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Autore: dieforharry    19/12/2013    5 recensioni
And it's so ironic
how i look at you,
hoping for you to look back at me
but when our eyes meet
i look away,
because i don't want you to
see how much i need you, Harry.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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chapter 2

Mi ritrovai sul mio letto, ancora truccata e con il vestito addosso.

I raggi caldi del sole entravano già così decisi di alzarmi. Avevo un forte mal di testa, il battito del cuore era leggermente accellerato. 

Cordi in bagno e feci una veloce doccia calda, era Domenica, quindi niente scuola. 

In doccia ebbi il tempo di pensare, ricordavo il ragazzi riccio della sera prima, il suo sguardo era indelebile nella mia mente come un tatuaggio. 

Harry, si il suo nome era Harry. 

I suoi occhi leggermente socchiusi a causa del buio, le sue grandi mani e il suo profumo sembravano diventate il mio scopo oramai. Uscii lentamente dalla doccia, misi un

accappatoio bianco e frizionai i miei capelli biondi. 

Amavo il profumo di caffè al mattino, e stavo iniziando a sentirlo. 


Probabilmente mia mamma era già in cucina pronta per cucinare, con quel sorriso che aveva tutte le domeniche.

 

Mio padre alla Domenica va a Bradford, un paese a 50km da Holmes Chapel, per trovare mio Paul uno zio acquisito che da un periodo stava male, soffriva di una malattia rara.

 

I miei capelli sembravano già asciutti, così presi un paio di jeans e una Hard Rock targata New York. 

Lentamente scesi le scale. Vidi mia mamma con una tazza di caffè fumante in mano. 


"Buongiorno Martina" disse "Giorno mamma" annuii mentre mi avvicinai alla dispenda per prendere dei biscotti. "Il caffè è nella tazza rossa, prendilo" raccomandó mamma prima di sparire sulle scale. Bevvi tutto, il senzo di nausa c'era ancora, ma non ci feci molto caso. Accesi il mio cellulare, dopo pochi secondi un messaggio fece illuminare lo schermo.

"Da: Dan

Ciao Marty x Sei scomparsa ieri sera, ti ho cercato, ma senza riuscirci!

Stasera ci sono le corse con le auto nello Street Park, vieni vero?

x."

Lo Street Park, era un enorme parco dietro la scuola, la notte non lo chiudevano mai, quindi ognuno puó entrare, così alcuni ragazzi organizzano corse clandestine con auto da corsa ritoccate. 

Non sapevo il motivo preciso per cui voleva andare, ma Dan era abbastanza deciso di andre a quel parco. Risposi con si a quel messaggio e scesi in giardino a fumarmi una sigaretta.

"Martina! Sei venuta"

la voce di Dan da dietro un albero mi fece sobbalzare. 

"Si, sono qui" risposi sorridendo. "Dai vieni che tra poco cominciano le gare" disse guardandomi. 

Un aria cupa e la nebbia ci diedero il benvenuto all interno del grande parco. 

Dei lampioni enormi davano su una pista, una strada sterrata chiusa da delle transenne d'acciaio color ruggine. 

Non volevo immaginare i piloti. 

Due auto rombavano, i loro motori stavano per esplodere, si muovevano in modo circolare, quasi come se volessero mostrare a tutti il loro valore. 

Un ragazzo moro vestito di nero uscì dall'auto con lo sguardo sicuro. 

Era molto grosso, muscoloso e pieno di sè. 

Ci fu un attimo di movimento in pista, qualche ragazza seminuda si spostava da un'auto all'altra. 

Un enorme semaforo colorato di rosso cominciava a lampeggiare. Dan mi guardó. 

"Comincia" sorrise. Dentro di me esplose qualcosa, come adrenalina, adrenalina pure. 

Le due auto cominciarono a sfrecciare all impazzata, una delle due, nera con la fiancata rossa salì su una rampa, il mio cuore sobbalzó quando l'auto toccó terra vibrando. 

L'auto blu era già in curva, sfoggió la sua irriverenza e quando passó sopra i nostri spalti suonó. Dan guardava soddisfatto. 

L'auto nera la sorpassó violentemente, collidendo le fiancate. Un boato uscì dalle bocche della gente dietro di me. Una delle due auto si era schiantata contro una transenna. 

Non riuscivo a capire quale delle due auto fosse, dato che il lampione si era spendo per il colpo. Dall'auto scese un uomo che si accasció a terra. 

"Chi è?" Urló Dan "Non riesco a vedere il viso" mugugnó una ragazza in fianco a lui. 

"Non sarà Styles vero?" Squittì lei "Sicuramente non è lui, sa quello che fa" le rispose Dan come per tranquillizzarla.

"Io sono Martina" allungai la mano in segno di saluto. 

"Katrina, piacere." Disse senza nemmeno guardarmi. 

Un applauso partì da dietro di me. Il ragazzo dell'altra auto era sceso. 

"Cazzo Harry sta bene! Amore mio" Guardai la ragazza. 

Il mio sguardo si buttó velocemente contro il ragazzo uscito dall'auto. 

Harry. Era Harry.

Il mio cuore smise di battere. 

Il mio viso sembrava perso, lui faceva gare clandestine. 

Che cazzo faceva? Voleva morire? Ma a me non doveva interessare nulla, lui non era niente per me, ne ero solamente stata colpita. 

"Dan, voglio andare via" dissi urtata. 

"Ti accompagno a casa io?" Rispose guardandomi strano. 

"No, vado io, non ti preoccupare" sputai. 

Scesi velocemente dagli spalti, sentivo gli occhi pesanti, volevo tornare a casa. 

Harry era fermo davanti alla sua auto insieme a due ragazzi. 

Il passo aumentó quando vidi uno dei due amici di harry guardarmi di sfuggita. 

Non volevo mi vedesse, non volevo far capire che avevo rispettato l'idea del "domani". 

Svanii nel buoio dopo poco. 

Mi avvicinai ad un lampione per riuscire a guardare nella mia borsa, e prendere una sigaretta. 

Sentii qualcuno toccarmi una spalla. Mi girai di scatto. 

Era Harry.

  
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