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Autore: Nina_99    19/12/2013    0 recensioni
Ci hanno trattati peggio di animali. Ci hanno perquisiti per ore, ci hanno spinto, sputato, offeso. E infine ci hanno rinchiusi in questi container. E’ una tendopoli: in ogni container, grande pochi metri quadrati, hanno infilato una quindicina di immigrati.
E ci hanno buttati a terra, ci hanno strappato la dignità senza contegno, furiosi del fatto della nostra esistenza, come strappassero una caramella ad un bambino, ma, soprattutto ci hanno strappato quel briciolo di speranza.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il quarto giorno del nostro viaggio, del nostro Esodo. Il secondo da quando ho cominciato a scrivere su questo piccolo pezzo di carta che i maestri, anni fa, mi hanno regalato.

E’ mattina già da molto tempo e gli uomini stanno cantando. E’ dalle prime luci, dal primo chiarore del cielo che cantano. Non conosco tutti i loro canti, appartengono a villaggi differenti dal mio, ma io so che siamo tutti fratelli.

Molti di loro scappano a causa della malaria, altri per una malattia che non ho capito che si chiama AIDS, che non è contagiosa, io non ho capito perché scappano… Altri scappano perché c’è la guerra, altri per frane, altri per alluvioni, altri per il fuoco, altri per la povertà, altri ancora per il fuoco e per la povertà, come me, perché l’estrema povertà ci impedisce di ricostruire il villaggio, di mangiare, di vivere…

C’è dice che siamo vicini alle coste di un’isola che si chiama ‘’Lampa-dusa’’ o ‘’Lampedusa’’; non l’ho capito bene. Che cazzo di nome è?
Sulla nostra imbarcazione ci sono ad occhio sui trecento uomini più le donne e i bambini.
Parlando con quello che mi sembra il più anziano ho scoperto che questa gente viene da tutte le parti dell’Africa! Anche da più a sud di me: dalla Somalia, dal Rwanda, dall’Uganda… E io che credevo avessi fatto troppa strada! Ma in maggioranza si scappa dalla guerra e dall’oppressione dei governi, mi dicono. Siria, Libia, Egitto!
Proprio dall’Egitto proviene una ragazza bellissima. Non siamo riusciti a comunicare bene perché non parliamo la stessa lingua… Ma mi ha fatto una bella impressione. Mi piacerebbe tanto giocare con l’aquilone con lei, ma lei non mi capisce. Io le dico:
-Aquilone…vola lui… In Europa, nei cieli dell’Europa…vola…
-NO! NOO! NOOOO! Don’t touch me! NOOO! – mi risponde lei.
Chissà che vuol dire e che cosa significa nella sua lingua. Dopo lei si agita e grida ma poi sorride. Certe volte mi stringe la mano e sembra più grande di me.

Ormai non mangio da giorni. Dicono di tenere duro, perché – dicono - stiamo arrivando…
  
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