
- Benvenuta piccolina!- Disse Edward visibilmente commosso.
- Jacob, ti presento tua figlia.-
Mi passò un vecchio asciugamano bianco tutto arrotolato da cui spuntava un piccolo viso a forma di cuore. Lo presi goffamente fra le braccia.
I piccoli occhi color miele mi guardavano con l’espressione più intensa che un neonato potesse avere. La stessa che avevo visto la prima volta che incrociai gli occhi di Nessy.
Riccioli neri adornavano la testa perfettamente rotonda.
- Ciao piccolina … sei bellissima.- Le dissi con voce tremante dall’emozione.
In risposta alle mie parole, come se le avesse capite, mi fece un grande sorriso e simpatiche fossette  adornarono le  rosee e paffutelle guancie.
Stavo per esplodere dalla felicità.
Una gioia immensa aveva riempito il mio cuore.
- Jake …- Nessy mi chiamò. Era parecchio sofferente. Le porsi subito nostra figlia nella speranza di farla sentire meglio.
- Questa è la nostra piccolina, guarda, ti assomiglia così tanto!-
- Ehi, piccolina, - disse alzando il debole braccio per toccargli le manine che sporgevano smaniose dall’asciugamano, - oh! Sei tanto uguale al papà, .. E anche ai tuoi nonni… sei così bella,- il suo tono era adorante, - Ti amo piccola Sarah …-
-Come l’hai chiamata?- Le chiesi sorpreso.
- Con il nome di tua madre, se sei d’accordo .-
- Si, si si certo- tutto pur di farla felice.
Sarah era il nome di mia madre, escluso quello di Renesmee, non credo ci fosse nome migliore al mondo.
- Jake,- disse guardandomi fisso negl’occhi, -amala più della tua vita …- mi strinse la mano e con un gemito chiuse gli occhi.








UN GRANDE AUGURIO DI UN FELICE NATALE A TUTTI I MIEI LETTORI.
CHE LA GIOIA  E LA SERENITA’ VI RIEMPIANO IL CUORE IN QUESTO GIORNO D’AMORE.
CON AFFETTO NESSY.








 
  
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